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tutto era cominciato con un ragazzo dalla maglietta bianca e i capelli lunghi che dal palco de l`air du temps incantava le ragazze con la forza giovane della sua musica e la musicalita` antica della sua lingua. a quei tempi serey sembrava vivere solo di rock e della matematica che studiava all`universita`, eppure molto altro impegnava il suo cuore: da sei anni era lontano dal suo paese, da quando i khmer rossi avevano chiuso le frontiere della cambogia. e durante questo esilio forzato che lo incontra lei. di qualche anno piu` giovane, anche anne deve fare i conti con la solitudine: quella di essere cresciuta senza un genitore. tra anne e serey l`amore e` quello disperato e senza domani di chi si abbandona all`altro come a una patria ritrovata. ma quando i khmer vengono ricacciati sulle montagne e le frontiere riaperte, serey deve tornare a casa e scoprire cosa e` successo alla sua famiglia. quando, dopo undici anni senza avere sue notizie, le sembra di intravedere il volto di serey in un servizio al telegiornale, anne decide di partire per la cambogia. il fiume delle cento candele e` un romanzo scritto come una lunga, struggente lettera d`amore, un canto rivolto all`amato assente e al suo paese che diventa una meditazione sofferta sulla verita` e la giustizia, su quali parole usare per onorare i morti e pacificare i vivi. anche quando ogni parola sembra venir meno.

siamo piu` ricchi, ma con la paura d`impoverirci. viviamo in un mondo piu` aperto e libero, ma con la paura d`essere invasi. ci siamo lasciati alle spalle la carneficina dei nazionalismi, ma timorosi di smarrire la sovranita`. dalla famiglia alla sessualita`, dalle informazioni che ci arrivano all`ambientalismo, sembra che non sia consentita altra lettura che quella negativa e catastrofica. penitenziale e colpevolista. la fine dei tempi paurosi ha fatto sorgere la paura del tempo che ci attende. il tramonto delle ideologie ha fatto sorgere il vuoto delle idee. eppure basta mettere il naso fuori dai luoghi comuni, dai buonismi privi di senso e dai cattivismi senza senno, per accorgersi che viviamo in un mondo migliore, con piu` opportunita`. basta guardare i numeri reali della nostra economia, per accorgersi che il dedinismo e` una superstizione. basta considerare i fondamentalismi per accorgersi della superiorita` della nostra civilta`. le paure possono trasformarsi in rancori, desideri di rivalsa, voglia di vendette sociali. sprofondandoci. a dissolverle non servono ottimismi di maniera, ma documentati e razionali elementi della realta`.

i 177 saggi - in inglese, francese e italiano - che compongo questi due volumi illustrati, sono rappresentativi dei migliori studi in tutti i campi della ricerca sul rinascimento. raccolti per onorare joseph connors, direttore di villa tatti dal 2002 al 2010, illustrano anche il ruolo di villa tatti come principale centro di studi sul rinascimento italiano. i saggi trattano di storia dell`arte nelle sue varie specializzazioni, ma anche di storia sociale, economica e politica, letteratura e musica, dal primo rinascimento al xviii secolo. inoltre, vi e` un gruppo di saggi appropriatamente dedicato a bernard berenson - il grande storico dell`arte che di villa tatti fu proprietario e poi donatore alla universita` di harvard - e alla sue attivita` come collezionista e studioso. tutti i 177 autori, alcuni molto noti, sono stati borsisti o ricercatori dell`harvard university center for italian renaissance studies durante gli otto anni in cui connors ne e` stato il direttore.

con questo corso potrai imparare o ripassare lessico, grammatica e pronuncia a partire da situazioni e contesti reali: salutare, parlare di te e del tuo lavoro, ordinare da mangiare e da bere, chiedere informazioni e consigli, trovare un alloggio, fare acquisti, descrivere i tuoi futuri progetti, accettare o rifiutare un`offerta, esprimere un`opinione e molto altro ancora.

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