





questa e` la grande storia mai raccontata della globalizzazione. i paradisi fiscali sono infatti la faccia meno conosciuta, ma piu` centrale, della rete finanziaria mondiale: solo per fare un esempio, piu` di meta` del commercio mondiale e gran parte di mutui e prestiti passano per questi luoghi, almeno "nominalmente". ogni grande corporation vi svolge continuamente attivita` di routine e i suoi piu` grandi utilizzatori non sono certo terroristi, mafiosi o celebrita`, ma banche. i paradisi fiscali hanno a che fare di norma con l`evasione: dalle leggi, dai creditori, dalle tasse, in sintesi da ogni controllo e verifica democratica; e hanno avuto un ruolo decisivo in tutti i maggiori eventi economici contemporanei, compresa la crisi attuale esplosa nel 2008, fungendo spesso da base per le lobby che hanno spinto a rimuovere i regolamenti finanziari preesistenti e a tagliare le tasse per i piu` ricchi in tutto il mondo. gli hedge fund, goldman sachs, citigroup si muovono continuamente dentro e fuori dal mondo offshore, cosi` come dietro gli scandali di enron, parmalat, lehman brothers, aig si celano i paradisi fiscali. anche la crescita delle corporation e l`esplosione del debito nelle economie piu` avanzate a partire dagli anni settanta e` sostanzialmente una storia che ha a che fare con l`offshore. certo, esistono anche altre cause utili a spiegare i fenomeni, ma senza la comprensione di questo universo di interessi non si puo` capire appieno la storia e l`economia del mondo moderno.




1972. masayoshi sukita trova la sua musa ideale in david bowie. seguono 40 anni di amicizia e collaborazione, malgrado sukita non abbia mai imparato una parola di inglese e la comunicazione tra i due si sia sublimata in una miracolosa telepatia. in 40 anni di amicizia e collaborazione, sukita e bowie hanno attraversato insieme cambi d`identita` e di look che hanno segnato piu` di un`epoca, da ziggy stardust al duca bianco, per arrivare nel 1977 alla loro immagine piu` iconica: quella della copertina dell`album heroes. bowie ha descritto sukita come "un artista impegnato, un artista brillante, che chiamerei maestro", ma il fotografo non ha mai pensato a bowie come ad un amico o ad un soggetto fotografico. per lui, e` sempre stato semplicemente "david bowie". il segreto delle immagini di sukita e` la naturalezza con cui ha affrontato e interpretato la complessita` in continuo movimento di bowie. il libro si compone di 48 fotografie a partire da una serie di ritratti realizzati a londra nel 1972 e a new york nel 1973, seguita da immagini dal vivo in giappone nello stesso anno. non mancano gli scatti iconici e diverse fotografi e "alternative" del servizio di heroes del 1977, immagini di viaggio a kyoto, in giappone, del 1980 e alcuni ritratti piu` recenti, scattati tra il 1989 e il 2002 per la promozione dell`album heathen, compreso quello di un manichino a grandezza naturale, fatto costruire da sukita per poter realizzare fotografi e sempre nuove senza disturbare il soggetto "originale". un caleidoscopio prezioso per verificare una volta di piu` come solo il cambiamento continuo sia la chiave per rimanere profondamente se stessi.

