come il corpo, anche l`anima puo` far male. non se ne vedono i lividi ma ci sono. spesso sono quel malessere dagli incerti confini che chiamiamo angoscia. braconnier dice: e` dolorosa, ma passa. basta saperla vedere, basta sapere che c`e`. attraverso la storia di giovani e adulti, uomini e donne ricorsi al suo aiuto, l`autore traccia le diverse vie che puo` imboccare l`angoscia, risalendo a ritroso fino alla fonte infantile da cui e` scaturita.
lo avevamo lasciato con una domanda: riusciro` mai a tornare li`, dove solo gli innamorati vivono, tre metri sopra il cielo? e le risposte stanno per arrivare. e questo il seguito di "tre metri sopra il cielo". perche` nessuna storia finisce mai davvero. e a volte si trasforma in cio` che non avresti mai potuto immaginare. step e` partito e sta per tornare. sta per scoprire che niente e` mai uguale a come lo avevi lasciato. o meglio, a come ricordavi che fosse. cosi` tutto cambia e rivela la sua vera faccia. step imparera` che non sempre, in amore, sappiamo cio` che vogliamo davvero. anche quando ci sembra d`essere sicuri.
le "rime" costituiscono la raccolta delle liriche che il grande poeta fiorentino compose via via dalla giovinezza agli anni maturi dell`esilio, fino a quando tutta la sua attivita` creatrice si raccolse e si compi` nella stesura della divina commedia. la prima edizione delle "rime" di dante nel testo critico e col commento di gianfranco contini fu pubblicata nel 1939; riveduta e ampliata nel `46, rappresenta ancora oggi un saggio fondamentale nel campo degli studi danteschi.
"alla fine gli anni macinano coincidenze. siamo a quarantanni dall`addio di luciano bianciardi al mondo. a quasi venti dalla prima edizione di questo libro che gli tolse la polvere della dimenticanza, restitui` un posto ai suoi romanzi e luce al suo viaggio solitario, scoperto da migliaia di nuovi lettori, incantati dalla sua ironia, dalla sua rabbia, ma anche dalla sua eccentrica preveggenza. con questa nuova edizione, luciano torna a casa, piu` o meno dove tutto comincio`, casa editrice feltrinelli appena nata, anno 1954, lui redattore fresco di maremme e minatori, sceso da uno dei tanti treni che in quei mesi, in quegli anni, stavano portando le braccia e le teste che avrebbero fabbricato a milano il miracolo economico. era il tempo giovane del dopoguerra. il futuro declinato per una volta al presente. nascevano non solo i palazzi e le fabbriche dalle macerie. ma anche le case editrici, i giornali, le agenzie di pubblicita` e naturalmente la televisione, che in una decina di anni avrebbero svezzato l`italiano medio dandogli uno specchio, una lingua, quattro ruote, una cucina americana, e qualche volta persino una rotonda sul mare. tutti (o quasi tutti) ne cantavano le lodi, tranne lui. il provinciale, il guastafeste che di tante addizioni conteggiava quel che andava perduto, a cominciare dai sogni per una italia diversa, un po` piu` giusta, non arresa alla religione del conformismo, del guadagno, dell`arrivismo, del piccolo e del grande potere."
"via dalla pazza folla" narra le appassionanti vicende di gabriel oak, un giovane la cui vita viene sconvolta dall`inatteso arrivo dell`affascinante bathsheba, bellezza orgogliosa e nullatenente di cui s`innamora. quando le chiede di sposarlo lei lo rifiuta, ma i loro destini tornano a incrociarsi: mentre lei eredita una fattoria dallo zio, lui perde tutti i suoi averi in una notte di tempesta. si ritrova cosi costretto a lavorare per bathsheba e a contendersi le sue attenzioni con altri due uomini. se un romanzo puo` essere completamente intriso d`amore, ebbene questo lo e`. un amore per tutto, e non solo per le cose vive: per le melodie polifoniche del vento e per il linguaggio delle stelle, per le piante e per i colori, per il tempo che passa da un sorriso a una minaccia, per la fragilita` della vita o per l`incanto di un gioco di luci. e, soprattutto, per la misteriosa algebra dei sentimenti umani. in questo scenario in cui tutto ha un`anima, o sembra proprio averla, si muovono i personaggi di un ambiente rurale, quello tanto amato da hardy; e ci accorgiamo che proprio in quell`ambiente e` forse possibile scoprire meglio il vero funzionamento, quello piu` riposto, della condizione umana. perche` e` nella natura, dentro la natura e, appunto, via dalla pazza folla, che l`essere umano riesce a mettere a nudo la sua vera anima. i personaggi possono essere contadini o mercanti, ricchi agricoltori o servette, ubriaconi o bigotti, donnine impaurite o tipacci arroganti, amanti folli o fedeli innamorati, ma fra tutti emerge maestosa l`eroina del romanzo: donna sensibile, bella, intelligente, ma pur sempre donna, con tutte le contraddizioni della sua gelosia e dei suoi pudori, della vanita` e dei capricci, degli scrupoli, della passione, e quindi infine del suo amore: e` una donna di cui non si puo` fare a meno di innamorarsi candidamente, per non dimenticarla mai piu`.
il 22 febbraio 2020, pochi giorni dopo l`esplosione del covid-19 in italia, walter ricciardi viene chiamato dal ministro roberto speranza a fargli da consulente nella drammatica lotta alla pandemia. inizia cosi` l`avventura professionale e umana raccontata in questo libro che incrocia l`esperienza piu` drammatica nella storia di questo paese dopo la guerra. ricciardi e` stato chiamato a condividere decisioni difficilissime e spesso contestate, dalle modalita` del lockdown nei diversi settori ai conflitti con le regioni e alla chiusura delle frontiere. attraverso di lui seguiamo le riunioni concitate tra i responsabili della salute dei diversi paesi europei e le polemiche tra clinici, virologi ed epidemiologi, il ruolo delle istituzioni, la difficolta` a veicolare attraverso i media informazioni chiare. in ultimo, la decisiva e molto complessa partita delle vaccinazioni, la cui riuscita e` vitale. ma questo libro non e` solo il racconto di cio` che ci e` accaduto. e anche la presa d`atto che solo una buona sanita` pubblica puo` salvarci da una nuova pandemia. questo dovra` essere l`impegno di tutti per il futuro.
nel 1982, michel foucault dedica il suo corso al colle`ge de france alla "cura di se`". in senso stretto per foucault si tratta di passare in rassegna le grandi scuole filosofiche dell`antichita`, mettendo in luce l`importanza che il pensiero greco prima, e latino poi, assegnavano al principio di "avere cura di se stessi", di occuparsi attivamente della propria crescita spirituale e di "allenarsi" ad affrontare gli eventi futuri senza lasciarsi intimorire e senza lasciarsi trascinare dalle emozioni che tali eventi avrebbero potuto suscitare. ma l`intento di foucault non e` circoscritto alla ricostruzione storico filosofica: cio` che gli preme mettere in luce e` la precarieta` dei modi attraverso cui avviene, all`opposto, la formazione dell`uomo moderno.
nel 1950 avvenne il fatto che ispiro` a mishima questo "padiglione d`oro", che e` del 1958: un giovane accolito buddista, deforme e balbuziente, da` fuoco a uno dei maggiori monumenti dell`arte giapponese, il padiglione di un celebre santuario di kyoto, il kinkakuji, il quattrocentesco tempio zen. la storia di questo clamoroso gesto e` raccontata da mishima con aderenza alla cronaca, ma in modo da assegnare un senso simbolico ossia problematico all`azione del piromane. la chiave dell`ossessione di mizoguchi, mishima la ricerca in quell`attesa quasi magica della grande distruzione che rappresenta il tema profondo di tutta la prima parte del libro fino al giorno della sconfitta bellica del giappone. la calata agli inferi si svolge sul tema di straordinarie, attonite rievocazioni di memorie dell`infanzia. il tema della bellezza suprema del padiglione affonda le sue radici in un`ossessione infantile esorcizzata dallo storpio mizoguchi con un atto che trova giustificazione anche nella dottrina buddista della morte al mondo e della cancellazione del bello in quanto pura apparenza.
nell`estate del 1968, l`anno dopo l`uscita di "sgt pepper`s lonely hearts club band" e durante la registrazione del "white album", i beatles erano all`apice della loro fama internazionale. l`eta` dell`innocenza era ormai alle spalle. il malcontento a livello politico si andava diffondendo e i fab four erano diventati le icone di una generazione inquieta. nel luglio di quell`anno invitarono don mccullin a passare una giornata insieme per fare un nuovo servizio fotografico. mccullin era un fotografo di guerra, famoso per i suoi reportage nelle zone calde del pianeta, ed era appena tornato dal vietnam. lui stesso fu sorpreso da quella richiesta. li incontro` domenica 28 luglio negli studi del "sunday times" e scatto` foto a colori per una copertina di "life". piu` tardi, quel giorno, che verra` poi ricordato nella storia dei beatles come il "mad day out", mccullin consumo` circa quindici rullini vagabondando con loro nella capitale inglese, fra old street e limehouse, per approdare a casa di paul a st john`s wood. l`esistenza di queste foto era nota, ma fino a ora molte erano rimaste inedite e vengono pubblicate per la prima volta in questo libro. per la generazione che ha attraversato quegli anni, questi scatti sono la memoria struggente di una gioventu` perduta, per i piu` giovani raccontano una giornata che e` un pezzetto di storia. l`immagine piu` sconvolgente e` una foto, pensata da john lennon, in cui e` proprio lui a fingersi morto. (presentazione di paul mccartney)
