Dopo due libri di racconti e un romanzo, Gene Gnocchi si è dedicato a una raccolta di poesie. Una scrittura analitica riproduce meccanismi di percezione: "Le cose stanno sempre un po' più in alto", per vederle bisogna avere l'occhio un po' strabico. La scrittura straniata dell'autore ruota intorno ai temi anche più impegnativi e dolorosi, quali per esempio il rapporto con i morti. Fra il rimorso per l'inadeguatezza e l'angoscia per la precarietà, temperata dall'ironia, si snodano i versi del nuovo poeta.
un uomo capita, quasi per caso, in un pittoresco villaggio d`israele, tel ilan. tutto sembra immerso in una quiete pastorale, se non fosse che invece in quell`armonia formicolano segreti, fenomeni inquietanti, tresche amorose, eventi di sangue. tocca al visitatore cercare di svelare l`enigma, o anche soltanto conciliarsi con tutti questi misteri. come quello di benni avni, sindaco del villaggio, che un giorno riceve un biglietto dalla moglie con solo quattro parole: "non preoccuparti per me". il marito naturalmente si preoccupa, la cerca in casa, in un rifugio antiaereo in rovina, in una sinagoga vuota, in una scuola - e questo e` quanto. non sapremo mai dov`e` finita la moglie di benni avni. ne` sapremo mai l`identita` di quella strana donna, vestita da escursionista, che improvvisamente appare davanti all`agente immobiliare yossi sasson. o cosa e` successo al nipote della dottoressa ghili steiner, che doveva arrivare al villaggio con l`ultimo pullman, ma non si e` mai visto. o chi sia lo strambo wolf maftzir, che si infiltra nella vita e nella casa di arieh zelnik. qualcosa di terribile e` accaduto nel passato dei protagonisti di tel ilan. qualcosa non e` stato assorbito dalle loro menti e non e` stato preservato nelle loro memorie, eppure esiste da qualche parte, nelle cantine, freme negli oggetti stessi, rivissuto ancora e ancora attraverso il dimenticare, in attesa del momento della rivelazione.
e cosi` accade che una studiosa come chiara frugoni lasci i sentieri della ricerca e torni a quelli di ciottoli che conducono a solto, un piccolo paese dell`alta bergamasca, e alla casa dei nonni materni, dove ha passato tutte le estati della sua vita. vi torna per raccontare un tempo che e` stato quello dell`infanzia. con un fortissimo senso delle radici e affidandosi alla nettezza dei sentimenti, chiara frugoni ricorda questo villaggio contadino prima della sua definitiva trasformazione: attingendo soprattutto a memorie private, ai personaggi famigliari che vogliono uscire da fotografie e quadri per prendere la parola e tornare a ripercorrere i propri destini. chiara frugoni illumina i bellissimi occhi chiari dello zio dottore, elegante anche per sentieri e strade infangate, scolpisce la laboriosa severita` di censo, il falegname, evoca la ruvida nonna teresa e il pio nonno serafino, si attarda su diodata, sorella del nonno, scrittrice travolta dalle teorie dannunziane, vessillo di un`emancipazione senza liberta`, morta chiedendo una coppa di champagne, rammenta in un nostalgico ritratto la misteriosa nonna dina. la costellazione di personaggi si complica e si approfondisce lungo un arco temporale di un secolo. in questa "autobiografia con figure" si dispiega un mondo scomparso che e` chiamato a dirci di cosa non deve andar priva la nostra memoria.
un quadro nitido ed esauriente delle principali correnti della linguistica moderna e dei problemi fondamentali che ne hanno segnato lo sviluppo. dalle tappe ottocentesche del processo di formazione del metodo alla grande svolta saussuriana, ai linguisti del `900, fino al movimentato panorama della linguistica piu` recente: dalla fonologia allo strutturalismo, dalla tipologia alla semantica
anche se e` stata realizzata come sceneggiato televisivo solo nel 1975, "fragola e panna" e` stata scritta nel 1966, dunque un anno dopo la prima e piu` famosa commedia di natalia ginzburg, "ti ho sposato per allegria". entrambe le commedie hanno al centro una ragazza e scombinata, ma in due contesti molto differenti per non dire opposti: per la protagonista di "fragola e panna" il matrimonio, disastroso, e` alle spalle come peraltro l`allegria, rimasta tutta in un gelato di fragola e panna ormai lontano nel tempo. quattro anni piu` tardi natalia ginzburg scrive "dialogo" espressamente per la televisione. la protagonista di questa pie`ce risente dei mutamenti in corso in quegli anni nella societa` italiana. e una donna consapevole, che sa esprimere le insoddisfazioni della sua vita matrimoniale e le proprie critiche al marito, che sceglie svolte esistenziali coraggiose. eppure entrambi questi testi hanno epiloghi amari, come a dire che i tempi sono cambiati ma nelle vicende sentimentali e nella vita di coppia trionfa sempre il cinismo degli uomini.
un libro illustrato per bambini dai 9 anni, un classico di gianni rodari per tutti, grandi e piccoli, con le illustrazioni originali di emanuele luzzati. un libro ricco di umorismo e leggerezza che tocca temi profondi come giustizia, uguaglianza, liberta`, amicizia, solidarieta`. " esce nel 1984 con editori riuniti e raccoglie parte dei testi delle rubriche e che rodari cura dal 1955 al 1958 su di milano e roma; il suo impegno e` quello di dare risposte alle domande dei bambini che spesso ma di farlo, secondo il suo stile, all`insegna del sorriso e dell`imprevedibilita`. le vivaci illustrazioni di emanuele luzzati con cui rodari aveva gia` lavorato rendono l`edizione ora riproposta un attuale laboratorio della fantasia". (pino boero) eta` di lettura: da 9 anni.