stark condivide con gli altri romanzi di bunker una vena di autenticita` che si respira in ogni descrizione e in ogni dialogo. il mondo degli eroinomani, pronti a tradirsi l`uno con l`altro per una dose o per pochi dollari, e` presentato con la consueta potenza e senza alcun compiacimento, e lo stesso vale per la brutale indifferenza delle forze dell`ordine. il protagonista somiglia al max dembo di "come una bestia feroce", ma con un cinismo e una capacita` di calcolo che ne fanno uno mago dei bassifondi. molto riuscite anche le caratterizzazioni di momo, dummy, crowley: tutti personaggi credibili, nei quali l`inclinazione alla violenza si accompagna spesso a una sorta di lacerata umanita`. come sempre, la conoscenza del mondo che racconta - "eddie" ha passato meta` della vita in carcere - e la sua vena di grande scrittore permettono a bunker di costruire un personaggio in apparenza freddo ma che coinvolge profondamente perche` esprime le nostre piu` segrete, inconfessabili pulsioni.
una raccolta di dodici racconti ("abitavo a due passi da un negozio di cravatte", "sono uscito dal riformatorio", "mi tolgo subito le mutande cosi` facciamo prima"...) sui rapporti fra uomini e donne: dodici "perizie di parte sui rapporti fra maschi e femmine", in cui ogni personaggio esprime una visione molto faziosa delle sue relazioni di coppia.
nel gennaio del 1945 primo levi fu liberato dal campo di auschwitz e inizio` il suo lungo viaggio di ritorno a torino attraverso l`europa occupata dai russi e dagli americani. vent`anni dopo racconto` questa esperienza picaresca in un libro diventato ben presto famoso, "la tregua". tra l`ottobre del 2004 e l`estate del 2005 lo scrittore marco belpoliti e il regista davide ferrario hanno rifatto a tappe il percorso di levi per trarne un film, "la strada di levi". hanno visitato i luoghi in cui l`ex-deportato e` transitato, hanno incontrato persone, storie, vicende di quel tempo e del nostro. ne e` scaturito un taccuino di viaggio, un racconto attraverso parole, fotografie e disegni, dalla polonia di andrej wajda e stanislaw lem all`ucraina della centrale di cernobyl, dalla bielorussia dei kolchoz alla moldavia dell`emigrazione, passando per la romania delle imprese italiane, l`ungheria dei cinesi, l`austria e la germania dei neonazisti, l`italia di mario rigoni stern.
che cos`e` la musica, che cos`e` un musicista, come apprendiamo la musica. questi sono i tre interrogativi che fanno da filo conduttore a questo volume dell`"enciclopedia della musica", partendo dal presupposto che il concetto stesso di musica cambia con il tempo ed e` in diretto rapporto con i mutamenti sociali, politici e culturali.
come gia` il terzo volume ("musica e culture"), il quinto volume dell`enciclopeia della musica di interroga su cosa significhi per la musica essere un linguaggio universale. i saggi cercano una risposta affrontando le grandi culture musicali del mondo secondo alcuni temi fondamentali: il rapporto scrittura/oralita`, le voci e gli strumenti, i modi di pensare autoctoni sulla musica, i rapporti tra musica e societa`, la dimensione estetica, il problema dell`identita` nelle musiche tradizionali...
il cadavere di patricia curran, studentessa di ottima famiglia, venne rinvenuto nelle prime ore del 13 novembre 1952. portava i segni di trentasette coltellate. l`opinione pubblica reclamava un colpevole per l`omicidio di una giovane cosi` perbene, e la polizia gliene forni` uno di comodo. ma che personalita` aveva la vittima? non era forse una figlia di papa` passata dal bel mondo a un giro di conoscenze pericolose? "blue tango" non e` solo la ricostruzione di un errore giudiziario, ma una danza macabra che accende i riflettori su un universo di ricatti sessuali e corruzione.
cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un posto che pare fuori dal mondo? pochi forse hanno sentito nominare la transnistria, regione dell`ex urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno stato. in transnistria, ai tempi di questa storia, la criminalita` era talmente diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva cinque, proprio come in guerra. nel quartiere fiume basso si viveva seguendo la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli "sbirri" o i minorenni delle altre bande. lanciando molotov contro il distretto di polizia, magari: "quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in aria, mi veniva da piangere tanto ero felice". la scuola della strada voleva che presto dal coltello si passasse alla pistola. "eravamo abituati a parlare di galera come altri ragazzini parlano del servizio militare o di cosa faranno da grandi". ma l`apprendistato del male e del bene, per la comunita` siberiana, e` complesso, perche` si tratta d`imparare a essere un ossimoro, cioe` un "criminale onesto". con uno stile intenso ed espressivo, anche in virtu` di una buona ma non perfetta padronanza dell`italiano, a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure decisamente comico, nicolai lilin racconta un mondo incredibile, tragico, dove la ferocia e l`altruismo convivono con naturalezza.
"in questo libro il "misterioso" oriente e il "selvaggio" west emanano ancora i bagliori di un itinerario nel meraviglioso, ma la narrazione e` una macchina modernissima, dal percorso gia` deciso, inscritto in un meccanismo perfetto. al viaggio che e` rischio, scoperta, mutamento, si contrappone - con uno sguardo profondo sul futuro - il viaggio che e` calcolato sfruttamento del teatro di esperienze del mondo." (gian mario villalta).
dan ha buoni motivi per andarsene e buoni motivi per restare. in attesa di decidere, tiene la valigia pronta. nel suo dibattersi, sembra non rendersi conto che, se il problema ce l`hai dentro, non c`e` contesto in grado di salvarti. jamie e` affascinato dallo spazio e sogna di fare l`astronauta, ma vive tra le pecore in una remota comunita` montana. seppure non nel modo in cui sperava, uno scostante ospite di passaggio gli aprira` le porte di quel mondo inaccessibile. evgeny si sente a disagio nell`ufficio di londra in cui ha appena cominciato a lavorare. per sua fortuna e sfortuna, la sostanza capace di trasformarlo magicamente in una macchina infallibile e` in vendita a ogni angolo. in "vie di fuga" naomi ishiguro racconta di persone normali che lottano per liberarsi da vincoli reali e mentali. le loro storie, come quelle di angela carter prima di lei, hanno pero` anche qualcosa di fantastico, che si manifesti in un dettaglio - come un enorme orso giocattolo che con la sua muta ed enigmatica presenza ha il potere di scuotere un matrimonio - o in una conclusione che la razionalita` non puo` spiegare. l`elemento fiabesco diventa centrale nella storia in tre parti che scandisce la raccolta. qui, sullo sfondo di un regno in cui il prototipico palazzo del re convive con la periferia industriale dismessa, l`umile ma distinto acchiapparatti chiamato a porre fine a un`infestazione senza precedenti si trova invischiato in una faida familiare i cui protagonisti, a dispetto del titolo nobiliare, soffrono e feriscono il prossimo come la gente del popolo. in una lingua controllata e precisa, economica ma capace di tocchi poetici, naomi ishiguro racconta di persone in trappola, ma offre a loro, e ai lettori, la liberta` del volo.
ogni ossessione a sferopoli e` gia` stata catalogata, qualsiasi mito o superstizione trova conferma, i sogni sono moneta corrente, la letteratura e` l`unica divinita`. nella geografia immaginaria e nella filologia fantastica di questo libro puo` capitare che il carteggio fra una padrona di casa e un inquilino precipiti in un contrappasso metafisico, e che al calar delle tenebre i teschi si raccolgano intorno a quello fra loro piu` loquace; che il tema assegnato da un maestro elementare susciti un maleficio, o che un esame universitario sia l`occasione per uno studente impreparato di esibirsi in uno sfoggio linguistico ultraterreno. a furia di passeggiare rimirando ogni angolo di questa dimensione, al turista potrebbe venire fame: e` allora che scoprira` quanto da bambino mozart andasse pazzo per il gorgonzola, e solo dopo aver messo in tasca una ricetta per la coda alla vaccinara potra` proseguire la visita. non mancheranno le dispute: se si e` fortunati si incontreranno gli otto rabbini piu` potenti del mondo pronti a sfidarsi in una gara di golem, o due parroci rivali disposti a tutto pur di raccogliere i funghi migliori. dopo la di leggenda privata, michele mari torna a una delle forme piu` congeniali: il racconto. con la fiducia affabulatoria di chi, esplorando le infinite possibilita` del genere, sa di poter sorprendere - oltre i suoi lettori - prima di tutto se stesso. benvenuti a sferopoli. il visitatore che dopo aver percorso la strada provinciale 921 si perde in queste lande dovra` armarsi di coraggio, mettere in sonno la ragione e accettare il fascino sinuoso dell`ignoto. si sprigiona da queste pagine una cartografia del possibile, in cui smarrirsi e` forse l`unico modo per salvarsi. una collezione di fantasmi, sogni, superstizioni e chimere letterarie: da sempre michele mari distilla nella forma breve l`essenza stessa della sua poetica.
. inizia cosi` un libro la cui lettura assomiglia a un viaggio sulle montagne russe: attraverso pagine di sincerita` quasi insostenibile, ironiche e spiazzanti, fuani marino affronta le tenebre dei suoi rimossi. e se la vecchiaccia che davvero odia fosse lei stessa? come un canarino nella miniera, fuani marino sente prima di tutti l`atmosfera tossica in cui siamo immersi ogni giorno, fatta di crescente disagio psichico, fatica, ansia diffusa. vecchiaccia e` un dispaccio dal fronte della fragilita`. quella di tutti. tutto e` cominciato con un tweet. aprile 2020, l`italia e` nel pieno del lockdown imposto per arginare la pandemia di covid. e fuani marino pubblica un tweet in cui si chiede a cosa siamo disposti a rinunciare per difendere le fasce piu` anziane della popolazione. apriti cielo: migliaia di repliche indignate, richieste di cancellazione, politici e giornali che lo riprendono additandola a esempio di egoismo e follia radical chic. l`episodio, le reazioni e le conseguenze mettono in moto in fuani marino una serie di riflessioni che si trasformeranno in un viaggio interiore nel proprio passato, nella psiche e tra i suoi fantasmi; ma anche esteriore, nella societa`, quella italiana in particolare, e nell`ambigua centralita` che riserva agli anziani, da una parte celebrati, dall`altra marginalizzati, da una parte ancora padri-padroni (alcuni) la cui sola presenza blocca il cambiamento, dall`altra risorse da sfruttare e dimenticare (molti). quello che all`inizio sembrava uno sfogo contro i , diventa una dolorosa presa di coscienza da parte dell`autrice: da cosa nasce questo passo falso? da quali traumi, da quali episodi del suo passato origina quel fastidio? e cosa nasconde, qual e` la paura a cui non riesce a dare un nome? e se la vecchiaccia che davvero odia fosse lei stessa? ancora una volta fuani marino parte da se`, dalla sua
Il capolavoro assoluto della nostra letteratura, l'opera che ha fondato la lingua italiana. Una creazione poetica di assoluta novità, versi di potenza e dolcezza inaudite che scolpiscono indelebilmente nella mente del lettore ritratti di personaggi e immagini di straordinaria forza suggestiva. È questo la Divina commedia dantesca, un poema che, quanto più lo leggiamo e rileggiamo, quanto più tempo passa a separarci dall'epoca in cui fu composto, e tanto più sembra avere cose da dirci. Un libro che, come ha scritto Eugenio Montale, ci insegna come «la vera poesia abbia sempre il carattere di un dono», reso disponibile al pubblico in un'edizione dal rigoroso commento, curato da Anna Maria Chiavacci, grande esperta di Dante, e dai ricchi apparati critici, comprendenti glossario e rimario, due utili strumenti per orientarsi nel vasto mondo dantesco.
ha scritto di se` il grande poeta triestino di origine ebraica: . questo volume, che raccoglie tutta l`opera in versi di umberto saba - come ebbe a dire gianfranco contini -, offre al lettore una ricca annotazione, a cura di arrigo stara, attraverso cui si documentano le varie fasi di composizione del suo canzoniere. l`introduzione e` firmata da mario lavagetto.
questo libro nasce da un inedito esperimento sul campo, frutto del dialogo maieutico e dell?incontro diretto, autentico e dinamico tra un essere umano e un?intelligenza artificiale generativa. la macchina diventa cosi interlocutrice, nel tentativo di comprendere il modo in cui la tecnologia influenza e modella i nostri schemi psicologici, sociologici e culturali. non un semplice saggio teorico quindi, ma un vero e proprio viaggio filosofico attraverso i secoli, per proporre una ricerca in evoluzione, fatta di tanti dubbi, stimoli, stupori. dal dialogo tra uomo e ia nascono prospettive nuove e sorprendenti: le idee millenarie dei grandi filosofi - dalla techne dei greci al potere invisibile degli algoritmi - entrano in dialogo con la realta del nostro presente iperreale, dove tecnologia e pensiero si intrecciano e sfidano, mostrando come la prima riesca a ridefinire il significato stesso di "essere umani". anche quando in questo dialogo ci ritroviamo senza risposte definitive, abbiamo il conforto di riscoprire e approfondire la domanda che l?uomo si pone da sempre: stiamo usando la techne per avvicinarci al bene o per allontanarci da noi stessi? concepito e scritto come un brano a quattro mani con l?intelligenza artificiale, "filosofia" ci spinge a considerare l?ia non piu come un mero strumento, ma come qualcuno con cui dialogare, per espandere i nostri orizzonti, passati e futuri.