"aiace, probabilmente la piu` antica delle tragedie di sofocle, e` il dramma di una follia: a troia, dopo la morte di achille le armi dell`eroe sono passate ad odisseo; aiace, il piu` forte tra i guerrieri achei e quindi il piu` degno della simbolica eredita` di achille, impazzisce per il dolore e, dopo una notte di imprese folli e sanguinarie, in un barlume di consapevolezza si suicida. "elettra" narra la vicenda di una vendetta e di un matricidio: la figlia di agamennone e clitennestra, elettra, sprona il fratello oreste a vendicare la morte del padre uccidendo i suoi assassini, clitennestra e il suo amante egisto.
quella di galluccio e` una poesia che tende a far affiorare "il lato rovescio del pensiero" attraverso vari modi: slittamenti semantici, spazi deformati, visionarieta` onirica. in questo contesto entra in gioco anche una serie di metafore tratte dal linguaggio matematico che rimandano a un mondo di certezze e di perspicuita` continuamente disatteso. come nella poesia dedicata a georg cantor, vera e propria cerniera a meta` del libro, dove alcuni aspetti di pensiero del grande matematico diventano l`occasione per una percezione diretta e acuta della complessita` e del "confronto terreno fra infiniti". i versi di galluccio muovono da una ferita esistenziale che trova espressione in varie forme di disagio quotidiano, dilatandosi e trasformandosi in simboli capaci di spostare verticalmente le immagini, le distanze, i nodi irrisolti. senza fare esplicitamente una poesia metafisica, galluccio recupera tutta la pregnanza di scorie e residui della realta` interiore ed esterna, come se il prolungamento di questi dettagli potesse condurre, non tanto a risposte pacificanti, ma a nuove domande, a nuovi problemi che nessun teorema sembra in grado di risolvere.
adorno affianco` agli studi di filosofia, sociologia e scienze politiche quelli di composizione musicale, intrapresi sotto la guida di alban berg. i suoi numerosi scritti musicali hanno esercitato una grande influenza sui giovani compositori del dopoguerra, sia europei sia statunitensi. superando il punto di vista nietzschiano - che dedico` numerose pagine all`analisi comparata dei drammi musicali wagneriani con i capolavori classici e all`analisi del tristano - theodor w. adorno intraprende in questo saggio la revisione radicale, e spietata, del "caso" wagner, utilizzando le discipline piu diverse: la teoria e l`analisi musicale, l`estetica, la filosofia, la sociologia e la psicologia. deducendo dai dati intrinseci della composizione wagneriana - timbro, melodia, armonia, forma -, i parametri di giudizio estetico-storico sull`autore.
un viaggio-pellegrinaggio in un`america che non esiste piu`, o che forse non e` mai esistita, seguendo le tracce di un avo emigrato negli stati uniti nei primi anni del novecento. fra sogni, suggestioni letterarie e folkloriche, questo e` il filo narrativo del libro di cecchinel, poeta questa volta in lingua, a parte brevi escursioni nel dialetto trevigiano e l`emergere, frequente invece, di un inglese di emigrazione, che necessariamente si confronta con gli echi pascoliani di "italy".
un amore intenso e disperato, ma respinto, ispiro` a stendhal quest`opera. "dell`amore" e` infatti il frutto, la reazione a quell`esperienza dolorosa. che cos`e` dunque questo "amore", si chiede stendhal, che puo` tormentare, trasformare, travolgere? puo` l`uomo, cosi` spesso schiacciato dalla malattia d`amore, richiamare quest`ultimo a un interrogatorio che ne metta a nudo l`essere e le forme, l`agire e le leggi? un saggio che rivela tutta la passionalita` e la sensibilita` di un grande autore attraverso l`incanto di una prosa cristallina.
come "martin eden", questo romanzo trovera` sempre appassionati - per i quali restera` il libro del cuore. solo un "realista selvaggio" come jack london poteva gettarsi in una vicenda cosi` temeraria, che a partire da uno scenario che ricorda "forza bruta" ci fa veleggiare nel cosmo e nelle epoche con stupefacente naturalezza. all`inizio siamo infatti nel braccio degli assassini di san quentin, in california, dove il protagonista viene regolarmente sottoposto alla tortura della camicia di forza. ma in quella condizione disperata, con feroce autodisciplina, riuscira` a trasformarsi in un moderno sciamano che attraversa le barriere del tempo come muri di carta. amato da lettori fra loro distanti come leslie fiedler e isaac asimov, "il vagabondo delle stelle", ultimo romanzo di jack london, e` anche il suo libro piu` originale, estremo - che si colloca in una regione di confine del firmamento letterario, fra stephen king e carlos castaneda.
la cura di pierre hadot, oltre a collocare l`opera nel suo contesto storico e a fornire un ritratto dell`autore, propone un commento preciso al testo, capitolo per capitolo. per lo specialista della filosofia antica il "manuale" e` stato spesso frainteso: epitteto piu` che scrivere un trattato di morale intendeva insegnare come si diventa filosofi, come essere liberi, indipendenti e felici, come evitare di essere frustrati nei propri desideri.
qual e` il maggior contributo che la francia abbia dato alla civilta`? muo, cinese che studia da psicoanalista a parigi, non ha dubbi: l`ideale cavalleresco. come in un`eroica chanson de geste torna in cina per salvare la dama dei suoi sogni dal pericolo che la minaccia. vulcano della vecchia luna, la compagna di scuola che di lui, miope e bruttino, non ha mai voluto saperne, e` stata arrestata per aver venduto foto proibite a un giornale straniero. ma muo non e` orlando: e` un irresistibile iellato e l`unica sua arma e` una scienza alla quale i suoi connazionali non riconoscono alcun valore. sullo sfondo della cina odierna, muo e` trascinato in una ridda di avventure comiche dalle quali si rialza provato, ma sempre deciso a portare a termine la sua missione.
continuazione ideale della "storia dell`architettura italiana" di manfredo tafuri, questo testo non si limita ad aggiornarne il campo d`interesse da un punto di vista geografico-culturale, ma ha il pregio di affrontare una serie di snodi politici, territoriali ed economici fondamentali per la storia dell`architettura. e per questo che il volume include l`architettura prodotta dagli italiani all`estero, quella prodotta dagli stranieri in italia, allargandosi a temi di grande attualita` (come il social housing, l`ecosostenibilita` il territorio, l`influenza di manifestazioni e pubblicazioni sull`orientamento dell`architettura del nostro paese) e proponendo una galleria dei "maestri" piu` influenti: da rossi, gregotti, canella e isola agli esordienti, passando per piano, fuksas, zucchi e boeri. il risultato e` un volume che si rivolge agli studenti universitari, ma anche a quel pubblico appassionato ed "esperto", che non si accontenta di vivere gli edifici e la citta` come semplice "utente".
posizionata come un ponte fra tre continenti, la palestina e` stata oggetto dell`interesse di tutte le potenze internazionali fin dall`ottocento: dagli ottomani all`impero inglese, ai sionisti europei, alle superpotenze del dopoguerra. nel corso del novecento il suo territorio - e gerusalemme, citta` santa a tre religioni - ha finito col diventare la casa di due popoli, che hanno talvolta saputo collaborare, ma che piu` spesso hanno subito le conseguenze della politica aggressiva dei militari e di chi deteneva saldamente il potere. in questo libro pappe ripercorre la storia della palestina in un racconto che "cerca di affiancare le narrazioni degli sfruttatori e degli sfruttati, degli invasori e di chi e` invaso, degli oppressori e degli oppressi". un libro basato su documenti in ebraico, arabo e nelle lingue europee, che ha sollevato un dibattito internazionale sull`interpretazione del nodo piu` vulnerabile della politica mondiale.
sotto il titolo "il seminario" e` raccolto l`insegnamento orale che lacan tenne a parigi senza interruzione dal 1953 fino a poco prima della sua morte. a roma, nell`estate del 1953, alcuni mesi prima quindi dell`inizio del suo seminario, si era tenuto un congresso in cui lacan aveva pronunciato il cosiddetto "discorso di roma", che segna l`inizio del suo insegnamento e che trovera` forma definitiva nel testo "funzione e campo della parola e del linguaggio in psicoanalisi". per i primi dieci anni lacan si dedichera` al commento della teoria e della pratica clinica di freud, facendo anche riferimento ai lavori degli psicoanalisti formati da freud. dal 1964 in poi, invece, ossia dalla rottura definitiva con l`associazione freudiana, lacan si dedichera` alla messa a punto della dottrina psicoanalitica che stava elaborando, precisando gli aspetti strutturali e logici della scoperta freudiana. questo "seminario" e` il primo della serie dedicata all`opera di freud. come indica il titolo stesso, "gli scritti tecnici di freud", lacan prende spunto da alcuni articoli, che all`epoca furono riuniti in francia in una pubblicazione e che mettono l`accento sull`applicazione clinica della teoria freudiana. per questo i temi trattati riguardano sostanzialmente la conduzione della cura, e quindi interessano chiunque si domandi da che posizione uno psicoanalista possa ascoltare e possa interloquire con chi gli si rivolge.
carmen yanez si e` imposta negli ultimi anni come una delle voci piu` interessanti della nuova poesia latinoamericana. nei suoi versi, caratterizzati da una grande evidenza fisica e narrativa, sono affrontati i temi dell`esilio (che l`autrice, perseguitata politica del regime cileno ha dolorosamente vissuto), dell`amore, del viaggio, dell`affetto materno, della natura; temi che, pur nella trasposizione lirica, sempre rivelano le personali esperienze dell`autrice.
in apparente contraddizione con lo spirito tragico e problematico che pervade tutta la sua produzione, in "la brocca rotta" kleist traccia con brio sottile il profilo di un giudice che si trova nella paradossale situazione di indagare su un delitto di cui e` egli stesso il colpevole. nell`"anfitrione", sulla falsariga di plauto e di molie`re, rappresenta il dramma di un`anima che pirandellianamente si dissolve, non sapendo piu` riconoscere una realta` obbietriva. nel "principe di homburg", sullo sfondo dell`ambiente militare prussiano, mette in scena il conflitto tra gli impulsi dell`individuo e l`astratta ragione di stato, dando un ruolo di primo piano all`immediatezza dell`inconscio.
dall`incontro tra l`evanescente traccia biografica dello scontroso pittore (il pontormo) e l`immaginazione poetica di mario luzi e` nato felicita` turbate, un "ritratto dell`artista da vecchio" che restituisce vita ed emozioni a un uomo smarrito e insieme una riflessione sui dolorosi enigmi e sulle folgorazioni della creazione artistica. in appendice, gli artefici della messa in scena di felicita` turbate al maggio musicale fiorentino, il regista federico tiezzi, l`autore degli interludi musicali giacomo manzoni e il protagonista sandro lombardi, ricostruiscono il loro percorso d`avvicinamento al testo di luzi.
"le storie di questo libro stanno nel perimetro di quattro cantoni: un`eta` giovane e stretta, di preludio al fuoco; una citta` flegrea e meridionale; la materia di qualche libro sacro; gli anni di madrevita operaia di uno che nacque in borghesia. il possedimento minimo per un passante, e` stato immenso per chi si e` fermato. esso rinchiude per attrazione un me narrato piu` che un io narrante, qualche tu femminile scalzo e ben piantato in terra, un noi promessa di frantumi. i pronomi sono frutti che maturano in stagioni diverse. qui sono colti acerbi, prima che si carichino di succhi e di se`. avvengono dei colpi fortunati, qualche salvataggio. si sbatte a zonzo tra i limiti del campo, come biglia di flipper..." (erri de luca)
il "discorso" di cui si tratta nel seminario del 1970 e` doppio: e` quello della possibile formalizzazione della psicoanalisi, ed e` quello della produzione di senso (nell`esperienza della "lettera" o del significante che si fa nell`analisi, e di plus-de-jouir, nell`esperienza comune, in particolare in quella amorosa); tutti temi che riecheggiano sulla pagina come effetto di quegli anni di contestazione e femminismo. attraverso l`individuazione di quattro posti (agente/verita`; altro/produzione) e dei quattro operatori (soggetto sbarrato, significante-padrone, sapere, plus-godimerito), che nella loro combinatoria danno luogo ai quattro discorsi introdotti nel corso del seminario dell`anno prima (del padrone, dell`isterico, dell`universitario e dell`analista), lacan cerca di mostrare come solo al discorso analitico riesca di non essere un discorso da "sembiante", ovvero di "finta causa". solo il discorso analitico, infatti, riesce a disfare le illusioni che si generano dal ritenere, sia pure in forme diverse, che vi sia una realta` prediscorsiva, e che il linguaggio, a sua volta, organizzi un universo entro il quale si genererebbe una relazione fissa e definitiva tra i quattro posti (e gli operatori che li occupano).