

la "russia in guerra" non e` un titolo a effetto, ma la sintesi di un elemento caratterizzante della politica russa nel passato quindicennio. questo si intreccia, e a volte si attorciglia, con altri elementi: uno su tutti, la non superata dipendenza di mosca dal settore energetico. un altro filone riguarda la forma statale. la semplificazione ricorrente e` quella dell`autoritarismo contrapposto alla democrazia occidentale. posto che i comportamenti autoritari nel sistema politico russo sono evidenti, piu` utile e` individuarne le determinanti. allo scopo e` sicuramente piu` efficace la concezione marxista, che rimanda alle "variazioni e gradazioni" della democrazia. e in questo quadro che si puo` collocare il concetto di "democrazia sovrana", come si autodefinisce la specifica forma politica russa, nella quale non va perso il nesso con le relazioni internazionali. questo e` lo stato imperialista russo, oggi impegnato nella guerra di spartizione dell`ucraina. con questa forma politica la classe dominante russa cerca di far valere i propri interessi imperialistici nell`epoca di "inedite tensioni" che abbiamo davanti: con quali risultati sara` il tempo a dirlo.

in israele "esiste una borghesia e un proletariato", nei paesi arabi "esiste una borghesia e un proletariato" i lavoratori arabi e israeliani devono unirsi per impedire la guerra e trasformarla in rivoluzione, e non farsi mandare al massacro dalle loro classi dominanti in combutta con l`imperialismo. nel giugno del 1967, allo scoppio della "guerra dei sei giorni", fu questo il criterio di classe, fondamento della strategia internazionalista. non sappiamo quali "guerre della crisi dell`ordine" squasseranno il prossimo decennio, e sino a che punto. di certo moltissimi giovani e moltissimi proletari, in europa, in medio oriente e nel mondo, saranno posti davanti a interrogativi fondamentali sul futuro di barbarie che questa societa` promette alle nuove generazioni. e` questa la via pratica: radicare il leninismo in europa e attraverso l`europa, tra i giovani e i proletari europei e di ogni provenienza. e` un sentiero stretto? guardate quella che si crede la via larga, la via maestra del dominio borghese, quella del nazionalismo o delle spartizioni dell`imperialismo: e` un vicolo cieco lastricato di milioni di vittime, e altri milioni ne promette al futuro.