i "poemi conviviali" sono sintesi felice di un`idea archeologica della poesia e dello sconfinato amore che pascoli ebbe per il mondo classico e la sua anima profonda. frutto unitario e compatto, pubblicati prima in rivista, separatamente, nascono poi come volume nel 1904, dando forma a un progetto di "rivitalizzazione" del mito, della letteratura e della storia. partendo da lontano, dalla fondazione della poesia, toccano figure chiave del mito, della storia, del pensiero, per giungere al punto di non ritorno della classicita`, segnato dal crollo di un mondo e di un immaginario e dall`irrompere sull`orizzonte della storia di una nuova rivelazione. combinazione raffinata di materia classica e dell`inquieto linguaggio pascoliano, i "poemi conviviali" ci sono offerti, nella lettura di maria belponer e di pietro gibellini, come uno dei momenti fondanti del linguaggio poetico del novecento.
"il loro telefonino squillava sempre... tutti li chiamavano: "aiuto! aiuto! correte! correte!" e loro partivano, erano un pronto soccorso a forma di bambino". il salva-moscerini semiannegati che li asciuga al sole come un fon, la distributrice di bottigliette d`acqua quando fa un caldo da morire, il bambino con mille ombrellini per i millepiedi con il raffreddore, l`aggiusta-code-tagliate delle lucertole, la misuratrice di febbre, la distributrice di copertine ecc. ecc. tutto il contrario di un mondo adulto, che cammina dritto, di fretta, cieco e sordo al dolore altrui. la natura soffre, gli animali soffrono: i bambini li salveranno. eta` di lettura: da 5 anni.
Memories 1993.
vittorio d`orazio ha realizzato questa guida essenziale per visitare la citta` senza spendere troppo, godendosi la vita tra moschee, bazar e discoteche.
"perche un corpo sia stabile e necessario che abbia almeno tre punti d?appoggio" dice uno dei protagonisti di questo romanzo, che george steiner considerava il capolavoro di bernhard e "fra i piu importanti del novecento". i tre punti d?appoggio sono qui l?anonimo narratore, il taciturno imbalsamatore holler e soprattutto roithamer, docente di scienze naturali a cambridge, cui la figura di wittgenstein presta piu di un dettaglio biografico. con lucida ostinazione roithamer ha realizzato nel centro esatto della foresta del kobernausserwald, dove lui e la sorella, la sola persona che abbia amato, sono cresciuti, un temerario progetto architettonico - un cono perfetto, utopistica dimora felice - che lo ha prosciugato di ogni energia. alla sua morte holler invita il narratore nella soffitta della casa dove abita, nel punto piu impervio di una gola: li, nel fragore assordante del fiume che si getta fra le rocce, roithamer si era ritirato per lavorare al cono, li sono conservati i suoi libri e le sue carte, fra cui un manoscritto ossessivamente riveduto e corretto. sullo sfondo di una natura ostile e insieme familiare, la voce di roithamer si intreccia alle parole e ai silenzi dei due amici, mentre la scrittura di thomas bernhard ci sospinge implacabile fino ai limiti estremi del pensiero, fino all?ultima correzione - quella che, nel tentativo di emendarla, estingue l?esistenza stessa.
