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quante volte leggendo una notizia su un giornale o su un blog, guardando un telegiornale o seguendo i dibattiti nei programmi d`approfondimento, vi e` capitato di scivolare nell`argomento "migranti" o "immigrati" in italia? ora che non ci osserva nessuno, con onesta`, senza accuse ne` giudizi, quanto pensate di saperne davvero sull`argomento? di quali informazioni realmente disponete per accedere a un`opinione senza pregiudizi, libera e consapevole? perche` tante persone vengono trasferite nei porti italiani e non in quelli maltesi o tunisini? conoscete perfettamente i flussi e i tragitti che i migranti percorrono per giungere in italia? sapete chi gestisce i protocolli di salvataggio per mare (sar)? cos`e` frontex? cosa comporta la convenzione di dublino? e la convenzione di amburgo o montego bay? l`italia e` vittima o colpevole? quanto pesano i trattati internazionali e quanto e` possibile legiferare liberamente? avete idea di quali siano i reali numeri dell`accoglienza? siete a conoscenza di come associazioni e cooperative agiscono nella gestione dei richiedenti asilo? qual e` il ruolo dello stato italiano in questo processo? quante e quali risorse economiche vengono impegnate per gestire questa emergenza? se sapete rispondere con precisione, questo non e` il libro che fa per voi. in caso contrario, vi auguriamo una buona lettura, anticipandovi fin da subito che forniremo le informazioni che vi permetteranno di rispondere personalmente e consapevolmente a queste (e speriamo molte altre) domande sull`argomento.

"io mi fermero` e avro` riposo, tu invece dovrai vagare". con queste parole, secondo alcune leggende medievali, cristo aveva condannato l`ebreo errante per averlo insultato lungo il calvario. da allora il mesto vagabondo ha viaggiato nel patrimonio letterario universale, assumendo di volta in volta il ruolo di pio pellegrino, di savio veggente o di crudele alchimista, fino al novecento, quando diviene la personificazione dell`uomo che resiste alle prove della vita, l`altro o everyman. questo volume vuole ricreare il contesto letterario in cui si e` sviluppato il mito dell`ebreo errante, per mettere in risalto le peculiari caratteristiche della sua costante e inquietante presenza nelle letterature anglofone. dall`incontro con i pellegrini sulla via di canterbury nei versi di chaucer, l`eterno viandante ha vagato col suo sguardo mesmerico fra i testi di coleridge, shelley, lewis, maturin, joyce, wiesel e molti altri fino ad approdare, nel 2007, sulle pagine di stephen gallagher.

il volume, la cui impostazione manualistica affronta alcune delle tematiche trattate dall`antropologia contemporanea, e` composto da saggi di taglio storico e teorico-metodologico, con esempi tratti da studi e ricerche sul campo. sono oggetto di riflessione la storia dell`antropologia e le analisi di alcuni nodi teorici contemporanei (vincenzo matera); l`antropologia giuridica e le sue tematiche etico-politiche sul piano teorico e storico (patrizia resta); l`antropologia della disabilita` e il concetto di embodied space come chiave di lettura per collegare la disabilita` in relazione agli ambienti urbani (gianfranca ranisio); l`antropologia urbana nelle sue correnti principali (riccardo cruzzolin); l`antropologia della famiglia, dalle sue formulazioni classiche fino alle famiglie omoparentali (rosa parisi); il complesso dibattito riguardante razzismo e antirazzismo sul piano storico e istituzionale, con riferimento alle migrazioni e alla globalizzazione (fiorella giacalone); le fasi del ciclo di vita e la diversa articolazione oggi dei riti di passaggio (paola falteri); i modelli educativi e le contraddittorieta` delle seconde generazioni all`interno della scuola (giovanna guerzoni). gli antropologi sono oggi chiamati a riflettere su tematiche sempre piu` ampie e nuove, per la complessita` della societa` e le questioni epistemologiche connesse alla disciplina; allo stesso tempo sono portati a focalizzare specifici aspetti della ricerca sociale. il volume intende fornire alcuni strumenti teorico-metodologici utili per cogliere tale complessita`, anche attraverso le bibliografie che accompagnano i diversi saggi.

il termine mizuko viene tradotto letteralmente con bambino d`acqua, e nella cultura giapponese rappresenta l`anima dei bambini abortiti. l`immaginario vede gli spiriti dei bambini radunarsi lungo il fiume dei morti, incapaci di attraversarlo perche` i demoni impediscono loro di salire sulla barca che conduce al di la`; su questa riva grigia le piccole anime giocano e cercano di costruire degli stupa con i sassi del fiume, cosi` da accumulare meriti e raggiungere l`altra sponda del fiume o una rinascita immediata; immancabilmente i demoni arrivano e distruggono senza pieta` le costruzioni, e immancabilmente i piccoli spiriti ricominciano da capo. e un`immagine estremamente triste: la piccola anima e` rappresentata sola, spesso dimenticata dai genitori e incapace di liberarsi da questo luogo di pena, per certi versi simile al limbo cristiano, a meta` tra la vita e la morte. nelle diverse preghiere e composizioni in cui questa credenza puo` essere rintracciata, a un certo punto entra in scena il bodhisattva jizo, divinita` estremamente popolare in giappone, che distrugge i demoni e salva i piccoli dal loro stato di tristezza e miseria. questi culti, raccolti sotto il nome generico di mizuko kuyo, si sono sviluppati a partire da tradizioni antiche, e rispetto a esse hanno subito un notevole slittamento di significato; essi inoltre non fanno riferimento a un`unica particolare tradizione religiosa, ma sono in qualche modo trasversali rispetto alle varie correnti contemporanee. l`analisi di una realta` cosi` lontana rispetto al nostro panorama culturale vuole provare a spostare la riflessione su un altro piano, e cercare di vedere come affrontare la problematica dell`aborto da una angolazione diversa. l`intento e` dimostrare che esiste un modo di rapportarsi al problema che non e` solo quello di una negazione del diritto o del lutto; al contrario, partendo dall`assunto che il diritto all`aborto e` irrinunciabile, si cercano soluzioni, modalita` di mediazione del dolore che

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