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e possibile ancor oggi, all`inizio del terzo millennio, l`esistenza di una poesia d`amore che non appaia anacronistica? si`, e lo dimostra questo volume, "la cenere ringrazia della brace e della favilla" di sebastiano grasso, che riunisce i suoi quattro ultimi libri, dedicati alla stessa donna, giuliana: "il tuo pube nero beffera` la morte" (2000), "sul monte di venere" (2002), "la preghiera di una vergine" (2004) e "il talco sotto le ballerine (2006)". "una straordinaria storia d`amore in versi come non si faceva da molti anni" e` stato scritto. poesia del corpo, della passione, del sangue. un vero e proprio "canzoniere moderno" che continua la tradizione dell`elegia, spesso giocata sul dialogo con l`amata. un`elegia forte, dove i valori del vivere passano attraverso l`esperienza intensa del corpo. e "il giuoco della memoria" (titolo, fra l`altro, di un libro di grasso, pubblicato nel 1973) si fa sempre piu` serrato e piu` drammatico, rendendo piu` profonda l`esperienza e la sensazione diretta, secondo una cognizione squisitamente moderna o postmoderna, dove le storie sono di continuo riproposte e decostruite e dove, pero`, si mette in gioco la nostra identita` frammentata.

presentando questo lavoro, croce scrisse che si trattava dello "schizzo di una storia dell`italia dopo la conseguita unita` di stato", concepito come "tentativo di esporre gli avvenimenti nel loro nesso oggettivo e riportandoli alle loro fonti interiori". ma scoprire il nesso oggettivo in quei quarantacinque anni fra il 1871 e il 1915, significava coglierne la relazione con gli anni del risorgimento e proiettare la storia italiana sulla scena dell`europa moderna. proprio perche` coinvolge l`identita` stessa della nazione italiana, quest`opera e` forse la piu` discussa fra le grandi opere storiche del filosofo abruzzese, quella che ha esercitato la piu` vasta influenza sulla visione che generazioni di italiani si sono formati sulla propria storia.

i trovatori celebrano l`amor cortese. i romanzi narrano la passione di tristano e isotta o di lancillotto. abelardo ed eloisa vivono un`infuocata relazione. il xii e`, in europa, il secolo dell`amore. i religiosi non sono da meno ed elaborano affascinanti teorie sull`amore mistico. se dio e`, come proclama giovanni amore, l`uomo, che e` fatto a sua immagine e somiglianza, e` dominato da quel sentimento e al suo creatore deve rivolgerlo. dall`"abisso della dissomiglianza" l`"anima curva" si "converte" tendendo a lui la propria volonta`. la ragione "puo` vedere dio soltanto in cio` che egli non e`; l`amore e` l`unica conoscenza che si avvicini alla divinita`, il vero "intelletto". la stessa teologia negativa viene superata. attraverso quattro "gradi" di carita`, o tre "visite", tre "sabati", l`uomo progredisce verso l`"unita` dello spirito", l`"eccesso della mente", l`"abbraccio"; l`unione con dio. il volume segue il cammino di guglielmo di saint-thierry e bernardo di clairvaux, i due amici che, combattendo il razionalismo di abelardo, hanno costruito una teologia dell`amore che influenzo` anche alcuni trovatori. guglielmo, contemplando "ogni angolo ed estremita`" della propria coscienza, guarda al volto ed esclama: "o volto, o volto! quanto beato il volto che, vedendoti, merita di essere trasformato da te". per bernardo, provare l`amore vuol dire essere "deificati", e al culmine dell`esperienza mistica ogni sentimento umano si dissolve e si riversa nel fondo della volonta` di dio.

il libro ricostruisce l`immagine di nelson, contraria a quella che ne ha fatto un eroe nazionale inglese. l`ammiraglio che a trafalgar fermo` napoleone fu uno straordinario genio militare, ma, come mostra coleman in questa biografia, chi vuole vedere in lui soltanto il patriota e il santo rischia di non vedere l`uomo, la figura contradditoria, piena di contrasti, eroica, violenta e vanagloriosa, geniale e meschina nello stesso tempo.

tutta la lunga attivita` architettonica del padre dell`art nouveau.

benche` costretto, nel 1932, ad accettare una nuova "sfacchinata" ingegneresca, gadda non ha la minima intenzione di dissipare la notorieta` che "la madonna dei filosofi", uscito l`anno prima, gli ha procurato nell`ambiente dei letterati. la scrittura e` per lui "un prepotente bisogno", e un ripiegamento sarebbe inconcepibile: "la realta` deve essere, il resto non importa". con i proventi della corvee presso i servizi tecnici del vaticano finanziera` dunque nel 1934 "il castello di udine": libro variegato, riluttante a ogni definizione di genere, stilisticamente tracotante. i ricordi di guerra ci consegnano la bruciante delusione di chi ha visto il sogno di "una vivente patria, come nei libri di livio e di cesare" annientato dall`incapacita` degli alti comandi di raffigurarsi le "correlazioni complesse" che legano l`esercito "al resto del mondo"; dal mito, "ignobile e turpe", della furberia; da una prigionia che lo ha travolto "verso la riva dell`inutilita`". ma subito dopo la cronaca di una crociera nel mediterraneo proietta l`immagine di un mondano, ironico reporter; l`invettiva contro i musici di strada, molesti perturbatori delle notti milanesi, quella di un bizzoso moralista; il racconto "la fidanzata di elio" - dove le virtu` di luisa lasciano presagire una vita "drappeggiata di linoleum, risfolgorata di nichelio" - quella di un incendiario robespierre della borghesia milanese. a ben vedere, tuttavia, un filo rosso, tenace e segreto, unisce queste prose in apparenza disparate, screziandole di dolore e di sangue, come se la prima sezione gettasse fiotti d`ombra su tutta la raccolta: il lutto insanabile per chi e` caduto in guerra - come il fratello enrico, "la parte migliore e piu` cara di me stesso".

la lirica "ci" e uno dei generi piu apprezzati della poesia cinese tradizionale, essendo, peraltro, strettamente associata alle dimensioni private dell?amore e del sentimento. sviluppatasi sotto la dinastia tang (618-907) dall?interazione tra l?elite dei funzionari-letterati che amministravano l?impero e le cortigiane che ne popolavano i quartieri del piacere, questa forma poetica cantata conobbe la sua massima fioritura in epoca song (960- 1279), quando vissero gli autori presentati qui in traduzione italiana. i loro versi, preceduti da un?ampia introduzione di carattere storico-letterario, restituiscono un mirabile affresco di un mondo lontano, ma si rivelano straordinariamente familiari per la capacita di toccare alcuni motivi universali dell?esperienza umana. nella storia della letteratura cinese, la dinastia song e nota, soprattutto, come il periodo d?oro delle liriche di tipo ci. si tratta di poesie generalmente composte dai letterati confuciani per essere cantate dalle cortigiane nel corso dei ricevimenti che scandivano la vita dell?elite del tempo. non stupisce, pertanto, che tra le tematiche piu prominenti all?interno di tali canzoni vi fossero l?amore, visto specialmente da una prospettiva femminile, o ancora la transitorieta del piacere, il banchetto e il carpe diem. in questo volume appaiono alcune delle liriche piu celebri di sei grandi autori che operarono tra l?xi e il xii secolo: il libertino liu yong, vituperato dalla critica moralistica per la sua produzione erotica; il primo ministro yan shu; i sofisticati intellettuali ouyang xiu e su shi; il "rampollo ribelle" yan jidao e, ultima in ordine cronologico ma non certo per meriti artistici, li qingzhao, universalmente acclamata come la maggiore poetessa della tradizione cinese.

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