
ben prima dell`inizio canonico della globalizzazione, fondamentali tendenze storiche rivelano l`interdipendenza dei cambiamenti politici e sociali a livello planetario. eventi mondiali come le rivoluzioni europee del 1789 e del 1848 si riverberarono all`esterno mescolandosi con le convulsioni che si producevano all`interno di altre societa`. dall`altro lato, eventi esterni all`emergente "nocciolo" europeo e americano dell`economia industriale contribuirono a plasmarne le ideologie forgiando nuovi conflitti politici e sociali. nel corso di tali processi, anche le forme dell`agire umano si adattarono reciprocamente finendo con l`assomigliarsi dappertutto nel mondo. attingendo a una mole sterminata di conoscenze, bayly ripercorre il sorgere di uniformita` globali nello stato, nella religione, nelle arti, nei rapporti di genere, nelle ideologie politiche e nella vita economica nel corso del xix secolo. il quadro che si disegna e` una "world history" che si sottrae a qualunque visione unidirezionale, che accetta di essere decentrata e segnata dalla discontinuita`, dalle rotture non preannunciate e insieme dal permanere di antiche forme di dominio.




l`animo umano e` un paesaggio eterogeneo ed enigmatico. anton cechov e` stato capace di raccontarlo in decine e decine di racconti, tra cui una parte viene presentata tra queste pagine. in ogni racconto vengono indagatati gli abissi e le increspature di ogni personaggio, andandone a recuperare il nucleo di mistero piu` nascosto. il grande narratore russo registra gli ultimi sussulti della borghesia del suo paese, costruendo un affresco unitario e nitido.

a nessuno piace essere definito vigliacco, vile o codardo, parole cariche di disprezzo e di condanna, che stigmatizzano, con un marchio difficile da sopportare, il soldato che fugge in guerra come chi in un rapporto affettivo si sottrae alle proprie responsabilita`, o coloro che colpiscono persone piu` fragili, non in condizione di difendersi. eppure, ha scritto kierkegaard,



una straordinaria varieta di movimenti tematici e di generi espressivi e nel vasto panorama dell?opera poetica di franco buffoni, che qui viene raccolta nel suo insieme, con un saggio introduttivo - vera e propria guida alla lettura - di massimo gezzi. sono versi che abbracciano esattamente mezzo secolo, dal 1975 al 2025, equamente suddivisi tra novecento e nuovo millennio. versi che ci consentono di ripercorrere l?intero cammino di un autore capace di passare dai toni ironici, brillanti e fumisti degli esordi, a momenti di narrazione o meditazione, a fulminei lampi epigrammatici o lacerti descrittivi. e ancora: dalla purezza lirica a viaggi nella memoria storica e personale, non senza accenti anche drammatici e spigolosi. poeta coltissimo e attivo traduttore dall?inglese di grandi classici, buffoni ha saputo introdurre nei suoi versi vari personaggi: figure storiche o anonime presenze quotidiane, immerse in luoghi reali. le sue opere, sempre accolte con pieno favore dagli orientamenti critici piu disparati, vanno da un primo libro autonomo come i tre desideri, gia ricco di interne, vitali stratificazioni, attraverso varie tappe, a una raccolta centrale nella sua produzione come il profilo del rosa (2000), parte essenziale di una trilogia della bildung che comprende suora carmelitana e altri racconti in versi (1997) e theios (2001). ma l?incessante inquietudine interiore del poeta lo conduce ad aprirsi, appunto, a un numero considerevole di soluzioni espressive e tematiche, come in jucci (2014), il canzoniere nel ricordo di un impossibile amore giovanile, fino alla dimensione, rarissima se non unica, dalle vertiginose accensioni interne, di una raccolta come betelgeuse e altre poesie scientifiche (2021). fino al gioiello conclusivo, la coda del pavone, l?opera di questi ultimi anni, finora inedita, in cui buffoni si muove nel campo dell?etologia, nel mondo degli animali, spesso vittime della crudelta umana.

