
quest`opera e` l`adattamento teatrale dei demoni di dostoevskij: viene rappresentata nel 1959, un anno prima della morte di camus. e l`opera che lo scrittore ha in mente da sempre, a cui ha lavorato con ostinazione e che considera "uno dei quattro o cinque libri al di sopra di tutti gli altri". "i demoni" e` un libro profetico, non solo perche`, come dice camus, "annuncia il nichilismo dell`uomo moderno, ma anche perche` descrive alla perfezione il disagio dell`uomo ad accettare la finitezza del suo essere nel mondo".




wally dormiva con la bandana calata sugli occhi, come cupido, come un condannato a morte: per proteggersi dalla luce, diceva. per conservare il ricordo dell`africa, pensava louise. era il 1961: lui un immigrato dall`algeria sconvolta dalla guerra, lei una ragazza newyorkese arrivata in francia per studiare. prima che partisse zia nora le aveva dato un buon consiglio, a pensarci bene l`unico buono che le avesse mai dato: "louise, non lasciare che gli studi interferiscano con la tua educazione". e cosi fu. continuava a seguire le lezioni all`universita`, ma tutto quello che apprese quell`anno lo imparo` da lui. le insegno` la grammatica, la sintassi, la storia della francia e il francese di strada. religione, politica e cucina, tutto nello stesso pentolone. era come imparare le buone maniere a tavola senza avere una vera tavola: ma quello che avevano era l`eta` in cui ogni coppia basta a se stessa e le mura sottili di una stanza sono sufficienti a tenere fuori il mondo intero. la sua stanza, in cui si chiudevano per fare l`amore, era la loro vera nazione, l`unica patria che condividevano, il paese di cui erano cittadini e governo. la loro repubblica: la repubblica di wally. sono passati quarant`anni, e oggi louise e` vecchia abbastanza per capire quanto giovane era allora: ma ha capito anche che deve fare ammenda in qualche modo. deve farlo per wally e per lei. deve ritrovare il loro figlio.

"finche` il mezzo di lavoro rimane, nel senso proprio della parola, mezzo di lavoro, cosi` come, storicamente, immediatamente, e` inglobato dal capitale nel suo processo di valorizzazione, esso subisce solo un mutamento formale per il fatto che ora non si presenta piu` soltanto dal suo lato materiale come mezzo di lavoro, bensi` nello stesso tempo come un modo particolare di esistenza del capitale, determinato dal suo processo complessivo, come capitale fisso. ma, una volta assunto nel processo produttivo del capitale, il mezzo di lavoro percorre diverse metamorfosi, di cui l`ultima e` la macchina o, piuttosto, un sistema automatico di macchine (sistema di macchine; quello automatico e` solo la forma piu` perfetta e adeguata del macchinario, che sola lo trasforma in un sistema), messo in moto da un automa, forza motrice che muove se stessa; questo automa e` costituito di numerosi organi meccanici e intellettuali, di modo che gli operai stessi sono determinati solo come organi coscienti di esso."




