



nella "valle dei ladri" ci sono finti parenti e finte fidanzate che accolgono chi arriva in stazione per rubargli la valigia, finti sindaci che assegnano finte onoreficenze per spillare denaro, finti idraulici che si impiantano a casa di chi li chiama e non vanno piu` via. qualcuno riesce a fuggire da questa specie di strano "purgatorio" e arriva nelle vere citta` in cui tutti viviamo. ma la realta` non e` migliore dei luoghi fantastici: e` solo meno buffa.

susan fletcher, brillante matematica e responsabile della divisione di crittologia della national security agency (nsa), viene convocata con urgenza per affrontare una crisi senza precedenti. transltr, il supercomputer dell?agenzia in grado di decifrare qualsiasi codice, e bloccato da un algoritmo indecifrabile: "fortezza digitale". il suo creatore, ensei tankado, un ex matematico della nsa, ha sviluppato il programma con l?intento di garantire la privacy delle comunicazioni digitali, minacciando pero di rendere inutilizzabile l?intero sistema di intelligence americana. quando tankado muore misteriosamente e la chiave del codice, incisa su un anello, scompare, susan si trova coinvolta in una corsa contro il tempo tra segreti, inganni e pericoli mortali. mentre nell?ombra forze oscure cercano di impadronirsi del codice per scopi imprevedibili, susan dovra lottare non solo per il suo paese, ma anche per la propria vita e per quella dell?uomo che ama.





Joe Bonamassa questa volta se ne va in Inghilterra, negli studios di Abbey Road, per incidere il suo nuovo disco. Royal Tea, inglese anche nel titolo, è un omaggio al British Blues. Infatti il chitarrista americano prende ispirazione dalle registrazioni di John Mayall, Cream, Jeff Beck Group, Graham Bond, Georgie Fame, Fleetwood Mac ed altri e scrive una manciata di canzoni assieme a musicisti ed autori anglosassoni. Infatti, tra i nomi coinvolti nel firmare le canzoni, troviamo Pete Brown ( già paroliere dei Cream ), Bernie Marsden ( chitarrista dei Whitesnake ), Jools Holland ( pianista ma anche sideman di gran nome ). Il risultato è un disco, moderno nei suoni, ma dal sapore antico nella struttura, nel volere ricercare certe atomosfere. E, lo sappaimo benissimo, Joe Bonamassa è un maestro nel fare certe cose.

trentatre anni separano due sbarchi. nel 1991, quello che molti intellettuali pugliesi individuano, a posteriori, come l?evento spartiacque che ha acceso i riflettori sulla puglia: l?attracco al molo carboni del porto di bari della vlora, una carretta del mare stracolma di profughi albanesi. il secondo nel 2024, quando nel resort di lusso di borgo egnazia approdano i capi di stato delle grandi potenze economiche del mondo per la consacrazione definitiva del brand puglia. un trionfo planetario che rischia pero di contenere le cause stesse di una svolta in senso opposto: sovraesposizione mediatica, overtourism, la vittoria del plastico della puglia sulla regione in carne e ossa, il passaggio dall?accoglienza dei rifugiati alla hospitality per ultraricchi. i posteri potrebbero cambiare anche il giudizio sulla rivoluzione culturale e la primavera politica che ha vissuto la regione a partire dal 2005: se da un lato l?ondata di rinnovamento che ha ribaltato l?immaginario e la narrazione del territorio ha avuto indiscutibili effetti positivi, dall?altro ha acceso dibattiti sull?autenticita e riflessioni sul paradossale ribaltamento dei valori, come ad esempio nel caso dei trulli e della taranta, che da simboli di una vita contadina misera e arretrata di cui vergognarsi sono diventati motivo d?orgoglio ed elemento identitario. i riflettori hanno reso piu evidenti alcune ferite mai curate, come il feroce caporalato subito dai braccianti, il vuoto occupazionale e i veleni lasciati dall?ilva, l?ascesa della cosiddetta quarta mafia, oltre alla piaga forse piu seria di tutte, perche piu gravi sono le responsabilita della politica (in concorso di colpe con magistratura e media): la morte di oltre venti milioni di ulivi a causa di un?epidemia che doveva essere gestita invece che negata. e forse e questo il destino dei luoghi di grande luce: quando il sole cala, si formano anche grandi ombre.