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il mondo visto da un bambino (con tutto il suo stupore, le sue ingenue e profonde intuizioni) e narrato dalla penna di pre`vert: in queste pagine in prosa il poeta francese racconta la propria infanzia. gli affetti e le immagini della vita familiare si alternano alle percezioni dell`ambiente esterno: la scoperta di parigi, le vacanze in bretagna, il cinema, i libri d`avventura, e un`occhiata stranita sulla societa` e sulla politica.

in un unico volume due dei racconti piu` emblematici di heinrich von kleist, del 1808 e del 1810. la marchesa di o..., giovane vedova e madre di due bambini, rimasta incinta, viene ripudiata dalla famiglia. paradossalmente la marchesa non sa chi sia l`artefice del misfatto e per questo mette un annuncio sul giornale per invitare il colpevole a farsi avanti... michael kohlhaas e` un ricco mercante di cavalli, "uno degli uomini piu` giusti e insieme piu` terribili del suo tempo" - la germania di lutero - che diventa un ribelle per amore e per necessita` di giustizia. questa nuova versione dei racconti intende riprodurre l`essenzialita` e l`economia della prosa kleistiana, la rapidita` quasi drammatica degli avvenimenti che, piu` che negli altri racconti, fanno pensare al kleist drammaturgo, nel tentativo di rendere la necessita` etica, prima ancora che narrativa, che guida la sua prosa.

tatuaggio e` il primo romanzo poliziesco della serie di pepe carvalho e va considerato una specie di presentazione del curioso detective galiziano, della sua bizzarra filosofia e del suo mondo. pepe viene ingaggiato dal signor ramon per scoprire l`identita` di un cadavere senza volto ripescato in mare a pochi chilometri da barcellona. unico indizio: un inquietante tatuaggio ... "sono nato per rivoluzionare l`inferno".

"sono stato un uomo giovane, ho vissuto con pienezza e allegria, prima o poi dovro` morire". e questo il pensiero naturale e spaventoso al centro del nuovo libro di domenico starnone. un pensiero che rimbalza di testa in testa, da un personaggio all`altro, dettando gesti e comportamenti, muovendo la vita e la sua "spoglia dolciastra", la letteratura, in direzioni diverse. perche` se di fronte alla morte la letteratura e i suoi infiniti giochi sfarinano, se la scrittura mette la vita "sotto spirito come le ciliegie", la paura di morire puo` diventare vero oggetto di racconto. lo scrittore che inventa la storia e l`uomo che e` al centro di quella storia, pietro tosca, sceneggiatore sessantanovenne che sente che "sta cominciando la vecchiaia vera" e forse qualcosa di peggio. lo avverte dalla "sindrome del corpo sfiduciato", e poi da un segno che ha la forza di una rivelazione: qualche goccia di sangue nell`urina. mentre intorno a lui la vita scalcia, soprattutto nella piccola cerchia dei giovani pronti a rubarsi le idee a vicenda, a imporsi nel mondo con un`autentica e inguardabile furia di vita, tosca forse sta per morire. e all`idea della morte reagisce inventandosi una strategia di elusione. ma all`improvviso lo scrittore che sta scrivendo questa storia si ammala anche lui. sdraiato nel suo letto di ospedale continua a scrivere, e piu` scrive piu` sanguina.

pepe carvalho e` sempre il migliore. anche quando viene chiamato a madrid, citta` dove il nostro detective non riesce mai a dormire, a sciogliere l`enigma del decesso di arturo araquistain, trovato morto con un mazzetto di viole nella patta aperta. un delitto a sfondo sessuale? ma tutto questo avviene a prado del rey, gli studi storici della televisione spagnola, e molti suppongono che si tratti di una vendetta nella guerra per le ambite poltrone del nuovo potere. carvalho scoprira` ben di piu`: politici socialisti, giovani bande musicali, emarginati, scrittori falliti o maltrattati e una ragazza di rara e prepotente bellezza mostrata nuda fin troppe volte sul piccolo schermo daranno colore e verita` a un racconto di rara perfezione. e poi: una colombiana assassinata nell`"up and down", il club dei nuovi arricchiti barcellonesi, pieno di snob e di cafoni; un sociologo sessuale che ingaggia carvalho per chiarire la morte di una cubista che trasgredisce le leggi della morale comune e soprattutto quelle della propria famiglia, ricca e bempensante. e, per finire, una storia amara come poche, di amore e disamore, con sette cadaveri, una ragazza in vendita che tenta di redimersi con lo studio, due vecchi, un principe sordido, un cane color cannella. nessuno si redime, nessuno si salva, e carvalho cena con sempre maggior disincanto insieme al vecchio amico fuster, lassu` a vallvidrera.

l`anno e` il 1939: henry miller, scrittore maledetto e amatissimo, torna negli stati uniti dopo un decennale "esilio" francese. il suo intento e` andare alle radici dell`americanita`, nella cultura e nella natura - maestosa, materna e feroce, commovente nel suo abbraccio onnicomprensivo. il suo fu un grande viaggio che lo porto` a incontrarsi e scontrarsi con un campionario di esseri umani vasto come gli stati uniti stessi. in questo libro miller ci racconta come erano gli usa negli anni quaranta, facendoci scoprire che per molti aspetti non erano tanto diversi dalla superpotenza che ancora oggi ben conosciamo: grandi affari e umane piccolezze, mass media che addormentano e incitano, inquinamento fuori controllo ma anche possibilita` di lavorare duramente costruendo il proprio sogno. un paese divenuto un "incubo ad aria condizionata" in cui uomo e natura non hanno piu` molto da dirsi ma continuano a convivere in un matrimonio indissolubile.

"come mai filippini ha scritto cosi` pochi racconti, essendogli la vocazione a narrare altrettanto naturale della vocazione a filosofare?" si chiedeva alfredo giuliani recensendo nel 1991 la pubblicazione postuma dell`ultimo viaggio, il racconto che viene qui finalmente riproposto in una nuova edizione interamente rivista. una domanda che si sono fatti in molti, a cominciare da quello straordinario racconto d`esordio che fu settembre, uscito nel `62 sul "menabo`" di vittorini e calvino. "l`ultimo viaggio", specie se visto alla luce degli altri testi qui raccolti e nati dal fermento avanguardistico degli anni sessanta, segna la tappa estrema di un percorso di ricerca letteraria, filosofica ed esistenziale condotto nel e attraverso il linguaggio: gli alberi, il lago, le montagne sono le immagini ricorrenti di questi racconti, cosi` come la costante presenza di una figura femminile, muta protagonista di una scrittura votata al dialogo con se stessa. in questo volume sono raccolte per la prima volta tutte le opere letterarie pubblicate da enrico filippini. oltre a "l`ultimo viaggio", anche i testi apparsi in rivista negli anni sessanta, ossia i due racconti "settembre" e "in negativo" (quest`ultimo corredato da una sorta di autocommento intitolato "nella coartazione letteraria"), una prosa e due farse teatrali tra cui "giuoco con la scimmia", che resta tra le cose piu` notevoli che il teatro della neoavanguardia italiana abbia mai prodotto.

frances e` troppo intelligente per innamorarsi di un uomo sposato. o almeno cosi pensava prima di incontrare nick. bobbi, la sua ex amante, e melissa, la moglie di nick, sono troppo moderne e consapevoli per essere gelose. o almeno cosi` pensavano. "parlarne tra amici" si puo` leggere come una commedia romantica o un manifesto femminista. si puo` leggere come un libro sul tradimento ai tempi di whatsapp o su cio` che nei rapporti di coppia non cambia mai. ma in qualsiasi modo si decida di leggerlo, "parlarne tra amici" e` un romanzo universale sui complicati capricci dell`amore.

connell e marianne frequentano la stessa scuola di carricklea, un piccolo centro dell`irlanda rurale appena fuori sligo. a parte questo, non hanno niente in comune. lei appartiene a una famiglia agiata e guasta che non le fa mancare nulla tranne i fondamenti dell`amore e del rispetto. lui e` il figlio di una donna pratica e premurosa che per mantenerlo fa la domestica in casa d`altri (quella della madre di marianne). nell`inventario di vantaggi e svantaggi, l`inferiorita` economica di connell e` bilanciata sul piano sociale. lui e` il bel centravanti della squadra di calcio della scuola e fra i compagni e` molto amato, mentre marianne, che nella pausa pranzo legge da sola proust davanti agli armadietti, e` quella strana ed evitata da tutti. se la loro fosse una battaglia, o anche solo una sequenza di scaramucce amorose, si potrebbe dire che le frecce al loro arco si equivalgono. ma connell e marianne sono : nella loro crescita, si appoggiano e si scavalcano, si fanno molto male ma anche molto bene, e la sofferenza che si procurano non e` che boicottaggio di se`. certo, la ferocia informa tutti i rapporti di potere che vigono fra i personaggi, nella piccola scuola di provincia come nel prestigioso trinity college cui entrambi i ragazzi accedono, nelle dinamiche di genere come negli equilibri famigliari. perfino in quelle dicotomie sommarie che tanto connell quanto marianne subiscono, e in cui essi stessi indulgono: quelle fra persone gentili e persone crudeli, fra brave persone e persone cattive, corrotte, sbagliate, fra persone strane e persone normali. in un modo o nell`altro entrambi aspirano alla normalita`, connell per un`innata benche` riprovevole pulsione di conformita`, marianne forse per sfuggire a quella cruda e pervasiva sensibilita` che tanto dolore le causa e che facilmente vira all`autodistrutt

la vita di andrea scotto e` tutto fuorche` perfetta, specie quando c`e` di mezzo la famiglia. quarantenne single e ancora ostinatamente immaturo, andrea ha sempre preferito tenersi alla larga dai parenti: dal padre libero scotto, ex comandante di navi, procidano, trasferitosi a napoli con i figli dopo la morte della moglie, e dalla sorella marina, sposata, con due figlie e con un chiaro problema di ansia da controllo. quando pero` marina e` costretta a partire lasciando il padre gravemente malato, tocca ad andrea prendere il timone. e l`inizio di un fine settimana rocambolesco, in cui il divieto di fumare imposto da marina e` solo una delle tante regole che vengono infrante. tallonato da cane pazzo tannen, un bassotto terribile che ringhia anche quando dorme, costretto a stare dietro a un padre ottantenne che non ha affatto intenzione di farsi trattare da infermo, andrea sbarca a procida e torna dopo anni sui luoghi dell`infanzia, sulla spiaggia nera vulcanica che ha fatto da sfondo alle sue prime gioie e delusioni d`amore e tra le case colorate della corricella scrostate dalla salsedine. e in quei contrasti, in quell`imperfetta perfezione che riporta a galla ferite non rimarginate ma anche ricordi di infinita dolcezza, cullato dalla brezza che profuma di limoni, capperi e ginestre o dal brontolio familiare della vecchia diane gialla della madre, andrea trovera` il suo equilibrio.

sono gli anni che seguono la morte della figlia paula. isabel allende adotta la forma "diario" per fare la cronaca della famiglia, faticosamente riunita in california dal 1992 al 2006. i ricordi si intrecciano alle riflessioni sulla vita, sulla sua opera e sul mondo contemporaneo. due leitmotiv danno coesione all`insieme: la relazione amorosa con il secondo marito willie e l`ansia di costituire e difendere una grande tribu` familiare. con intelligenza e autoironia isabel ci mostra le difficolta` di tenere insieme un clan variegatissimo e di dominarlo; in una sorta di messa a nudo delle proprie inclinazioni, ci dice che un`innata generosita` puo` facilmente travalicare in esercizio di potere e controllo nelle altrui vite per modificarne il corso. gli episodi teneri, burleschi si intrecciano a quelli tragicomici o drammatici e la narratrice esibisce una tolleranza imperturbabile per le passioni e un`intolleranza viscerale nei confronti dell`ingiustizia. non mancano le acute riflessioni sull`incombere della terza eta`, sulle proprie debolezze, sulla fatica di sbagliare. si esce dalla lettura con la sensazione di aver attraversato una grande galleria di ritratti familiari, di aver vissuto una cronaca di affetti che ci riguarda da vicino.

figura geniale e controversa, werner heisenberg e` stato un protagonista assoluto dell`epopea scientifica del secolo scorso, insieme a bohr e fermi, einstein e planck. fisica e filosofia esplora la complessita` di quello snodo offrendo risposte chiare a domande che non hanno mai perso la loro centralita`. cosa affermano le teorie della fisica contemporanea? in che modo investono la concezione che l`uomo ha di se`? quali sono i limiti etici delle loro applicazioni tecnologiche? e quale sara` l`influenza politica della scienza su scala planetaria? affrontando quesiti di portata universale, heisenberg si dimostra consapevole della necessita` di ristabilire la relazione interrotta tra scienza e filosofia, a partire dal principio di indeterminazione da lui stesso formulato, che pone nuovi problemi epistemologici, ridefinendo in modo radicale il nesso tra l`osservatore e il fenomeno osservato: e` il rapporto tra il soggetto e l`oggetto della conoscenza - vero nodo della filosofia di ogni tempo -qui esaminato in un dialogo serrato con platone e galileo, cartesio e kant. "fisica e filosofia" getta un ponte tra le due discipline per tentare di ridurre il baratro tra esperienza e sapere, tra etica e tecnologia; e documenta l`inesausta riflessione sul legame tra ricerca, tecnica e potere, mai come oggi cosi` indispensabile.

undici racconti apparsi su rivista tra il dicembre del 1892 e il dicembre del 1893, che vedono apparire per la prima volta sulla pagina due personaggi chiave dell`universo creato da arthur conan doyle: la perfida controparte criminale di holmes, moriarty, e l`indolente, geniale fratello del nostro detective, mycroft holmes. alla capace penna di watson questa volta holmes decide di affidare anche il suo primo caso, il mistero della gloria scott, affinche` lo trasmetta ai posteri, assieme a un altro caso giovanile, il cerimoniale dei musgrave, in cui un compagno di universita` di holmes cerca il suo aiuto per risolvere una sparizione e un indovinello vecchio due secoli. passando per un contabile che deve inspiegabilmente spendere le proprie giornate a trascrivere la guida telefonica di parigi, la misteriosa sparizione di un cavallo da corsa purosangue, e giovani fanciulle greche sparite nel nulla, si giunge all`apice de il problema finale, il racconto che vede il celebre detective di baker street in una lotta all`ultimo sangue con la sua nemesi, il "napoleone del crimine", moriarty. un grande sollievo per doyle, felice di liberarsi della sua ingombrante creatura, che scateno` pero` nei lettori anglofoni di tutto il mondo una profonda isteria, impensabile fino a quel momento per un personaggio letterario, come ben ricostruisce giancarlo carlotti nella sua postfazione, uccidero` sherlock holmes.

quando l`uragano katrina si abbatte` su new orleans, abdulrahman zeitoun, un americano di origini siriane, benestante e padre di quattro figli, decise di sfidare la tempesta e di restare in citta`, per proteggere la propria casa e l`attivita` lavorativa di ristrutturazioni immobiliari. nei giorni successivi si mise a girare per le strade allagate su una canoa di seconda mano, portando aiuti e viveri alle persone e agli animali bloccati nelle case dall`inondazione. ma il 6 settembre 2005 zeitoun spari` all`improvviso. la moglie, sfollata con i figli nel texas, disperata cerco` di avere sue notizie, nel timore che gli fosse successo qualcosa di molto brutto. cosa successe ad abdulrahman zeitoun? in questa opera di non-fiction, per la quale ha condotto ricerche e lavorato per tre anni, dave eggers, sulle tracce delle radici siriane del protagonista, racconta il suo matrimonio con kathy - un`americana convertitasi all`islam, la nascita dei figli, e soprattutto dipinge magistralmente l`atmosfera surreale (a new orleans e negli stati uniti) che ha reso possibile quanto e` accaduto a zeitoun.

. una parola misteriosa () scagliata dal padre geloso contro la madre a scombinare una notte napoletana. un bambino atterrito che pero` e` attratto da quel suono elegante, che sicuramente viene dai libri. nasce cosi` una fascinazione per le parole, e per la scrittura, che dura tutta la vita. schegge di memoria, riflessioni sapienti sulla letteratura, annotazioni sui romanzi che hanno folgorato domenico starnone ragazzo, su quelli commentati a scuola come insegnante per tanti anni, su quelli riletti e studiati con l`acribia di uno scrittore che e` stato prima di tutto un lettore, appassionato, curioso, e attratto sempre da quell`urto originario tra oralita` e scrittura. una sorta di autobiografia attraverso la lettura delle pagine dei grandi autori della letteratura: da luigi meneghello a ugo foscolo, da raffaele la capria a natalia ginzburg, da raymond carver a edmondo de amicis, da leonardo sciascia a joseph conrad, da mark twain a cesare pavese. il libro e` innanzitutto un invito quanto mai trascinante a leggere o rileggere i romanzi di cui racconta. ma e` anche un originale , una porta di ingresso privilegiata all`officina di uno scrittore che leggendo insegue le sue ossessioni.

rosa luxemburg diceva che chiamare le cose con il loro nome e` un gesto rivoluzionario. in un`epoca come la nostra, quando la democrazia vacilla e la sfera pubblica deve contenere i canali labirintici dei social, l`uso delle parole puo` produrre trasformazioni drastiche della realta`. attraverso il linguaggio si esercita il potere della manipolazione e della mistificazione. percio` le parole devono tornare a aderire alle cose. manomissione, certo, significa danneggiamento. ma nel diritto romano indicava la liberazione degli schiavi. questo libro si misura con tale ambivalenza: del nostro linguaggio indica le deformazioni, ma anche la possibilita` delle parole di ritrovare il loro significato autentico. e la condizione necessaria per un discorso pubblico che sia aperto e inclusivo. la manomissione delle parole era apparso nella sua prima edizione undici anni fa. era un`altra epoca e, allo stesso tempo, era l`inizio di questa epoca. il linguaggio era quello dell`ascesa di berlusconi, che e` divenuta la premessa di nuove manomissioni. percio` il testo e` stato storicizzato e aggiornato, con le nuove torsioni della lingua prodotte dall`avanzata populista. sono sei i pilastri del lessico civile che questa guida anarchica e coraggiosa riscopre: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta, popolo. a partire da queste parole chiave gianrico carofiglio costruisce un itinerario profondo e rivelatore attraverso i meandri della lingua e del suo uso pubblico. in un viaggio libero e rigoroso nella letteratura, nell`etica e nella politica, da aristotele a bob marley, scopriamo gli strumenti per restituire alle parole il loro significato e la loro potenza originaria. salvare le parole dalla loro manomissione, oggi, significa essere cittadini liberi. le parole, nel loro uso pubblico e privato, sono spesso sfigurate, a volte in modo doloso, altre volte per inconsapevolezza. un libro politico che segnala le ferite del nostro linguaggio, ma indica anche le strade possibili della

fra le strade di calcutta, afose e cariche di umanita`, si annida una piccola societa` europea che ruota attorno alla fragile, incantevole, nevrotica anne-marie stretter, moglie dell`ambasciatore francese. si balla e le luci sono accese nell`ambasciata di francia, in bilico tra il rispetto delle forme della buona societa` e il cedimento a una deriva sensuale che pare inevitabile sotto il peso di quei climi spossanti. tra gli ospiti che subiscono il fascino sottile di anne-marie c`e` il viceconsole di francia a lahore, jeanmarc de h., a calcutta in attesa di trasferimento. uomo inquietante, dotato di un fisico massiccio da cui esce una incongrua voce in falsetto, il viceconsole e` mal visto ed evitato persino dai suoi pari, che non gli perdonano di essere decaduto dal suo ruolo in modo misterioso. si vocifera che, come capitato prima di lui a molti europei in india, i suoi nervi abbiano ceduto, portandolo a uccidere qualcuno mentre sparava senza discrimine dal suo balcone verso i giardini in cui trovavano rifugio lebbrosi e cani. marguerite duras asseconda, in questo romanzo allucinato e visionario, la sua predilezione per cio` che e` acuto, estremo, intollerabile, coinvolgendo i suoi personaggi in contrapposizioni esasperate, tensioni psichiche protratte, atti che illuminano con un subitaneo bagliore lo scenario della vita.

alice ha scritto due romanzi di enorme successo, ma per trovare compagnia deve andare su tinder. eileen, la sua amica, lavora per una rivista letteraria, pero` non ci paga l`affitto. simon ama da sempre la stessa donna, ma da sempre ne frequenta altre. felix passa in birreria il tempo libero dal lavoro di magazziniere, ma la sua e` soltanto una fuga. alice, eileen, simon e felix si parlano, si fraintendono, si deludono e si amano e, mentre attraversano il cerchio di fuoco dei trent`anni, si chiedono se esista davvero, al di la`, un mondo bello in cui sperare.

"all`improvviso, quando la mente non esiste piu`, entrerai nel cuore." "la mente non e` un fenomeno semplice, e` molto complessa, sottile, estremamente elusiva. se cercate di afferrarla, vi troverete in difficolta`. se la spingete fuori dalla porta principale, rientrera` dal retro. se la volete controllare e reprimere, la mente iniziera` a operare dall`inconscio, la qual cosa e` ancor piu` pericolosa, perche` anche in quel caso vi controllera`, ma ne sarete del tutto inconsapevoli. il nemico non e` piu` visibile, ecco tutto, ma e` presente. e quando e` invisibile, il nemico e` di gran lunga piu` potente." cosa provoca l`infelicita` e in quale modo possiamo liberarcene? grazie all`incredibile attualita` degli insegnamenti di osho, che ci accompagna sul sentiero delle parole del buddha, ci saranno svelati i trucchi che la nostra mente usa come ostacoli, impedendoci di intraprendere la via per vivere una vita serena. siamo noi stessi gli artefici di quella prigione che e` la nostra mente, la quale pone freni, dubbi, privilegiando le illusioni alla prospettiva che porta a esistere in quanto pura e semplice consapevolezza. osservare il corpo e i suoi meccanismi, la mente e il suo flusso di pensieri, le emozioni e le loro implicazioni: in questo modo si arrivera` a vedere il mondo per cio` che e`, smettendo di sovrapporgli condizionamenti, pregiudizi, aspettative. grazie alla visione di osho sara` facile comprendere quale e quanta grandezza ognuno di noi possiede senza rendersene conto.

"del governo dei viventi" costituisce un passaggio cruciale nella storia dei regimi di verita` che michel foucault sviluppa nell`insieme dei corsi al colle`ge de france. dopo aver esplorato il campo giuridico e giudiziario e quello politico si rivolge qui alle pratiche e alle tecniche del se`, al campo dell`etica che d`ora in avanti non lascera` piu`. si domanda: "come accade che, nella cultura occidentale cristiana, il governo degli uomini richiede a coloro che sono diretti, oltre ad atti di obbedienza e di sottomissione, anche `atti di verita`` che hanno di particolare il fatto che al soggetto non solo si richiede di dire il vero, ma di dire il vero riguardo a se stesso, alle sue colpe, ai suoi desideri, allo stato della sua anima ecc.?". la questione lo conduce da una rilettura dell`edipo re di sofocle all`analisi degli "atti di verita`" del cristianesimo primitivo, attraverso le pratiche del battesimo, della penitenza e della direzione di coscienza. foucault si interessa agli atti tramite i quali il credente e` chiamato a manifestare la verita` a proposito di se`, in quanto essere indefinitamente fallibile. dall`espressione in pubblico della propria condizione di peccatore, nel rituale della penitenza, alla verbalizzazione minuziosa dei propri pensieri piu` intimi, nell`esame di coscienza, si vede disegnarsi l`organizzazione di un`economia pastorale centrata sulla confessione. questa e` la prima delle indagini che foucault condurra` in seguito nel campo dell`etica.

violeta nasce in una notte tempestosa del 1920, prima femmina dopo cinque turbolenti maschi. fin dal principio la sua vita e` segnata da avvenimenti straordinari, con l`eco della grande guerra ancora forte e il virus dell`influenza spagnola che sbarca sulle coste del cile quasi nel momento esatto della sua nascita. grazie alla previdenza del padre, la famiglia esce indenne da questa crisi solo per affrontarne un`altra quando la grande depressione compromette l`elegante stile di vita urbano che violeta aveva conosciuto fino ad allora. la sua famiglia perde tutto ed e` costretta a ritirarsi in una regione remota del paese, selvaggia e bellissima. li` la ragazza arriva alla maggiore eta` e conosce il suo primo pretendente... violeta racconta in queste pagine la sua storia a camilo in cui ricorda i devastanti tormenti amorosi, i tempi di poverta` ma anche di ricchezza, i terribili lutti e le immense gioie. sullo sfondo delle sue alterne fortune, un paese di cui solo col tempo violeta impara a decifrare gli sconvolgimenti politici e sociali. ed e` anche grazie a questa consapevolezza che avviene la sua trasformazione con l`impegno nella lotta per i diritti delle donne. una vita eccezionalmente ricca e lunga un secolo, che si apre e si chiude con una pandemia.

due fratelli, liam e l`io narrante, lasciano la natia irlanda per "colmare una lacuna sulla carta geografica": rintracciare una vetta altissima, di cui aveva dato frammentarie notizie un pilota durante l`ultima guerra, e della cui esistenza parlano solo le leggende dei popoli nomadi. liam, ex tecnico informatico che vive su un`isola "quasi disabitata e irraggiungibile", nelle notti solitarie, quando non contempla le stelle con il telescopio, naviga ossessivamente in rete alla ricerca di notizie sul phur-ri, la "montagna volante", piu` alta dell`everest ma assente da qualsiasi mappa. inizia allora il viaggio: i due varcano i confini con il tibet e con la regione, preclusa agli occidentali, dove presumono si trovi la montagna e, arrivati a lhasa, si uniscono a un clan di nomadi che pascolano una mandria di yak. mentre liam - "malato di nostalgia", febbrile e irrequieto - confligge con i ritmi di vita dei nomadi, il fratello e` subito catturato dall`amore totale per una di loro, nyema, tanto da superare le barriere di lingua e civilta`. e dopo un tentativo solitario di liam che i due partono insieme, decisi a scalare il phur-ri. articolato in strofe, come una sorta di poema epico, il romanzo cresce e si intensifica strada facendo: scandaglia il tema del ritorno, della nostalgia, del desiderio bruciante per un oggetto d`amore sconosciuto, della morte, del limite da valicare - qui originalmente associati alla piu` immediata modernita`.

opera prima di colum mccann, "di altre rive" e` una raccolta di dodici racconti che sviscerano, con cruda e angosciante precisione, il tema della perdita. con un coraggio a tratti imprevedibile, i protagonisti di queste storie vivono incastrati nei ricordi, tra i paesi che hanno abbandonato - l`irlanda, il giappone - e quelli del loro presente - gli stati uniti, l`inghilterra. c`e` una donna che si nasconde in un bagagliaio per attraversare la frontiera degli stati uniti alla ricerca della sorella, diventata suora e ora ricoverata per anoressia. ci sono madri che, dopo l`emigrazione dei figli, ne pescano di nuovi nel "fiume nero pece" mentre i padri giocano a calcio da soli. c`e` un marito che colleziona quarti di dollaro sui quali la moglie dipinge. c`e` un personaggio misterioso che si e` rifugiato in irlanda dopo essere sopravvissuto a hiroshima, e ha tappezzato la sua casa di strati e strati di carta da parati. c`e` un ragazzo che getta la sua bicicletta in un fiume dopo un incidente che lo ha costretto in sedia a rotelle. c`e`, ancora, un pugile che e` stato abbandonato dalla moglie dopo aver perso l`incontro della sua vita. ma a unire questo vertiginoso giro di esistenze c`e` l`incomprensibile capacita` di lasciarsi sorprendere dalla poesia del quotidiano. un dettaglio, un profumo nel vento o la grazia della curvatura di una strada diventano cosi` ancore di salvezza nella tragedia umana, simboli di riscatto per restituire la complessita` delle nostre esistenze.

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