
non ci sono parole per descrivere il distacco del giudice froget, che dall?inizio dell?incontro non aveva modificato di una virgola il suo atteggiamento. di solito i giudici istruttori fanno domande su domande, si accaniscono a confondere l?indagato e solo cosi riescono a strappargli la frase che costituisce una confessione. lui invece lasciava all?interlocutore il tempo di riflettere, persino di riflettere troppo. i silenzi duravano parecchi minuti, le domande appena pochi secondi. fino a quel momento ne aveva formulate solo due. anni dopo, un esperto si sarebbe tolto la curiosita di contare le parole uscite dalla bocca di froget nel corso di quel cruciale interrogatorio.

una limpida domenica di aprile, julia trova la madre riversa a terra nel suo appartamento di tolbiac: un?emorragia cerebrale l?ha inchiodata li, sul pavimento, per ventotto ore. e l?istante che ha sempre temuto, al punto da desiderarlo tenacemente, e che ora incombe su di lei, incontrollabile. audace, combattiva, presenza costante eppure elusiva, oggetto di un amore non meno intenso che distruttivo, ann, la madre inglese, ovunque e per tutti straniera, grava sulla sua vita con il peso di un enigma che sollecita e ferisce. cosi, mentre combatte per strapparla a mortiferi centri geriatrici e a un destino che agli occhi dei medici e segnato - una vita da vegetale -, julia ne ripercorre l?avventurosa storia di transfuga di classe, dalla nascita in una piccola localita a quattrocento chilometri da londra, trasformata da un colosso della chimica in un gigantesco complesso industriale, alla brillante carriera scolastica, coronata dalla laurea in letteratura francese, alla conquista di una nuova identita in francia, alla loro lunga convivenza, all?indomita vecchiaia. una storia che, scandita da romanzi, film e canzoni, attraversa l?europa, la nouvelle vague, gli swinging sixties, la deliziosa volgarita degli anni ottanta, il grigiore degli anni novanta, e che si rivela via via una quete sulle origini, sul mistero delle relazioni familiari - e il tentativo di medicare una dolorosa lesione. alternando intrepida l?accorato diario di una figlia che si ritrova d?improvviso fra le mani la vita della madre e il romanzo, brioso e incalzante, di una donna sempre in fuga, julia deck e riuscita a creare un perfetto congegno narrativo: e a dimostrare che "le categorie di reale e di finzione non sono cosi distinte. ed e all?incrocio di queste linee direttrici che sta la verita".