
l`edizione originale dell`"arte del colore", pubblicata per la prima volta nel 1961, era il frutto dell`attivita` di una vita intera dedicata al colore. una summa delle intuizioni, delle scoperte e delle esperienze di un pittore e di un formidabile didatta. gia` mentre sceglieva le tavole da inserire nell`opera maggiore, johannes itten lavorava al progetto di una "piccola teoria del colore". intendeva condensare le leggi e le possibilita` espressive del colore in un libro ridotto, indirizzato prevalentemente agli studenti e a tutti i lettori appassionati di questa affascinante tematica. alla morte dell`autore, annaliese itten fu incaricata di selezionare dodici tavole dell`edizione originale per una mostra itinerante sul bauhaus. a partire da questa selezione, ha preso forma definitiva questa edizione ridotta, che raccoglie e distilla le lezioni sul colore, sul suo uso e le sue infinite combinazioni, portando a compimento la "piccola teoria" voluta e progettata da uno dei piu` influenti maestri del bauhaus.
ogni donna puo sempre contare sulle amiche: sorelle, confidenti e alleate incrollabili piu di qualsiasi relazione romantica. ma tiffany watt smith, storica delle emozioni, di fronte a questo topos si e sempre trovata a disagio, perche la sua vita e invece costellata di amicizie frustranti, lontane da quelle ideali che affollano romanzi e serie tv: brusche rotture con amiche fedelissime, altre svanite nel silenzio e nella lontananza, per non parlare dei rapporti di comodo, delle amiche invadenti o latitanti... dopo il bestseller "atlante delle emozioni umane", watt smith ha deciso cosi di occuparsi della piu diffusa delle relazioni, che, pero, a differenza di altre, piu codificate, non lascia molte tracce nei documenti e negli archivi. l`amicizia tra donne un tempo non era peraltro nemmeno contemplata. senza scomodare aristotele, ancora nel xvi secolo montaigne considerava le femmine incapaci di una tale affinita, prettamente maschile. ma la realta era un`altra: specialmente nelle classi operaie, le donne gia allora si sostenevano a vicenda vivendo insieme, crescendo le une i figli delle altre e offrendosi protezione e sostegno finanziario. watt smith ci guida attraverso i secoli, tra i banchi del collegio e nelle celle di detenzione, nei vicinati della middle-class e tra i beduini del deserto, nelle comuni hippy e in quelle queer, per mostrarci come le amicizie femminili hanno sostenuto movimenti politici, creato spazi di liberta, protetto corpi e desideri. intanto, ricostruisce con acume e ironia il mito dell`amicizia tra donne, mettendone alla prova i presupposti e sfatando qualche stereotipo, nella consapevolezza che tutte, a un certo punto, sono state una pessima amica. ma non bisogna disperarsi: l`amicizia femminile e stata prima negata, poi magnificata, infine mitizzata, stratificando un`eredita di ideali impossibili. e ora di liberarsene un po` e ritrovare la gioia istintiva e incosciente dell`amicizia.