
per anais nin saranno anni difficili, questi primi anni quaranta a new york, anni di frustrazione e di isolamento, ma anche di maggior consapevolezza di se` e quando il terzo volume del diario si chiude, sull`anno 1944, la nin e` ormai una scrittrice nota e ammirata negli stati uniti. in europa e nel mondo infuria la guerra e nel diario ne arrivano continui gli echi, a suscitare reazioni smarrite e impotenti. contro la distruzione e l`orrore della guerra, come contro orrori piu` vicini e domestici - la situazione dei neri, le malattie o il bisogno di denaro da parte dei suoi protetti - anais nin tenta di costruire un suo mondo "vivibile", fatto di amicizia e di amore, di cure sollecite per le persone che le sono piu` care.




un misterioso collezionista di libri nel 1940 offri a henry miller cento dollari al mese per scrivere dei racconti erotici. miller comincio entusiasta, ma si stanco presto e passo l?incarico all?amica anais nin che aveva bisogno di soldi. "cominciai a scrivere ironicamente, divenendo cosi improbabile, bizzarra ed esagerata che pensai che il vecchio si sarebbe accorto che stavo facendo una caricatura della sessualita," ricorda l?autrice. "passavo i giorni in biblioteca a studiare il kamasutra, ascoltavo le avventure piu spinte degli amici... tutte le mattine, dopo colazione, mi sedevo a scrivere la mia dose di pornografia..." solo ogni tanto riceveva una telefonata dal committente. una voce diceva: "va bene. ma lasci perdere la poesia e le descrizioni di tutto quello che non e sesso. si concentri sul sesso." nacquero cosi questi racconti che si possono meritatamente annoverare tra le opere della letteratura erotica di maggior successo.

nelle sedici storie di questo volume, che comprende le raccolte "campana di vetro" e "inverno artificiale" e` presente un continuo slittamento tra realta` e sogno, in una prosa modellata sull`invenzione e soprattutto filtrata attraverso la lente, deformante e rivelatrice, della sensibilita` poetica della nin. racconti senza luogo e senza data, dove l`istantanteo si fonde nel ricordo, il passato nel presente, il fantasma nel visibile, uniti da un unico tema: la donna e il suo riflesso, il viaggio interiore intrecciato al vissuto.

1944: sono anni, ormai, che anais nin vive a new york, eppure la costante di estraneita` e disagio e` sempre viva in lei. rifiuta l`integrazione in un mondo unidimensionale e cristallizzato, lotta contro l`ottusita`, il grigiore delle persone che incontra, che non sanno cosa sia la gioia, la serenita`, la musica, che "sono o fatte d`acciaio e cemento o ridotte a cavallo da soma". l`unica via da seguire, l`unica risposta a un modo di vivere autentico, e` sempre la stessa: concentrazione sul rapporto di ogni di ogni singolo con i suoi singoli e con le cose. il mondo di anais nin esclude ogni forma di snobismo, ogni essere umano e` unico e irripetibile ed e` per questo che nel suo diario troviamo lo stesso interesse per sconosciuti e personaggi celebri.

inverno 1947: anais nin e` in messico e si sente invasa di gioia, in armonia con la natura e con "il ritmo dei nativi". il suo ritorno negli stati uniti costituisce un duro impatto con la realta`, realta` che, affrontata sul piano dell`arte, non costituisce un rifiuto di responsabilita`, ma un`ossigenazione psicofisica per sopravvivere. la nin si sente spezzata: arte e vita sono due momenti diversi e inconciliabili, solo la natura le da` sollievo, solo il suo essere nella natura costituisce per lei un momento di coesione e sintesi. e`un periodo di ribellione e di ripensamento per la donna e per la scrittrice. dopo quattro anni di analisi, la nin ha superato la crisi, ha debellato la nevrosi, e` libera, piena di voglia di vivere e di dedicarsi alla scrittura.

nel 1955 anais nin si ritrova "nel presente" e vuole trasmettere agli altri il frutto di anni di esperienza come donna e come scrittrice: la felicita` sta nelle piccole cose, non nelle vette dell`estasi. nel sesto volume del suo diario la nin non e` piu` il personaggio principale: questo sara` il "diario degli altri". reintegrata nella famiglia umana, anais realizza ritratti acuti, vivi e severi. ammira simenon, ama bergman, giudica beckett troppo intellettuale, simone de beauvoir oggettiva e disperante, capisce ginsberg e corso, il loro surrealismo e la loro ironia selvaggia, rimpiange di non aver potuto incontrare la grande e altera djuna barnes, si abbandona ad analisi e riflessioni su fenomeni letterari e artistici.


