
gesu nacque a nazaret, cristo a betlemme. gesu aveva un padre terrestre, cristo era il figlio unigenito del padre celeste. gesu aveva quattro fratelli e un numero imprecisato di sorelle, cristo era figlio unico. gesu denunciava le ingiustizie, cristo toglieva il peccato del mondo. gesu mori gridando la sua disperazione, cristo la sua vittoria. se nessuno di noi ha incontrato gesu, tutti noi abbiamo pero incontrato cristo. chi fu dunque gesu, e chi cristo? e di chi parliamo quando ci riferiamo a gesu-cristo? se gia in precedenza vito mancuso aveva indagato il ruolo di gesu come maestro di vita spirituale, accanto ad altri tre grandi maestri dell`umanita - socrate, buddha e confucio -, ora in quest`opera capitale e innovativa raccoglie le ricerche e le riflessioni di una vita, dimostrando come la fede cristiana sia il frutto di una tradizione che, a partire da fatti documentati, si e a poco a poco arricchita di nuovi significati e di nuovi simboli. mancuso non si limita tuttavia a districare la storia (gesu) dall`idea (cristo), ma arriva a riconoscere come, lungi dall`essere incompatibili tra loro, esse rappresentino due dimensioni costitutive di ognuno di noi. se infatti la dottrina di cui il cristianesimo istituzionale e portavoce appare ormai insostenibile, e vero pero che dell`unione di queste due dimensioni noi abbiamo bisogno, oggi piu che mai: proprio nella loro distinzione e nella loro integrazione consiste il duplice scopo, storico e teologico, di questo libro.

sono circa 8000 al giorno i bambini che nel mondo nascono con una forma di handicap, quasi 3 milioni ogni anno. se la sorgente della vita umana e` dio, che senso ha tanto dolore inflitto alle creature piu` innocenti? da sempre gli uomini si pongono questa domanda, alla quale le diverse fedi e filosofie, nel corso dei secoli, hanno dato molteplici risposte. oggi, pero`, la rivoluzione scientifica ha reso insostenibili le soluzioni del passato, e la questione e` stata, di fatto, rimossa. in questo saggio vito mancuso affronta il tema delicato dell`handicap dal punto di vista filosofico e teologico, in dialogo con la scienza e le religioni non cristiane. un percorso di riflessione, il suo, affrontato sempre con rigore, scavando a fondo nella storia dello spirito e della cultura occidentali. ne scaturisce un messaggio arduo e poetico, che parte dalle contraddizioni laceranti della vita ma anche dalla sua "bellezza incandescente", e non offre facili consolazioni. recensendo questo libro giuseppe pontiggia ebbe a scrivere: "raramente un titolo delinea, come questo, la mappa degli interrogativi in cui la mente, protesa a dare un senso religioso e filosofico all`handicap, si e` sempre persa. basta che il lettore segua l`autore nella grandiosita` del suo disegno e nella ricchezza dei suoi percorsi. ne trarra` una luce durevole".