













































da oltre l`atlantico, guardando alla vecchia europa dall`esilio argentino, lo scrittore polacco scomparso nel 1969 scrive una storia che e` satira, critica, trattato, divertimento, assurdita`, dramma e resa dei conti con il nazionalismo. gombrowicz vi compie un impietoso tentativo di "psicoanalisi nazionale": sviscera, con mezzi spesso poco ortodossi, l`anima polacca mostrandole la sua immagine ridicolizzata, goffa, meschina. e quali armi poteva scegliere per la sua battaglia lui, un esule osteggiato dagli emigrati politici perche` troppo iconoclasta e dalla letteratura ufficiale in quanto emigrato? naturalmente l`ironia e la risata.

































una legione di spiriti diabolici, malvagi, virtuosi, paranoici e sexy contro il conformismo del megaconcerto di beneficenza e la violenza dei signori della guerra. non si sa chi vincera`, ma come dice stan hakaleimekalahani "ci sara` gran piagnanza e gran ridanza".

lo spettro degli argomenti trattati da gould e` assai vario, ma ruota attorno al tema centrale della teoria dell`evoluzione e della storia naturale. l`evoluzionismo permette di individuare l`operare dell`evoluzione anche in argomenti molto poco tradizionali, come l`evoluzione della tastiera della macchina per scrivere, e nelle stranezze e negli "errori" della natura, come l`esistenza di capezzoli nel maschio dell`essere umano o il gigantesco uovo di kiwi, considerati fenomeni istruttivi proprio perche` spiegano meglio della "perfezione" naturale il funzionamento e il carattere storico dei meccanismi evolutivi.

stefano benni scrisse "blues in sedici" dieci anni fa, prendendo spunto da un fatto di cronaca degli anni ottanta. questa ballata blues era stata pensata per essere letta in pubblico e infatti la sua prima pubblicazione ha conosciuto molte versioni teatrali. ora il testo viene riproposto con alcune variazioni che la lettura e, soprattutto l`accompagnamento musicale di paolo damiani, hanno suggerito. protagonisti di questa drammatica storia sono l`indovino cieco, il padre, la madre, il figlio, lisa, la citta`, il killer, il teschio. otto voci che tornano in scena due volte, a cantare ciascuna il dolore, la rabbia, la disperazione, la speranza.