
se il milan sfacciato e irruento di arrigo sacchi era la tesi, se il milan maturo e manageriale di fabio capello era l`antitesi, il milan di carlo ancelotti e` la sintesi: estetico ma anche pragmatico, spettacolare ma anche concreto, ancorato a una difesa spesso inespugnabile - ancora la migliore al mondo, capitanata dall`incrollabile maldini - e impreziosito da una nuova parata di campioni italiani e stranieri, che si danno il cambio tra il campo e la panchina: pirlo, seedorf, rui costa, kaka`, shevchenko, crespo, inzaghi, fino alle comete ronaldo e ronaldinho e al giovanissimo pato. un milan talmente forte da dissipare cio` che nessuno riteneva possibile, una finale condotta per 3-0 all`intervallo e poi persa ai rigori nella drammatica notte di istanbul; ma in grado anche di conquistare due champions incredibili, vinte contro ogni pronostico, battendo gli antichi rivali bianconeri ed esorcizzando i nuovi fantasmi del liverpool. tutto si tiene in questo ciclo colossale che s`intreccia, ancora una volta, con la storia d`italia e le vicende politiche e personali di silvio berlusconi, l`uomo che ha cambiato l`immagine e la sostanza del club. con il suo ritmo incalzante e spregiudicato, giuseppe pastore, grande narratore e formidabile milanologo, tesse insieme cronache di partite ormai entrate nella leggenda, aneddoti, curiosita`, colpi di scena, citazioni cinematografiche, per raccontarci l`epopea dell`ultimo squadrone italiano capace di dominare in europa, protagonista di un altro decennio di "bel giuoco"; un milan fenomenale che, in forme nuove, rinnova le gesta del milan "col sole in tasca" degli anni ottanta e novanta.

e una serata umida a dublino quando la biologa eilish stack sente qualcuno bussare alla porta. in piedi davanti alla veranda trova due uomini della polizia segreta, venuti a cercare suo marito, vicesegretario del sindacato insegnanti. larry stack pero` non e` ancora rientrato.

in un mondo sopravvissuto alla catastrofe militare e politica, dove l`umanita` residua popola un immenso ospedale psichiatrico, monroe, ex membro del partito eliminato anni addietro in seguito a delle lotte interne, organizza dall`aldila` un commando di terroriste per sovvertire l`ordine costituito e scatenare la rivolta. la polizia e i servizi segreti braccano le ragazze all`interno dell`ospedale e cercano di introdurre alcuni agenti nel mondo dei morti per far fuori monroe e salvare il partito. ma gli infiltrati messi sulle loro tracce, che utilizzano tecniche sciamaniche e sofisticatissime attrezzature paranormali, sono pervasi da dubbi e fiaccati da un rassegnato disincanto. in un`atmosfera plumbea che ricorda blade runner, percorsa da una stralunata vena comica di tono beckettiano e da un ambiguo erotismo, volodine ci regala un noir metafisico in cui il confine tra vivi e morti, terroristi e spie, potere e rivolta e` ormai impalpabile, e l`unica vera realta` sembra essere quella della grande letteratura.

bolivar, noto anche come porky, e` un pescatore esperto, con le mani grandi e i sandali rattoppati col nastro adesivo. e il tipo che esce in mare a qualsiasi ora e, se necessario, si spinge piu` a largo di chiunque altro, fino ad arrivare

irlanda. 1945. dopo aver lavorato per anni a new york come operaio, barnabas rane torna in donegal con la famiglia per iniziare una nuova vita nella sua terra d`origine. ma quando alla fattoria scoppia un incendio e matthew peoples. il suo bracciante, si getta tra le fiamme per provare a salvare il bestiame, barnabas perde ogni cosa: un amico, la stalla e gli animali su cui aveva investito tutti i risparmi. deciso a resistere, non gli rimane che chiedere aiuto alla comunita` di carnarvan; ma la gente del posto - rancorosa e

durante il biennio fratricida del novecento italiano, tra il 1943 e il 1944, gino bartali percorre decine di volte il tragitto firenze-assisi in sella a una bicicletta che nasconde nel telaio fotografie e documenti di identita` contraffatti. per gli ebrei rintanati nei conventi dell`umbria e della toscana, quel carico rappresenta l`unica possibilita` di salvezza dalla persecuzione nazifascista. ed e` proprio a loro che e` destinato, grazie all`attivismo di una rete di soccorso clandestina orchestrata dal cardinale elia dalla costa, amico e guida spirituale di bartali, allo scopo di favorire l`espatrio degli antifascisti. negli stessi mesi gino - al pari dei suoi colleghi costretto all`inattivita` dalla guerra, dopo aver vinto il tour de france a soli ventiquattro anni - offre protezione a una famiglia ebrea, i goldenberg, nascondendola in una cantina. "ci ha salvato la vita, non ne ho il minimo dubbio" ha poi raccontato agli autori giorgio goldenberg, all`epoca bambino. "la strada del coraggio" farebbe arrabbiare ginettaccio, perche` squarcia lo schivo silenzio con cui bartali - inorridito da ogni forma di encomio e adulazione - ha sempre voluto proteggere questa inattesa e misconosciuta parentesi della sua vita. ma il rigore mai venato di retorica dei fratelli mcconnon e` il riconoscimento piu` sincero che si possa attribuire a un uomo che "ci ha ridato il nostro onore quando eravamo poveri e sfiniti".