
"il 2025 segna una cesura silenziosa ma profonda: il mondo ha smesso di cercare un ordine e non sa ancora convivere con il disordine. le potenze si urtano, le regole si moltiplicano, l`equilibrio si ritrae. viviamo in un territorio intermedio, instabile e mutevole, dove potenza e fragilita coesistono. non e la fine dell`ordine: e l`inizio di un `nuovo disordine mondiale`. la globalizzazione integra e divide, la tecnologia emancipa e domina, l`interdipendenza unisce e imprigiona. nessuna potenza governa da sola; il mondo e una mappa in movimento, un sistema senza architetti, la forza non garantisce piu sicurezza. il passaggio da un mondo unipolare a uno oligopolare e in corso, ma non e ancora compiuto e questo genera disordine. [...] che cosa resta da fare, allora, in un atlante geopolitico che ambisce a guidare i lettori in questa geografia mobile? innanzitutto, recuperare la capacita di guardare al mondo con occhio freddo e visione lunga. [...] questo atlante non promette mappe stabili. intende offrire bussole affidabili. non pretende di addomesticare il disordine, ma di aiutare a navigarlo. ogni epoca, scriveva carl von clausewitz, elabora la propria teoria della guerra. la nostra deve elaborare la propria teoria dell`interdipendenza. essere forti significa saper dipendere in modo intelligente; l`efficienza va tarata sulla sicurezza; la cooperazione vive se la deterrenza e credibile. le istituzioni valgono se riflettono forze reali. nel 21? secolo il potere e governo del tempo e delle risorse. la conoscenza e il primo bene strategico: comprendere e gia agire."















