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: cosi` esordisce il protagonista di prima di travolgerci col disegno di una gelida vendetta: fara` innamorare alla follia una donna e poi la umiliera` con lo strumento della sua stessa menomazione per punire, attraverso di lei, tutte le donne. ma al momento decisivo, quando la prescelta sara` nuda e pudica di fronte a lui, l`imprevedibile accadra`. nella vita, del resto, tutto e` incerto. contraddittorio. persino gli affetti familiari e la letteratura offrono solo irragionevoli appigli, talche` in allo scrittore che ha appena perso il figlio indesiderato, un tesserino mostruoso e infernale, non resta che contemplare anche il naufragio del poema drammatico cui era affidata la speranza di sfuggire alla realta` quotidiana; e il la poesia e` ridotta a gioco combinatorio, a roulette alla rovescia. la silloge di tredici racconti e` apparsa per la prima volta nel 1962.

il racconto di shirley jackson intitolato "la lotteria" ricorda da vicino, per la fama che lo circonda, la famigerata lettura radiofonica della guerra dei mondi di orson welles. fama non immeritata, giacche` la pubblicazione sul "new yorker" nel 1949, scateno` un pandemonio. molti lo presero alla lettera, reagendo all`istante e poi per lungo tempo con missive indignate o atterrite alla redazione. certe cose non potevano, non dovevano succedere. eppure la storia si presenta in tutta innocenza quale pura e semplice descrizione della lotteria che si svolge nell`atmosfera pastorale, quasi idilliaca, di un villaggio del new england in un luminoso mattino di giugno, come ogni anno da tempo immemore. ma giunto al termine di questo racconto, come degli altri che compongono l`intensa silloge qui proposta, il lettore scoprira` da se`, in un crescendo di "brividi sommessi e progressivi" - come diceva dorothy parker che cosa li rende dei classici del terrore. secondo un altro illustre ammiratore della jackson, oltre che maestro del genere, stephen king, lo sono perche` "finiscono con una svolta che porta dritto in un vicolo buio".

una idea di letteratura come conversazione di tipo enciclopedico e` alla base di questo saggio di giuseppe mazzotta. la prima fondamentale fase di ogni vera forma di sapere - dice con forza mazzotta - e` la lettura. "leggere rappresenta l`esatto contrario dall`affidarsi ad astratti concetti generali circa i testi e i periodi storici presi in esame". la letteratura dunque come elemento centrale per la comprensione dei periodi storici. e il periodo che mazzotta pone al centro del suo saggio e` il rinascimento, quando i maggiori pensatori inventavano i loro mondi attraverso utopia, magia, scienza, arte e teatro. il rinascimento tradizionalmente e` letto come un tempo di individualismi ed e` analizzato in termini di idee e forme astratte. mazzotta evidenzia la necessita` di studiare quel secolo in termini di dialogo tra arte e scienza. il suo e` un approccio enciclopedico che prende in considerazione letteratura, politica, storia e teologia.

giorgio pasquali, maestro della filologia classica italiana, arriva in germania guidato dall`amore per l`antichita`; lo stesso sentimento spinge ludwig curtius, il grande archeologo tedesco, verso l`italia. le due vicende si intrecciano per qualche attimo appena - ma per sempre i due spiriti rimarranno affini. in questo libro pasquali ripercorre la vita di curtius attraverso la filigrana dei ricordi dell`archeologo, cui affianca costantemente i propri. ne nasce una biografia a specchio che pone a confronto l`esperienza umana e intellettuale di due protagonisti dell`antichistica europea, tratteggiando la storia culturale dei rispettivi paesi a cavallo di due secoli. le avventurose esperienze di curtius - in oriente e in occidente, tra le cantine bavaresi e sul fronte balcanico - offrono lo spaccato di un`europa colta che danza sull`orlo del vulcano e al tempo stesso consentono a pasquali di far emergere i propri giudizi, le proprie impressioni, le proprie valutazioni autonome. al disfacimento degli ambienti intellettuali e universitari nella germania di weimar, e alla crisi dell`intero mondo tedesco, si legano cosi` le sofferte meditazioni su questioni sociali e sui problemi della cultura italiana. le osservazioni critiche, le digressioni, i ritratti di grandi studiosi che costellano la narrazione rendono il libro un`opera in cui i toni vivaci corrispondono alle sfumature dell`entusiasmo che pasquali prova per un campione della humanitas. con uno scritto di eduard fraenkel.

e impossibile, leggendo i `racconti orientali` qui raccolti, non finire irretiti negli scabri avamposti di un impero britannico ormai presago della fine. un mondo nostalgico e artificiale, in perenne contrappunto con una giungla evocata da rapidi tocchi eppure incombente e foriera di sciagura; un mondo che penetriamo con l`occhio disincantato ma insaziabilmente curioso di maugham, sospinti ogni volta verso un inesorabile finale - spesso tragico, ma quasi mai catartico. e nel frattempo avremo visto andare in pezzi le identita` apparenti dei protagonisti, intrappolati in lividi e rovinosi rapporti gerarchici, furenti ricatti incrociati, colpevoli idilli lavati col sangue. ancora una volta i sapienti congegni narrativi di maugham, qui celati nell`evocativo scenario della malesia, del borneo o delle hawaii, compongono intrecci perfetti e storie crudeli - che ci consentono di attraversare, rimanendo indenni, le passioni umane piu` fosche.

nei secoli racchiusi tra l`invenzione della stampa e la nascita del diritto d`autore anche gli uomini e le donne piu` illuminati credevano nella necessita` di sorvegliare la circolazione libraria e reprimere le idee considerate dannose per la societa`. cosa distinse il sistema di censura romano dai meccanismi di controllo vigenti in altre parti d`europa? e, soprattutto, in che modo la censura ecclesiastica influi` sugli sviluppi della cultura italiana nel corso dell`eta` moderna? tenendo insieme in un unico grande affresco dotti e `senza lettere`, letteratura e arte, scienza e filosofia, politica e teologia, questo libro restituisce la voce ai tanti attori che animarono la scena culturale della penisola italiana. ricostruisce gli strumenti con cui roma cerco` di impedire la diffusione dei libri ritenuti pericolosi e allo stesso tempo gli stratagemmi con cui autori, stampatori e lettori cercarono di aggirare tali controlli. la censura fu eliminazione, soppressione, cancellazione, ma anche sostituzione, restituzione, riscrittura. il successo della politica religiosa e culturale della controriforma passo` anche per la capacita` di restituire ai fedeli una serie di testi atti a sostituire i libri non piu` disponibili. il libro scomparve e poi ricomparve sotto forme diverse, lontane ma non del tutto nuove rispetto al loro aspetto originario.

la millenaria vicenda cristiana costituisce un dato ineliminabile del nostro patrimonio storico e culturale. si puo` guardare a essa in una prospettiva storica sensibile al contributo decisivo che il cristianesimo ha fornito alla formazione di un`europa cristiana. la si puo` accostare in un`ortica sensibile alla situazione religiosa attuale, in cui i valori cristiani paiono sempre piu` emarginati. o si puo` anche decidere di avvicinarsi a questa storia, cosi` complessa e affascinante, nella prospettiva del credente desideroso di approfondire le radici della propria fede. a tale insieme di esigenze e interrogativi risponde la storia del cristianesimo di cui questo volume fa parte.

un dialogo straordinario sul se, un concetto di fondamentale importanza per qualsiasi riflessione sul mondo attuale. bauman e raud si muovono lungo un asse che vede a un estremo il destino e la predeterminazione, all?altro la scelta e la liberta di tutti noi.

quanto pesa l?eredita sulle nostre possibilita di successo? quanto guadagna un manager rispetto a un?operaia? quanto si mette in tasca l?1% piu ricco del nostro paese? e quanto la meta piu povera? in queste pagine si attinge agli studi piu recenti e di frontiera per raccontare le disuguaglianze economiche in italia: dall?esplosione dei divari tra lavoratrici e lavoratori all?immobilita sociale estrema, dalle diverse conseguenze dei cambiamenti climatici su ricchi e poveri al ritorno della ricchezza e dell?eredita ai livelli di fine ottocento. non dismettendo gli strumenti del dibattito accademico, si mostrano le ingiustizie che queste disuguaglianze rappresentano: non solo delineando quante sono, ma anche comparandole con quelle di altri paesi e periodi storici.

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