
Prodotto da Marty Cohn. Klopps è uno dei meno conosciuti ma più validi bluesmen californiani. In questo album è accompagnato da Howard Wales, Ralph Woodson, Bobby Cochran, Michael Peloquin.

viene da un`isola delle antille che per i turisti e` il fondale di una vacanza da sogno ma che per lei - che gia` da bambina rifiutava di intonare "rule, britannia!" - e` una colonia ostaggio del sole e della siccita`, una prigione insopportabile. per spezzare le catene, e insieme per sbarazzarsi dell`amore terribile della madre e della crudele indifferenza del padre, lucy sbarca in un`altra isola, manhattan. ma l`illuminata benevolenza della famiglia che l`ha accolta come ragazza au pair non fa che acuire nostalgia e furore: alla trionfante generosita` di chi ha solo certezze, lucy non puo` che opporre un`astiosa impudenza. non le sfugge, del resto, che l`atmosfera di` armoniosa perfezione che avvolge mariah, lewis e le loro quattro bambine bionde e` uno show, e occulta crepe minacciose - i segni della rovina imminente. anche nell`opulenta new york, proprio come ad antigua, attorno a una tavola apparecchiata puo` regnare la desolazione. nulla, nell`arco di un breve anno, rimarra` intatto: per il cieco progressismo di chi la ospita e dovra` confrontarsi con lo specchio deformante dei margini del mondo; e per lucy: insofferente ai dominati come ai dominatori, senza piu` punti di riferimento, provera`, al pari di gauguin - il pittore che ha scoperto in un museo e subito amato -, a inventarsi facendo affidamento solo sull`intuizione, e a riscattare l`oltraggio della sua origine.

quando, intorno al 1822, il diciottenne wilhelm waiblinger comincia a frequentarlo, holderlin vive ormai da oltre vent`anni recluso nella "torre" in riva al neckar, obnubilato, isolato dal mondo - non e` piu`, insomma, "da considerarsi tra i vivi". va su e giu` come "le fiere ... nelle loro gabbie", suscitando in waiblinger un brivido di orrore, recita giorno e notte un monologo incessante, e rivolge ai rari ospiti un profluvio di parole sconnesse in una lingua inventata. mosso da un`ardente devozione, waiblinger scruta con amorevole pietas la vita quotidiana del poeta, ma, soprattutto, riesce a penetrarne il delirio, parlando con lui di poesia, di musica e del passato, facendo in sua compagnia lunghe e rasserenanti passeggiate in riva al fiume o nella pace delle vigne. di questa intensa frequentazione friedrich holderlin, che waiblinger scrisse tra il 1827 e il 1828 in italia - dove si era trasferito per sfuggire alla miseria e all`autodistruzione -, e` il frutto: un ritratto fra novella romantica e dramma del destino, in cui il lettore trovera` delineati la giovinezza di holderlin e i suoi studi, le passioni e gli amori infelici (come quello per susette gontard, la sua diotima). ma, al tempo stesso, molto di piu`: waiblinger fu il primo a intuire la grandezza di holderlin, a cogliere il valore dei suoi manoscritti, a interrogarsi sul tormentato processo della sua scrittura, sicche` questa testimonianza assume il peso di un precoce, essenziale gesto di fondazione critica.

mosca, 20 settembre 1968. rube`n nasce affetto da paralisi cerebrale: le facolta` intellettuali sono intatte, ma non puo` muovere gli arti, salvo due dita. dopo poco piu` di un anno sara` separato dalla madre e rinchiuso negli speciali orfanotrofi in cui vengono isolati, e sottratti allo sguardo, quelli come lui, considerati impresentabili da una societa` che esalta il mito dell`uomo nuovo e dichiara di muoversi verso un radioso futuro. solo all`inizio degli anni novanta rube`n riuscira` a fuggire dal suo gulag personale e, ritrovata la madre, comincera` a raccontare la sua storia, rivelandosi scrittore vero.

ne "la colomba pugnalata", pietro citati accetta una sfida temibile: avvicinarsi al mistero che fu marcel proust. con la sensibilita` e gli strumenti del narratore, con il rigore del saggista, egli ci rivela il paradosso di quest`uomo tutto dolcezza e passivita` che cela dentro di se` un grandioso architetto, un sublime legislatore, un pensatore metafisico capace di costruire una delle ultime cattedrali d`occidente.

per anni, quando i suoi viaggi erano soprattutto quelli del filobus romano 62, da via nomentana a piazza san silvestro, manganelli coltivo` un sogno temerario: spingersi sino alle isole faero`er. nel 1978, vincendo timori e angosce, con una valigia munita di tutto quanto un "frequent flyer" giudicherebbe forse inessenziale - un dickens come amuleto e "blande mani chimiche" che sappiano coccolare nei momenti difficili -, lo scrittore parti` alla volta dell`arcaica islanda, prima tappa della sua incursione nel grande nord. e l`esito di quel viaggio e` questo reportage: lo sguardo del traveller sembra capace di svelare la segreta essenza dell`"isola pianeta", dove il mondo e` preumano, folle e criptico.

quando nel 1949, il gornalista, poeta e critico d`arte inoue yasushi pubblica il suo primo romanzo ha quarantadue anni. in quest`opera l`autore trova nella brevita` una misura ideale e, nell`oscillazione tra il detto e il non detto, raggiunge un miracoloso equilibrio narrativo. un equilibrio difficile e impervio come il gioco amoroso che tiene legati i destini dei quattro personaggi, un uomo e tre donne, e che li accompagna nel corso degli anni senza mai turbare la calma ritualita` delle loro esistenze. eppure il romanzo e` attraversato da una tensione costante, da una rabbia sorda e trattenuta che esplode alla fine, quando ogni menzogna viene svelata, ogni passione consumata e a regnare e` la consapevolezza che ogni essere e` abitato da una vita segreta.
il mulino di amleto e` uno di quei rari libri che mutano una volta per tutte il nostro sguardo su qualcosa: in questo caso sul mito e sull`intera compagine di cio` che si usa chiamare "il pensiero arcaico". cresciuti nella convinzione che la civilta` abbia progredito "dal mythos al logos", ci troviamo qui di fronte a uno sconcertante spostamento di prospettiva: anche il mito e` una "scienza esatta", dietro la quale di stende l`ombra maestosa di ananke, la necessita`. anche il mito "opera misure", con la precisione spietata: non gia` le misure di uno spazio indefinito e omogeneo, bensi` quelle di un tempo ciclico e qualitativo, segnato da scansioni scritte nel cielo, fatali perche` sono il fato stesso.


siamo negli anni fra le due guerre e le travagliate vicende coinvolgono una famiglia cosi` misera che puo` guardare dal basso la poverta`, fra un padre perennemente ebbro e vociferante contro il mondo, gli inglesi e i protestanti, e una madre che sbrigativamente trascina la sua tribu` verso la sopravvivenza. tutto ci arriva attraverso gli occhi e la voce del protagonista mentre vive le sue avventure. questo ragazzino indistruttibile, sfrontato, refrattario a ogni sentimentalismo, implacabile osservatore crea con le sue parole un prodigio di comicita` e vitalita` contagiose, dove tutte le atrocita` diventano episodi e apparizioni di un viaggio battuto dal vento verso la terra promessa.

"i fatti della vita di meyrink sono meno problematici della sua opera. nacque nel 1868 in una citta` della baviera. sua madre era attrice. (sarebbe troppo facile constatare che la sua opera letteraria e` istrionica). monaco, praga e amburgo si divisero gli anni della sua giovinezza. sappiamo che fu impiegato di banca e che aborri` quel lavoro. sappiamo anche che tento` due rivincite o due forme di evasione: lo studio confuso delle "scienze occulte" e la composizione di scritti satirici". con queste parole, a sei anni dalla morte dello scrittore, borges presentava meyrink ai lettori argentini, mettendone in luce, da grande critico, il principale merito: scrivere narrazioni oniriche che siano anche leggibili.

poeta afflitto dalla miseria e dalla noia, ottavio di saint-vincent vive nella perenne attesa di qualcosa cui egli stesso non sa dare il nome, e solo questa irragionevole ma pervicace attesa lo trattiene dal suicidio. ma il destino puo` assumere strane forme: quella, ad esempio di una duchessa ricchissima che, per sfuggire a sua volta alla noia, decide di raccogliere "un giovane povero, un uomo disperato", magari "ubriaco, addormentato, incosciente", e di elevarlo temporaneamente al rango di duca e suo sposo. e puo` poi accadere che la finzione generi una finzione ulteriore non a tutti gradita, forse neppure al suo rigoroso interprete, che si trova prigioniero di qualcosa che aveva fino ad allora fuggito: la costrizione.

"come si spiega che sul palcoscenico la realta` possegga un fascino di cui e` totalmente priva quando e` lontana dalle scene?" intorno a questo interrogativo ruota il "manuale del critico", raccolta di testi brevi in cui polgar affronta il tema del teatro da tutte le possibili angolature.

fin dai tempi antichi, come insegna il caso di socrate e santippe, il rapporto tra il filosofo e le donne e` stato conflittuale. talche`, se ripercorriamo la lunga storia di questo conflitto, ne ricaviamo l`impressione che la filosofia sia una faccenda prettamente maschile. la necessita` di estirpare siffatto pregiudizio si impone con le grandi figure dell`illuminismo e del romanticismo, quando prende avvio quella che sara` l`emancipazione della donna. scottato dall`esperienza patita in casa con la madre, schopenhauer avverte con lungimirante intuito l`incombente pericolo, e oppone resitstenza. leva quindi la sua voce impertinente per mettere in guardia il sesso maschile dalle suadenti insidie e dai pericoli che riserva il rapporto con le donne.


il libro parallelo al "mondo come volonta` e rappresentazione", dove schopenhauer parla delle questioni piu` alte e delle piu` piccole con una stupefacente capacita` di convincere.

fra l`aprile e l`ottobre 1882 friedrich nietzsche, allora all`apice della sua creativita` ma ignoto al pubblico piu` vasto, la giovane e affascinante russa lou von salome` e il filosofo paul re`e furono legati da un sodalizio vibrante, fonte di innumerevoli pettegolezzi, ricostruzioni, interpretazioni. il fatto centrale e piu` significativo di questo rapporto triangolare fu che nietzsche riconobbe in lou l`unico essere femminile che avrebbe desiderato iniziare alle sue scoperte. questa lacerante vicenda si e` dispiegata davanti ai nostri occhi solo in anni recenti, allorche` ernst pfeiffer ha potuto radunare tutti i documenti: lettere, ma anche testimonianze laterali.


il testo piu` importante del periodo russo di nabokov.

gia` quando talleyrand viveva erano leggendari i suoi bons mots - una battuta sussurrata a un`amica con aria noncurante, uno strale lanciato a un avversario politico attraverso una tavola imbandita, una risposta piazzata al momento giusto per togliersi dai piedi un postulante -, destinati a riverberarsi di salotto in salotto e di corte in corte, fino ad assumere lo status di certe sentenze anonime che tutti ricordano ma di cui nessuno saprebbe indicare l`origine. cosi` accadde che nel 1829 henri de latouche, singolare poligrafo di cui spesso scorgiamo la sagoma dietro le quinte del romanticismo francese, ebbe l`eccellente idea di raccoglierli e di pubblicarli in un delizioso libretto che la finzione letteraria vuole inviato da una misteriosa madame de *** a un`altrettanto misteriosa contessa di..., la quale rispondera` a sua volta con un florilegio di motti e aneddoti folgoranti significativamente intitolato "il rovescio della medaglia". il libretto apparve mentre talleyrand stava preparando il suo ultimo capolavoro: la sua uscita dalla scena del mondo. mai riproposto in francia dopo la prima edizione (che era gia` assai confidenziale), l`album perduto merita un posto accanto a quei preziosi "libri portatili" in cui lo spirito francese, da la rochefoucauld a chamfort, ha cristallizzato il meglio di se`, e al tempo stesso ci introduce al genio di uno dei rari esseri che, nel mondo moderno, hanno capito i segreti - fisici e metafisici - della politica e del potere.



tutto l`ottocento fu segnato da una figura misteriosa: kaspar hauser. il 26 maggio 1828 appare all`improvviso una strana creatura, con aria smarrita, che offre al primo che incontra una lettera indirizzata a un capitano della locale guarnigione. chi e` questo trovatello che non parla, non capisce e che nel giro di pochi mesi parla e scrive in modo coerente, dipinge, va a cavallo? un abilissimo impostore o addirittura un principe del baden, vittima sacrificale di inconfessabili intrighi dinastici?


"la domanda cui cerchero` di rispondere e` la seguente: perche` gli uomini invece di stare fermi se ne vanno da un posto all`altro?" (bruce chatwin a tom maschler, 1969).

maria antonietta, gravata a 14 anni del fardello dell`etichetta, osteggiata e dileggiata a ogni passo, sembra addensare su di se` la vendetta della storia che esige una vittima sacrificale e sceglie la piu` ingiusta. tutto il secolo xviii si coalizza contro di lei sino a ridurla a vedova capeto, disegnata con astio da david sulla carretta che va al patibolo. alle ombre della storia risponde la veemente eloquenza di bloy, proiettandole su una scena ulteriore, metastorica, dove l`apparizione di maria antonietta si impone come "dimostrazione di una qualche legge misteriosa".



quando julien green scrisse questo libro, negli anni venti, era un giovane gentiluomo degli stati uniti del sud trapiantato a parigi. aveva scelto il francese come lingua d`elezione, ma avvertiva che la francia aveva nozioni vaghe e incerte su alcuni dei suoi venerati eroi letterari inglesi e americani. cosi` penso` di raccontarli e il dottor johnson e charlotte bronte, hawthorne e lamb e blake divennero i protagonisti di una suite inglese.


. (mario praz)




















un "cuore pensante" testimonia la propria fine in un campo di concentramento. accanto al diario di anna frank, uno dei documenti indispensabili sulla persecuzione degli ebrei. "se etty insiste a ripeterci che tutto e` bello, e` perche` un`ebraica volonta` di vivere fino in fondo vuole questo in lei. un rivestimento ideale, poetico, ricopre in lei la solida, l`irriducibile, l`intima forza ebraica" (sergio quinzio).

il progressivo annientamento di berlino durante la guerra, visto dagli occhi di una bambina che fu anche portata in visita nel bunker di hitler.

volete imparare a preparare in pochi minuti un decotto depurativo, una lozione antireumatica, un olio contro le smagliature o una maschera per il viso contro l`acne? vi stuzzica l`idea di assaggiare una zuppa di ortiche "all`avanguardia", la farcia del poitou all`ortica o dei canape` alle ortiche? e poi risotti, creme e lasagne, frollini e crostate, birra di ortiche... e tanto altro ancora.

volete imparare a preparare in pochi minuti un latte struccante delicato, un deodorante fresco per il corpo, un rimedio contro il mal di testa o una lozione tonificante per il corpo? vi stuzzica l`idea di assaggiare una composta di mele alla menta, dell`arrosto di agnello con pesto alla menta o delle frittelle di foglie di menta? e poi cioccolatini alla menta, aceto mentolato per salse, liquore digestivo alla menta piperita... e tanto altro ancora. scoprite oltre 60 ricette a base di menta, dedicate a salute, bellezza e cucina. sono tutte semplici e veloci e vi permetteranno di cimentarvi nell`antica arte delle preparazioni con le erbe.

volete imparare a preparare in pochi minuti una crema di bellezza naturale, uno sciroppo contro la tosse o un olio tonificante? vi stuzzica l`idea di assaggiare una focaccia al timo, una crema di zucchine aromatizzata o un`omelette profumata alle erbe? e poi flan profumato al timo limone, olio ai sapori mediterranei, marinata per grigliate, sorbetto al timo limone... e tanto altro ancora. scoprite oltre 60 ricette a base di timo, dedicate a salute, bellezza e cucina. sono tutte semplici e veloci e vi permetteranno di cimentarvi nell`antica arte delle preparazioni con le erbe.


si puo` dire che questo libro segni il piu` importante sviluppo della psicologia analitica dopo la morte di jung. james hillman vi ha messo in questione l`analisi stessa con una radicalita` e una consequenzialita` che sconvolgono e scalzano ogni possibile routine delle varie scolastiche (junghiane non meno che freudiane). dopo che per decenni l`analisi ha preteso di sezionare il mito, qui per la prima volta ci si chiede: qual e` il mito che sta dietro all`analisi e la determina nel profondo?










lilian kallir e` una brillante pianista che predilige mozart: una sera, allorche` deve affrontare il concerto n. 21 (quello col famoso andante), la partitura diventa di colpo un intrico di segni incomprensibili; e` l`esordio di una neuropatologia che le impedira`, se non di scrivere, di leggere alcunche` e alterera` la sua percezione sino a farle confondere un violino con un banjo o un rasoio con una penna. sue barry e` riuscita a diventare neurobiologa nonostante una menomazione invalidante: una forma di "strabismo" che inibisce la visione "stereoscopica", sicche` gli occhi sono attivi uno per volta, in alternanza, senza mai potersi coordinare; per lei, la profondita` e la terza dimensione sono categorie puramente immaginarie. sono solo due dei casi raccontati e analizzati nel nuovo libro di oliver sacks: storie di amputazioni e deformazioni affettivo-cognitive che sembrano sfociare in drammi senza ritorno. eppure sacks mostra ancora una volta come ogni ferita attivi inaspettate strategie adattative, una capacita` impensabile di conservare o ridisegnare l`io e il se`. ma per il lettore la vera sorpresa consistera` nel vedere tali dinamiche confermate dall`esperienza personale dello stesso sacks. scrutandosi con freddezza clinica, ma senza il timore di rivelare le oscillazioni dei suoi stati d`animo, il neurologo-scienziato parla infatti sia della sua prosopagnosia (l`incapacita` di riconoscere i volti), sia dell`odissea legata a un melanoma maligno nella regione dell`occhio sinistro.


piu` volte nei suoi interventi pubblici anna maria ortese ha denunciato i delitti dell`uomo "contro la terra", la sua "cultura d`arroganza", la sua attitudine di padrone e torturatore "di ogni anima della vita". e lo ha fatto pur nella consapevolezza che il suo grido d`allarme sarebbe stato accolto con impaziente condiscendenza da chi sembra ignorare che cio` che rende l`uomo degno di sopravvivere e` la sua "struttura morale: intendendo per morale ogni invisibile suo rapporto, ma buon rapporto, con la vita universale". quel che ignoravamo e` che tali interventi, che additavano nello sfruttamento e nel massacro degli animali, nella natura offesa e distrutta il nostro piu` grande peccato, non erano isolate e volenterose prese di posizione, bensi` la punta emergente di un iceberg. un iceberg rappresentato da decine e decine di scritti inediti, nei quali la ortese e` andata con toccante tenacia depositando quel che le dettava la sua "coscienza profonda", vale a dire la memoria, riservata a pochi e supremamente impopolare, "delle "prime cose" preesistenti l`universo" - in altre parole, la visione che la abitava. scritti di cui qui si offre una calibrata selezione e che nel loro insieme si configurano come un vero e proprio trattato sull`unica religione cui la ortese sia stata caparbiamente fedele: la religione della fraternita` con la natura.

chi nasce oggi in una grande citta` - o anche in campagna - non ha molte occasioni per vedere animali, se non gli antichi testimoni della vita domestica: cani e gatti. ma gli animali continuano a visitarci, per lo meno nei sogni. e ci ricordano un`altra vita - ormai remota e lunghissima - in cui gli uomini erano stati una specie mescolata a molte altre. anche in cielo, le costellazioni dello zodiaco - il cui nome stesso significa luogo degli animali - disegnano la mappa di una zoologia che non cessa di manifestarsi. piu` di ogni altro fra coloro che hanno preso le mosse da jung, james hillman ha saputo interrogarsi su queste "presenze" e inchinarsi davanti al loro potere, come mostra questo libro, che e` una guida per chi voglia riconoscere che cosa sono gli animali in noi.

"in un certo periodo della mia vita sono stato cristiano" scrive emmanuel carre`re nella quarta di copertina dell`edizione francese del regno. "lo sono stato per tre anni. non lo sono piu`". due decenni dopo, tuttavia, prova il bisogno di "tornarci su", di ripercorrere i sentieri del nuovo testamento: non da credente, questa volta, bensi` "da investigatore". senza mai dimenticarsi di essere prima di tutto un romanziere. cosi`, conducendo la sua inchiesta su "quella piccola setta ebraica che sarebbe diventata il cristianesimo", carre`re fa rivivere davanti ai nostri occhi gli uomini e gli eventi del i secolo dopo cristo quasi fossero a noi contemporanei: in primo luogo l`ebreo saulo, persecutore dei cristiani, e il medico macedone luca (quelli che oggi conosciamo come l`apostolo paolo e l`evangelista luca); ma anche il giovane timoteo, filippo di cesarea, giacomo, pietro, nerone e il suo precettore seneca, lo storico flavio giuseppe e l`imperatore costantino - e l`incendio di roma, la guerra giudaica, la persecuzione dei cristiani; riuscendo a trasformare tutto cio`, e` stato scritto, "in un`avventura erudita ed esaltante, un`avventura screziata di autoderisione e di un sense of humour che per certi versi ricorda brian di nazareth dei monty python". al tempo stesso, come gia` in "limonov", carre`re ci racconta di se`, e di sua moglie, della sua madrina, di uno psicoanalista sagace, del suo amico buddhista, di una baby-sitter squinternata, di un video porno trovato in rete, di philip k. dick...































. (franco marcoaldi)


a lukones, in una villa isolata, una madre e un figlio si fronteggiano. lui, don gonzalo, che le dicerie vogliono iracondo, vorace, crudele e avarissimo, e` divorato da un male oscuro, quello che . lei, la signora, e` ridotta da una desolata vecchiezza e dal lutto per la morte dell`altro figlio (il ) a una spettrale sopravvivenza. li unisce un amore sconfinato, li separa un viluppo di gelosia, senso di colpa, rancore, dolore - preludio al piu` atroce degli epiloghi. intorno a loro una casa dissennata, feticcio narcissico ed epicentro di ogni nevrosi, estremo rifugio e tomba, e un`immaginaria terra sudamericana identica alla nostra brianza, vessata dai nistituos provinciales de vigilancia para la noche ? che a tutti vorrebbero imporre la loro violenta protezione ?, assediata da robinie e banzavois, disseminata di strampalate ville, popolata di che come miserabili proci dilapidano le attenzioni della signora. e che gonzalo vorrebbe cancellare, insieme al barcollante feudo e a tutte le . perche` il da cui e` affetto lo condanna a distinguerle e negarle, quelle : a respingere la , la turpe contingenza del mondo. anche a prezzo di negare se stesso, anche a prezzo della piu` dura cognizione, quella che consegna alla solitudine e alla .



e un`europa che sonnecchia sotto la neve, ma , quella dei primi mesi del 1933. un`europa malata, tanto che il medico, mentre la ausculta e le fa dire , ha un`aria preoccupata. non e` un medico, simenon, non ha rimedi da prescrivere, ma ha il fiuto, la curiosita` e la cocciutaggine del reporter di razza. e non esita ad attraversarla, questa europa, dal belgio a istanbul, spingendosi fino a batum e concentrando la sua attenzione soprattutto sui : quelli dell`ex impero zarista. risoluto a ignorare le , simenon ci offre, sul continente negli anni tra le due guerre, una testimonianza preziosa, fatta di immagini, episodi, annotazioni, dialoghi, scenari (alcuni dei quali torneranno, trasfigurati, nella sua narrativa). e non meno preziose sono le fotografie che scatta in viaggio, e che accompagnano il volume: perche` ancora una volta, nelle stradine ghiacciate di vilnius come nelle desolate campagne della polonia, nella berlino che assiste all`incendio del reichstag come nel sordido dormitorio dei poveri di varsavia, nello studio di trockij sull`isola di prinkipo come nel miserabile mercato di odessa (e perfino negli alberghi di lusso delle grandi capitali europee, popolati di sagaci portieri, stravaganti banchieri, ricche dame annoiate e nevrasteniche, truffatori e avventuriere di alto bordo), quello che interessa a simenon e` stanare l`, e mostrarcelo, come fara` poi nei suoi romanzi, con compassione infinita e senza mai emettere giudizi. con una nota di matteo codignola.

i racconti dei saggi persiani sono una raccolta di aneddoti e apologhi spirituali ispirati alle opere di poeti (attar, saadi, rumi, ferdowsi etc. ) che, ai loro tempi, furono anche mistici o saggi celebri: opere che hanno contribuito a forgiare l`immaginario dei persiani. spesso queste narrazioni sono diventate racconti popolari e fonte di ispirazione sia per i letterati sia per un pubblico meno erudito. attraverso l`arte della parabola, propongono un percorso di saggezza e di superamento di se`. mettono in luce le debolezze umane e come combatterle con l`esempio, con l`impegno o con il riso. invitano a riflettere sulla condizione umana e sul destino dell`anima in questo e nell`altro mondo. e nonostante siano trascorsi tanti secoli, hanno conservato intatte efficacia, freschezza e forza di persuasione.

un quadrato viola, un cerchio verde e un triangolo arancione stanno cercando mamma e pa a`. aiutali a ritrovarli e scopri cosa succede quando si mescolano il roso, il giallo e il blu! herve` tullet e` riconosciuto tra gli autori piu` originali nell`ambito della letteratura per l`infanzia e i suoi laboratori d`arte lo hanno reso famoso in tutto il mondo. l`ippocampo ha ripreso la pubblicazione dei piccoli albi che ha realizzato negli anni con la casa editrice inglese phaidon, titoli da tempo irreperibili in italia, certi addirittura inediti. eta` di lettura: da 2 anni.

un libro illustrato per presentare 80 uccelli dei quattro angoli del mondo, dal passero repubblicano della namibia che fabbrica estesi condomini multi-nido nel deserto, all`oca indiana che migra sorvolando due volte all`anno l`himalaya. se molti volatili sono protagonisti del folclore e della mitologia, altri sono assurti a simbolo nazionale, e altri ancora hanno ispirato famose scoperte scientifiche o audaci programmi di salvaguardia.

vincenzo torres, ex poliziotto diventato investigatore privato, e` coinvolto in un caso che risveglia i fantasmi di un passato che credeva di avere dimenticato, mentre quella che sembra essere una normale indagine si rivela qualcosa di molto piu` pericoloso. ivano falco, mercenario di infinite guerre, deve compiere un`ultima missione per saldare un debito di sangue. con lui, un uomo senza un occhio che si fa chiamare iena e una donna affascinante il cui passato si snoda tra le ombre di kabul e la sabbia dei deserti messicani. sullo sfondo di una milano di inizio inverno, fredda e periferica, le loro strade si incroceranno con quelle di poliziotti, vecchi banditi, criminali senza scrupoli e l`ombra di uno spietato killer.

Tutti conosciamo l’aquila e la farfalla, la formica e il paguro, ma ci siamo mai chiesti dove abitano? In Casa, Isabelle Simler ci accompagna nelle incredibili dimore degli animali, 27 formidabili architetti che aprono le porte per farci entrare nell’intimo tepore delle loro case. Incontreremo il polpo, che distende le sue lunghe braccia in un sofà di sabbie fini, l’uccello giardiniere che decora il suo nido con una pioggia di petali azzurri, il castoro che preferisce una tana galleggiante in mezzo al lago, e il piccolo gufo elfo che si accuccia nell’incavo di un cactus. Età di lettura: da 4 anni.
. queste parole, che rilke scrisse in un testo sull`arte del paesaggio, si possono leggere come il condensato della sua percezione delle cose, di una sensibilita` che con lui nasce e con lui muore. una sensibilita` che si esprime con rara intensita` in tutti gli scritti offerti in questo volume - raccolti e tradotti da giorgio zampa, che di rilke e` stato uno dei massimi interpreti -, attraverso meditazioni e memorie, confessioni e impressioni di viaggio, lettere (come quelle a un giovanissimo balthus) e visioni oniriche. una sensibilita` che si trasmette al lettore grazie a una prosa tra le piu` alte del novecento tedesco, aerea e profonda, lucente e umbratile. una sensibilita` capace di cogliere il riverbero dell`assoluto in ogni oggetto a cui si volge: dall`arte () all` del poeta, all`erotismo (). e in grado di spingersi - dove l`esteriore e l`interiore formano . con una nota di marco rispoli.
chi siede per la prima volta a una tavola coreana rimane incantato dal tripudio di profumi e di colori, dalla varieta` di portate e ciotole fumanti. corea. il ricettario restituisce tutta la ricchezza e la diversita` del patrimonio gastronomico della penisola attraverso oltre trenta sezioni che corrispondono ai piatti fondamentali: riso e kimchi, zuppe e grigliate, ravioli, noodles e dolci... a condurre questo viaggio dalle mense dei monaci ai grattacieli di seul, gli chef junghyun park e jungyoon choi, capaci di guidare il lettore alla preparazione di piatti squisiti, incentrati sulla leggerezza, sull`alternarsi delle stagioni e sul rispetto profondo di tutti gli ingredienti.

scritti nelle domeniche oziose, "solo con la voglia di raccontare storie avvincenti", i brevi testi qui radunati offrono un saggio dell?onnivora curiosita che e la molla vitale di ogni scienziato, anche di chi, come vallortigara, "per mestiere passa il tempo a studiare il linguaggio delle lucciole e il tabu dell?incesto nelle falene". intrecciando etologia, neuroscienze e amore per la letteratura, e sempre forzando i confini tra discipline diverse, vallortigara delinea in queste pagine un itinerario affascinante: ci conduce per esempio a capri, sulle tracce dell?etologo estone jakob von uexkull; oppure alla scoperta delle prodezze cognitive di physarum polycephalum, un organismo unicellulare capace di estendere le sue propaggini protoplasmatiche in una rete che compete in efficienza con quella delle ferrovie di tokyo; o, ancora, alla ricerca della ragione per cui l?uso alternato della narice destra e sinistra in un cane puo illuminare il differente funzionamento dei due emisferi cerebrali, e spiegare perche una parte dell?umanita e mancina. smascherando i piu diffusi pregiudizi sul mondo animale, vallortigara elargisce rivelazioni sorprendenti - sull?empatia delle formiche e l?altruismo dei pappagalli, sugli esiti dei processi di selezione genetica delle galline, sul luogo misterioso del cervello dove e custodita la memoria, sull?origine biologica delle credenze umane in entita sovrannaturali. e ci ricorda che gli animali, oltre che amici meravigliosi, sono anzitutto "una fonte inesauribile di interrogativi".

LP. Chart Records, 1970, USA. Il secondo album del musicista country con testi demenziali. Copertina forata.