
dasein inteso come da-sein e`, in heidegger, il segno dell`affrancamento dalla metafisica. la parola pensa dunque in vista di un`umanita` che non sia piu` incardinata, contro la propria indole, nell`animalita` e nel mero vivere. in italia, l`ormai consolidata interpretazione del dasein mediante il conio "esserci" e` ritenuta non solo in se` consona, ma addirittura come la piu` felice fra quelle finora proposte nelle varie lingue. il presente studio - il cui costante riferimento resta la sfera d`incontro fra le lingue madri italiana e tedesca - giunge a una conclusione sorprendente: l`"esserci" non solo non permette di intendere, in italiano, il dasein, ma addirittura riporta - e nel piu` subdolo dei modi - l`intero tentativo di heidegger sul piano del vissuto, mostrando cosi` una singolare capacita` di infirmazione. l`"esserci", insomma, impedisce che un universale seme di liberta` dell`uomo, inizialmente custodito in tedesco, possa infine essere accolto anche nel terreno del pensiero italiano.

curare un gatto, farlo giocare, dargli da mangiare, sono cose che ogni amico dei felini fa con amore, certo. ma ascoltarlo? si puo` capire il suo linguaggio e magari conversare con lui? "che ha detto il gatto?" offre una dettagliata ricostruzione della lingua "parlata" dai nostri amici a quattro zampe, prendendo in considerazione una vasta gamma di miagolii, comportamenti e movenze, ordinati per argomento e "tradotti" dettagliatamente.


questo racconto lungo che inizia in argentina senza veramente mai lasciare l`italia e` una vera e propria inchiesta sul senso dell`essere oggi sospesi in una modernita` in cui le identita` si confondono e i luoghi perdono importanza; in cui dunque perfino l`estremo tentativo dello spaesamento (volare a buenos aires per preparare un viaggio che rischia di esaurirsi nella sua preparazione) non puo` non portare alla frustrazione. in uno stato di sonnambulismo in cui si riconosce il vecchio vizio dell`accidia, il protagonista, "dandy pagato dallo stato" per le sue ricerche universitarie, ripercorre i luoghi di una leggende letteraria che in fondo lo interessano meno delle minime varianti di una contemporaneita` banale e grottesca.

i luoghi di transito, come gli aeroporti, o di spensierato relax, come hotel e villaggi di vacanze, stanno diventando facile obiettivo di una violenza che spaventa, ma che ci si ostina a non capire. sempre piu` spesso ne sono vittima innocenti turisti, in quanto "ambasciatori" di un`antipatica societa` opulenta. dopo i cannibali e i briganti, i terroristi: la paura del rischio ha prodotto e sta generando un turismo sorvegliato e militarizzato. inseguendo e smascherando la logica del controllo della mobilita`, questo ragionamento antropologico sul "corpo andante" spazia dall`antica persecuzione dei vagabondi agli scenari immaginati dalla fantascienza, avanzando al tempo stesso una critica delle vacanze blindate e dell`ossessione per la sicurezza.


le relazioni tra fratelli e sorelle sono il risultato di una grande intimita` imposta, non scelta. si puo` addirittura affermare che i rapporti di fratellanza siano una specie di malattia: una malattia d`amore cronica con i suoi istanti di complicita`, di benessere condiviso, ma anche con momenti di crisi, rivalita` e gelosie. tutto ha inizio con l`arrivo del secondo, vissuto dal primogenito come un vero e proprio cataclisma. come accettare di condividere l`amore dei genitori? avvalendosi di numerosi casi clinici, arricchiti da riferimenti alla tradizione mitologica e culturale, il saggio scandaglia l`universo delle relazioni fraterne, spesso agitate, patologiche, mostrando come esse compongano le corde piu` intime della personalita`.

questa e` una storia semplice. quella di anna: giovane insegnante di italiano in una citta` del sud. e quella di edo: calciatore di serie a che alla fine della carriera vuole prendersi la maturita` classica, per aprire una libreria. quando si innamorano la storia di anna diventa la storia di edo. dal momento in cui si conoscono anna ed edo si parlano d`amore attraverso i versi dei loro poeti piu` amati, attraverso le pagine dei libri di poesia allineati sui loro scaffali. gli scaffali della libreria che hanno aperto insieme e che diventa il luogo, anche metafisico, del loro amore. il luogo dove anna aspettera` edo. perche` lui e` andato via: non si sa dove, non si sa il perche`.











dopo cinque romanzi, ian fleming confesso` al suo amico eric ambler di avere finalmente capito quali fossero gli ingredienti base per una delle sue (delle loro) storie: , meglio se ospitate sulla stessa isola. di isole adatte al sesto episodio di 007 fleming ne aveva visitate parecchie, e la piu` attraente era senz`altro great inagua, nelle bahamas: colonie di uccelli rari protetti dalla audubon society, grandi paludi, mangrovie, granchi giganti assai temibili - e guano ovunque. anche la trama era gia` pronta, bastava prendere un trattamento per la televisione americana di qualche anno prima, mai realizzato, in cui fleming aveva ipotizzato che una misteriosa, potentissima organizzazione criminale possedesse apparecchiature in grado di deviare i missili intercontinentali americani. bisognava solo trovarle un capo, magari prestandogli qualche tratto di un cattivo per antonomasia, il dottor fu manchu, e il gioco era quasi fatto. cosa mancava? ah gia`, le ragazze nude, almeno una. be`, qui fleming giocava sul sicuro, tanto da potersi permettere di non aspettare gli arzigogolati rituali di accoppiamento del suo 007, presentandoci honeychile, appena uscita dall`acqua, nella stessa veste in cui, da allora, e` impossibile non continuare a immaginarla.








sono ormai passati undici mesi dalla morte della bella e imprudente rosemary barton, e il suo ricordo ancora domina su quanti l`hanno conosciuta. all`improvviso pero` una serie di lettere anonime fa balenare il sospetto che non si sia trattato di un suicidio, come avevano concluso gli inquirenti, ma di un assassinio. ma chi poteva avere interesse a uccidere la donna? un marito tradito, una sorella invidiosa, una rivale incattivita o un amante annoiato? o forse rosemary aveva veramente deciso di togliersi la vita perche` tormentata da un oscuro segreto? cio` che appare subito chiaro e` che nessuno di quanti erano con lei al ristorante luxembourg, al momento della sua tragica fine, e` chi dice di essere. la verita` verra` alla luce solamente dopo un`allucinante e fatale ricostruzione del crimine.

c`e` un momento preciso nella vita di ciascuno di noi, in cui le cose cambiano: non e` una scala in cui si sale il primo gradino e poi si aspetta. e proprio quel giorno in cui abbiamo preso una decisione, o abbiamo ascoltato qualcosa, quando siamo rimasti folgorati, quando abbiamo scelto consapevolmente o meno se andare a destra o a sinistra, quel momento in cui ci siamo ritrovati vestiti in un altro modo e incamminati in un percorso che ha cambiato la nostra esistenza. un taglio sulla tela, una pennellata netta, importante, definitiva. forse la data del primo regalo, o quella del primo amore, la prima poesia, il primo viaggio, la prima disperazione, quando abbiamo detto qualcosa di importante a qualcuno... passo da cui non si puo` o non si vuole tornare indietro. ecco, questo libro in dodici racconti, parla proprio di quella data fondamentale per ciascuno dei protagonisti e di quelli intorno a loro.
ultimo volume della pubblicato da proust in vita, tra maggio 1921 e aprile 1922, e` il libro piu` costruito e al tempo stesso libero, arioso e inventivo dell`opera, secondo lo stesso autore. a primeggiare e` la figura di charlus, una delle piu` grandi creazioni dell`universo proustiano, insieme al personaggio di albertine, entrambi protagonisti di episodi erotici a sfondo omosessuale. ma contiene anche uno dei momenti piu` alti, vibranti e commoventi della : la scoperta, da parte del narratore, delle celebri "intermittenze del cuore".
