
il romanzo e` ambientato ad acireale negli anni che corrono dallo scoppio del secondo conflitto mondiale allo sbarco alleato in sicilia e alla caduta del fascismo. citta` natale dello scrittore, in provincia di catania, scenario privilegiato di tragedie riconducibili tuttavia a ogni luogo e a ogni tempo, acireale e` intenta a rifarsi il trucco per celare all`ospite immedicabili ferite. nulla sembra scalfire lo scudo protettivo dei suoi abitanti, per quanto duri e drammatici siano gli accadimenti bellici, dirompenti negli aspetti, sconvolgenti negli esiti: bombardamenti e invasioni, soldati dispersi e nobili in pericolo; e ancora personaggi che appaiono e scompaiono, crollo di miti, ruoli illusori.

con piu` di 70 prose - e una storia - pamuk mette in scena nelle pagine di questo libro un singolare autoritratto intellettuale costruito con sequenze di frammenti autobiografici, pensieri e "momenti d`essere". al centro mette la sua citta` e la sua attivita` preferita (oltre a quella quasi compulsiva di leggere e scrivere): "guardare fuori dalla finestra", perche` le finestre di istanbul contengono tutte le storie della citta` - un gesto che da` il titolo al racconto che chiude il volume. lo scrittore turco riunisce in un continuum narrativo situazioni, idee e immagini che quasi inspiegabilmente non sono mai confluite nei suoi romanzi.

"nel raffigurare la gretta societa` di provincia, dostoevskij si ricollega alle invenzioni grottesche di gogol`. com`e` gogoliana l`assurda cittaduzza di morda`sov, covo di ipocrisia e maldicenza, dove le ciarle dilagano in modo ossessivo, moltiplicandosi come in un labirinto di specchi. tutto il racconto e` percorso da un brulichio di comari stizzose e malevole, che si passan la voce con rapidita` concitata, di insolenti megere, che intessono orditi mostruosi di calunnie e dispetti, piombando come uccellacci dove c`e` odore di scandalo. in questo groviglio di serpi, in questo terreno malfido capita, inerme e spaesato, il ridicolo principe k." (angelo m. ripellino)

"lo voglio. voglio quello!" il piccolo corey non ha dubbi: quel cucciolo timido con le zampe enormi e un cuore nero sul petto deve essere suo. per meta` dalmata, per meta` ingrediente segreto, mister mosly non e` un cane supereroe come quelli della tivu`, ma e` ugualmente speciale: goffo, esuberante e travolgente; intelligente, ma anche un po` zuccone; fedele, protettivo e affettuoso, sempre. e nelle difficolta` della vita forse e` il solo in grado di tenere unita la sua famiglia. perche` mister mosly e` unico, come ogni cane che abbiamo amato. eta` di lettura: da 10 anni.
