





in inghilterra, secondo philip larkin, "i rapporti sessuali incominciarono nel millenovecentosessantatre", "tra la fine del bando a "lady chatterley" e il primo ellepi dei beatles". la giovane coppia protagonista del nuovo romanzo di lan mcewan patisce invece gli ultimi fuochi di un clima diffuso di repressione sessuale. la prima notte di nozze, e prima esperienza sessuale per entrambi, scocca infatti alla vigilia di quell`"annus mirabilis". tutto avviene in appena due ore, in un antiquato hotel vicino alla celebre spiaggia di ciottoli di chesil beach. i due sposi stanno cenando in camera, ma gia` pensano a quello che accadra` piu` tardi. edward e` un ragazzo di provincia laureato in storia, indeciso se continuare la carriera accademica o lavorare nell`azienda del padre della sposa. finalmente fara` l`amore con florence: e` piuttosto nervoso e sa, per sentito dire, che deve cercare di controllarsi per non concludere troppo in fretta. florence prova una profonda repulsione per il sesso, un misto di opprimente solitudine e vergogna; ma e` ben attenta a mantenere le apparenze di un matrimonio felice e perfetto, ansiosa di non deludere edward. ma quello che succedera` di li` a poco segnera` per sempre il destino di entrambi.

durante il nazismo alcuni fisici cercarono di dar vita a una fisica ariana che escludesse ogni "idea giudaica", molti altri fecero compromessi e concessioni pur di continuare a lavorare. tra questi vi erano tre fisici di levatura mondiale, attraverso i quali philip ball racconta la storia della fisica tedesca sotto hitler. max planck, il pionere della teoria dei quanti, universalmente stimato per la condotta morale che seppe mantenere durante il regime; peter debye, un fisico nederlandese che arrivo` a dirigere il piu` importante istituto di ricerca del reich prima di andarsene negli stati uniti nel 1940; werner heisenberg, lo scopritore del principio di indeterminazione, che ebbe un ruolo di primo piano nella corsa tedesca alla bomba atomica. alla fine della guerra molti scienziati tedeschi rivendicarono la propria apoliticita` e la propria opposizione al regime: debye affermo` di essere andato in america per fuggire dalle interferenze naziste alle sue ricerche; heisenberg sostenne, insieme ad altri, di aver deliberatamente rallentato la fabbricazione della bomba atomica... muovendosi tra storia, biografia e storia della fisica, l`autore inquadra le difficili e ambigue scelte morali di tre vite intrappolate tra gli ideali della scienza e un`ideologia tirannica; illuminando di nuova luce i vari modi in cui la maggioranza degli scienziati, tra complicita` e resistenza, fece i conti con il regime nazista.

poeta vissuto ai margini di tutto, costantino kavafis ha saputo cantare come pochi altri la legittimita` del sentimento e della passione, le false glorie e le miserie dei potenti, l`inesorabile scorrere del tempo, di quanto nella vita passa e va perso per sempre. e ci ha regalato una poesia ancora oggi di straordinaria attualita`, un distillato di musicalita`, purezza stilistica ed eccentrica solitudine, che lo innalza tra i piu` prestigiosi e originali poeti del novecento. la nuova traduzione di nicola crocetti propone, oltre alle 154 poesie del "canone", una selezione dalle "poesie nascoste" e dalle "poesie rifiutate".












la via occupa un posto di particolare rilievo nella civilta` giapponese medievale, dando vita, nelle varie forme in cui si manifesta, tra le quali la via del guerriero, del te`, della poesia, al nucleo fondamentale della cultura che si sviluppo` tra i secoli xii e xvii. e il periodo in cui i samurai vennero alla ribalta della scena politica e sociale, e poi anche culturale, prendendo e gestendo il potere effettivo: un`epoca di sanguinose lotte, ma pure di una grande fioritura intellettuale che ha lasciato un segno indelebile persino sulla societa` giapponese contemporanea. questo libro ripercorre le principali fasi dello sviluppo dell`ideale della via, esplorandone la storia e le principali manifestazioni all`interno del pensiero dei samurai, nella poesia e nel buddhismo. guerrieri, monaci e poeti sono gli attori principali della scena medievale giapponese: nella pratica della via, nella sua forma piu` elevata, essi sono uniti dall`unico ideale del perfezionamento spirituale. la narrazione, che si snoda attraverso le citazioni dei testi piu` rappresentativi del periodo, da` voce a chi della via fece lo scopo della propria vita, producendo un pensiero e forme d`arte di insuperata raffinatezza.


pubblicati nel 1947, i "dialoghi con leuco`" appartengono alla singolare categoria dei libri tanto famosi - pavese li volle accanto a se` quando, nella notte fra il 26 e il 27 agosto 1950, scelse di morire e vi annoto` come parole di congedo - quanto negletti. il che non stupisce: nella sua opera rappresentano una sorta di ramo a parte e oltretutto perturbante. si stenta oggi a crederlo, ma all`epoca in italia il mito godeva di pessima fama, mentre pavese, sin da quando, nel 1933, aveva letto frazer, stava scoprendo l`opera di grandi antropologi che in quegli anni si ponevano il quesito: , sulla base di testi sino allora ignorati o poco conosciuti. cosi` era nata, in stretta collaborazione con ernesto de martino, la viola di einaudi, collana che rimane una gloria dell`editoria italiana. e cosi` nacquero i "dialoghi con leuco`". tanto piu` preziosa sara` oggi, a distanza di piu` di settant`anni, la lettura di questo libro se si vorra` acquisire una visione stereoscopica del paesaggio in cui e` nato, dove non mancarono forti reazioni di ripulsa (per la viola) o di elusiva diffidenza (per i "dialoghi con leuco`"). introduzione di giulio guidorizzi. con una conversazione tra carlo ginzburg e giulia boringhieri.

"edipo re" e` uno dei momenti piu` alti del pensiero greco. il re tebano che inconsciamente uccide il padre e sposa la madre, e che poi lentamente scopre i propri misfatti, non e` solo il protagonista di un dramma scenico tecnicamente perfetto, ma altresi` il simbolo dell`oscura vicenda dell`uomo, creatura di enorme e nessun valore. ma quando poi "edipo a colono" riprende la storia e presenta il protagonista che, a distanza di anni, con l`unico sostegno della figlia antigone, approda ad atene per morirvi, il delitto e la sventura hanno trovato nella sofferenza la catarsi. dopo la morte di edipo, e` antigone a pagare il suo gesto di pieta` nei confronti del fratello polinice trasgredendo le leggi civili in nome di quelle divine. completano il volume un`introduzione generale, un saggio esplicativo che precede ogni singola tragedia e un apparato di note.

la tempesta che ha attraversato l?europa tra otto e novecento e stata anche una battaglia di idee, identita, visioni del mondo: una storia di uomini e donne, filosofi e filologi, scrittori, intellettuali che in quei tempi inquieti per capire chi erano - e chi siamo - hanno guardato in una direzione precisa: la grecia antica, la sola e vera patria, da cui tutti si sentivano esuli. qual era allora, ed e oggi, il peso del passato nella costruzione della nostra identita, sia individuale sia collettiva, di europei e occidentali? qual e il segreto che la grecia custodisce cosi gelosamente? mauro bonazzi ricostruisce l?appassionante genealogia di questi dibattiti, in cui ritornare agli antichi e l?unico modo per fare i conti con una modernita che si scopre in crisi. e nel ricostruirla rievoca tutti quei personaggi che in maniera geniale, provocatoria e sorprendente hanno proposto "un?altra idea di grecia": da nietzsche a heidegger, da adorno e popper ad hannah arendt. perche non c?e niente di meno pacifico del passato, ed e il modo in cui lo immaginiamo a dare forma al nostro futuro. tra ottocento e novecento si scatena in tutta europa, e in particolare in germania, un acceso dibattito sull?eredita greca. quanto e come di cio che era stato scritto in quel tempo cosi remoto doveva sopravvivere nei tempi moderni? un dibattito che riemerge in tutta la sua vivacita in queste pagine, riccamente documentate, che compongono un grande racconto che non ha mai smesso di parlarci. discutere dei greci significa infatti discutere di noi, della nostra identita di europei e occidentali, ed e fondamentale farlo adesso, in un mondo che sta cambiando velocemente. il punto di partenza e colui che piu di tutti attacco il mito ottocentesco della grecia ideale, perfetta, razionale. l?anno e il 1872, il libro e "la nascita della tragedia", il protagonista e friedrich nietzsche. e lui che per primo svela tutte le mistificazioni del classicismo ottocentesco, conducendo i suoi lettori verso una gre

da quando jhumpa lahiri si e trasferita a roma per imparare meglio l?italiano, nel 2012, la domanda "perche l?italiano?" le e stata rivolta con insistenza, e ancor di piu dopo che in questa lingua ha cominciato anche a scrivere. "per amore" e la prima risposta, la piu istintiva ma non meno vera. e come ogni amore, questo ha finito per trasformarla. da autrice e diventata anche traduttrice, dei propri testi e di quelli altrui. una metamorfosi personale che infonde grande lucidita e sentimento alle sue riflessioni sulle lingue e su quella preziosa attivita del pensiero che consente di passare dall?una all?altra, creando nuovi innesti e prospettive. fin da bambina, da quando le e venuto il dubbio su quale lingua usare in un biglietto per la festa della mamma - l?inglese imparato a scuola o il materno bengali? -, jhumpa lahiri si e posta problemi di traduzione. cosi, quando ha affrontato il rischio di tradurre le proprie parole e quelle degli altri, ha sperimentato quella particolare forma di riconoscimento di se che spesso chiamiamo destino. ma il destino ha i suoi snodi, e un percorso fatto di incontri fortuiti, scelte e occasioni. in questo caso, e un avvincente percorso intellettuale, una ricerca senza fine il cui racconto conferisce un andamento narrativo a questa intensa raccolta di saggi sulla traduzione e l?autotraduzione. nei tredici testi che compongono il libro, di cui quattro nati in italiano e nove in inglese, gli incontri sono fecondi e numerosi: in primis, quello con la lingua italiana, per amore della quale jhumpa lahiri ha scelto di vivere meta della sua vita a roma, e da cui tutto ha avuto inizio; poi quello con i romanzi di domenico starnone che l?autrice ha tradotto in inglese ("lacci", "scherzetto", "confidenza"), un?esperienza nuova ed emozionante; quello con le lettere dal carcere di antonio gramsci, un potente antidoto al confinamento della pandemia; e infine l?incontro di una vita, in un?altra lingua ancora, quello con il grande poema ovidiano,

"i miei racconti sono un omaggio postumo ad alcuni autori che ho amato nell?adolescenza e dopo: verne, wells, lo swift di "gulliver", butler e altri..." "vizio di forma" e la seconda raccolta di racconti fanta-tecnologici e fanta-biologici di primo levi. uscita nel 1971, a cinque anni dalle "storie naturali", e un?opera non solo ecologica ma ecosistemica. chimico dagli interessi enciclopedici, levi esplora le infinite possibilita combinatorie che la materia consente, ma non dimentica di cogliere le anomalie, le sfasature, i "vizi di forma" in cui si annida il germe di catastrofi piccole e grandi. la sua vena di narratore non e tuttavia apocalittica o disperata: al contrario, e mossa da una divertita curiosita per l?uomo. le invenzioni della scienza e della tecnica aprono all?eterno gioco della commedia umana possibilita paradossali, assurde o esilaranti, che levi narra con ironia e con fermezza di giudizio morale. un libro che e l?ennesima conferma di quanto primo levi, oltre che un imprescindibile testimone, sia anche un grande scrittore.