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Indie folk ? Cinematic soul ? Gospel Jazz Blues ? Ancora una volta Sufjan Stevens, patron dell'etichetta, ci ha visto giusto ed ha pubblicato il disco di un (quasi) esordiente su cui fare conto.

peter wihl e` un pittore di successo: tra pochi mesi, esattamente nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, verra` inaugurata la sua nuova mostra. e circondato e amato dalla sua famiglia, che a propria volta lui ama profondamente: la moglie helene e la piccola kaia, sei anni, per cui farebbe di tutto. poi all`improvviso, nei suoi occhi, qualcosa si infrange, le linee si dissolvono, la prospettiva sparisce. pur di rimettere insieme i frammenti della sua preziosa vista peter lascia che tutto il resto - abitudini, affetti, principi morali - si sfaldi. e cosi` parte, per allontanarsi da se stesso e dalla famiglia, correndo in consapevolmente incontro al dramma.

"il padre degli orfani" e` un altro giallo morale di soldati. ed e`, sottotraccia, una rilettura moderna della prima novella del decameron attraverso la rochefoucauld, e attraverso pascal: tra giansenismo e gesuitismo. il racconto ha avuto in cesare garboli il suo miglior lettore: "non so perche` la critica soldatiana abbia sempre negletto questa cenerentola, sia pure a favore delle grandi sorelle. magistrale studio di psicologia, il ritratto di antonio pellizzari, il protagonista, e` non il cartone ma il modello, si direbbe, del futuro alessandro rora` della "busta arancione", il falso devoto, il roseo e livido omosessuale complicato, torturato, introverso, domatore e fustigatore inflessibile dei suoi istinti."

una ricostruzione che diventa un racconto pieno di fascino: siamo sul campo di battaglia, ascoltiamo i suoni, vediamo i colori, odoriamo il fumo. viviamo con i soldati francesi e poi con quelli inglesi e poi con i prussiani in una sorta di ripresa cinematografica a tratti dall`alto, a tratti dal basso, ad altezza d`uomo. questo libro e` il primo ad analizzare la battaglia in una prospettiva europea, dando voce a tutti coloro che vi presero parte, di qualsiasi nazionalita`: le loro emozionanti testimonianze costituiscono il filo conduttore del libro.

vienna, 1911. sulla heugasse, costruito con la pietra bianca piu` bella d`austria, sorge il palazzo dei goldbaum, una famiglia di influenti banchieri ebrei. in citta` si dice che siano cosi` ricchi e potenti che, nelle giornate uggiose, noleggino il sole perche` brilli per loro. ben poco accade, dentro e fuori la capitale, su cui non abbiano voce in capitolo, e meno ancora senza che ne siano a conoscenza. persino nei fastosi palazzi di casa d`asburgo. rinomati collezionisti di opere d`arte, mobili di squisita fattura, ville e castelli in cui esporli, gioielli, uova faberge`, automobili, cavalli da corsa e debiti di primi ministri, i goldbaum, com`e` costume delle cosmopolite dinastie reali d`europa, si sposano tra loro. perche` gli uomini goldbaum continuino a essere ricchi e influenti banchieri e` necessario, infatti, che le donne goldbaum sposino uomini goldbaum e producano piccoli goldbaum. anche la giovane, ribelle greta goldbaum deve rassegnarsi alla tradizione di famiglia e dire addio alle sue scapestrate frequentazioni nella ribollente vienna del primo decennio del novecento, sposando albert goldbaum, un cugino del ramo inglese della famiglia. per una ragazza della sua estrazione sociale il matrimonio e` una delle spiacevolezze della vita da affrontare prima o poi, e con questo spirito greta lascia vienna per la piovosa inghilterra. a tempie court, dove si trasferisce, la ragazza si sente estranea persino a se stessa: la nuova famiglia la tratta con rispetto, la servitu` con deferenza e albert e` cortese e sollecito. ma la sua presenza riesce a essere opprimente come una coperta pesante in una nottata troppo calda, e tra i due giovani si instaura una gelida, sottile antipatia. al punto che lady goldbaum, la madre di albert, decide di donare alla ragazza un centinaio di acri come dono di nozze, un giardino dove sentirsi finalmente libera da ogni costrizione. alla silenziosa contesa di temple court si aggiunge, pero`, il fragore di ben altro conflitto: la prima

Il nuovo album 2023.

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