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amore e disperazione, amore e ironia, che tanta parte hanno nella poesia di auden e nella sua stessa esistenza, si distillano negli "shorts" che a piu` riprese egli inseri` nelle sue raccolte poetiche raggruppandoli in sezioni separate. tre di queste sezioni sono recuperate nel presente volume. si potrebbe parlare di epigrammi o di aforismi ritmati o di haiku in veste inglese, o anche rifarsi in certi casi al precedente di edward lear. nel loro insieme essi formano, per parafrasare iosif brodskij, "la preghera di uno stoico".

questo manuale, aggiornato alle piu` recenti novita` normative, tra cui la l. 24-12-2007, n. 244, rappresenta uno strumento di studio per i concorsi per "istruttore direttivo" e "funzionario", banditi dagli enti locali per l`area amministrativa. il volume espone i lineamenti essenziali delle materie giuridiche di base: diritto costituzionale, diritto amministrativo, diritto regionale, ordinamento degli enti locali e diritto civile. approfondisce inoltre alcune materie quali l`organizzazione del personale, l`ordinamento contabile, l`attivita` contrattuale e la statistica e la disciplina dei servizi svolti dagli enti locali. accanto ai compiti svolti dal comune nei servizi demografici, sono evidenziate le principali funzioni, svolte a livello locale, in materia di sportello unico per le attivita` produttive, commercio, urbanistica, edilizia, tutela paesaggistica e difesa dell`ambiente. in questa edizione ampio spazio e` dedicato all`attivita` amministrativa dell`ente locale: la disciplina sul procedimento amministrativo, il diritto di accesso agli atti e la tutela della privacy, le caratteristiche generali delle deliberazioni, delle ordinanze, dei decreti e delle determinazioni e un`ampia selezione di modelli di atti utilizzati dalla pubblica amministrazione. cio` consente di affiancare alla preparazione teorica delle materie anche un esercizio operativo, utile al superamento delle prove concorsuali.

massimo e i pomodori sfemminellati, il maestro angelo, i chicchi e le bacche di emanuela, franco il "bricoleur", la signora rosina che regala cavolfiori e zucchine al primo che incontra per strada... pia pera entra negli orti di tredici ortolani per raccontarci l`amore che li lega alla terra e svelarci alcuni semplici accorgimenti per coltivarla, sia in campagna sia in citta`, anche solo sul terrazzo o sul balcone di casa. "ci tenevo a trasmettere il sapore e il gusto di certe vite trascorse in un sereno corpo a corpo con la terra" spiega l`autrice. perche` oggi occuparsi dell`orto e` una passione controcorrente, quasi un percorso interiore: "nel mio apprendistato ho conosciuto persone meravigliose in cui ho trovato qualcosa di prezioso, qualcosa di cui vorrei restasse traccia, e soprattutto la forza d`animo necessaria a difendere il nostro diritto piu` osteggiato: quello alla semplicita`".

l`impero ottomano duro` per piu` di sei secoli, prima di dissolversi durante un ampio conflitto che ebbe al centro la prima guerra mondiale. a partire dall`invasione italiana della tripoli ottomana nel mese di settembre 1911, l`impero si trovo` in uno stato di emergenza continua, con a malapena una frontiera non minacciata. era sotto costante assedio, ormai considerato un guscio vuoto, e tuttavia dimostro` di essere ancora in grado di resistere, respingendo i principali attacchi a gallipoli e in mesopotamia, prima del definitivo crollo del potere centrale nel 1918. mentre gli europei stavano decidendo come spartirsi i territori e costantinopoli sembrava impotente di fronte agli accordi dei vincitori, si materializzo` un`entita` del tutto inaspettata: la turchia moderna. grazie alla sorprendente genialita` di mustafa kemal, un nuovo potente stato era emerso dai frammenti dell`impero. mcmeekin scrive questo epico racconto per intero - dagli albori fino al trattato di losanna del 1923 che stabili` l`indipendenza della repubblica turca - e cio` obblighera` molti lettori a riconsiderare il conflitto sotto una nuova luce. le ripercussioni di questa si sono fatte sentire per tutto il xxi secolo, e paesi diversissimi come serbia, grecia, libia, armenia, iraq e siria ancora oggi devono fare i conti con quel passato. il libro nasce da una serie di ricerche svolte negli archivi turchi e russi, solo di recente consultabili, e utilizzando fonti inglesi, tedesche, francesi, americane e austro-ungariche.

un`aggiornata difesa della psicoanalisi contro tutte le critiche scientiste che negli ultimi anni le sono state mosse.

un secolo fa, tutti erano convinti che le persone fossero predestinate dalla loro razza, sesso e nazionalita` a essere piu` o meno intelligenti, educate o aggressive. ma il professor franz boas della columbia university, esaminati i dati raccolti, decise che non era per niente cosi`. le categorie razziali erano finzioni biologiche. le culture non venivano fornite in ordinate confezioni etichettate come o . una famiglia, un buon pasto o persino il buon senso erano un prodotto della storia e delle circostanze, non della natura. in questo libro, una magistrale narrazione di idee radicali e vite appassionate, charles king mostra come le intuizioni di boas e delle sue allieve abbiano dato il via a un fondamentale ripensamento della diversita` umana. le allieve in questione erano delle esuberanti e sconosciute visionarie: margaret mead, l`autrice di "l`adolescenza in samoa", uno dei libri di scienze sociali piu` letti di tutti i tempi; ruth benedict, il grande amore della mead, la cui ricerca contribui` a definire il giappone dopo la seconda guerra mondiale; ella deloria, l`attivista sioux che preservo` le tradizioni degli indiani delle pianure; e zora neale hurston, i cui studi con boas sono entrati direttamente nel suo romanzo, divenuto un classico, "i loro occhi guardavano dio". tutti insieme mapparono civilta`, dal sudamerica al pacifico meridionale e dalle isole dei caraibi alle strade di manhattan. le loro scoperte rivoluzionarie avrebbero ispirato le fluide concezioni di identita` che conosciamo oggi.

sintetizzando anni di studi, questo libro descrive i protagonisti, i comprimari, i drammi, i convulsi dibattiti, gli ideali, le ambiguita` e i lasciti della rivoluzione francese. una ricostruzione esemplare, esente da ideologie e ricca di originali prospettive critiche. la rivoluzione francese e` forse l`episodio piu` drammatico della storia, e fu il da cui nacquero tutti gli elementi base della moderna politica e dei conflitti sociali. la democrazia, il populismo, il liberalismo, il conservatorismo, il socialismo, il nazionalismo, il femminismo, l`abolizionismo e l`imperialismo sono tutti eredi di quel decisivo sconvolgimento iniziato a parigi nel 1789. i principi della rivoluzione francese rimangono l`unica base possibile per dar vita a una societa` giusta - anche se, dopo oltre duecento anni, questi ideali non sono stati realizzati e vengono spesso contestati. jeremy popkin ci accompagna dal-l`assalto alla bastiglia alla stesura della dichiarazione dei diritti dell`uomo, e dall`avvento del regno del terrore all`ascesa di napoleone. il suo racconto segue passo dopo passo i rivoluzionari nel loro tentativo di realizzare l`assioma secondo cui . popkin dipinge vividi ritratti dei capi della rivoluzione, tra cui robespierre, danton e mirabeau, dando allo stesso tempo spazio a figure meno note. un racconto magistrale che, tra l`altro, per primo mostra come le donne e le violenze nei possedimenti francesi d`oltremare abbiano influito sul corso della rivoluzione.

ancora oggi il celebre patto hitler-stalin e` considerato alla stregua di uno scomodo incidente storico o, nel migliore dei casi, una sorta di preludio alla guerra vera e propria, che sarebbe iniziata solo con l`invasione nazista dell`unione sovietica. al contrario, proprio la collaborazione dei due dittatori, oltre che causare l`inizio della guerra in europa, trasformo` radicalmente nel corso di ventidue mesi la cartina politica del continente. basato su fonti storiche e documenti d`archivio, questo libro ricostruisce accuratamente in che modo hitler e stalin, tra il 1939 e il 1941, si spartirono il continente, come i loro tirapiedi negoziarono e perche` quest`alleanza mortale arrivo` a concludersi. claudia weber rilegge la collaborazione russo-tedesca nel contesto della politica demografica e di reinsediamento della popolazione in base all`appartenenza etnica condotta dalle due potenze e ricostruisce le terribili azioni di cui entrambe si resero responsabili contro i profughi ebrei, polacchi e ucraini.

come le grandi potenze coloniali europee, mercanti arabi e affaristi americani si spartirono l`africa equatoriale e il bacino del congo, trasformando in pochi decenni una in una delle aree d`africa piu` brutalmente sfruttate. un momento cruciale nella storia del colonialismo; una vicenda di spietati carovanieri, esploratori, soldati, schiavisti e avidi uomini di potere; di ideali infranti e di comunita` ed ecosistemi irrimediabilmente devastati. per secoli, gli abitanti della foresta pluviale del congo tennero a debita distanza le dirompenti forze dell`economia globale. ma alla fine dell`ottocento, in sole tre decadi, il cuore dell`africa venne completamente trasformato; tanto che all`inizio del novecento, il bacino del fiume congo era diventato uno dei luoghi piu sfruttati della terra. in terra di lacrime, l`autorevole storico robert harms ricostruisce il caotico processo che permise tutto cio`. negli anni settanta dell`ottocento, commercianti, esploratori e uomini di potere giunsero nella regione da arabia, europa e america. qui diedero inizio a uno sfrenato commercio di avorio e gomma per i mercati occidentali, e di schiavi per le coste dell`oceano indiano. al centro di questo processo vi furono tre uomini: henry morton stanley, un esploratore gallese che lavorava per conto del re leopoldo del belgio; pierre savorgnan de brazza, un italiano originario dello stato pontificio che fondo` un impero in nome della francia; e tippu tip, un uomo di nascita mista (africana e araba) che costrui` un vasto impero commerciale nell`africa equatoriale, prima per il sultano di zanzibar e poi alle dipendenze di leopoldo. uomini dalle identita` ambigue e non sempre leali, le cui traversie si sovrappongono alle devastazioni subite dal congo. muovendosi dai remoti villaggi africani fino alle riunioni delle diplomazie europee o alle fabbriche del connecticut di tasti in avorio per pianoforte, terra di lacrime ci fa scoprire in che modo l`africa equatoriale venne fat

il 30 luglio 1912 si spense in giappone l`imperatore meiji. nei giorni successivi, durante i solenni funerali di stato, il generale nogi, in un atto di junshi, di accompagnamento del proprio signore nella morte, si uccise insieme con la propria moglie. i due eventi luttuosi scossero profondamente il giappone del tempo. scompariva, infatti, con l`imperatore, non soltanto l`epoca cui il sovrano aveva dato il nome, ma l`intero mondo racchiuso esemplarmente nel gesto del generale: l`universo della tradizione e degli antichi costumi nipponici. due anni dopo, natsume so?seki pubblico` kokoro (il cuore delle cose), l`opera che e` oggi unanimemente riconosciuta come il suo capolavoro, il romanzo in cui si affaccia per la prima volta, nella moderna letteratura giapponese, il malinconico sentimento della fine, del tramonto del cuore stesso delle cose. protagonista dell`opera e` il , un uomo che nella solitudine e nel distacco dal mondo cerca la via per accedere a se` stesso. il prezzo, tuttavia, da pagare per essere nati in un tempo saturo di , e` davvero alto. come a segnalare la perdita totale dell`identita`, nessuno dei personaggi ha, in questo romanzo, un nome. ne` il giovane studente che, nella prima parte, descrive il proprio incontro con il maestro, ne` quest`ultimo o sua moglie e neppure l`amico morto indicato semplicemente come k. tutti i legami, inoltre, anche quelli piu` sacri, sono infranti. il cuore delle cose, tuttavia, non e` soltanto la struggente narrazione della fine di un`epoca, poiche` indica anche una via di salvezza nel tempo in cui gli antichi de`i sono fuggiti: la prospettiva di un`esistenza dove le passioni umane sono filtrate da un superiore distacco che ne attenua le asperita` e le rende piu` universali.

l`innovativa ricostruzione di uno degli imperi piu` celebri della storia, per secoli modello ineguagliato di fusione etnica e contaminazione culturale, tolleranza religiosa e plurilinguismo, snodo fondamentale delle relazioni e dei conflitti tra europa e oriente. l`impero ottomano (xiii-xx secolo) e` stato a lungo descritto come l`antitesi islamico-asiatica all`occidente cristiano-europeo. ma la realta` e` nettamente diversa: il dominio multietnico, multilingue e multireligioso degli ottomani durato oltre sei secoli arrivo` a toccare il cuore dell`europa. e infatti i governanti ottomani si consideravano i nuovi romani. marc david baer racconta la straordinaria ascesa degli ottomani da principato di frontiera a impero mondiale; sottolinea la filiazione turca, mongola, islamica e bizantina; l`utilizzo della tolleranza religiosa e della conversione per integrare i popoli conquistati; e ricostruisce come, solo dal xix secolo, a seguito dei colpi di stato, delle rivoluzioni, controrivoluzioni e guerre, la tolleranza fu tragicamente sostituita dalla pulizia etnica e dal genocidio, con la conseguenza ultima della fine della dinastia. il ritratto magistrale di un potere dinastico che, capovolgendo i concetti fondamentali quali rinascimento, eta` delle scoperte, riforma e rivoluzione scientifica, sfida al contempo i nostri luoghi comuni su temi come millenarismo e messianismo, sessualita` e piacere, assolutismo e governo limitato, schiavitu` e orientalismo, nonche` guerra mondiale. un libro scritto con uno stile avvincente e ricco di prospettive originali, e che per primo riesce a rappresentare davvero l`incrociarsi di oriente e occidente.

Further_Ahead_-_Live_In_Finland_1964_-_1969-Bill_Evans
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Bill EvansFormato: CD29.50 € Aggiungi al carrelloRimuovi dalla wishlist

2CD. Registrazioni inedite dal vivo a Helsinki in Finlandia del 1964 in trio con Chuck Israels al basso e Larry Bunker alla batteria; del 1965 in quartetto con Niels-Henning Orsted Pedersen al basso, Alan Dawson alla batteria e Lee Konitz al sassofono; e a Tamper in Finlandia nel 1969 in trio con Eddie Gomez al basso e Marty Morrell alla batteria.

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