Il nuovo lavoro di Keller Williams vede gli String Cheese Incident al gran completo al suo servizio. E non solo: ci sono anche Bob Weir, Bela Fleck, Charlie Hunter, John Molo, John Scofield, Michael Franti, Steve Kimock ed altri amici. Pura jam grass music.
Psychedelic Jam Band che arriva dal Tennessee. Un cocktail di rock, improvvisazione, southern rock, funk e psychedelia come se gli Allman Brothers ed i Pink Floyd unissero le proprie forze ai moe ed alla Derek Trucks Band.
Uno dei dischi più noti di Broussard. 2004
Nelson Bragg, qui al terzo lavoro, è un giovane musicista che sta cercando di rivitalizzare il power pop, il suono rock chitarristico con forti accenni melodici che è stato la spina dorsale di buona parte della musica degli anni settanta. Fans dei Beatles, ma anche di Dave Edmunds e Nick Lowe, per citare qualche nome, troveranno pane per i loro denti attraverso questo album.
Rock singer di Portland, Oregon, città ricca di talenti, Coykendall viene aiutato in questo suo sforzo da una bella serie di amici: M. Ward, Zooey Deschanel, Ben Gibbard, Eric Earley (Blitzen Trapper), Rob Burger (Tin Hat, Iron & Wine), Scott McPherson (Eliott Smith, Beck) ed altri ancora.
Phil Cody is alive an well. Tributo ad un grande che, a undici anni dalla sua scomparsa, ha lasciato un vuoto incredibiile. Phil Cody fa un atto d'amore assoluto, registra un disco di canzoni di Zevon, voce e chitarra, voce e piano, elettriche, acustiche. Un bel disco ( ci mancherebbe, con queste canzoni), dove Cody tenta di fare Zevon. Non ha la sua voce, ma il disco è ugualmente bello. Intenso, profondo, commovente. Cody Sings Zevon, per ricordare uno dei grandi.
Considerati una della più importanti band indie ropck, i Guster sono sulla scena da anni, molti anni. Ora debuttano sulla propria etichetta con un album deciso ed introspettivo al tempo stesso, con chitarre in evidenza, sonorità accese e penetranti ed una manciata di canzoni solide e ben costruite. Le liriche sono introspettive, ma la musica, che è lo specchio della salute della band, è scintillante.
Band originaria di Los Angeles al suo esordio. Prendono il nome da uno dei dischi più belli di Ryan Adams e mischiano suoni e melodie decisamente legati al rock più classico Americano. Oltre che da Ryan Adams la band prende ispirazione da Band of Horses, R.E.M. e dal Neil Young, Crazy Horse era. Un suono elettrico con ballate classiche, buon uso di voci, chitarre in evidenza, arrangiamenti ricchi ma mai invadenti. Un esordio molto interessante che ha già creato parecchio rumore, e non solo tra gli addetti ai lavori.
Canadesi, spesso paragonati ai Blue Rodeo, The Once sono già al quinto album ed in sicura crescita. La vocalist e leader Geraldine Hollett è decisa e sa quello che vuole e la fusione di folk e rock che la band completa in questo nuovo lavoro è decisamente intrigante. Cominciando dall'iniziale I Can't Live Without You, per proseguire con Before The Fall, Lead Me Over, Some Lies e We Look Back. Time Enough è un disco adulto, sicuramente tra i più interessanti in questo momento.
Il recente concerto milanese è stato un trionfo per David, e non solo in quella data. Il cantautore dimostra di essere vivo e vegeto con una performance calda e vitale e ci consegna anche un disco solido, che prosegue la felice vena che ha caratterizzato la sua opera negli ultimi anni. Infatti, dopo Croz, Lighthouse e Sky Trails era lecito pensare che David volesse prendersi una pausa. Invece eccolo con un nuovo disco, in cui suonano i musicisti che erano già in Sky Trails (Becca Stevens, Michael League e Michelle Willis), un disco anche più bello delle recenti opere del nostro. Come confermano le seguenti canzoni: Glory, Vagrants of Venice, 1974, Janet ed il classico Woodstock.
2 CD - Black Country New Road sono la band alternativa, inglese, più importante, che è uscita dall'anonimato da un anno a questa parte. Il disco d'esordio, For The First Time, ha avuto successo, ne hanno parlato tutti. Ora è la volta del suo seguito. Ants From Up There segue il filone del disco d'esrdio, ma con più libertà di espressione, più inventiva, grazie a brani come The Place Where He Inserted the Blade, Chaos Space Marine, Good Will Hunting. Edizione limitata su doppio CD, contenente un concerto inedito: Live at Queen Elizabeth Hall.
Meet The Moonlight, l’ottavo album in studio di Jack Johnson, viene pubblicato a distanza di cinque anni dall’ultimo progetto ed è stato prodotto da Blake Mills e registrato tra Los Angeles (a Sound City e EastWest) e The Mango Tree (lo studio di Johnson alle Hawaii).
Il processo di creazione segna un’importante pietra miliare artistica rispetto al lavoro passato, a partire da una collaborazione dell’artista con Mills (i cui contributi includevano di tutto, dalla chitarra senza tasti al sintetizzatore Moog, fino alla batteria d’acciaio) e ha svelato una lavorazione intima e altamente sperimentale che ha portato all’incorporazione dei classici arrangiamenti eleganti ma spoglia di di Johnson con dettagli sonori particolari e incantevoli fin dal primo ascolto. Tra le canzoni contenute nel disco, citiamo One Step Ahead, Calm Down e Don't Look Now.

