
"casa chiusa" di diego de silva si sviluppa tutta all`interno di una camera da letto in cui un uomo e una donna discutono tra loro di una terza persona amata da entrambi. "l`incognita `mah`" di valerla parrella mostra una cartomante trans-televisiva dalla vena tipicamente comica in un dialogo surreale con la moglie di un cliente passata a miglior vita. "la soluzione" di antonio pascale e` ambientata in una napoli nobiliare dove un padre dilapida il patrimonio di famiglia e una figlia viene confinata in un limbo perche` non abbia nulla da pretendere. tre pie`ces dove napoli, la sua lingua, il suo microclima esistenziale, la sua morfologia antropologica, costituiscono il tema e nello stesso tempo il perimetro delle fughe nell`immaginario, degli altrove narrativi e drammaturgici in cui si muovono i diversi protagonisti.

giudicando la propria vita di uomo e l`opera politica, adriano non ignora che roma finira` un giorno per tramontare; e tuttavia il suo senso dell`umano, eredita` che gli proviene dai greci, lo sprona a pensare e servire sino alla fine. "mi sentivo responsabile della bellezza del mondo" afferma, personaggio che porta su di se` i problemi degli uomini di ogni tempo, alla ricerca di un accordo tra la felicita` e il metodo, fra l`intelligenza e la volonta`. i "taccuini di appunti" dell`autrice (annotazioni di studio, lampi di autobiografia, ricordi, vicissitudini della scrittura) perfezionano la conoscenza di un`opera che fu pensata, composta, smarrita, corretta per quasi un trentennio.
1978. in un anno di speranze distrutte un ex insegnante di inglese del missouri decide di mollare tutto per tirarsi fuori dalla solita vita. il giorno dell`equinozio di primavera sale a bordo del suo sgangherato furgoncino e inizia un viaggio dentro l`america e dentro se stesso. seguendo un itinerario circolare, da columbia a columbia, sulle strade secondarie degli stati uniti, quelle che un tempo le vecchie cartine segnavano in blu, attraversa le caroline, il texas meridionale, lo stato di washington, il montana e il new england. e riscopre infine un`america diversa, sconosciuta, come gli indimenticabili personaggi che popolano questo libro singolare. un romanzo di incontri, ricerche, inaspettate svolte.

nell`ampio giardino di un`antica dimora, protetta dall`ombra di un grande olmo, un giorno appare una nuvola, un minuscolo lembo di cielo bianco caduto sulla terra: e` un piccolo gatto, anzi una gatta. anzi e` chibi: si, perche` chibi ha un carattere tutto suo, indipendente, curioso, vivace. a volte sa essere anche brusca, soprattutto quando vuole afferrare quel pesce che le state cucinando, e puo` mordere se provate a prenderla in braccio, ma sa anche essere affettuosa e riempire di dolcezza i suoi silenzi (nessuno l`ha mai sentita miagolare!) ecco, chibi e` cosi, prendere o lasciare. chibi, come tutti i gatti, sa come farsi amare: giorno dopo giorno la sua testolina spunta alla finestra della coppia che da poco si e` trasferita nella de`pendance dell`antica dimora. chibi deve passare per la loro casa prima di lanciarsi nei suoi rocamboleschi inseguimenti e misteriose esplorazioni nel magnifico giardino della villa. marito e moglie sono giovani, ma sembra che gia` non abbiano piu` nulla da dirsi: forse e` l`abitudine, forse e` qualcosa di oscuro che serpeggia tra loro, ma sono piu` i silenzi quelli che si scambiano che non i gesti d`affetto. ma le visite di chibi costruiscono nuove abitudini, piccoli riti capaci di riavvicinare marito e moglie. pur non facendosi mai adottare dalla coppia - fiera della sua autonomia, rimarra` sempre "il gatto ospite" - chibi, come un piccolo spirito celeste, sapra` cambiare per sempre la vita di chi l`ha conosciuta.

in un unico volume oltre 350 poesie della piu` importante poetessa americana del xix secolo, che la traduzione di silvia bre restituisce in tutta la loro tellurica potenza. (silvia bre). introduzione di sara de simone.

. romanzo a incastro, "la camera di baltus" intreccia in un perfetto moltiplicarsi di specchi tre storie che si assomigliano pericolosamente, legate da un misterioso filo che attraversa i secoli: quella di maestro enrico, pittore della fine del quattrocento, autore degli affreschi della camera che da` il titolo al romanzo, sulla torre del castello di bastia del garbo; quella di baltus, ufficiale napoleonico dal fascino stendhaliano, che vive le sue ultime ore proprio nella camera della torre che da lui prende il nome; quella, infine, di arsenio ventura, il critico contemporaneo chiamato a dare un giudizio sugli affreschi ormai corrosi, ma bellissimi ed enigmatici, che alla luce di una lampada si rianimano e si trasformano in un racconto di amore e guerra, donne e uomini, liberta` e solitudine. e cosi` che prende vita un viaggio iniziatico nel tempo e nello spazio, dove passato e presente si contrappongono in un gioco combinatorio di grande ricchezza metaforica e varieta` stilistica.

"i miei racconti sono un omaggio postumo ad alcuni autori che ho amato nell?adolescenza e dopo: verne, wells, lo swift di "gulliver", butler e altri..." "vizio di forma" e la seconda raccolta di racconti fanta-tecnologici e fanta-biologici di primo levi. uscita nel 1971, a cinque anni dalle "storie naturali", e un?opera non solo ecologica ma ecosistemica. chimico dagli interessi enciclopedici, levi esplora le infinite possibilita combinatorie che la materia consente, ma non dimentica di cogliere le anomalie, le sfasature, i "vizi di forma" in cui si annida il germe di catastrofi piccole e grandi. la sua vena di narratore non e tuttavia apocalittica o disperata: al contrario, e mossa da una divertita curiosita per l?uomo. le invenzioni della scienza e della tecnica aprono all?eterno gioco della commedia umana possibilita paradossali, assurde o esilaranti, che levi narra con ironia e con fermezza di giudizio morale. un libro che e l?ennesima conferma di quanto primo levi, oltre che un imprescindibile testimone, sia anche un grande scrittore.