
l`attuale divisione in nove libri e la loro intitolazione col nome delle muse risalgono agli eruditi alessandrini, solerti catalogatori dei classici. il titolo stesso non e` originale: fu ricavato dalle parole con cui lo scrittore esordisce. da un punto di vista storiografico l`opera narra le vicende del mediterraneo orientale, dalle origini leggendarie del conflitto europa-asia alla vittoria dei greci sui persiani. vi si puo` riconsocere un`architettura unitaria, basata su basi cronologiche precise, ma si riscontrano anche evidenti sproporzioni fra le singole parti, che comprendono excursus sistematici su alcuni dei paesi citati nelle vicende.


apre il trattatello una sintetica parabola della civilta`. il destino di dante e` esempio della "pestilenza morale" che affligge la citta`. esule, vittima dei tempi che sarebbe in altra situazione "divenuto uno iddio". boccaccio compone una vivace immagine dell`alighieri e tesse la laude della sua poesia, sublime perche` sa "comporre scritture che, sotto il velo del significato letterale, celino profondita` filosofiche, persino teologica dottrina". boccaccio accomuna la scrittura sacra e quella poetica ricordando che poeta e` non solo il depositario di una teologica sapienza, ma anche il ministro della verita`, interprete e resuscitatore dei valori dell`humanitas.




wallenstein, personaggio noto della guerra dei trent`anni, avventuriero e generale di avventura, si mette al servizio dell`imperatore ferdinando ii, salvandolo da una situazione disastrosa. il successo che gli porta gloria e denaro, l`imperatore lo abbandona perche` insospettito dalla sua sfrenata ambizione. wallenstein trama contro l`imperatore e questi si vendica facendolo uccidere.





