
i cambiamenti in atto in questo periodo storico ci chiedono di riscoprire alcune nostre capacita` perse o dimenticate. per fare questo vengono qui proposte due grandi vie: la conoscenza di una parte della vera storia dell`umanita` e il ritorno a un ruolo fondamentale del corpo, con un uso puro e sacro della sessualita`. la separazione tra corpo e mente che stiamo vivendo e l`idea che la mente sia superiore al corpo ci stanno conducendo su una strada illusoria e poco umana. farci rendere conto di questo e` lo scopo del libro di roberta rio: un nuovo approccio alla sessualita`, piu` naturale ed equilibrato, ci sottrarra` dalla fantasia deformante della mente per portarci alla piu` vera dimensione del corpo e della materia.

perche` un`immagine ci scandalizza? la risposta che, pagina dopo pagina, si delinea in questo saggio ruota intorno al concetto di montaggio: disposizione degli sguardi e dei luoghi, delle figure e dei tempi. la crescente diffidenza di fronte alle immagini del male, la nascita dell`emozione pornografica, l`emergere dei graffiti di contestazione, la distruzione d`immagini per mano della stessa autorita` che le aveva commissionate, la sapiente elaborazione dell`inimmaginabile sono tutti fenomeni che illuminano la trasformazione del rapporto con le immagini in occidente. trasgressione e immagini formano qui un binomio la cui storia viene posta in prospettiva con il presente. cio` facendo, a essere decifrata e` la credenza in un potere delle immagini. 44 fotografie.

quattro saggi che formano un unico quartetto su alcuni dei piu` grandi e misteriosi pittori dell`autunno del medio evo: bosch, van eyck, durer e brueghel. attraverso le loro vite e l`analisi, secondo una lettura della tradizione ermetica, alchemica e simbolica di quattro opere - "il giardino delle delizie", "l`adorazione dell`agnello mistico", "melancolia i" e "ii trionfo della morte" - si scoprono legami che vanno dall`esoterismo alla magia, dalla demonologia alle creature fatate, in un mondo corrusco e tenebroso fatto di incanti e di miti nascosti nelle tavole e nel colore. quattro opere pittoriche, a cavallo tra il quattrocento e il cinquecento, in un universo composto di simboli e realta` arcane e ultraterrene, ma nel contempo reale, ci offrono un affresco approfondito - e in certe occasioni del tutto impensato - che mostra questi pittori come rappresentanti di un esoterismo cristiano spesso in antitesi alla riforma luterana, ma anche portatori di significati piu` arcaici; esponenti di un modo di intendere l`arte come espressione di un impegno non soltanto culturale ed estetico, quanto soprattutto meta-religioso e sacro.

il mito narra di una danza di fanciulle e giovinetti, un simbolo diffuso su tutta la terra la ricorda a tramandare una conoscenza antica, un invito alla danza della vita, a percorrere il cammino dell`eroe verso un centro che e` custode del segreto... gira la ruota dell`antico mulino, gira intorno all`asse, a scandire ere e civilta`, a dare ritmo alla sinfonia di cui il creato e` partecipe. danzano l`atomo e le galassie, danza la terra intorno al sole, danziamo noi mentre percorriamo le spire del nostro tempo, ora sentendoci intrappolati e minacciati, ora leggeri e gioiosi, partecipi al gioco che noi stessi scegliamo. nel terzo millennio si recupera l`antico simbolo quale mandala sacro e lo si percorre ascoltando i moti dell`anima: trasforma, risana, armonizza come la musica che accompagna la danza, entrando e uscendo nelle spiralizzanti leggi della vita per recuperare il magico sentire e vivere con meraviglia la propria personale missione quale nota armoniosa della sinfonia del creato.

come si e` riusciti tecnicamente a edificare le immense cattedrali, sorte in europa occidentale tra il 1050 e il 1400, che per la loro complessita` architettonica superarono tutte le grandi costruzioni realizzate dall`uomo dal tempo delle piramidi? quali erano i materiali impiegati e per quale motivo furono scelti dai geniali architetti? quali i principi costruttivi su cui si fondavano i mirabolanti progetti? conoscenze provenienti dall`antica roma da un lato, sapere distillato nelle universita` arabe in spagna dall`altro, e neoplatonismo di derivazione greca furono le maggiori componenti che influenzarono la tecnica e il simbolismo delle cattedrali piu` importanti.
