








nietzsche, kraus, robert walser, adorno, bazlen, ce`line, benjamin, freud, benn, brecht, schreber, wedekind, bloy, reich, le`autaud, heidegger, michelet, stendhal, marx, weininger, simone weil, stirner, flaubert, hofmannsthal: di loro - e di altri (tutti appartenenti a quell`eta` arcaica che fu chiamata ) - si parla in questo libro. sono incontri che hanno lasciato traccia in saggi, indagini, articoli composti nel corso di piu` di vent`anni e qui presentati nell`ordine in cui sono stati scritti. le connessioni sono molto fitte - e dovrebbero affiorare strada facendo. cosi`, se all`inizio incontriamo la tesi di nietzsche su , alla fine le rispondera` un saggio su quel terrore delle favole che sta sul fondo della disputa teologica di platone contro omero e ancora oggi opera fra le quinte della nostra mente. come anche: percorre il libro da capo a fondo, ma gia` e` accennato nel titolo, un simultaneo omaggio ai mani di walter benjamin e di alfred hitchcock.



















"il libro dei salmi" non e` soltanto uno dei libri piu` grandi su cui l`occhio possa posarsi. e anche un libro le cui parole, abbandonato "il selvatico e il roccioso" del loro luogo d`origine, si sono diffuse in rivoli inesauribili ovunque, mescolandosi alle espressioni piu` familiari, lasciandosi ripetere da tanti che non sanno neppure di ripeterle. tradurre questo libro e` dunque un risalire le acque del giordano, attraversare le illuminazioni e i fraintendimenti di secoli. dei salmi guido ceronetti ci offre una versione memorabile, innanzitutto per la tenacia nel mantenere la parola "costantemente nel deserto, in una luce che angaria d`assoluto" e per la capacita` di torcere la lingua del bel canto verso la "forza del verbo semitico con la sua visione monotona e dirompente di dio". e altrettanto memorabile e` l`appassionante commento, vero diario di una vita con l`angelo. un angelo esigente che si presenta sotto forma di versetti, martellanti nella memoria, in attesa di una nuova lettura, sempre piu` precisa, sempre piu` intensa. un angelo che istiga a un continuo spostarsi della tenda nomade del pensiero verso la "misteriosa nicchia" del testo. alla fine di questa lunga migrazione, compiuto il suo "dovere di alchimista", ceronetti ci consegna questo "libro dei salmi", non piu` "grande rosa spampanata priva di spine", come nella versione di san girolamo, ma improbabile fiore del deserto, con un solo consiglio: "fatevi in casa un pezzo di muro rotto, collocateli la`".


















