
di ciano si e` scritto molto. marco innocenti, rievocandolo in queste pagine, fra i tanti tagli ha scelto il piu` drammatico. galeazzo l`antitedesco, il nemico di hitler. galeazzo che dice presago: "hitler al potere? mio dio, e` una catastrofe". galeazzo che percepisce per primo la pericolosita` dei tedeschi. galeazzo che si fa odiare da hitler, mettendosi di traverso sulla strada della guerra. galeazzo che dice si`, forte e chiaro, nella notte del 25 luglio. galeazzo nella cella degli scalzi, a verona, ad attendere l`esito gia` scritto di un processo farsa. galeazzo che finisce con sette pallottole in corpo, nell`erba ghiacciata di un fossato. pallottole fasciste ma partite da berlino, per ordine di hitler, il monomaniaco massacratore da tavolino che ciano, il "traditore", aveva osato sfidare.

gli italiani sono stati forgiati da secoli di storia e di cultura che hanno prodotto come atteggiamento fondamentale della mentalita` nazionale quella che pier paolo pasolini definisce "una terribile e indicibile ansia di conformismo". per comprendere le origini di questo carattere occorre partire dalla cultura romana e dalla vocazione urbana, passando poi per gli aspetti e gli episodi della storia della societa` italiana: il potere degli anziani, la durata delle gerarchie, l`inclinazione per feste e musica, l`assenza della riforma protestante, la controriforma, il fascismo, il piu` grande partito comunista dell`occidente, la proliferazione televisiva. tutti momenti che segnano una forte e sistematica divaricazione rispetto all`europa, poiche` il conformismo e le gerarchie interne tendono di volta in volta a resistere ai mutamenti epocali che premono dall`esterno. attraverso un`analisi delle forme di comunicazione ed espressione (arte, teatro, letteratura, spettacolo, manifestazioni di piazza, pubblicita` e televisione), l`autore ricostruisce la parabola che ha portato alla formazione degli italiani, come popolo e nazione, ancora troppo chiusi in se stessi e poco inclini a proiettarsi verso un nuovo futuro.

il presente volume ripropone un saggio uscito vent`anni fa, approfittando della ricorrenza dei 150 anni dalla nascita di d`annunzio, costruito sull`intento di rivendicare l`importanza del tutto primaria che narrativa e teatro hanno avuto nell`opera del vate, non secondari alla produzione in versi. una vana e inutile disputa tra i vari generi si supera riconoscendo che c`e` in lui una emissione primaria non ancora caratterizzata nell`un senso o nell`altro. all`inizio di tutto si riscontra una indifferenziata onda energetica, quasi il big bang dell`astrofisica, che d`annunzio e` pronto a modulare a seconda dell`estro e delle esigenze del momento, salvo poi rituffarsi, come atto finale, nel notturno, ritrovando lo scorrimento omogeneo e lineare di partenza. in secondo luogo, il ricorso smodato di d`annunzio al piacere dei sensi e agli amori a ripetizione va collegato al grande insegnamento freudiano che ci invita a recuperare cariche energetiche dal polo dell`eros, fonte continua di innovazione e di creativita`. infine, anche l`ostinato impegno dannunziano sui temi della politica ha consonanze del tutto attuali, perfino interpretabili in termini positivi, come ha dimostrato l`impresa fiumana, un`operazione non certo priva di ambiguita` e di ombre, in cui pero` la migliore critica recente ha intravisto un presentimento della successiva rivoluzione del 1968.


roma capitale dell`italietta post unitaria. due figure a confronto, due protagonisti agli antipodi: da un lato il principe consalvo uzeda, gia` fra i protagonisti dei "vicere`", e dall`altro federico ranaldi. il primo assatanato per il potere costi quel che costi, il secondo un intellettuale campano tutto votato alla causa del liberalismo risorgimentale. al centro della scena il parlamento, il giornalismo politico, i salotti romani. e la cornice dello sgomitare del nobiluomo siciliano, ma anche della graduale presa di distanza fino al disincanto del suo giovane idealista alter ego. a farla da padrone e` anche la stagione del trasformismo compiutamente realizzata dalla sinistra storica, un`esperienza non molto distante da certe pratiche di cattiva politica a cui assistiamo ai giorni nostri.

i venti del mediterraneo sono testimoni della storia millenaria di civilta` e culture che hanno attraversato il "mare nostrum". nei loro nomi e nella loro origine sono racchiusi racconti e leggende che, da sempre, hanno stimolato la letteratura e le arti. se la tramontana, gelido vento del nord, e l`ostro, torrida aria del sud, sembrano aver cancellato l`originario significato delle parole, i loro fratelli, il levante e il ponente, rivelano inequivocabilmente la loro provenienza. il libeccio e lo scirocco raccontano invece storie arabe, mentre il maestrale ricorda la grandezza delle citta` maestre, venezia e roma. insieme compongono il piu` venerato fiore del marinaio. per i greci il vento era "anemos", parola insieme potente, evocativa, inafferrabile, misteriosa e spirituale. come in un diario di bordo, in cui le date hanno lasciato il posto agli otto petali della rosa dei venti, l`autore percorre un viaggio affascinante e poetico tra i miti e le storie, di ieri e di oggi. brezze leggere o raffiche violente lo portano su alcune delle infinite rotte mediterranee, tracciate dai figli di eolo. sono pagine cariche di poesia e passione per il mare, una lunga dichiarazione d`amore di un "anemofilo", che ha imparato ad ascoltare, annusare e respirare i venti in diversi luoghi e nelle varie stagioni.

la storia della controversa alleanza mussolini-hitler dagli inizi fino al tragico epilogo di piazzale loreto raccontata attraverso i cinegiornali luce, strumento principe della propaganda mussoliniana. dall`analisi accurata dei materiali emerge una verita` sorprendente: i filmati rivelano il contrario di quanto la propaganda del regime affermava a parole: per il nazismo avversione mista a timore, e per la


una panoramica sostanziosa delle indagini riguardanti le origini della maggioranza dei nomi geografici della lombardia. un`introduzione alla toponomastica lombarda nella sua completezza comparativa, dopo molti lavori a livello comunale e provinciale e a distanza di molto tempo dall`unico dizionario completo tuttora esistente, quello dell`olivieri. esperti, tra i piu` noti e accreditati di ogni area regionale, autori di opere e contributi specialistici, hanno descritto il volto toponomastico di ogni provincia lombarda a partire dall`etimologia del nome del capoluogo, visto nella complessita` delle possibilita` genetiche, dei borghi componenti e delle ascendenze storico-culturali. e poi la volta dei toponimi delle altre citta` e cittadine analizzati secondo la specificita` di ogni paese. vengono prese in considerazione anche le realta` dell.universo idrogeologico e passati in rassegna i nomi dei fiumi che, spesso, a loro volta hanno avuto un ruolo di primo piano nell`origine dei toponimi. ne emerge un quadro affascinante delle matrici culturali, istituzionali e storiche che hanno fatto da sigillo mnemonico e affettivo agli svariati nomi con cui le nostre genti hanno battezzato, definito e richiamato nel passato e nel presente i caratteri e l`identita` dei luoghi lombardi.



una vagabonda muore, dando alla luce un bambino, oliver twist, che resta fino ai nove anni in un ospizio di mendicita` da cui fugge. arriva a londra e viene introdotto in una banda di borsaioli che deruba il signor bronlow. oliver viene per errore scambiato per il vero ladro e arrestato. bronlow lo discolpa e lo ospita in casa sua. per ordine di fogin, viene di nuovo catturato. in un`impresa ladresca oliver e` ferito e salvato dalla signora maylie. fagin continua a cercare il ragazzo con monks, uno strano personaggio che odia oliver. infine bronlow fa arrestare fagin e si scopre che monks e` un fratellastro di oliver che, per togliergli la sua quota d`eredita`, voleva ucciderlo. infine oliver viene adottato dal bronlow che lo educa con affetto.

nella relazione parlamentare d`inchiesta sulla criminalita` in sardegna, del 1972, si legge: "il banditismo sardo e` un fenomeno che dura da secoli. storicamente nasce dal conflitto tra una societa` pastorale, che vuole imporre regole tradizionali, e uno stato di conquistatori che vuole imporre le sue leggi. l`ostilita` della societa` pastorale alle leggi dello stato unitario e` facilmente comprensibile". a nulla valsero, per soffocare la secolare conflittualita`, le campagne repressive dei vicere` sabaudi (il solo vicere` di san martino di rivarolo impicco`, in tre anni e senza regolari processi, 532 presunti banditi e ne esilio` 3.000); nulla poterono le spedizioni militari dello stato unitario e del regime fascista per fermare le continue generazioni di fuorilegge: i fratelli serra sanna, noti come i "senatori", corbeddu, tolu, torrecorte, stocchino, liandru, tandeddu, pes, mesina. questo libro, considerato un classico della materia e oggi ristampato in edizione riveduta e aggiornata, indaga le origini e le motivazioni storiche, economiche e politiche dell`antichissima questione barbaricina.

nella primavera del 1945 gli americani allestirono, in toscana, alcuni campi dove rinchiudere soprattutto prigionieri di guerra tedeschi e italiani della rsi. in questo libro, uno dei protagonisti di quegli eventi racconta il dramma di chi fu "ospite" a coltano, vicino a pisa, ricostruendo la storia dimenticata di un vero e proprio lager dove gli americani sino alla fine di agosto, e poi gli stessi italiani, tennero segregate in condizioni molto dure piu` di 30.000 persone. l`autore, oltre a descrivere la propria esperienza, tenta un bilancio delle vittime morte per la fame, i maltrattamenti e le malattie; una ricerca storica puntigliosa e tenace, resa difficile dall`omerta` dei vincitori, che rivela una delle pagine piu` buie dell`immediato dopoguerra.









il reportage di uno straordinario viaggio compiuto in antartide nel 1960, agli albori della colonizzazione scientifica del sesto continente, da luigi romersa, il giornalista italiano arrivato tra i primi al polo sud. vicende scientifiche, emozioni e suggestioni in presa diretta da uno dei grandi inviati del nostro paese.

eta` di lettura: da 9 anni.





il giovane d`artagnan va a parigi in cerca di fortuna. divenuto amico dei moschettieri porthos, athos e aramis, entra con loro al servizio del re. i quattro devono combattere le trame del cardinale richelieu e della perfida milady de winter. salveranno l`onore della regina che, imprudentemente aveva regalato al duca di buckingham, come pegno d`amore, una collana di diamanti avuta in dono dal marito luigi xiii. giustizieranno milady, che aveva fatto uccidere il duca e una cameriera amata da d`artagnan. questi, riconciliatosi col cardinale, verra` promosso luogotenente, athos si ritirera` in campagna, porthos si sposera` e aramis si fara` abate.





lethierry, un vecchio armatore che vive sulle coste della manica, e` il primo ad acquistare un motore a vapore per il battello che deve collegare saint malo` a guernesey. quando la sua nave fa naufragio, de`ruchette, nipote di lethierry, promette di sposare l`uomo che portera` in salvo il motore della nave. gilliat, il piu` derelitto dei marinai, decide di cimentarsi nel recupero del motore, per conquistare de`ruchette della quale e` perdutamente innamorato. comincia cosi` una vera e propria lotta dell`uomo contro il mare, una lotta d`amore con un finale imprevisto. il romanzo, scritto da victor hugo durante il suo esilio, fu pubblicato a bruxelles nel 1866. e forse una delle opere meno conosciute dello scrittore francese.

lei e` mary. quando insieme a john abitava nel piccolo appartamento di new york faceva l`arredatrice. ora vive a riveredge, l`esclusivo quartiere residenziale sull`hudson, e fa la moglie. tutto sembra andare per il meglio fino alla mattina in cui lui manda in frantumi la caffettiera e la sveglia urlando e l`accusa di non fare niente. comincia cosi` questa travolgente commedia che mette in scena la crisi matrimoniale di una coppia newyorkese. quando insieme a mary abitava nel piccolo appartamento di new york sognava di diventare uno scrittore. ora vive a riveredge, l`esclusivo quartiere residenziale sull`hudson, e fa il pubblicitario. tutto sembra andare per il meglio fino alla mattina in cui la caffettiera va in frantumi e lei lo manda al diavolo rinfacciandogli tutte le sue debolezze... virginia rowans e` uno degli pseudonimi di edward everett tanner iii scrittore americano che ha pubblicato, complessivamente, sedici romanzi firmandoli con diversi pseudonimi, il piu` famoso dei quali e` patrick dennis.

alla fine della seconda guerra mondiale, almeno 4 milioni di soldati tedeschi furono tenuti prigionieri all`aperto, in campi recintati dal filo spinato ma senza alcuna protezione, con poco cibo e poca acqua, o niente del tutto: questo accadde in germania ad opera degli americani nella zona da essi occupata e duro` per molti mesi dopo la fine delle ostilita`. l`esercito francese, che ricevette circa 630.000 prigionieri dagli americani per servirsene come manodopera in riparazioni di guerra, fece loro patire la fame e li maltratto` a tal punto che non e` esagerato calcolare una cifra di 250.000 morti causati dalle pessime condizioni in cui gli uomini furono tenuti. per quanto riguarda i campi americani, non e` azzardato supporre il decesso di 750.000 prigionieri. per la maggior parte si trattava di soldati della wehrmacht arresisi dopo l`8 maggio 1945, ma fra loro c`erano anche donne, bambini e anziani. queste morti furono catalogate come "altre perdite". per scrivere questo testo, pubblicato per la prima volta alla fine degli anni ottanta, l`autore ha intervistato centinaia di ex prigionieri, guardie e ufficiali, raccogliendo migliaia di testimonianze e di documenti tratti dagli archivi di parigi, londra, coblenza, washington e ottawa.


"uccidi gli italiani" era la parola d`ordine dei paracadutisti britannici durante l`operazione husky che diede inizio, nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943, all`assalto alla fortezza europa. nel dopoguerra fu accreditata l`immagine di un`occupazione quasi pacifica della sicilia, una marcia trionfale dei liberatori acclamati dalla popolazione. le cose andarono diversamente, e queste pagine raccontano, ora per ora, la battaglia di gela: l`accanita e determinata resistenza dei reparti italiani impegnati contro le forze da sbarco statunitensi, le incertezze e gli errori dei tedeschi, la violenza, spesso cieca e brutale, delle truppe del generale patton. un affresco non abbastanza conosciuto di quella lontana estate che determino` la crisi del fascismo e pose le premesse per l`armistizio dell`8 settembre.





"in questa storia la guerra e vista, per cosi dire, dalla parte dei morti, che non hanno conti da rendere e posizioni da sostenere; percio il libro, per quanto possibile, non rispecchia passioni o impegni contingenti: il suo significato prorompe direttamente dai fatti vissuti e narrati." partendo dalla propria esperienza personale e raccontando la partecipazione della divisione alpina julia alla seconda guerra mondiale - dalla campagna d?albania alla ritirata di russia - l?autore costruisce un?opera narrativa di straordinario valore, che esalta il senso della dignita dell?uomo nonostante la tragedia della guerra. protagonisti della vicenda non sono singoli individui ma l?azione corale dell?intera divisione, tanto che l?autore stesso preferisce mimetizzarsi dietro il nome inventato di italo serri piuttosto che narrare in prima persona. pubblicato nel 1963, centomila gavette di ghiaccio ebbe subito uno straordinario successo, ottenendo, l?anno successivo, il prestigioso premio bancarella. giulio bedeschi (arzignano 1915-verona 1990) alpino, medico e scrittore, cosi amava definirsi. ufficiale medico della "julia" visse la tragedia dell?armir che racconto in centomila gavette di ghiaccio, il suo libro piu celebre. nel 1966 pubblica il peso dello zaino nel quale affronta le vicende dei reduci dopo l?8 settembre 1943. tra il 1972 e il 1984 scrive due romanzi: la rivolta di abele e la mia erba e sul don. per mursia ha raccolto e curato la pubblicazione delle memorie dei soldati italiani sui fronti della seconda guerra mondiale nella serie "c?ero anch?io" nella collana "testimonianze fra cronaca e storia". tutte le opere di bedeschi sono edite da mursia.











tutte le regate veliche sono regolate da istruzioni precise che permettono il corretto svolgimento della competizione sia sul piano della parita` di condizioni tra i partecipanti, sia sotto il profilo della sicurezza. con gli anni tali regole si sono perfezionate e completate, ma sono anche divenute piu` numerose e talvolta complesse. questa guida, interamente illustrata, spiega le principali regole di regata allo scopo di facilitare la loro comprensione e la loro osservanza.


re guerriero e accorto amministratore, mecenate e politico scaltro: teodorico il grande (454-526), re degli ostrogoti, e` un re leggendario che ha lasciato profonde tracce nella storia italiana, un re nella cui vita si intrecciano culture nordiche, sensibilita` orientali e insegnamenti romani. questa biografia ripercorre la sua storia intrecciandola con gli scontri politici, religiosi ed economici che laceravano l`europa di quei tempi.














dagli appunti di aurelio garobbio, funzionario dell`ufficio stampa di mussolini dal 1933 al 1945 con mansioni speciali, emerge il lavoro continuo del giornalista per contrastare le mire del terzo reich sui cantoni ticino e grigioni. le violazioni della sovranita` italiana, con annessioni di fatto come la creazione - sotto il comando di "gauleiter tedeschi - della regione alpina di trento, bolzano e belluno e della regione di trieste e dell`istria, preoccupavano garobbio che vedeva cosi` concretizzarsi un disegno che comprometteva e contrastava le aspirazioni "annessionistiche" del fascismo.


una sequenza di episodi illustra la lotta, fatta di stratagemmi, insuccessi, campi minati, colpi di sorpresa, sbarchi lampo, combattimenti apocalittici, che ebbe come teatro il mediterraneo e come attori la royal navy e la marina militare italiana.

la documentata testimonianza della presenza della comunita` ebraica nella storia del nostro paese, dal risorgimento alla resistenza.




gloria ghilanti aveva 12 anni la sera dell`8 settembre 1943 quando a roma inizio` la guerra di liberazione nazionale e i 271 giorni dell`occupazione nazista nella citta`. bambina intelligente e sin troppo vivace era figlia di un giornalista antifascista che aveva gia` scontato due anni di confino e faceva parte del gruppo dirigente del movimento comunista d`italia. gloria tenne un diario di quei giorni e quel diario ha attraversato mezzo secolo per giungere a noi. e` la stessa gloria a spiegarci perche` ha aspettato tanti anni per pubblicare il libro: modestia e convinzione di non aver fatto nulla di eccezionale.



"tu passerai per il camino" era la minaccia che gli aguzzini di mauthausen lanciavano di continuo ai detenuti del lager maledetto; una minaccia che ogni giorno si concretava atrocemente. oltre settemila furono i deportati italiani che qui trovarono la morte. l`autore, sopravvissuto, racconta in questo libro le atrocita` di quello sterminio.
