




questa operetta, pubblicata postuma nel 1830, e` considerata la massima espressione della concezione materialistica del suo autore, filosofo illuminista e condirettore, assieme a d`alambert dell`encyclope`die. ma, nonostante la serieta` della tematica, il brio e la spigliatezza con cui la materia e` trattata, il senso di umanita` che traspare dall`andamento del dialogo, di volta in volta entusiastico, scherzoso o dubbioso, rendono il "sogno" una lettura piacevole e coinvolgente anche per chi non abbia dimestichezza con le letture filosofiche. testo francese a fronte.

procopio e` uno storico degli inizi del`eta` bizantina. nella "storia segreta" cambia stile e tono. descrivendo le bassezze e la corruzione dell`imperatore giustiniano e ancor piu` della moglie teodora (di cui narra con dovizia gli eccessi sessuali) persegue lo scopo pedagogico di rivelare le "storie segrete", occulte e vergognose dei personaggi che dovrebbero essere d`esempio al popolo. egli e` convinto che a causa del suo libro "per i tiranni del futuro sara` chiara la non impossibilita` d`essere puniti per le loro malefatte". testo greco a fronte.

nel 431 a.c. scoppio` tra atene e sparta la guerra del peloponneso: una guerra che insanguino` la grecia per quasi trent`anni e segno` la cupa fine del periodo d`oro della civilta` ellenica. tucidide, consapevole di vivere un evento di portata eccezionale, lo assunse come momento esemplare di un`analisi che mirava a cogliere, al di la` dei nudi fatti, le forze profonde sottese ai processi della storia. un`analisi lucida e disillusa che spinge il lettore a interrogarsi sui problemi che si ripresentano sempre uguali alla coscienza storica: i meccanismi e la moralita` del potere, gli arbitrii e i diritti dei vincitori e dei vinti, la giustizia dei potenti e la giustizia dei deboli.




pochi ingredienti, un angelo, un bambino, un volo in deltaplano mettono in moto le riflessioni dell`autore sul proprio passato, sull`amore, sul dolore, su tutti gli aspetti piu` importanti dell`esistenza. l`autore incentra la propria narrazione sul distacco e sulla necessita` di lasciare il nido, per poter spiccare il volo con cui inizia la propria vita.


"nel cervello succedono cose che un computer non puo` fare." da questa semplice constatazione roger penrose prende le mosse per comporre il mosaico di un`indagine a cavallo tra scienza e filosofia, il cui oggetto e`: esiste la coscienza? cosa significa pensare? la fisica che conosciamo basta a spiegare il funzionamento della nostra mente? e se e` vero che pensare significa essere, cosa ci rende umani?

ambientato in un ospedale francese all`epoca della prima guerra mondiale, il romanzo, affronta attraverso la figura del protagonista, medico chirurgo, uno dei temi fondamentali della poetica dello scrittore: la domanda sul significato dell`esistenza terrena e sul valore dell`agire dell`uomo. attraverso il contrasto fra il continuo scontrarsi con la labilita` della vicenda umana e l`inestinguibile desiderio di eterno, sperimentato nella storia d`amore vissuta dal protagonista, bourget pone con la radicalita` che gli e` propria la questione di fondo, il rapporto dell`uomo con il proprio destino.



riprendendo e innovndo la tradizione di virgilio, calpurnio siculo e` poeta compositore di egloghe, cioe` quel genere letterario che prende a oggetto della propria poesia in prevalenza argomenti bucolici e pastorali, ma che in calpurnio si arricchisce anche di temi politici legati all`avvento al trono dell`imperatore nerone. il vivace realismo delle scene, la cura dei particolari nella descrizione, unite a una raffinata sensibilita` linguistica, caratterizzano la poesia di calpurnio. testo latino a fronte.

insieme a micromegas viene pubblicato l`ingenuo e in entrambi i racconti voltaire mette a confronto realta` diverse: nell`ingenuo un giovane americano approda in europa, in micromegas un abitante di sirio si trasferisce su saturno. scopo dei racconti e` utilizzare, in modo metaforico, il punto di vista di un esterno sul mondo che incontra e di metterne in risalto le contraddizioni, le follie, le superstizioni. piu` narrativo l`ingenuo, piu` filosofico micromegas, in entrambi viene fuori la lucida e disincantata ragione volteriana che si misura sgomenta con le follie del mondo. testo francese a fronte.

un gogol privo della sua consueta ironia che deforma la realta`, crea qui un affresco epico della forza e volonta` del popolo cosacco che combatte indomito contro ebrei e polacchi. da tutta la narrazione emerge la primitiva, selvaggia natura di questo popolo, la sua natura incoercibile, la sua vitalita` sfrenata. sullo sfondo di una natura ora terribile ora bellissima, le scene si susseguono con elementare e immediata potenza; difficilmente il lettore, preso dagli eventi incalzanti, dimentichera` la forza con cui sono descritte. introduzione di eridano bazzarelli. testo russo a fronte.

un seneca feroce, cinico e irridente, lontano dalla seriosa gravita` del filosofo, inaspettato per chi lo conosce solo dalle lettere a lucilio o dai dialoghi. l`apocolocyntosis, l`unica opera di satira politica a noi giunta dall`antichita`, bizzarra mescolanza di prosa e poesia, parodia di generi alti e punte di accesa volgarita`, racconta il destino ultraterreno del defunto claudio: non apoteosi, come da prassi per gli imperatori morti, ma apocolocyntosis, cioe` "inzuccamento", il processo postumo in cielo e la condanna a giocare a dadi con un bossolo forato. il tutto scritto con una ferocia e un astio che la rendono una delle pagine piu` inquietanti del rapporto spesso tragico tra il potere e gli intellettuali. rossana mugellesi esplora nell`introduzione le particolarita` dell`apocolocyntosis e della satira menippea, genere di cui l`operetta e` l`unico esempio superstite.




si raccolgono in questo volume tutti gli scritti di leonardo che non hanno stretto riferimento alla ricerca scientifica o all`arte figurativa. si tratta delle favole, brevi testi nella tradizione degli apologhi morali; del bestiario, prontuario sul significato favoloso degli animali; delle profezie, sorta di indovinelli da recitarsi a corte; delle lettere, e di una raccolta di pensieri.





come gia` nell`omonimo capolavoro di eschilo, argomento di questa cupa e tenebrosa tragedia di seneca sono lo sventurato ritorno in patria di agamennone e la sua uccisione da parte della moglie clitennestra. ma, nonostante l`identita` della vicenda narrata, le due tragedie non potrebbero essere piu` diverse. quanto l`azione messa in scena da eschilo e` serrata e lineare, tanto quella di seneca e` frammentata, segmentata e raccontata da angolazioni sempre differenti, fino ad avvolgere il protagonista in una rete inestricabile di crimini antichi e recenti che non potranno venire espiati che col sangue. e la morte di agamennone non sara` piu` solo la vendetta di clitennestra e di egisto, ma anche quella dei troiani sconfitti. alessandro perutelli spiega nell`acuta introduzione la peculiare struttura drammatica di questo agamennone magistralmente tradotto da guido paduano.























come altri dialoghi di platone, anche l`"alcibiade primo" e l`"alcibiade secondo" presentano come interlocutori socrate e un giovane che gli ispira sentimenti d`amore. ma non si tratta di un giovane qualunque. alcibiade e` un personaggio di spicco, uno dei protagonisti della vita pubblica (e della vita notturna) dell`atene del v secolo. il primo dialogo si immagina tenuto alla vigilia dell`esordio politico di alcibiade: socrate demolisce la sua presunzione, costringendolo ad ammettere di non conoscere quello che e` il fondamento stesso dell`agire politico, la giustizia. piu` evanescente la figura di alcibiade appare nel secondo dialogo, in cui si discute sulla modalita` delle preghiere da rivolgere agli dei. testo greco a fronte.







chi e` piu` riprovevole, il borghese ricco e raffinato o la ragazza facile che vende il suo corpo? a questa domanda risponde "palla di sego", il piu` famoso tra i racconti di maupassant; e, per farlo, l`autore descrive con distacco solo apparente uno spaccato della societa` francese al tempo della guerra franco-prussiana. non si tratta pero` della societa` degradata delle classi derelitte e affamate dei sobborghi parigini, dove il maestro del naturalismo e di maupassant stesso, zola, andava a cercare le ragioni di vite perdute nell`alcol e nell`immoralita`. qui c`e` la societa` ipocrita ed egoista delle persone perbene le quali non esitano a spingere la giovane e graziosa prostituta palla di sego, certo piu` pura e rispettabile di loro, tra le braccia dell`invasore tedesco che, incapricciatosi di lei, la pretende a tutti i costi. insomma, alla fine, che il conflitto riguardi un tozzo di pane o un pollo in gelatina, l`indagine sulla natura umana porta allo stesso sconsolante risultato. e senza l`attenuante della fame vera.















la caducita` di tutte le cose che abitano la terra, l`imperscrutabilita` della vita e della morte, la creazione artistica come via di salvezza. sono questi alcuni dei temi al centro delle "elegie duinesi", iniziate da rilke nel 1912 a duino e poi scritte fra intervalli e slanci creativi nel corso di dieci anni, fino alla pubblicazione nel 1923. profondamente innovative nelle scelte linguistiche, le "elegie" rappresentano il punto piu` alto dell`opera di rilke: in esse il poeta dona nuova profondita` alle figure chiave che accompagnano la sua scrittura gli angeli, l`eroe, gli amanti e arriva a cogliere il valore della poesia come riscatto dell`uomo davanti alla fragilita` dell`esistenza. perche`, come spiegato da franco rella nell`introduzione, "lo spazio ulteriore che rilke disegna con la sua opera e` lo spazio che non e` ne` vita ne` morte, ma `una nuova terza cosa`. e la scoperta di un mondo intermedio, il mondo propriamente umano".






