


tre racconti pubblicati in questa collana- "casa paterna" - hanno richiamato su maria messina, scrittrice di cui nel giro di un cinquantennio si era del tutto perso il ricordo, l`attenzione dei lettori e dei critici. apprezzata da verga, con cui intrattenne una devota corrispondenza; recensita come "scolara del verga" da borgese, la messina e` da accostare, piuttosto, al pirandello dell`esclusa e di tante novelle che oggi si possono approssimativamente definire "femministe": quelle cioe` attente, vibranti di commossa partecipazione pur nella registrazione realistica, alla condizione femminile in sicilia qual era fino agli anni della seconda guerra mondiale. la ripubblicazione di questo romanzo (edito da treves nel 1921), dara`, crediamo, una piena conferma della qualita` della scrittrice e dara` misura dell`ingiustizia di averla - critici e storici della letteratura italiana dimenticata. leonardo sciascia (1982).




il racconto narra il ritorno negli stati uniti - in una manhattan "oscurata" dai grattacieli in costruzione, di un gentiluomo di mezza eta`, white mason, che ha trascorso la maggior parte della sua vita in europa. diviso tra vecchio e nuovo continente, il protagonista si trova nel dilemma se optare per la "gioventu`", sposando mrs. worthingham, o per la vecchiaia, votandosi a una affettuosa amicizia con la coetanea cornelia rasch.









reina coral, la "donna cannibale" della storia che da` il titolo a questa raccolta, e` la soubrette dello spettacolo di varieta` del teatro cosmopolita di buenos aires. alta un metro e ottantacinque e di sembianze decisamente mascoline, ha da tempo rinunciato ad ogni ulteriore traguardo professionale e si consola accoppiandosi con "venti russi" alla volta. ma un giorno un ricco ammiratore la invita nella sua villa: sara` la svolta per reina?










nella california degli anni 40, un ragazzo di famiglia messicana, angel chavez, e` accusato ingiustamente di violenza carnale e omicidio. per il giovane avvocato david blake la difesa del ragazzo si presenta come un incarico prestigioso, ma presto le cose si complicano. la macchina accusatoria, infatti, procede in obbedienza a una propria logica, mentre giustizia, mass media e politica formano un perverso triangolo sulla pelle dell`imputato. blake non si da` per vinto, ma dovra` combattere una battaglia legale in tribunale cercando allo stesso tempo di pararsi dalle interferenze esterne.



"i sani, buoni, misteriosi delitti, che gli mancano tanto; quelli che rendono vivibili tutti i paesi civili di questo mondo. quelli con un bel movente, quelli da scavarci dentro, come maigret, come marlowe, o - piu` realisticamente - come don ciccio ingravallo, per arrivare alla fine ai meccanismi elementari della psiche. da noi, pero`, c`e` la mafia che oscura tutto, e non concede a un detective brillante alcuna possibilita` di uscire dalla routine". ma il delitto, il duplice delitto, che insanguina palermo, nei giorni del pieno scirocco, i giardini botanici, e` di quelli sani buoni e misteriosi: senza mafia, radicato invece in una complicanza annosa di gelosie e inconfessabili colpe, in un ambiente di ozi e stranezze universitarie. conduce l`indagine una specie di prototipo palermitano, colto e nullafacente, raffinato e sensuale, ironico e sentimentale, cosi` simile - per chi conosce palermo - a una versione sprovincializzata e moderna dei siciliani di cui diceva il principe fabrizio del "gattopardo" (o a un miscuglio meridionale di marlowe e philo vance). ed e` questo suo senso metastorico di superiorita` che gli permette di condurre l`indagine con la facilita`, e la felicita`, di chi insegue un ritmo.



rosaura, alle dieci, suona alla porta della pensione "la madrilena" di buenos aires. dietro di lei e` una storia con un uomo ospite fisso della pensione, il pittore camillo canegato; davanti a lei, un matrimonio improvvisato e una morta violenta, consumati in un rapido arco di tempo. ma chi sia rosaura, quale sia la sua identita`, la sua vicenda personale, i tratti del carattere e perfino del corpo, al lettore non sara` dato di sapere con precisione... di rosaura chi legge avra` soltanto le versioni che ne danno gli ospiti della pensione, generosi o gretti, cinici o romantici, timidi o spavaldi, confusi o colti... versioni in cui si riflette esattamente solo il carattere dei testimoni dei fatti.














troviamo giovanni bilob a roma in una torrida giornata estiva. accompagna la figlia che sceglie l`abito di nozze; ma e` distratto, e segni vaghi ma sempre piu` insistenti sembrano voler distoglierlo dal suo presente. decide quindi di fare il viaggio di ritorno a frosinone da solo, in treno, mentre i segni si precisano grazie ad un incontro. piu` tardi, alla cerimonia, conoscera` angelica, sirena del lago e punto di incontro di tradizioni e pensieri diversi. e nella notte che entrambi li avvolge, saranno incantamenti e malie, corpi di luce e animali fantastici, una terra dal respiro sconosciuto eppure finalmente familiare che giovanni bilob riconoscera`, di immagine in immagine, come quella del suo passato.

l`italia di questo racconto e` apparentemente quella pittoresca, stereotipo comodo che james usa per innestarvi una storia che prende poi i risvolti del mistero e dell`angoscia. l`ingenuo contadino da cui l`astuto inglese, protagonista della storia, comprera` a prezzo irrisorio un monile inestimabile, trovera` modo di insinuarsi ossessivamente nella vita dell`altro, sottraendogli infine la donna che ama. se il gesto iniziale dell`acquisto del monile e` profanazione di un universo, il suicidio del protagonista, che james non chiarira` mai fino in fondo, ma di cui siamo informati all`inizio del racconto, riporta quell`universo alla sua misteriosa innocenza.

































