




"i racconti di tre sentieri per il lago... sono una delle grandi raccolte narrative del nostro secolo. senza saperlo e volerlo, la bachmann si allontano` un poco da se stessa: cancello` o sfumo` l`ossessione in cui aveva vissuto; e l`ultimo racconto, che da` il titolo alla raccolta italiana, e` in qualche modo una riconciliazione con la figura paterna e con l`austria materna, sebbene l`incontro e l`addio siano cosi` dolorosi" (pietro citati).

"il primo capitolo di moby dick comincia con una dichiarazione non umana, ma angelica. call me ishmael: chiamatemi ismaele, non gia` mi chiamo ismaele. non ha importanza il nome del protagonista narratore, ma cio` che egli simboleggia. ismaele e` l`uomo che si sa dotato di una superiorita` non riconosciuta dal mondo: il primogenito di abramo e` un bastardo cacciato nel deserto, fra altri reietti; la` impara a sopravvivere a questa morte, in perfetta solitudine, indurito contro le avversita`." (ele`mire zolla) questa edizione presenta la traduzione di cesare pavese.


da una parte un grande studioso, kien, che disprezza i professori, ritiene superflui i contatti con il mondo e ama in fondo una cosa sola: i libri. dall`altra la sua governante, therese, che raccoglie in se` le piu` raffinate essenze della meschinita` umana. il romanzo racconta l`incrociarsi di queste due remote traiettorie e cio` che ne consegue: la minuziosa, feroce vendetta della vita su kien, che aveva voluto eluderla con la stessa accuratezza con cui analizzava un testo antico.

si sa che non c`e` nulla di piu` mondano quanto un buon funerale. e ancor piu` se si tratta di commemorare un estinto che, letteralmente, ha avuto per le mani la "cre`me de la cre`me", ambosessi, di londra. e allora l`evento puo` diventare, oltreche` mondano, atrocemente intimo. e rischiare da un momento all`altro di sgangherarsi, se il suo programma prevede un preoccupante assolo di sax. e se uno dei convenuti si alza in piedi per tessere un panegirico dell`anatomia del trapassato.

dopo l`ultima guerra alcuni ragazzi inglesi, fra cui l`autore di questo libro, chini sulle carte geografiche, cercavano il luogo giusto per sfuggire alla prossima distruzione nucleare. scelsero la patagonia. e proprio in patagonia si sarebbe spinto bruce chatwin, non gia` per salvarsi da una catastrofe, ma sulle tracce di un mostro preistorico e di un parente navigatore.

Gli adelphi

su un battello che naviga sul lago ladoga, il "viaggiatore incantato", dalla "gradevole e manierata voce di basso" racconta le peripezie della sua esistenza: avventure mai cercate che sembrano precipitare su di lui come eventi della natura. storie dove entrano ed escono di scena vagabondi e prostitute, padroni e mercanti, principi e cavalieri nomadi. storie che assomigliano ad un pulviscolo vorticoso.

"dopo ventisette anni oggi ti rivedo, madre, e mi domando se nel frattempo tu abbia capito quanto male hai fatto ai tuoi figli". in una stanza d`albergo di vienna, alle sei di un piovoso mattino, helga schneider ricorda quella madre che nel 1943 ha abbandonato due bambini per seguire la sua vocazione e adempiere quella che considerava la sua missione: essere a tempo pieno una ss e lavorare nei campi di concentramento del fuhrer.

max tivoli nasce nel 1871, a settant`anni. sa dunque che morira` nel 1941. chi e`, o meglio, cos`e` max tivoli? non c`e` nome per chi, come lui, viene "dall`altro capo della vita". e che maledizione e` diventare giovani col passare degli anni? scoprire il sesso con il fisico di un cinquantatreenne e l`esperienza di un castissimo diciassettenne? la presunta simmetria della vita e l`ordine stesso delle cose risultano invertiti. e max e` destinato a quella cosa stupida e stupenda che e` dissipare la vita per amore. per ben tre volte e in tre modulazioni diverse avra` modo di amare, sempre invano, la donna della sua vita, che non lo riconosce mai, ne` riconosce in lui la persona da amare. max tivoli e` un "mostro", che rispecchia quel mostro segreto che e` in noi.

mentre l`azione si dipana, mutandosi in un potente apologo, il vice - il commissario di polizia protagonista di questo romanzo - tiene sempre nella mente l`incisione di durer intitolata "il cavaliere, la morte e il diavolo", che lo ha accompagnato sulle pareti di tante stanze, nelle sue peregrinazioni da un ufficio all`altro, come se in quell`immagine si celasse il segreto di cio` che avviene intorno a lui. solo che il mondo, ormai, sembra poter fare a meno del diavolo. forse perche` "il diavolo era talmente stanco da lasciar tutto agli uomini, che sapevano fare meglio di lui".

"la struttura e lo stile di `mentre morivo` esercitano un fascino, a volte esasperante, soltanto se il lettore accetta la sfida di mettere in atto tutta la sua disponibilita` percettiva. bisogna cogliere insieme l`assurdo, il comico, il simbolico, l`inconcluso, la ridicolaggine che incombe sulla tragedia, l`enigma, che non si risolve" (alfredo giuliani).

negli anni cinquanta, i cieli delle citta` americane (e anche gli schermi dei relativi cinema) pullulavano di oggetti volanti non identificati. l`oggetto che il primo giorno di scuola attraversa il cielo della classe, sotto gli occhi attoniti del professor frank mccourt, e` invece identificabilissimo: un panino che l`immancabile mamma italiana ha farcito, a beneficio del suo pupo, con peperoni, cipolla, formaggio fuso e mortadella. se la prima inquadratura del libro risulta quantomeno inattesa, l`epilogo della sequenza, con il professore che raccoglie il panino e lo mangia lentamente davanti alla scolaresca annichilita, e` destinato a restare. e a farci vivere il clima delle trentamila ore di lezione (cifra dell`autore) che mccourt terra`, nei tre decenni successivi, in varie scuole - tecniche e non - sparse tra brooklyn, manhattan e staten island.

in questo libro, con stupefacente chiarezza, un grande fisico ci spiega come tutto cio` che percepiamo dipenda da accadimenti naturali che violano ogni aspettativa del senso comune. la via scelta e` la seguente: guidare, come in un vero tour de force, ogni testa pensante negli impensabili meandri dell`elettrodinamica quantistica (abbreviata nella sigla qed del titolo). feynman procede dunque mantenendo sempre la spiegazione in stretto contatto con l`esame di varie esperienze fisiche, cosi` da farci entrare, improbabilmente, nella mente dello scienziato che le osserva (e, per certi fenomeni, la prima mente che osservava fu proprio la sua).

una piccola citta`, la rochelle, immersa in una gelida pioggia autunnale; borghesi apparentemente insospettabili che giocano a bridge; una serie di strani delitti che viene improvvisamente a turbare la vita della citta`; e due personaggi (il cappellaio, agiato e rispettabile commerciante, e il "piccolo sarto" armeno con addosso il suo irrimediabile odore di aglio e di miseria) che si osservano in una comunicazione tragica e segreta: due sguardi consapevoli, due punti di vista contrapposti e complementari fino alla reciproca dipendenza, fino alla complicita`, si affrontano in una sorta di controcampo investigativo di altissima tensione drammatica.


in una tiepida notte di fine giugno del 1915, cinque fuggiaschi si allontanano dalle rovine del loro paese nella valle di mush, distrutto dai turchi della terza armata con i suoi abitanti e le millenarie tradizioni del popolo armeno. hanno perso tutto, casa e famiglia, ma hanno fortunosamente recuperato un tesoro di inestimabile valore e sono determinati a portarlo in salvo ad ogni costo. questa e` l`ultima storia dell`antichissimo libro di mush.

1968: in una notte di tempesta, qualcuno bussa alla porta della fattoria dove vive martha, vedova, senza figli e maestra in pensione. sono un uomo di colore e una ragazza bianca, fradici e spaventati, e martha, senza pensare alle conseguenze, li fa entrare in casa e offre loro te` caldo e abiti asciutti. ma la polizia non tarda ad arrivare, e trascina via la ragazza, mentre l`uomo riesce a fuggire. prima, pero`, la giovane donna sussurra una preghiera "nascondila!" - che sconvolgera` per sempre la vita dell`anziana vedova, e non solo. perche` ad attenderla in un angolo del sottotetto martha trova una bimba neonata della quale accetta di prendersi cura, in attesa che la madre, un giorno, possa tornare a riprendersela. passeranno quarant`anni prima che i protagonisti di questa storia d`amore tornino ad incontrarsi.

era il 1969 quando dario fo e franca rame portarono in scena per la prima volta quel mistero buffo nato per irridere i santi e i fanti secondo lo stile delle rappresentazioni medievali, secondo lo sguardo dei diseredati e dei dimenticati. negli anni il mistero e` cresciuto e si e` moltiplicato, si sono aggiunte molte storie, attinte dalle cronache "di giornata". cosi` giuseppina manin ha proposto a dario fo di ripensare ai tanti altri "misteri", pochissimo buffi ma terribili e grotteschi, che in questo mezzo secolo hanno scosso, minato, devastato nostro paese. e insieme sono partiti per un viaggio nella memoria attraverso una serie di "giullarate" per narrare un`italia di nuovo "in gran tempesta". punto di partenza, l`improvvisa e inspiegabile scomparsa del cavaliere silvio berlusconi, che avviene qualche tempo dopo la giubilazione del suo governo. sconcerto, sollievo, cordoglio, confusione, finche` l`ex premier riappare e racconta di essere stato, novello dante, niente meno che all`inferno, tra i protagonisti dei grandi misteri d`italia, dalla strage alla banca dell`agricoltura al dc9, dal rapimento moro allo scandalo delle escort. un percorso lietamente sgangherato, grottesco e paradossale, che improvvisa gli andamenti a seconda dello spasso che ogni storia riesce a procurare. per scovare, alla maniera di fo, fra tante menzogne, uno squarcio di verita`.

un thriller tinto di noir, nel quale si fondono politica e avventura, il quattordicesimo romanzo per mariella alberini. un efferato delitto in una sfarzosa cabina della golden eagle, il treno di lusso della transiberina mosca-vladivostock- pechino. e solo il primo: altri omicidi seguiranno, mentre il treno attraversa i meravigliosi paesaggi siberiani.

ester ed erica, silvano e lorenzo. due giovani madri, due figli, due storie. un paese, il cerro, alle pendici del campo dei fiori: una montagna magica, sotto la quale vive, esiliato e nascosto da secoli, il popolo dei boschi. ma ora il tempo e` venuto: un nuovo re e` pronto a tornare e a rinnovare l`antico patto con il popolo degli uomini. non sara` facile: l`antica via si e` persa e i nemici sono in agguato.


che cosa succede al piu` famoso dissacratore del "sogno americano" quando un regista gli anticipa una bella somma per scrivere una sceneggiatura? bene, dietro consiglio del suo consulente fiscale, chinaski/bukowski si compra una bmw nera ("le bmw nere sono le macchine dei duri" dice) e una casa ("se vi dicono altrimenti non credeteci. la vita comincia a 65 anni" spiega quando ne e` in possesso). una moglie molto piu` giovane di lui ce l`ha gia` ("mandata dagli dei ad allungarmi di dieci anni la vita. nel bene e nel male"). sembrerebbe che anche il cantore e cronista degli emarginati e dei disadattati d`america si sia integrato. e che proprio come la maggior parte dei suoi lettori di vent`anni fa sia rientrato - anzi entrato per la prima volta - nel sistema. ma non e` detto.

"vedi," dice la nonna alla nipote, immaginando di prenderla per mano e condurla attraverso vasti campi in cui vengono bruciate le stoppie "sono i falo` dell`autunno, che purificano la terra e la preparano per nuove sementi". ma the`re`se e` giovane, non ha la saggezza della nonna: ancora non sa che prima di poter ritrovare bernard, l`uomo che ama da sempre, a cui ha dedicato la vita intera, le tocchera` attraversare con pena e con fatica quei vasti campi, e subire le dolorose devastazioni provocate da quegli incendi. perche` bernard, l`adolescente intrepido, impaziente di dar prova del proprio coraggio, partito volontario nel 1914, e` tornato dalla guerra cinico e disincantato: quattro anni al fronte l`hanno trasformato in uno sciacallo, uno che non crede piu` a niente, che aspira solo a diventare ricco, molto ricco - e che per farlo si rotolera` nel fango della parigi cosmopolita del dopoguerra, in quella palude dove sguazza la canaglia dei politicanti, dei profittatori, degli speculatori. alla dolce, alla fedele e innamorata the`re`se, e ai figli che ha avuto da lei, preferira` sempre il letto della sua amante e lo scintillio dei salotti parigini. ci vorranno la fine delle grandiose illusioni della belle epoque, la rovina finanziaria, e poi un`altra guerra, la prigionia, la morte del primogenito, perche` bernard ritrovi la sua anima: la cenere degli anni perduti servira` a purificare il terreno per una vita diversa.

allo psichiatra otto von lambert hanno ammazzato la moglie nel deserto del marocco, presso le rovine di al-hakim: chi l`ha violentata lasciando poi che gli sciacalli ne dilaniassero le spoglie? autentico mostro, von lambert incarica la giornalista televisiva f. di volare a marrakech e ricostruire le tappe della scomparsa di tina e un delitto "di cui lui come medico era l`autore, mentre l`esecutore non rappresentava che un fattore casuale". si tratta di mettere in piedi una simulazione che consenta un`osservazione postuma e fittizia dei fatti: del resto, un occhio onnipresente e occulto ci scruta, e la realta` e` percepibile solo attraverso l`obiettivo glaciale di una telecamera o di un satellite. ma cio` in cui f. e la sua e`quipe si imbattono e` uno scenario apocalittico: missili confitti nelle sabbie del sahara, mezzi corazzati arenati come gigantesche testuggini, cadaveri di acciaio radioattivo, in un folle gioco di guerre simulate e abbandonate dopo i test. e via via che la temeraria indagine prosegue, f. si addentra in una storia piu` grande di lei, precipita nel gorgo di un intrigo internazionale e golpistico, si cala nei labirinti scavati nelle viscere della terra da apprendisti stregoni. con questo "giallo", che ha la densita` di un racconto filosofico, durrenmatt ci trascina in un universo alla merce` di occhi elettronici, dove il solo cui sia dato osservare tutto e tutti e` un indifferente dio nascosto.

un vecchio criminale di guerra vive con sua figlia, divisa tra la repulsione e il dovere di accudire. lui e` convinto di avere per unico torto la sconfitta. lei non vuole sapere i capi d`accusa perche` il torto di suo padre non e` per lei riducibile a circostanza, momento della storia. insieme vanno a un appuntamento prescritto dalla kabbala ebraica, che fa coincidere la parola fine con la parola vendetta. pretesto sono le pagine impugnate da uno sconosciuto in una locanda.

lisbona e il portogallo sono teatro decisivo dell`immaginazione letteraria di antonio tabucchi. con lisbona tabucchi firma un patto ideale attraverso l`amato fernando pessoa e il lavoro assiduo, durato tutta una vita, sull`opera del poeta. a lisbona e` legato dall`amore per la moglie maria jose` de lancastre e della realta` portoghese e` stato, sempre, appassionato lettore. e li`, in questo portogallo vissuto ma anche trasfigurato dall`invenzione letteraria, che rifluiscono le sue storie, i suoi fantasmi, la memoria del tempo storico e la memoria del tempo interiore. "requiem" (1991), "sostiene pereira" (1994) e "la testa perduta di damasceno monteiro" (1997) testimoniano con straordinaria evidenza una stagione felicissima di scrittura e di impegno civile. siamo di fronte a tre storie che, lette in sequenza, disegnano la trasparente complessita` di motivi che danno forma e spessore all`avventura letteraria di antonio tabucchi. l`allucinato destarsi di figure che vengono, attraverso il sogno, a chiedere conto, il riscatto di un uomo mite messo dinnanzi all`urgenza di scegliere, il mistero di un delitto che suscita nuova ansia di giustizia in un uomo sconfitto ma non rassegnato. con qualche liberta` potremmo chiamarla "trilogia portoghese".

l`imperativo dei nostri tempi, nella vita pubblica come sul lavoro o nella quotidianita` piu` ordinaria, sembra essere quello dell`autenticita`. eppure, in realta` la nostra vita e` sempre piu` governata dalla dissimulazione, dalla capacita` di non dire il vero o di nasconderlo a nostro vantaggio. che si tratti di una donna innamorata da respingere con delicatezza, di un colloquio d`assunzione in cui si e` interpellati sulle proprie debolezze o di un rapporto non proprio innocente tra un professore e una sua collega, a farla da padrona e` sempre la finzione, il mascheramento delle nostre vere passioni e intenzioni. l`arte di non dire la verita` richiede arguzia ed e` senz`altro difficile da padroneggiare. ma non impossibile da apprendere: soboczynski ce ne offre dovizia d`esempi.

dove sta andando il professor bordini, carico di valigie e di inquietudini? che cosa lo spinge verso quell`appuntamento importante con una persona che non lo aspetta? il suo non sara` soltanto l`incontro, temuto e desiderato, con un essere umano che ha sempre cercato di rimuovere dalla sua vita, ma sara` anche l`incontro con venezia, la citta` su cui "tutto e` gia` stato detto e ridetto". il professore, un cinquantenne dall`aspetto ingombrante con un passato da scrittore di un unico insuccesso, viene sospinto verso percorsi misteriosi, incontri occasionali con persone che, come la loro citta`, si rivelano sempre diverse da quello che sembrano. la sua dichiarata misantropia e il suo sorridente nichilismo, a contatto con le multiformi visioni della laguna, lo trascinano in fantasie labirintiche e bizzarre, e la sua missione veneziana diventa ancora piu` intricata. in un luogo in cui "l`aqua no ga ossi", la storia di un difficile rapporto tra padre e figlio produrra` un inatteso risultato che il professore non aveva previsto. flussi d`acqua e flussi di vita, il ritmo di una svelata serenita`, come la barca che viaggia leggera e sicura quando, su invisibili e incessanti correnti marine, cattura "il filo dell`acqua".

la storia di un ragazzo che gioca a pallacanestro praticamente da quando e` nato. nonostante questo non e` un fenomeno, anzi, il piu` delle volte le partite finiscono senza che lui abbia segnato un solo punto. finche` un giorno con una finta sola fa fuori mezza difesa avversaria e la butta dentro. e cosi` l`azione dopo, e quella dopo ancora e probabilmente avrebbe continuato cosi` per tutta la vita, se a due minuti e diciassette secondi dalla sirena di un`altra partita non fosse franato per terra rompendosi un ginocchio. da li` in avanti, per lui, tutto cambiera` e tutto dovra` essere inventato di nuovo. che sia possibile o no perche` il basket, come dice philip roth, "il basket e` un`altra cosa...".

marta ha 12 anni; quando arriva nella comunita` alloggio dove lavorano ascanio ed elisa, la sua vita ha gia` preso una piega difficile: una madre alcolizzata e un padre che se ne e` andato. l`esistenza di corrado non e` piu` semplice. ha 16 anni, guarda il mondo facendo il duro e, nella stessa comunita`, aspetta che la madre esca finalmente dal carcere. nella vita quotidiana della casa le esistenze dei due ragazzi si intrecciano a quelle degli educatori che si prendono cura di loro, tra rabbia, delusioni e piccole felicita`, fino a quando marta e corrado decidono di prendere in mano il proprio destino.

"c`era una parte poco frequentata delle edicole della stazione, quasi abbandonata, quella dei tascabili. tra i libri accatastati, nascosti dietro un vetro, avvolti nella plastica e ricoperti di polvere cercavo le raccolte di racconti. era un momento tutto mio, un piacere solitario e veloce perche` il treno stava partendo. studiavo un po` i disegni della copertina, pagavo e infilavo il libro in tasca. appena mi sedevo al mio posto, gli strappavo la plastica che non lo faceva respirare. aprivo una pagina a caso, trovavo l`inizio del racconto e attaccavo a leggere. altre volte, invece, guardavo l`indice e sceglievo il titolo che mi ispirava di piu`. e mentre il treno mi portava via finivo su pianeti in cui c`e` sempre la notte, su scale mobili che non finiscono mai e tra mogli che uccidono i mariti a colpi di cosciotti di agnello congelati. quella era vera goduria. e spero che la stessa goduria la possa provare anche tu, caro lettore, leggendo questa raccolta di racconti che ho scritto durante gli ultimi vent`anni. c`e` un po` di tutto. non devi per forza leggerla in treno. leggila dove ti pare e parti dall`inizio o aprendo a caso." (niccolo` ammaniti)

i quattordici racconti che compongono questa raccolta apparsa nel 1997, agli esordi della carriera di roberto bola?o, distillano gia` quelle che saranno le ossessioni ricorrenti della sua narrativa e i temi attorno a cui si addensano: la letteratura, la violenza - appena sussurrata o quanto mai tangibile -, l`amore e il sesso. il lettore vi incontrera` esistenze borderline, apolidi e insane, alla ricerca di un senso o che al senso hanno rinunciato, sballottate dal caso e da un`assurda quotidianita`, tra amori infelici, errori evitabili e solitudini. sono racconti aperti, imprevedibili, che non si esauriscono nella desolante constatazione dell`insensatezza della vita umana, ma giocano con il lettore, spingendolo a cogliere le citazioni occulte, le figure nascoste nella trama dell`ordito, a cercare di comprendere messaggi che risultano indecifrabili in primo luogo ai protagonisti stessi. come se al fondo di ciascuna di queste storie ci fosse un enigma che sa essere, al tempo stesso, ilare, inquietante e spaventoso.

tommaso landolfi si specchia in cechov: due assolo nei registri dell`umorismo e della commozione.

"e una strana ragazza" dicono tutti di eileen: singolare incrocio anglo-siciliano, cresce taciturna e solitaria, "poco portata alle cose terrestri e piu` adatta a quelle del cielo e del mare". per la luna nutre infatti un attaccamento "intenso e appassionato"; e l`acqua e` il solo luogo dove si senta "veramente a suo agio". quando una giornalista inglese la convince ad attraversare la manica in solitaria, eileen accettera` la sfida.

un tempo esistevano cani diversi e diversa era la funzione loro assegnata. cani da guardia e da compagnia, da slitta e da tartufo, animali capaci di salvarci da una slavina o da un furto con scasso. un cane diverso balza da pagina nove. esposto in un mercato rionale, rinchiuso in una scatola di cartone, viene acquistato dalla narratrice che le da il nome effi. e un cane da libro. testimone e gran cerimoniere delle letture che si snodano nel tempo e che la memoria ha fissato, suddividendoli in capitoli tra loro diversi, in questa autobiografia letteraria, effi attraversa un luogo geografico che comprende i picchi innevati delle enciclopedie, le ampie distese del romanzo, il mare color del vino della poesia; annusa i viandanti, il malinconico pavese, l`inarrivabile thoman mann, una pattuglia di scrittori proveniente dal nord, poi il cane si ritira dal mondo, lascia posto ad un suo simile, il cui ritratto e` custodito dentro un volume dalle pagine bianche, affida i ricordi a noi che ci apprestiamo a leggere.

il luogo che ospita i libri diventa, in questa antologia di racconti, scenario del crimine. delitti che si consumano tra la polvere dei libri e i banchi di vendita di librerie antiquarie. un gruppo di sette narratori statunitensi, il piu` noto dei quali e` ellery queen, fa della biblioteca e delle librerie gli scenari misteriosi di furti e delitti. assistiamo cosi` al furto di un libro antico, alle peripezie di una bibliotecaria detective e alla prima indagine di un lettore in erba che di certo fara` strada.

nina bouraoui e` nata a rennes, in bretagna, nel 1967. la sua famiglia si stabilisce ad algeri, dove la scrittrice trascorre i primi quattordici anni di vita, frequentando le scuole francesi. scrive il primo racconto a nove anni e completa gli studi superiori al liceo francese di zurigo. per lei, la scrittura appare presto come necessita`, modo di affermazione di se` e scelta di liberta`. "l`amore e la scrittura sono i due atti fondatori dell`esistenza: l`uno nutre l`altra che a sua volta lo racconta", confida la scrittrice. nello stesso tempo, parlando di se` alla terza persona con evidente riflessione autobiografica, aggiunge, proprio in questo romanzo: "e pericoloso, uno scrittore. e ossessionato dalla verita`. dalla sua verita`. e infantile, uno scrittore. riporta. ripete. non serba niente per se`. non e` frequentabile, uno scrittore. costringe a mentire, a dissimulare. e poi a difendersi". nina si servira` della sua esperienza di meticcia, del corpo e dell`anima, nella ricerca di una terza via, la sua: ne` francese ne` algerina, bambina con modi mascolini e timidezza tipicamente femminile, aperta a esperienze e passioni omosessuali non in alternativa all`eterosessualita` ma nella ricerca di "un altro modo di amare". il tema delle identita`, quella perduta, quella non ancora ricostruita, quella desiderata, e` al centro della sua scrittura.

alla fine del primo millennio accaddero in europa una serie di fatti che provocarono grandi cambiamenti. il mistero e` resistito per piu` di dieci secoli e oggigiorno e` difficile descrivere quel periodo senza conoscere silvestro ii, il papa mago. per alcuni fu un visionario, un saggio e un erudito, per altri un fattucchiere e un negromante. in questo romanzo, miguel ruiz immerge il lettore in un`epoca appassionante, combinando una base storica ben documentata con una trama contemporanea, raccontando uno dei personaggi piu` affascinanti della storia. un uomo piu` evoluto del suo tempo che e` divenuto leggenda.

dopo "un tram a s.p.", indimenticabile viaggio nell`anima di un anziano, l`autore ci invita a esplorare il mondo degli adulti attraverso gli occhi di un bambino, tomas: con lui scopriamo cosa ci fa un aspirante guardalinee di rugby, nel cuore della notte, in un campo da golf, e il segreto per diventare intelligenti come un medico. come se non bastasse, ci vengono chiarite parecchie cose anche sulla vita sentimentale degli architetti e sul campionato europeo di falegnameria del 1927.

di fronte alla storia di libereso guglielmi, viene alla mente l`icaro involato di queneau, dove un personaggio fugge da un romanzo verso la realta`. libereso infatti ha avuto due vite. una immaginaria, come personaggio nel racconto di italo calvino un pomeriggio, adamo, scritto all`epoca in cui era giardiniere del professor mario calvino, padre dello scrittore. l`altra reale, vissuta intensamente come chi rinasce ogni giorno su questa terra che egli considera l`unico paradiso, e durante la quale e` diventato un giardiniere noto in italia e all`estero. la storia di libereso, espressione di uno spirito vitale e libero, a stento si lascia imbrogliare in una narrazione: come una pianta in perenne primavera "getta" e intreccia sempre nuovi ricordi da cui spuntano, a ogni pagina, curiose e talora affascinanti rivelazioni: sulla storia di questo secolo, attraverso le due guerre e il fascismo, sull`esperantismo, sul professor calvino, sul giovane italo. ma sono soprattutto le idee di libereso sugli uomini e sulla natura, che ne completano l`incantevole ritratto, a lasciare un senso di profonda simpatia e ammirazione in chi lo incontra per la prima volta.


il sogno americano. l`emigrazione degli italiani in usa, come la corsa all`oro e la conquista del west, rappresenta l`eterna sfida dell`uomo all`ignoto alla ricerca di un futuro migliore. la musica e` la colonna sonora di questa straordinaria avventura umana ma anche l`indicazione dei sorprendenti risultati raggiunti dai discendenti di quegli emigranti. l`emozionante epopea del vissuto quotidiano di milioni di uomini e donne accompagnata dai successi degli artisti che hanno creato la musica del nostro tempo.


un libro appassionato sull`alpinismo moderno, sull`ansia di avventura degli sportivi d`oggi, un alpinismo tante volte degenerato dalla ricerca dell`estremo, del successo, del record a tutti i costi. una critica aspra, a tutto campo. ma i diavoletti sono ovunque e mandano a rovescio il mondo. franco giovannini descrive con ironico disincanto gli aspetti piu` ingiusti e paradossali della convivenza sociale, disseminata di malefici e burloni diavoletti. prefazione di cesare maestri.

"se ci fosse stato un destino" - riflette josef blau, il protagonista di questo romanzo, apparso nel 1927 -, un inevitabile destino predeterminato, del quale si fosse stati vittime, "non si sarebbe potuto fare o dire nient`altro che quello ch`era gia` deciso, e lo si sarebbe fatto a cuor leggero". purtroppo, pero`, esistono sempre molte parole e molti gesti tra cui scegliere, ed essi possono suscitare l`ira del creatore e, soprattutto, possono finire col segnare in maniera inesorabile il destino di chi ci sta accanto. per questo motivo, josef blau, un un grigio e modesto insegnante di un liceo frequentato dai figli dei cittadini piu` ricchi, nella scuola di un quartiere agiato della citta`, opta, o crede di optare, per la non-scelta, per il silenzio e l`immobilita`, convinto com`e` che nulla che sia in grado di agire possa sfuggire alla colpa. "incolpevole rimaneva solo cio` ch`era privo di respiro", e` detto in un passo del romanzo. ma proprio questa scelta, che conduce addirittura josef blau ad una forzata freddezza nei confronti di selma, la bella moglie in procinto di dargli un figlio, finisce con l`innescare paradossalmente una serie di tragici avvenimenti, che si dipanano in una torbida atmosfera di candore e masochismo, di gelo e di orrore, e che hanno termine solo con il suo estremo ravvedimento.

sospeso sullo scenario magico della praga degli anni venti, "i mutilati" e` un romanzo figlio di quella atmosfera che oggi definiamo "praghese"; di quella crisi interiore - anche - che la psicanalisi riusci` a sezionare solo parzialmente. il romanzo narra la tragedia di un`esistenza messa da parte dalla poverta`, dal carattere alienante dei rapporti sociali, dalla melanconia sessuale, dal sadismo. franz polzer, umile e incolore impiegato di banca, sogna di combattere l`ostilita` del mondo con un ordine metodicamente perseguito. ma il fragile argine cede: e` la "realta`", infatti, a vincere e a fare degenerare l`immaginazione malata in un caos totale. quando clara porges, la donna presso cui ha affittato una stanza, si introduce nell`ordinato e angusto cosmo di polzer, le fobie paranoiche, le ossessioni cosi` faticosamente trattenute erompono e dilagano, segnando le tappe di un itinerario di dissoluzione che si conclude con un tragico rituale. la prevedibilita` logorante dell`agire diviene abiezione senza ritorno. alle spalle del carattere estremo di questo personaggio leso, umiliato, alle spalle della sofferta lucidita` di hermann ungar, della sua riflessione sulla mutilazione del senso, sta di certo l`ombra di fedor dostoevskij; ma si delineano anche la controllata follia di franz kafka, la fantasia di gustav meyrink, il masochismo degli adolescenti di franz werfel.

storie di (fedelta`, di amicizia e gratitudine, che hanno tutte per protagonista "il migliore amico dell`uomo". grazie alla penna di alcuni grandi scrittori, il cane diventa un indimenticabile personaggio letterario capace di esprimere, attraverso il suo sguardo, pensieri che non difettano di quella profondita` e razionalita` che riteniamo di nostra esclusiva pertinenza. questa raccolta di racconti ci fa riflettere sulla lunga e reciproca fedelta` che unisce l`uomo al suo speciale compagno di vita. a partire dall`incontro, che spesso e` un vero e proprio colpo di fulmine che li lega per sempre. ecco allora sfilare il bull-terrier carro "che vale piu` di molti uomini", e poi kastanka, rex, buck, riquet, bruto e roosevelt, insieme a tanti altri.

i "percorsi del pensiero itinerante", che stiamo coltivando per il bene comune, in questo libro si fanno "tramite" di un tema attuale che affonda in interessi e speculazioni di quell`interesse comune, denominato natura. "nei boschi tra il bene e il male" nasce dal poemetto di thomas maria croce, le cui parole, troppo attuali, chiedevano una cura particolare, naturale: roberta tudisco intesse i versi in una fitta trama con il suo sguardo globale; mario agostinelli ripercorre l`evoluzione scientifica ed economico-politica del rapporto tra natura e l`uomo; arturo schwarz canta di vecchi "muri/ alti/ pesanti/ spessi" che l`uomo ancor oggi "occorre abbia la lucidita`/ di abbattere/ veramente".

la lotta mortale tra due guerrieri indiani, uncas e magua, la ricerca di cora e alice, rapite dagli irochesi, le avventure dell`esploratore occhio di falco nelle immense foreste incontaminate del nord america, le fughe, gli inseguimenti, le battaglie... queste sono solo alcune delle vicende di un romanzo appassionante, un classico che dipinge fascino una storia eroica ed entusiasmante fino all`ultima pagina. eta` di lettura: da 9 anni.

se noi donne fossimo umane, saremmo trasportate come merce pronta a essere venduta dalla thailandia al bordelli di new york? saremmo date in sposa ai sacerdoti, in cambio di denaro per espiare i peccati della nostra famiglia, o per migliorare le prospettive terrene della nostra famiglia? ci sarebbe impedito di imparare a leggere e a scrivere? avremmo cosi` poca voce in capitolo nelle deliberazioni pubbliche e nel governo del paesi in cui viviamo? saremmo sessualmente molestate all`interno delle nostre famiglie? saremmo stuprate durante i genocidi per terrorizzare, espellere e distruggere le nostre comunita` etniche, o stuprate durante la guerra non dichiarata che si svolge ogni giorno e in ogni paese del mondo nel cosiddetto tempo di pace? e, se fossimo umane, e queste cose accadessero, non ci sarebbe nulla da fare in proposito?": catharine a. mackinnon non ha dubbi, quel che accade alle donne ha poco a che fare con i diritti umani e c`e` ancora moltissimo da fare, perche` nonostante i buoni propositi e le normative, la societa` resta sessista e a molte, troppe donne e` negata la dignita` oltre che l`eguaglianza. mackinnon, avvocatessa e ordinaria di diritto alla university of michigan law school e` da decenni impegnata a modificare un diritto che riflette il potere maschile. questa raccolta di scritti copre un ampio spazio temporale, dai primi anni `80 fino al 2000.

londra, charlotte street. jason priestley - ex insegnante, ex fidanzato cronico, aspirante giornalista ed eroe riluttante - ha appena incontrato la sua cenerentola. cercava di salire su un taxi tenendo in equilibrio un`incredibile montagna di sacchetti, borse e pacchi, senza riuscirci. jason e` intervenuto in suo aiuto, e i loro sguardi si sono incrociati per un magico istante pieno di promesse. un attimo dopo, lei se ne e` andata. ma a jason e` rimasto per sbaglio qualcosa in mano, una macchina fotografica usa e getta piena di foto gia` scattate... ora si trova di fronte a un dilemma: deve rintracciare la ragazza o rispettare la sua privacy? cercarla significherebbe seguire il consiglio di dev, il vulcanico amico con il quale jason condivide casa, bevute e (dis)avventure. insieme, dovrebbero imbarcarsi in una rocambolesca caccia al tesoro seguendo gli unici indizi che hanno, ancora gelosamente custoditi nella macchina fotografica. tra tentennamenti, errori e complicazioni di ogni genere, jason imparera` una lezione importante, ovvero che, nel tempo di un clic, le cose si possono sviluppare in modo del tutto inaspettato...

eliot nailles e paul hammer: due uomini, due archetipi prigionieri della cabala del loro cognome (nail e hammer sono, in inglese, rispettivamente chiodo e martello). uno e` un marito innamorato e un padre affettuoso, l`altro un bastardo psicotico, perduto in un mondo che non sa che farsene di tipi come lui. la culla del loro dramma magnetico e irresistibile e` il sobborgo di bullet park, ancora una volta un nome simbolico (bullet, proiettile) che ospita un`ossessione - quella di hammer per il "sacrificio" di una vittima predestinata - e allo stesso tempo e` la culla di quella media borghesia, americana ma non solo, che cheever ha ritratto come nessun altro.

l`adolescenza, la poverta`, firenze, l`amore, la guerra, la guarigione. raccolta dolceamara e autobiografica, "diario sentimentale" tocca i temi e le atmosfere piu` cari a pratolini, che lo definiva "un libro ancora assolutamente privato", quasi un sognante "congedo della giovinezza". sono racconti di bambini e adolescenti "sbocciati sugli orti e sulla strada" di periferie campestri o quartieri diroccati. come valerio, in "via de` magazzini", orfano di madre in una firenze popolare e falcidiata dalla guerra e dalle malattie. come i monelli di "una giornata memorabile", che vivono tra scazzottate di strada, piccoli furti, baci sull`argine dell`arno. ugualmente spavaldi, anche se non piu` fanciulli, sono il narratore delle cronache dal sanatorio e il protagonista di "il mio cuore a ponte milvio": la loro sfida, tenace e sfrontata, stavolta e` contro la morte - la malattia, la guerra - che minaccia di portarsi via gli anni piu` belli. tutti loro, giovani e meno giovani, ladruncoli o soldati, hanno in comune il cuore: quell`impeto generoso e popolano che li guida attraverso i rovesci della vita, incrollabile e saldo come solo il sogno di un ragazzo puo` essere.

nel 1978, il giovane studente di filosofia e attivista politico greg roberts viene condannato a 19 anni di prigione per una serie di rapine a mano armata. e diventato eroinomane dopo la separazione dalla moglie e la morte della loro bambina. ma gli anni che seguono vedranno greg scappare da una prigione di massima sicurezza, vagare per anni per l`australia come ricercato, vivere in nove paesi differenti, attraversarne quaranta, fare rapine, allestire a bombay un ospedale per indigenti, recitare nei film di bollywood, stringere relazioni con la mafia indiana, partire per due guerre, in afghanistan e in pakistan, tra le fila dei combattenti islamici, tornare in australia a scontare la sua pena. e raccontare la sua vita in un romanzo epico di piu` di mille pagine.

In un banale giorno di pioggia Amanda, commessa trentenne presso l`aeroporto di Malpensa, salva un giovane dalle grinfie di due ragazzine. Lo invita a casa sua e scopre che si tratta di Matthew Grennet, attore americano idolo delle ragazzine del nuovo continente, ma anche di Anouk, figlia della vicina di casa, che in realta` vive per la maggior parte del tempo da lei. Anouk e` in gita, ma Matthew viene rapito da una foto che la ritrae e, per sdebitarsi dell`ospitalita` di Amanda, chiama la giovane per farle gli auguri di compleanno. Nasce una corrispondenza fatta di telefonate e messaggi su whatsapp, finche` lui decide di farle una sorpresa e di andare a conoscerla...

Dall'autore premio Pulitzer di Le ore.
A volte il tessuto che ci separa si strappa quel tanto che basta a far passare la luce dell'amore.
A volte lo strappo è sorprendentemente piccolo.

Le discriminazioni e la violenza contro le donne e le persone omosessuali e transessuali sono oggi, almeno a parole, unanimemente condannati in Italia. Michela Marzano spiega al lettore la genesi e le implicazioni dell`idea di gender e, senza mai rinnegare le sue radici cattoliche, deostruisce le letture che ne danno oggi molte associazioni religiose. Soprattutto non esita mai a mettersi in gioco direttamente, raccontando se stessa e identificandosi nell`esperienza di chi ha vissuto da vittima innocente il dramma dell`esclusione.

Diffidare dei cartelli segnaletici: è la prima regola da osservare. Perché ogni ritratto di Arbasino si moltiplica in altri ritratti, in altre imprevedibili storie. O, come nel caso di Nicolson, il figlio di Vita Sackville-West, in un frenetico dramma che sconvolge quattro coniugi, otto suoceri e "parecchie zie cattive" – e che solo "un delirio dei Fratelli Marx sull’Orient Express" potrebbe eguagliare. Si aggiungano le scintillanti ‘trascritture’ teatrali e musicali, le conversazioni à batons rompus, gli ‘affondi’ critici che valgono un libro e le irresistibili scorribande fra i ‘santini’ nostrani: incluso De Amicis, còlto a Costantinopoli in un bagno turco: "Cioè, praticamente, ecco Al Pacino in Cruising".

alla fine degli anni novanta, new york e` tappezzata di manifesti che raffigurano i quadri di frida kahlo. un suo autoritratto viene venduto da sotheby`s per oltre un milione e mezzo di dollari. a hollywood si girano film sulla sua vita e i giornali di tutto il mondo la chiamano "la grande frida" o "la regina di new york". come se non bastasse, anche il mondo del glamour ne va pazzo: vengono stampate magliette, cartoline, poster con la sua immagine, abiti e gioielli che ne ricalcano lo stile. ma chi era veramente frida kahlo e perche` si parla ancora cosi` tanto di lei? nata nel 1910 a coyoacan, in messico, frida sembra un personaggio uscito dalla penna di gabriel garcia marquez: piccola, fiera, sopravvissuta alla poliomielite a sei anni e a un brutto incidente stradale a diciotto che la lascera` invalida, con tremendi dolori alla schiena che la perseguiteranno fino alla morte. nella vita privata e nella produzione artistica, frida e` combattuta tra due anime: il candore, da un lato, e la ferocia, dall`altro; la poeticita` della natura contro la morte del corpo. la vita di frida e` un viaggio che affonda nella pittura tradizionale dell`800, nei retablos messicani, in bosch e bruegel, ma che subisce prepotentemente il fascino degli uomini piu` potenti del suo secolo: come il muralista diego rivera (marito fedifrago che le rimarra` accanto fino alla fine) o trockij (di cui diverra` l`amante) o pablo picasso...

confinato nel nulla della campagna beneventana, un uomo trascina un corpo vicino alla riva di un fiume. e un prigioniero della camorra, guardiano di un cimitero invisibile in cui seppellisce cadaveri di sconosciuti che hanno pagato con la vita la loro disobbedienza. fino a quando, un giorno, riconosce gli occhi di un malcapitato, che per la prima volta gli viene portato vivo. mentre scava in quel deserto per preparargli la fossa, le sue ultime parole -


Lupodrillo ama correre nei campi e nei prati, e` la liberta`! sulla cima della montagna, per sentire l`eco, si mette a gridare. Lupodrillo ama la natura perche` e` meravigliosa! Quello che piu` gli piace, e` andare al mare per pescare il pesce e fare qualche tuffo. Immerso nella natura Lupodrillo osserva i piccoli animali e ascolta il dolce canto degli uccelli. Eta` di lettura: da 3 anni.

Fairy Oak e` un villaggio magico e antico, nascosto fra le pieghe di un tempo immortale. a volerlo cercare, bisognerebbe viaggiare fra gli altopiani scozzesi e le scogliere normanne, in una valle fiorita della bretagna, fra i verdi prati irlandesi e le baie dell`oceano. Il villaggio e` abitato da creature magiche ed esseri umani, ma e` difficile distinguere gli uni dagli altri. infatti, fate, maghi, streghe e cittadini comuni abitano quelle case di pietra da tanto di quel tempo che ormai nessuno fa piu` caso alle reciproche stranezze. e dopo tanto tempo, tutti si somigliano un po`! a parte le fate, che sono molto, molto piccole e luminose... E volano! i maghi e le streghe della valle le chiamano per badare ai piccoli del villaggio.



con un approccio didattico e passo per passo, questo libro permette di trasformare subito la teoria in pratica, imparando dalla costruzione di casi complessi che fanno uso di funzioni, calcoli, portali, tabelle e script avanzati. tra gli argomenti trattati: le relazioni e le formule piu` efficaci, gli script innovativi, i portali che si integrano con le tabelle, le protezioni, i loop. l`autore, attraverso le pagine di questo libro, porta il lettore nel laboratorio di filemaker pro per esaltare le sue esigenze, favorire i suoi progetti e costruire con lui il database che vorra`.

laura atkins ama molto vagabondare nel bosco vicino a casa sua. negli ultimi tempi pero` sono successi alcuni fatti strani e ora la ragazza e` piuttosto spaventata. i pipistrelli, per esempio, si alzano in volo in pieno giorno e aggrediscono le persone. poi, passeggiando fra gli alberi, si sentono lamenti animaleschi e grida inumane che fanno gelare il sangue. e che dire di quell`animaletto, simile ad un porcellino, che la aggredisce mordendola sul collo per succhiarle il sangue? laura vorrebbe chiedere aiuto a suo padre, ma non e` sicura di potersi fidare perche` anche lui e` diventato molto strano... eta` di lettura: da 9 anni.

erede del cosmopolitismo settecentesco e delle tradizioni democratiche elvetiche, gottfried keller, nato nel 1819 e morto nel 1890, e` rappresentante di un realismo inteso come compimento della tradizione classica. e in una svizzera omerica, in paesaggi di grandiosita` calma e solenne, che si compie il destino tragico dei due giovani innamorati, vittime dell`avidita` dei padri e storditi dalle dissonanze del mondo; in un pallido mattino d`autunno, consumato l`amore su un barcone alla deriva, si lasceranno cadere, tenendosi strettamente abbracciati, nelle fredde acque di un fiume.

le sette "satire", scritte dal 1517 al 1525 a parenti e amici nel corso della seconda stesura dell`"orlando furioso", col loro pacato andamento dialogico mostrano un ariosto confidenziale e autoanalitico. che si tratti di rivolgersi agli amici lontani in ungheria, di ripercorrere i suoi guai passati come segretario sottovalutato del cardinale ippolito d`este, di apprezzare il margine di autonomia che il nuovo lavoro gli consente, o ancora di chiedere consigli a pietro bembo per trovare un adeguato precettore per il figlio o infine di riflettere su vantaggi e svantaggi del prendere moglie, ariosto sa trovare spunti di arguzia. e con lui la satira smette di essere predica e invettiva per assumere un andamento affabile, privo di enfasi.

"la mattina del 6 ottobre 1885 si presento` nell`ufficio del commissario di polizia rurale della seconda sezione del distretto di s. un giovanotto decorosamente vestito e dichiaro` che il suo padrone, la cornetta della guardia a riposo mark ivanovic` kliausov era stato ucciso". unico indizio un fiammifero svedese, oggetto moderno e abbastanza ricercato nella russia ottocentesca da spostare gli investigatori verso una pista borghese, con un`esilarante sorpresa finale.

con `la nimmistica", claudio batta disegna un dettagliato ritratto del suo mitico personaggio malavitoso capocenere, originario del sud ma trapiantato a milano, impegnato nel furto delle auto per campare e nelle parole crociate per vivere.

protagonista di questo romanzo, originariamente pubblicato dal conte nuvoletti nel 1972 e` felicita, figlia di un contadino che, nella campagna mantovana di inizio novecento, e` riuscito a elevarsi al rango di "padrone". forte di una bellezza non comune oltre che di un carattere deciso, felicita a diciotto anni ha gia` scelto chi sara` il suo sposo: lisander, figlio di agricoltori di una casta "superiore", e fara` di tutto pur di riuscire nel suo intento. attorno alla storia di questo matrimonio di fidanzati lombardi, in cui si sente qualche eco manzoniana, nuvoletti costruisce con nostalgia e precisione un intero mondo, quello della societa` agraria padana non ancora rovinata dal consumismo e dall`evoluzione dei costumi.

"le lettere da capri" e` forse il romanzo piu` problematico e sfaccettato di mario soldati. ricco di sfumature e implicazioni, e` incentrato su un`intricata storia d`amore e gelosie, di ambiguita` e finzioni che si mescolano nella vita dei protagonisti: harry, giornalista e studioso d`arte americano che vive in italia, la moglie jane, sua connazionale, a lui legata da stima e fiducia piu` che da amore, e la romana dorothea, ragazza del popolo e prostituta per cui harry prova un`attrazione feroce e morbosa. sullo sfondo cosmopolita di roma, parigi, new york e capri si svolge la loro vicenda, una lunga complicazione sentimentale che ruota attorno a una duplice confessione e ad alcune lettere che jane, all`apparenza irreprensibile, ha scritto a un amante italiano.

riavutosi in ospedale dopo un attacco di cuore, un giornalista si ritrova, come vicino di letto, la piu` inquietante delle compagnie. il conte antoni stanislaw augusto dunin, nobiluomo polacco. nei tratti del volto, nella magrezza, nella ieratica foggia della barba assomiglia a tolstoj vecchio, ma la sua caratteristica e` un`altra: sa leggere i sogni di chi gli sta vicino. e cosi` il giornalista si vedra` scrutato fin nell`intimo piu` profondo, in cio` che egli stesso ignora o rimuove del suo passato, dei suoi amori, dei suoi lutti. una sensazione per nulla gradevole, ovviamente, ma a tal punto inconsueta e stupefacente da spingerlo, una volta dimesso, a mettersi sulle tracce dell`elusivo personaggio che, comunque, ha saputo suscitare la sua curiosita`.

e una raccolta di dieci egloghe in volgare costruite sul modello virgiliano, con il quale intendono volutamente competere, ma attualizzandolo e adattandolo alla situazione della corte ferrarese degli estensi. i dieci testi, in cui si esprime al meglio il gusto pittorico e idillico tipico di boiardo, con sfumature quasi fiabesche nelle descrizioni dei paesaggi e degli scorci della campagna dell`arcadia, delineano un confronto tra la realta` contemporanea, fatta di guerre e sofferenze, e il mitico mondo arcadico.

pubblicato per la prima volta nel 1966, "la busta arancione" narra la vicenda di un uomo costretto da antichi conflitti infantili e da lontane determinazioni psicologiche a condurre un`esistenza paradossale. ambientato tra torino e il lago maggiore, ci fornisce un ritratto di ineguagliabile finezza delle dinamiche relazionali e familiari dell`alta borghesia settentrionale dal ventennio al dopoguerra, delineando, sullo sfondo delle vicende del protagonista, un affresco della storia italiana del novecento imperniato sui cruciali eventi del 25 luglio e dell`8 settembre 1943.