

















da sempre le attese, i problemi e le tensioni dell`individuo devono fare i conti con le stesse istanze, le necessita` e i limiti imposti dalla convivenza sociale. le difficolta` di questo rapporto si riflettono nello stereotipo negativo per cui individuo e societa`, io e noi sarebbero concetti contrapposti. elias opera invece una sintesi tra i due termini, superando la contrapposizione attraverso l`immagine di una rete. gli esseri umani si modificano nel loro rapporto reciproco: nel loro incessante tessere e ritessere, nel dissolversi e ricostituirsi dei rapporti il singolo cresce, spesso senza accorgersene nemmeno, senza averne alcuna consapevolezza. elias affronta la questione cruciale del vivere civile tornando ancora a insistere sul concetto di "societa`", il nodo centrale del suo pensiero.

assieme a la civilta` delle buone maniere, questo volume costituisce la fondamentale opera che elias ha dedicato al "processo di civilizzazione", un`impresa che lo ha proiettato a pieno diritto nel gotha della sociologia del secolo scorso. nella sua interpretazione, durante il medioevo in europa prende avvio un processo insieme sociale e psicologico, che porta gli individui a interiorizzare norme di comportamento e meccanismi di autocontrollo sempre piu` vincolanti. e` in quell`epoca che i guerrieri imparano a dominare i loro impulsi e a rispettare nella dama la donna; e` in quegli anni che nasce la poesia come arte di avvicinarsi l`un l`altro attraverso il linguaggio, mentre declina nel contempo l`aggressiva fisicita` dei rapporti. il possente affresco di potere e civilta` ricostruisce l`origine di questo processo, collocandola nei meccanismi di feudalizzazione dell`europa medievale e nella costruzione del grande edificio politico delle monarchie nazionali.

viviamo nel presente, ma non viviamo il presente. facciamo una cosa e ne pensiamo un`altra. la mindfulness offre una opportunita`, quella di essere consapevoli, cioe` di essere davvero presenti nella propria vita, momento dopo momento, staccandoci da abitudini nocive e dipendenze mortificanti. possiamo iniziare a vivere con maggior equilibrio psicofisico semplicemente disciplinando con gentilezza la nostra attenzione, recuperando il tempo di guardare veramente alle cose per quel che sono, e non per quello che si e` abituati a pensare, a temere o a sperare che siano. imparare finalmente a rispondere, anziche` reagire, allo stress puo` far emergere un diverso e piu` sereno rapporto con la complessita` del vivere.

tra l`viii e il xv secolo si e` consumato nella penisola iberica un lungo conflitto fra cristianita` e islam. di questo complesso fenomeno durato sette secoli molto si e` scritto: battaglie, incursioni e assedi sono stati al centro di ricostruzioni accurate. il volume offre una sintesi che va oltre la storia politica e militare, e tratta il tema dell`espansione musulmana e della lenta reconquista cristiana anche in termini di storia culturale. col supporto di fonti sia latine sia arabe l`autore, accantonando contrapposizioni rigide, illustra tutta la fitta rete di relazioni quotidiane, scambi commerciali, rapporti culturali che caratterizzarono il periodo in questione, nel quale le identita` religiose e politiche si confusero notevolmente.


in questo testo ormai classico, pubblicato per la prima volta nel 1981, habermas analizza l`ipotesi che la razionalita` non sia esclusivamente di tipo funzionalistico, finalizzata cioe` a uno scopo e tale da ridurre gli individui a strumenti, ma possa essere di tipo discorsivo, ovvero piu` emancipativa, e scaturire dal dialogo tra soggetti non isolati nel mondo sociale. come il linguaggio non e` solo un insieme di termini ma anche discorso rivolto a qualcuno con cui ci si deve intendere (e che in quell`intesa si realizza), cosi` la legittimazione delle istituzioni politiche dipende in gran parte dalla

in questo testo ormai classico, pubblicato per la prima volta nel 1981, habermas analizza l`ipotesi che la razionalita` non sia esclusivamente di tipo funzionalistico, finalizzata cioe` a uno scopo e tale da ridurre gli individui a strumenti, ma possa essere di tipo discorsivo, ovvero piu` emancipativa, e scaturire dal dialogo tra soggetti non isolati nel mondo sociale. come il linguaggio non e` solo un insieme di termini ma anche discorso rivolto a qualcuno con cui ci si deve intendere (e che in quell`intesa si realizza), cosi` la legittimazione delle istituzioni politiche dipende in gran parte dalla


un secolo fa i grandi imperi nell`europa orientale crollarono. gli stati che ne hanno preso il posto hanno cercato di emanciparsi dal passato ma l`eredita` asburgica e ottomana e` ancora in molti modi presente. adottando una prospettiva post-imperiale, il volume riesce ad abbracciare in un`unica visione i balcani del novecento, visti come una grande regione caratterizzata da linee di continuita` che l`attraversano pur entro il succedersi dei regimi. confrontando a livello transnazionale gli sviluppi fondamentali in politica, societa`, economia e cultura, il volume mette in luce le differenze e le somiglianze sia dei singoli paesi, sia dell`intera regione nel piu` largo contesto europeo.

dalla marcia su roma al 25 luglio 1943, il volume ripercorre in un racconto puntuale e aggiornato i tratti salienti della vicenda ventennale del regime fascista e ne esamina le forme d`impatto sulla societa` italiana. dopo un capitolo introduttivo sul primo dopoguerra, il fascismo delle origini e la marcia su roma, sono analizzati l`instaurarsi e il consolidarsi della dittatura negli anni venti; i caratteri via via assunti negli anni trenta da un regime teso al totalitarismo; la natura, i limiti, il declino del consenso degli italiani; il mito dell`

adriana zarri (1919-2010), scrittrice, teologa ed eremita, ha saputo conciliare una profonda tensione spirituale e contemplativa con la partecipazione appassionata al rinnovamento cattolico e alle grandi battaglie sociali della seconda meta` del novecento. dotata di una forza di intervento radicale e di una rara qualita` interiore, come ricordano il filosofo mario tronti e il teologo giannino piana, univa la verve polemica, inflessibile strumento di affermazione di quella che per lei era la verita`, a una folgorante esperienza di dio che espresse nella creazione di eremi vissuti e condivisi come oasi di armonia naturale e di respiro cosmico. questo libro, attraverso fonti edite e inedite, ne ricostruisce per la prima volta la biografia, dall`infanzia a san lazzaro di savena (bologna), alla giovinezza nella compagnia di san paolo, alla maturazione di una scelta eremitica in luoghi appartati della campagna piemontese. ne ripropone la ricerca religiosa ispiratrice di una originale teologia mistica e trinitaria, la partecipazione con voce propria e distinta alle vivaci stagioni riformatrici prima e dopo il concilio vaticano ii, la pratica di un monachesimo estraneo a forme di istituzionalizzazione e autonomo dalle strutture ecclesiastiche. lettere, saggi, romanzi, articoli pubblicati su svariati periodici cattolici e laici - tra cui

tommaso labranca e` morto nell`estate del 2016. aveva 54 anni. infarto? suicidio? i suoi amici hanno opinioni diverse. in ogni caso, non molti si sono accorti della sua morte, perche` non molti sapevano chi fosse, al di fuori di una cerchia abbastanza ristretta di addetti ai lavori: scrittori, critici letterari, autori televisivi. ma i pochi che lo conoscevano pensavano che fosse uno dei piu` importanti intellettuali della sua generazione, forse il piu` importante: e se si leggono o rileggono i suoi libri si capisce che avevano ragione. dall`inizio degli anni novanta alla meta` degli anni dieci, dagli esordi con einaudi e dall`invenzione di anima mia con fazio e baglioni alle collaborazioni pagate a pezzo per

come funzionano le mafie? come reclutano le persone, come conducono i loro affari, come risolvono i conflitti e come ricorrono alla violenza? perche` elaborano un sistema cosi` complesso di rituali, regole e codici di condotta? in che cosa si differenziano tra loro, e perche` alcune mafie commettono molti piu` omicidi di altre? il libro mette a confronto sette organizzazioni mafiose: tre italiane (cosa nostra siciliana, camorra, `ndrangheta), cosa nostra americana, yakuza giapponese, triadi cinesi e mafia russa, illustrandone l`architettura e ponendo in relazione i diversi modelli organizzativi adottati con i diversi usi della violenza. sono inoltre discussi i dilemmi che queste organizzazioni devono affrontare per sopravvivere - le tensioni tra segretezza e consenso, legami di sangue e capacita` criminali, accentramento e decentramento -, nella convinzione che comprendere la logica organizzativa delle mafie e` indispensabile per poterle combattere efficacemente. infine, si analizzano i principali cambiamenti nei comportamenti e nelle strategie delle mafie italiane, l`espansione in nuovi territori e il ruolo sempre piu` rilevante dei soggetti contigui esterni.

il primo settembre 1939 le truppe tedesche attaccavano la polonia, due giorni dopo francia e gran bretagna dichiaravano guerra alla germania. iniziava un conflitto europeo che due anni dopo, con l`ingresso di urss, giappone e stati uniti, avrebbe raggiunto le dimensioni di una guerra mondiale. il volume ricostruisce puntualmente le ragioni all`origine del conflitto, mettendo in luce come esso non fu soltanto la "guerra di hitler", ma piu` in generale l`esito di una fondamentale instabilita` del quadro internazionale che vedeva il declino dei vecchi imperi coloniali di gran bretagna e francia e l`emergere di nuove potenze ambiziose e aggressive come la germania, l`italia e il giappone.

a forza di reset-spegni-riaccendi nella nostra realta` high-tech l`errore ha perduto il suo valore conoscitivo, mandando in soffitta uno dei modi di dire piu` comuni che ci ha accompagnato per generazioni, l`altrimenti saggio "sbagliando s`impara". l`errore ci sgomenta, non puo` riguardarci: soprattutto in ambito medico tendiamo a considerarlo troppo spesso inaccettabile e scandaloso. ma la nostra storia genetica ci ricorda come le specie sopravvivano adattandosi all`ambiente a partire da errori "casuali", talvolta fatali ma spesso utili e risolutivi. nel mondo al tempo dell`artificial intelligence, l`anomalia inevitabile dell`imperfezione e` ancora necessaria per avanzare nel cammino della conoscenza.

il manuale introduce i fatti macroeconomici in una prospettiva di confronto internazionale. questa nuova edizione, ampiamente rivista, ha introdotto una trattazione separata per l`economia aperta e un profondo aggiornamento dei dati. particolare attenzione e` riservata alla interazione fra mercati finanziari e reali, alla crisi e agli anni successivi di lenta ripresa, alla teoria della politica monetaria.







il laboratorio di un progressivo distacco dalla tradizione del novecento: cosi` appare la produzione letteraria italiana degli ultimi decenni. leggendola come riflesso di piu` generali trasformazioni socio-culturali in corso, simonetti non si limita a indagare autori canonici e capolavori isolati ma interroga l`insieme di innovazioni formali, preferenze tematiche ed orientamenti strutturali di un ampio campione di opere. al di la` di gerarchie consolidate e confini di genere, lo studio della grande letteratura si combina con l`interesse critico per quella produzione mediocre e media, sempre piu` diffusa, il cui principale obiettivo non e` conoscere ma evadere. una mappa del nostro campo letterario, una storia delle forme, un`interpretazione complessiva dei molti modi in cui si scrive oggi.

il sistema scolastico, il lavoro, la cultura capitalista, la chiesa, il ruolo della donna, la politica: come movimento di massa il sessantotto intercetto` i problemi innescati da un mondo che stava cambiando, e con la sua forte carica contestataria mise in discussione ogni singolo ambito della vita sociale. se le risposte che diede furono spesso velleitarie o sbagliate, esso tuttavia registro` e accompagno` quella transizione di civilta` di dimensioni epocali che si sarebbe manifestata appieno piu` tardi e che oggi ci sfida prepotentemente.











dalla rinascita ottocentesca allo scontro con la modernita`, all`impatto con la dimensione politica, alle posizioni piu` recenti dell`islam radicale e del pensiero femminile, questo libro traccia un articolato profilo del pensiero islamico contemporaneo. come gia` in epoca medievale, esso si rapporta dialetticamente con il pensiero e la filosofia occidentali, ma sviluppa proprie linee originali di ricerca. un quadro assai vario nel quale, accanto alle posizioni tradizionaliste, si moltiplicano voci dissonanti e coraggiose in cerca di una nuova identita` nel contesto di una cultura islamica proiettata nel moderno.

napoleone fu figlio della rivoluzione francese, e la sua straordinaria parabola e` comprensibile solo in relazione a quell`evento, che egli a un tempo prosegui` e liquido`. il libro traccia un bilancio complessivo della figura di napoleone stratega e statista, facendo il punto sulla sua azione politica e militare e su quel particolare regime autoritario-plebiscitario che fu il bonapartismo. sono inoltre illustrate la dimensione europea dell`avventura napoleonica, le sue ricadute per l`italia, e la fortuna che essa ha avuto nei due secoli successivi, nella cultura storica e politica come in quella letteraria.

il risorgimento italiano come processo che inizia alla meta` del settecento con l`illuminismo e termina con la fine del governo della destra nel 1876. nel libro sono esaminate le origini politiche, sociali ed economiche dell`aspirazione all`unita`, con una attenzione particolare al risorgimento artistico e letterario, alla questione della lingua, al ruolo delle donne; e` poi discussa l`unificazione del 1860, in quanto frutto in varia misura del risorgimento, della guerra e del lavorio diplomatico. il percorso si compie nel primo quindicennio del regno d`italia, siglato simbolicamente dal pareggio di bilancio.

con l`inizio del novecento si apre l`epoca storica, politica e culturale in cui si pongono le premesse per il dibattito filosofico attuale. sono gli anni della fenomenologia e dell`esistenzialismo, della psicoanalisi e della nuova attenzione per la dimensione sociale dell`individuo, del pragmatismo, della filosofia analitica, della relazione tra filosofia e logica. fra le personalita` di maggior spicco: husserl, heidegger, sartre, russell, moore e wittgenstein.

nei secoli passati l`italia e` stata meta di un incessante pellegrinaggio culturale. il grand tour, consuetudine delle classi colte europee, trovava infatti il suo culmine nel bel paese, in omaggio al quale diventava il viaggio in italia. come in concreto si svolgeva ce lo racconta la messe di diari, memorie, guide, epistolari a cui il libro attinge, restituendoci, grazie ad annotazioni ora sapide ora struggenti, l`esperienza viva di uomini e donne d`ingegno, di nobili, di artisti, di poeti, di studenti e di quanti si dettero con entusiasmo alla scoperta della penisola. ripercorriamo cosi` gli itinerari piu` battuti, sperimentiamo l`equipaggiamento e i mezzi di trasporto, riviviamo gli incidenti e le avventure, ma anche i sogni e a volte lo scoramento di quei primi turisti. ma c`e` dell`altro, perche` attraverso lo sguardo degli stranieri, la letteratura di viaggio puo` insegnarci un modo diverso di guardare all`italia. potremo cosi` fare l`unica, autentica esperienza di viaggio ancora possibile oggi: tornando sui passi di quegli antichi visitatori, in loro compagnia, fare nostre le loro mete favolose.

questa solida sintesi della grande guerra e` frutto del lavoro di due storici diversi ma affini: l`uno, rochat, esperto della dimensione prettamente militare; l`altro, isnenghi, versato nella storia della cultura. il volume intreccia cosi` felicemente due filoni di studio per ripercorrere vicende politiche e culturali ma anche operazioni militari; ideologie e sogni ma anche cifre e fatti. il racconto stringente di come la guerra fu voluta e non voluta, condotta e contestata, maledetta e ricordata, di quale ruolo vi giocarono le forze politiche e gli intellettuali, di quale fu l`agire e il pensare di generali, soldati e societa` civile, donne, prigionieri.

assistiamo oggi a una crisi strisciante, di enormi proporzioni e di portata globale, tanto piu` inosservata quanto piu` dannosa per il futuro della democrazia: la crisi dell`istruzione. sedotti dall`imperativo della crescita economica e dalle logiche contabili a breve termine, molti paesi infliggono pesanti tagli agli studi umanistici ed artistici a favore di abilita` tecniche e conoscenze pratico-scientifiche. e cosi`, mentre il mondo si fa piu` grande e complesso, gli strumenti per capirlo si fanno piu` poveri e rudimentali; mentre l`innovazione chiede intelligenze flessibili, aperte e creative, l`istruzione si ripiega su poche nozioni stereotipate. non si tratta di difendere una presunta superiorita` della cultura classica su quella scientifica, bensi` di mantenere l`accesso a quella conoscenza che nutre la liberta` di pensiero e di parola, l`autonomia del giudizio, la forza dell`immaginazione come altrettante precondizioni per una umanita` matura e responsabile.

si ripropone qui una importante e ormai classica opera: tre saggi in cui il grande filosofo francofortese si cimenta con il pensiero hegeliano, offrendone una difesa lucida e serrata. se nel primo studio predomina un`analisi storico-filosofica dei temi obbligati della riflessione di hegel, il secondo affronta il tema dell`esperienza - in particolare di quella scientifica vista in rapporto con la filosofia idealistica. il terzo saggio pone infine sotto la lente il problema di come mettere a frutto l`oscura densita` del linguaggio hegeliano.

non sono solo le verita` o le idee ad avere una storia, ma anche il criterio stesso di vero e di falso. attingendo a platone, aristotele, pausania, paul veyne esamina i differenti "regimi di verita`" in vigore presso quegli stessi greci a cui i moderni fanno risalire la nascita della storia, della ragione, della scienza. ecco che la verita` si configura come l`effetto del variare dei rapporti e degli interessi; nessuna verita` e` migliore delle altre, e` semplicemente incommensurabile con le precedenti e le successive, perche` i suoi orizzonti mutano costantemente.

il libro segue l`evoluzione del secondo conflitto mondiale fra il 1939 e il 1945, senza trascurare di indicarne origini e conseguenze. schreiber distingue le guerre

l`arrivo dei visigoti nel 376 segno` l`inizio dell`agonia dell`impero romano. altre orde di barbari dilagarono poi in gallia e altrove: nell`impossibilita` di respingerli, roma fu costretta a cedere sempre piu` terreno. nonostante l`energia dispiegata dagli ultimi grandi generali di roma, come stilicone, costanzo ed ezio, alla meta` del v secolo il territorio sotto il dominio imperiale era ridotto a poca cosa, con la perdita di gran parte delle province. nel 476 il barbaro odoacre depose l`ultimo sovrano, romolo augustolo, mettendo cosi` fine alla successione imperiale in occidente.

alla vita sociale si addice il motto del vescovo berkeley: essere e` essere percepiti o percepire. il modo in cui appariamo pubblicamente, la nostra figura, l`atta di immagini, suoni, odori, sensazioni tattili e persino sapori, viene colta dai sensi degli altri e valutata dal loro gusto, contribuendo a plasmare la nostra identita` e la forma del mondo in cui abitiamo. questo libro ci invita a guardare la societa` come un oggetto estetico, riscoprendo il valore delle apparenze sensibili contro il pregiudizio dualistico che ha attraversato la tradizione occidentale. muovendo dalla filosofia e incrociando la sociologia, la storia delle arti e la letteratura, esplora il regno dello spettacolo quotidiano, in cui dominano l`esposizione, la pubblicita`, la seduzione, e da cui si irradia l`illusione del prestigio.

i lettori troveranno qui una sintesi, compatta, maneggevole e arricchita da un`approfondita discussione storiografica di tutte le questioni nodali, della storia sovietica. il volume si divide in quattro parti: le prime tre sono costituite dall`esposizione della vicenda sovietica a partire dalla grande guerra e dalla rivoluzione d`ottobre fino all`incredibile e imprevisto scioglimento pacifico dell`urss nel dicembre 1991; la quarta enuclea i temi portanti emersi nel dibattito storiografico: il leninismo, lo stalinismo e il terrore, il peso dell`ideologia, le caratteristiche dell`economia, le campagne, le nazionalita`, la politica estera, i motivi del collasso finale.

questo volume va oltre i confini dell`antichistica, per inserirsi con forza nell`odierno dibattito sull`azione etica e politica. i greci furono consapevoli del fatto che valori e ideali devono venire a patti con la "fortuna", ossia con cio` che non prescinde da noi. e a questa commistione tra ambizione virtuosa e vulnerabilita` alla sorte che guarda nussbaum, rileggendo la tradizione tragica e filosofica. sulla scia di aristotele, l`autrice suggerisce che cio` che rischia di contaminare la purezza della virtu` e della ragione - impulsi inconsci, passioni incontrollabili - e` anche cio` che costituisce la specificita` della sfera umana: l`importante e` limitare i rischi e arginare il potere della fortuna.

questo volume traccia la parabola dell`urss dalle origini fino al suo trionfo sul nazismo. attingendo alla documentazione resasi disponibile dopo il collasso dell`urss e alle ricerche condotte su di essa, l`autore ha potuto operare una ricostruzione nuova, e diversamente credibile, di una storia che ha affascinato e impaurito il xx secolo. due dittature affini ma anche profondamente diverse, quella di lenin e quella di stalin, due guerre mondiali, una guerra civile e una guerra scatenata nel 1929 dal regime contro la popolazione, che causo` nel 1931-33 due carestie sterminatrici, nonche` la piu` grande operazione di terrore preventivo mai condotta in epoca di pace in un paese europeo formano lo sfondo in cui graziosi inserisce la costruzione del grande "esperimento" sovietico. al centro dell`attenzione vi sono l`ideologia, le mentalita` e i comportamenti del gruppo dirigente, dei contadini, degli operai, delle donne e degli intellettuali; le capacita` e i limiti di un sistema economico peculiare; le esperienze vissute dalle nazionalita`; e l`influenza che l`urss ha esercitato sia attraverso gli strumenti tradizionali, sia attraverso lo straordinario potere di attrazione di quella che e` stata l`ultima grande utopia nata in occidente.

dapprima ignorati, poi osteggiati, quindi accolti come benefattori del capitalismo finanziario barcollante, infine colpiti da pesanti perdite nella crisi finanziaria internazionale: i fondi sovrani sono saliti alla ribalta dell`opinione pubblica con investimenti eclatanti in aziende degli stati uniti e dell`unione europea. i paesi del golfo, singapore, cina, libia, russia, nonche` la norvegia, grazie ai loro ingenti surplus energetici e commerciali, sono i principali protagonisti di questo scenario. come nascono i fondi sovrani? quali sono le loro strategie di investimento? con quali conseguenze sul piano geopolitico? come si sono mosse le istituzioni internazionali per incentivarne la trasparenza? il volume risponde a questi interrogativi offrendo un quadro aggiornato del fenomeno.

usare le posate per mangiare, evitare di sputare nel piatto, soddisfare in privato i bisogni fisici ci sembrano comportamenti del tutto naturali. ma sono davvero tali o sono invece il risultato dell`evoluzione culturale? elias mostra, sulla base di fonti spesso curiose come i galatei, che anche le forme di convivenza piu` ovvie e quotidiane hanno alle spalle un processo di genesi storica. le "buone maniere" cominciano ad affermarsi alla fine del medioevo, con l`avvento della societa` di corte, una sorta di laboratorio dove si perfezionano tecniche di autodisciplina degli impulsi spontanei - per lo piu` smodati e violenti - cui i liberi cavalieri medievali potevano dare incontrollata soddisfazione. si costruiscono cosi` quei codici di comportamento, destinati col tempo a diffondersi in tutta la societa`, che saranno di fondamentale importanza nello sviluppo dell`eta` moderna. ma il "processo di civilizzazione" non e` affatto concluso: forse i posteri troveranno rozze e sorprendenti le nostre abitudini piu` raffinate.

grande classico della filosofia della scienza e della filosofia tout court, "congetture e confutazioni" testimonia della vastita` degli interessi di popper e dell`insostituibile ruolo da lui svolto nella cultura del novecento. accanto alle pagine dedicate a temi filosofici tradizionali, connessi con la teoria della conoscenza e la dialettica, e a questioni specifiche di filosofia della scienza, vi sono riflessioni in cui l`analisi storica costituisce l`occasione per riesaminare alcuni nodi della filosofia delle scienze sociali e della filosofia politica. e qui che giunge a compiuta elaborazione il celeberrimo concetto popperiano di "falsificazione di una teoria" come criterio di demarcazione tra scienza e non scienza. un`opera che consente di capire come, pur fra discussioni talora vivaci, popper costituisca un punto di riferimento essenziale per ogni visione non dogmatica della conoscenza umana.

fin dall`antichita` l`uomo usa il fuoco, strappa alle viscere della terra i materiali che lavora, bagna il suolo con acqua portata da canali artificiali, lavora e si impone alla natura grazie all`ingegno tecnologico. la tecnica da` all`uomo un potere enorme, gli fa sollevare grandi pesi e vincere battaglie ma al tempo stesso crea meraviglia e paura perche` sovverte e modifica. il volume introduce il lettore nella storia della tecnologia e nel difficile e variegato rapporto tra tecnica e societa`, tra ingegno e potere politico ripercorrendone le tappe fondamentali: dalla legge veneziana del 1474, la prima a riconoscere la tecnica come ingegno e a stabilire la proprieta` dell`inventore, fino al settecento in cui banchieri e imprenditori mettono a disposizione i capitali per lo sviluppo della meccanizzazione e incoraggiano l`invenzione con premi e incentivi; dai brevetti dell`industrializzazione fino alla prima guerra mondiale, in cui l`inventore diventa finalmente un eroe nazionale. infine, uno sguardo all`oggi e all`attualissima controversia sui brevetti, nella quale si osservano contraddizioni che la tecnica e le invenzioni si portano dietro dall`antichita`.

il sistema finanziario assolve compiti fondamentali per il funzionamento delle moderne economie: fornisce l`infrastruttura del sistema dei pagamenti e trasferisce le risorse da chi risparmia - le famiglie - a chi investe - le imprese e le amministrazioni pubbliche. il volume e` una guida introduttiva alle principali caratteristiche della finanza in italia, con particolare attenzione ai meccanismi del credito: analizza le decisioni finanziarie di famiglie e di imprese, la centralita` del ruolo delle banche e infine 10 norme volte a tutelare la stabilita` del sistema e la correttezza dei comportamenti degli intermediari, anche con indicazioni che consentono di interpretare le recenti e complicate vicende dei mercati finanziari.

i filosofi che vanno per la maggiore, in italia e fuori, sono da molto tempo quelli che sdottoreggiano sulla storia universale, sul destino della civilta`, sul senso della tecnica in generale, sul globale significato del sapere scientifico, quelli che sanno come e quando sono cominciati i nostri guai e dove inevitabilmente andremo a finire. paolo rossi, da quando ha cominciato a scrivere, ha polemizzato (a volte aspramente) con questo tipo di filosofia. questo suo libro sulle "speranze" e` scritto in uno stile chiaro e asciutto, non e` solo per i filosofi, ma per tutti coloro che non si accontentano di vivere e vogliono anche pensare. si parla di visioni "senza speranze", e quindi di letteratura apocalittica, delle previsioni catastrofiche fallite, della fine dell`occidente, del masochismo degli intellettuali, dell`impellente bisogno, che molti di loro manifestano, di "uscire dall`occidente"; ma si parla anche di "smisurate speranze", di immaginari paradisi collocati in un altrove geografico, di coloro che hanno aspettazioni eccessive e coltivano il mito dell` uomo nuovo, dell`utopismo come ideologia diffusa.


questo volume propone una reinterpretazione del mezzo millennio (500-1000) che sta tra la fine dell`impero romano e la rinascita dell`europa cristiana, periodo comunemente considerato intermezzo di decadenza e frammentazione, "secoli bui". l`autrice sostiene che quel periodo e` in realta` caratterizzato da grandi e importanti trasformazioni oltreche` da marcate differenziazioni locali. la sua indagine si appunta non tanto sulle vicende politico-istituzionali o economiche ma esamina, secondo un approccio piu` antropologico, comportamenti e valori. lavorando rigorosamente su fonti d`epoca, l`autrice mette cosi` in luce la condizione dell`umanita` del tempo rispetto all`ambiente in cui viveva, le dinamiche demografiche, le risposte alle calamita`; poi le relazioni interpersonali: l`amicizia, la parentela, i rapporti fra i sessi; le gerarchie sociali; le concezioni del potere. ne viene il convincente ritratto di un`epoca multiforme che sta per molti versi all`origine delle diverse specificita` culturali dell`europa.

con "res publica romana" s`intende lo stato formato dalla citta` di roma e dai suoi territori di conquista nel periodo compreso tra il vi e il i secolo a.c. piccola citta` del lazio, roma si proietta verso la conquista e l`assoggettamento dell`intero bacino del mediterraneo e oltre, fino a diventare una potenza mondiale. il libro sintetizza le complesse vicende politiche, sociali ed economiche che hanno segnato la vita della repubblica dai suoi esordi alla fase conclusiva: la caduta della monarchia, le guerre contro i nemici esterni, la fondazione delle colonie, il flusso delle ricchezze, l`ingresso di nuove classi nella vita politica. sono infine delineate le ragioni della decadenza, con il progressivo accentramento del potere in poche mani, l`acutizzarsi delle crisi sociali e l`indebolimento delle istituzioni repubblicane, che apriranno la strada all`impero.

rossini fu un grande musicista del xix secolo, che a vent`anni era gia` ricercato e famoso. il "cigno di pesaro" ha continuato ad attirare l`interesse dei lettori di pari passo con la grande popolarita` a teatro delle sue opere, dal "barbiere di siviglia" alla "cenerentola, al "guglielmo tell". negli ultimi anni la fondazione rossini e il "rossini opera festival" pesarese hanno inaugurato una nuova stagione di attenzione e di studio su rossini, di cui la biografia di emiliani raccoglie i frutti. seguendo con minuzia le vicende rossiniane, emiliani compone un quadro vivace e affollato, pieno di dettagli sconosciuti, in cui tratteggia la vita del compositore nel piu` largo contesto storico e culturale che si trovo` ad attraversare.

tra ogm e bio, cucina etnica e cibi vegetariani, digiuno rituale e grande abbuffata, tanta parte della nostra vita - anche emozionale - ruota attorno al cibo. facendo il punto sull`alimentazione contemporanea, il libro parla dei mutamenti che l`attraversano: qual e` l`impatto della globalizzazione? che cosa ne e` dei modelli alimentari tra macdonaldizzazione e reinvenzione delle cucine locali? in che modo l`organizzazione della vita quotidiana condiziona i modi di mangiare? di che cosa e` spia il fenomeno dell`obesita` e come interpretare l`ansia che spesso si accompagna al comportamento alimentare? nel fornire una risposta a tali interrogativi, l`autore intende accreditare, attraverso il concetto di "spazio sociale alimentare", un approccio scientifico nuovo a questi temi, che metta a frutto il contributo della sociologia del consumo, della riflessione sulle tecniche del corpo, della sociologia della cultura e persino della sociologia dell`immaginario.

walter benjamin (1892-1940), filosofo, letterato e teorico della cultura ebreo-tedesco, e` oggi riconosciuto come uno dei piu` originali e acuti pensatori dell`intero novecento. le sue opere, da "il dramma barocco tedesco" (1928) a "l`opera d`arte nell`epoca della sua riproducibilita` tecnica" (1936), sono altrettante pietre miliari nella riflessione critica ed estetica del secolo scorso. la sua vicenda personale, segnata dal fallimento accademico, dall`esilio a parigi e infine dalla tragica morte sulla strada della fuga verso gli stati uniti, appare tipica di un certo tipo di intellettuale, emarginato in vita ma acclamato successivamente come uno "che apre il cammino", un precursore per eccellenza. sulla base di una lettura ravvicinata non soltanto dei suoi scritti piu` noti, ma anche di alcuni dei suoi saggi e frammenti meno conosciuti, il volume di gilloch fornisce una lucida introduzione alla figura e all`opera benjaminiana. ne deriva cosi` un`interpretazione originale dei suoi lavori, che mette in luce la fitta trama di interconnessioni che lega insieme una produzione apparentemente disparata.

quanta ce n`e` e da dove viene? chi la amministra e con quali regole? una risorsa preziosa da non sprecare ma anche un diritto da garantire a tutti. dal problema della siccita` alle guerre dell`acqua, una ricchezza importante per gli ecosistemi naturali e il nostro sviluppo economico, che richiede uomini, infrastrutture, tecnologia.

anche se puo` sembrare un genere minore nella gerarchia delle scritture dell`io, come le autobiografie, le confessioni, le memorie e gli epistolari, il diario privato e personale ha in realta` accompagnato la vita di moltissime persone, autori celebri e gente comune, da almeno tre secoli, trasformandosi nel tempo ed espandendosi con fortuna negli attualissimi blog. l`autrice esplora da vicino alcuni elementi costitutivi della scrittura diaristica - il ruolo della quotidianita` e il cuore messo a nudo - che accomunano gli autori e i tempi piu` diversi, da stendhal a baudelaire, da la rochelle alla anonima donna di berlino, che scrive durante la conquista russa del 1945. eventi e pensieri della quotidianita` si intrecciano cosi` alle prove d`autore e alle riflessioni sull`esperienza creativa nei testi di kafka, woolf e pavese in cui il mestiere di vivere e il mestiere di scrivere combaciano perfettamente. e i diari scritti nei tempi bui e violenti della guerra mostrano che neanche la tragedia individuale e collettiva riesce a sopprimere del tutto la resistenza della vita quotidiana. come scrive giancarla arpinati "tutto il mondo trema e io sono felice davanti allo specchio con i miei orecchini nuovi".

con una popolazione che viaggia verso gli ottanta milioni di abitanti (quanto la germania unita), a cavallo fra europa e asia, frutto di uno dei piu` clamorosi processi di modernizzazione forzata del novecento, con una crescita economica assai forte e un reddito pro-capite che gia` supera quello di bulgaria e romania, con un record non immacolato in materia di tutela dei diritti umani ma al tempo stesso impegnata da anni a migliorarlo con appropriate riforme, la turchia e` candidata ufficiale, pur non senza contrasti, all`accesso nell`unione europea, dove lavorano da anni milioni di suoi immigrati. guidata da un partito islamico moderato che pare non rimettere in discussione la laicita` dello stato e che punta a costituire un vero e proprio modello, animata da una tradizione nazionalista forte che fatica ad accettare la presenza di minoranze importanti prima fra tutte quella curda, e` una componente fondamentale della rete di alleanze occidentali a partire dalla nato. questo libro aiuta a comprendere le ragioni per cui gli europei devono fare i conti con un paese che non e` una ex colonia di una grande potenza europea, bensi` la parte di un ex potenza europea, l`impero ottomano.