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tobino, ne "la brace dei biassoli" (1956), il suo libro piu` personale e doloroso, rende omaggio alla figura della madre, maria biassoli, da poco scomparsa. come nella "vita nova" dantesca, lo scrittore muove dal dolore per la perdita di una donna amata assurta ad archetipo di femminilita`, snodando poi il racconto, quasi un succedersi di quadri di una sacra rappresentazione, o di stanze di una canzone, tra prosa e poesia, in una continua alternanza tra opposte tensioni emotive e stilistiche. al centro, la figura di maria che, tornando a vezzano, il paese di famiglia incastonato tra monti e fiume, in un entroterra ligure aspro e dolcissimo, sente rinascere le antiche emozioni, la brace rifarsi fiamma; e attorno a lei, i membri della famiglia biassoli, un formicolare di volti e vicende che spingono l`autore - in un romanzo che a detta di italo calvino si presenta come "il piu` sciolto e limpido nella sua prosa" - a rimeditare "sugli affetti e i legami fra chi vive e chi muore, sul valore e il segno del nostro stare al mondo".

nato all`ombra delle dolomiti, per tutta la vita dino buzzati nutri` un forte amore per la montagna. valente alpinista, viveva la dimensione delle altezze in un modo tutto suo, esistenziale, tanto da farne un elemento fondamentale della sua arte: i monti ricorrono spesso nei suoi romanzi, nei suoi racconti, nei suoi enigmatici quadri. e anche nelle sue prose giornalistiche, a ragione considerate opere letterarie. ce lo testimoniano i pezzi raccolti da un grande studioso di buzzati, lorenzo vigano` in questa antologia: due volumi in cofanetto che restituiscono tutta la magia delle alte quote raccontate dalla penna di uno scrittore che le ha amate come nessun altro.

nel centocinquantenario dell`unita` d`italia, bruno vespa ripercorre quasi due secoli di vita italiana - dai primi vagiti del risorgimento alle ultime convulsioni dello scontro tra berlusconi e fini - componendo un affresco in cui gli uomini e le donne che hanno fatto (e stanno facendo) il nostro paese escono dal pantheon della storia per raccontare le loro vicende politiche e private. rivivono cosi` le gesta e gli amori degli "eroi" dell`epopea risorgimentale: cavour, impegnato a tenere a bada i drammatici pasticci organizzativi di mazzini e lo spirito d`avventura di garibaldi; vittorio emanuele ii e la contessa di castiglione, con le loro imprese erotiche e patriottiche. e poi la geniale spregiudicatezza di giolitti, convinto monogamo, e le follie sessuali e politiche di d`annunzio; la tempestosa vita sentimentale di mussolini e la solitudine di gramsci. e ancora, il drammatico confronto tra de gasperi e togliatti, tanto diversi in politica come in amore, e l`italia del miracolo economico, in un mondo congelato dalla guerra fredda. moro, fanfani e andreotti, protagonisti democristiani della lunga stagione del centrosinistra e del "compromesso storico"; l`irriducibile antagonismo tra craxi e berlinguer, gli anni di tangentopoli e, infine, l`avvio traumatico della seconda repubblica e del lungo protagonismo di berlusconi nella vita politica italiana.


rappresentate entrambe nel 161 a.c., "eunuchus" (l`eunuco) e "phormio" (formione) furono i maggiori successi di pubblico e commerciali di terenzio. tratte rispettivamente da un soggetto di menandro e di apollodoro di caristo, celebri commediografi greci, negli intrecci sembrano non discostarsi dai canoni del genere: giovani innamorati, situazioni contrastate, gelosie, bambini perduti di cui si ritrovano le origini portando cosi` al felice scioglimento finale. ma tutta nuova e`, in questi come negli altri testi di terenzio, l`attenzione per la psicologia dei personaggi, indagata con finezza e con una lingua elegante e raffinata, degna dei piu` esclusivi circoli letterari dell`antichita`, cui l`autore apparteneva.

"le storie presenti in questo libro sono tutte vere. non c`e` gran merito nell`averle trovate, basta saper guardare nelle nostre citta`, nei nostri sgabuzzini, nelle nostre stesse case. l`immigrazione non e` un fenomeno transitorio, e` strutturale. molti italiani non si accorgono di parlarne storcendo un po` il naso, come davanti alla scena di un film che ci infastidisce, pensando che basti uscire dal cinema per non guardarla piu`. ma questo fenomeno non diminuisce, anzi, aumentera`." un giornalista ha raccolto le testimonianze di tanti stranieri giunti nel nostro paese: vicende molto differenti le une dalle altre, uomini e donne di diversa provenienza etnica, geografica, sociale, culturale, diverso destino, diversi valori. cio` che ne emerge e` l`istantanea di un panorama in continuo mutamento, nel quale molti vivono in condizioni di miseria e degrado, fantasmi invisibili nella nostra societa`, ai margini; alcuni sopravvivono piu` o meno dignitosamente; ma ci sono anche quelli che possono dire di avercela fatta, di essere riusciti a raggiungere un tenore di vita decente, di essersi integrati.

abbiamo i cellulari ma non abbiamo piu` i bambini. in un mondo rovesciato, oggi il superfluo costa meno del necessario. vai a londra con 20 euro, ma per fare la spesa al supermercato te ne servono almeno 40. sale il costo della vita, dal pane alle bollette; stiamo consumando le risorse del pianeta; e dal mondo non vengono segnali di pace. giulio tremonti ha compreso cio` che sta emergendo nella consapevolezza comune: la globalizzazione, tanto celebrata, ha un lato oscuro, fatto di disoccupazione e bassi salari, crisi finanziaria, rischi ambientali, pericolose tensioni internazionali. e, per l`europa in cui viviamo, di un doppio declino: cadono sia i numeri della popolazione, sia i numeri della produzione. tremonti racconta le cause della situazione attuale, i passi falsi della politica e le spietate dinamiche della finanza internazionale, delineando i contorni della crisi globale di cui ogni giorno vediamo singoli episodi. ma cerca anche di indicare una strada percorribile per superare questo momento e vincere la paura. la pianta della speranza non puo` nascere solo sul terreno dell`economia, ma su quello della morale e dei principi. si tratta di rifondare la politica europea a partire da sette parole d`ordine: valori, famiglia e identita`; autorita`; ordine; responsabilita`; federalismo. e in tutti questi campi bisogna ritornare alle radici dell`identita` europea, in un percorso che va nella direzione opposta e contraria rispetto al `68 e ai suoi errori.