
un viaggio tra gli elementi essenziali della fisica quantistica, tra le storie degli esperimenti e dei protagonisti che hanno trasformato la nostra comprensione dell`universo. la fisica quantistica e` la punta di diamante della scienza moderna. da ormai un secolo, tuttavia, e` anche una teoria estremamente problematica, attraversata da profondi disaccordi interni, strani paradossi e implicazioni spesso fantasiose. che si tratti del gatto di schrodinger, una creatura al tempo stesso viva e morta, o della credenza che il mondo non esista indipendentemente dalle nostre osservazioni, la teoria quantistica mette in dubbio i nostri assunti fondamentali sulla realta`. ne "la rivoluzione incompiuta di einstein", il fisico teorico lee smolin sostiene provocatoriamente che i problemi che hanno tormentato sin dall`inizio la disciplina sono irrisolvibili per la semplice ragione che la teoria e` incompleta. vi e` molto altro che attende di essere scoperto. il nostro compito deve essere quello di andare al di la` della meccanica quantistica, arrivando a una descrizione sensata del mondo su scala atomica.

una famiglia americana, gli hildebrandt, all`inizio dei tumultuosi anni settanta: un microcosmo di sogni, paure, rivalita` e sensi di colpa. sono i giorni dell`avvento dell`anno 1971, a new prospect, chicago, ma gli hildebrandt non sembrano ansiosi di festeggiare il natale. russ, pastore di una chiesa locale, desidera un unico regalo: passare qualche ora in compagnia di frances cottrell, un`adorabile parrocchiana che mette a dura prova la sua fede e il suo matrimonio. sua moglie marion sa che i tempi turbolenti non garantiscono la stabilita` coniugale, e teme che i brutti segreti che ha sempre nascosto a russ stiano per venire a galla. mentre i loro figli, clem, becky e perry, sono gia` prontissimi a sognare una vita diversa. con l`ironia e l`empatia che sono la cifra della sua letteratura, jonathan franzen racconta una storia unica e insieme universale, sullo sfondo di un paese che non ha mai smesso di rifondare i propri miti.

quando "ragazze di campagna" fece la sua apparizione, nel 1960, si grido` allo scandalo. la chiesa irlandese tento` letteralmente di mettere al rogo il romanzo, colpevole di aver raccontato il desiderio di una generazione di donne che rivendicava il diritto di vivere e parlare liberamente della propria sessualita`. ma con il suo lirismo e coraggio, la storia di kate e baba ripresa poi nei due romanzi successivi - la ragazza sola e ragazze nella felicita` coniugale - ha continuato a ispirare generazioni di lettori.


in questa "vita" risaltano le ambizioni e la vivissima intelligenza di san francesco, le debolezze e i difetti del carattere, ma anche le superstizioni radicate che egli aveva in comune con gli uomini del suo tempo. in questo modo l`autrice ha cercato di percepire il significato della santita` di francesco e della sua dissonante diversita` rispetto al contesto storico nel quale si trovo` ad agire. con una prefazione di jacques le goff.

la fortuna popolare - cominciata gia` nel trecento - ha finito col rendere dante un`icona, nel senso di un simbolo legato a un immaginario condiviso. il centenario appena celebrato ha dimostrato una volta di piu` quanto sia grande la vitalita` di dante a sette secoli dalla sua morte. ma mai come in queste celebrazioni e` stato chiaro che dante sopravvivra` ancora a lungo anche grazie a quella percezione collettiva che lo ha reso ormai in tutto il mondo una straordinaria icona pop. c`e` il dante emblema della nostra identita` culturale, la cui effigie passa dalle lire agli euro. c`e` l`immagine di dante usata gia` da tempo, non solo in italia, come marchio commerciale e in chiave pubblicitaria. c`e` il dante personaggio che ritorna - fino in america, fino in giappone - nelle trame di libri, film, fumetti, giochi di successo. tutte proiezioni popolari di quell`inarrivabile poeta in grado di cantare con una potenza senza pari l`amore, la morte, la bellezza, l`orrore, la vita terrena e quella ultraterrena.


il tramonto degli anni settanta, la musica e la politica, la repressione e la lotta armata, le controculture e le

nessun altro pensatore ebbe modo di conoscere altrettanto bene il passaggio dalla vecchia europa alla societa` moderna. che si tratti dell`illuminismo, della rivoluzione francese, del dominio napoleonico, delle guerre di liberazione, dell`industrializzazione o delle grandi scoperte, il mondo durante i decenni di vita di georg wilhelm friedrich hegel cambio` radicalmente e irreversibilmente. e lo fece attraverso idee che sfociarono in rivoluzioni politiche, industriali, estetiche ed educative. non a caso, secondo hegel la filosofia doveva elaborare il concetto del proprio tempo: non verita` eterne, dunque, non il fondamento di tutto l`essere, ma il proprio tempo in concetti. jurgen kaube racconta la vita di hegel, ne spiega l`opera e mostra come tutti gli sconvolgimenti epocali convergessero verso un tentativo di rivoluzione finale: quella del pensiero. hegel lavoro` a jena, il centro intellettuale del classicismo, trovando ispirazione in schiller, goethe e in molte altre eminenti personalita` del suo tempo. grande polemista, amava discutere, per esempio con i romantici; trovava interessante e assorbiva tutto cio` che era nuovo. kaube presta particolare attenzione anche alla vita privata del filosofo: al figlio illegittimo, morto di malaria in indonesia, o alla sorella, che partecipo` alla congiura repubblicana nel wurttemberg...

questi 350 sonetti, metricamente precisi ma assolutamente moderni per linguaggio e cadenze, costituiscono un libro che gia` per le dimensioni e per le scelte formali si caratterizza come abnorme rispetto alla media delle raccolte di poesia contemporanea, come una sorta di mostro virtuosistico sotto il quale non sara` difficile rinvenire un incandescente nucleo di disperazione. e un`autobiografia intellettuale in forma di canzoniere, con tutti i riferimenti e gli omaggi ai maestri e agli amici, ma anche un percorso esistenziale a dir poco complicato. e anche, se non soprattutto, un libro politico che sa trasformare la disperazione individuale in invettiva contro i sistemi economici, sociali, culturali. non manca il ripensamento sul proprio percorso di scrittore, sugli errori e i compromessi effettuati, tutti pagati in prima persona. ma tutto questo prende un senso che trascende le contingenze storiche e biografiche, anche per via di questo metro, il sonetto, che lega il libro a una tradizione quasi millenaria. la raccolta diventa cosi` una sorta di testamento, non solo del poeta, ma della poesia italiana. al di la` dei modi consueti all`autore di incrociare l`alto e il basso e di giocare con le parole, i "sonetti del giorno di quarzo" hanno l`aspetto di un libro assoluto, definitivo.


dove vorresti essere con un milione di euro in piu` e parecchi anni in meno? un figlio, il ritorno a casa, la partita finale con la sua famiglia. e quell`ossessione che lo muove da sempre: la vita non e` avere di piu`, e` rischiare per avere tutto. un romanzo tesissimo e profondo sulle passioni che ci rendono vivi, sugli amori mai dimenticati, su chi scrive il proprio destino dando fuoco all`anima. sui padri e le loro eredita` nascoste. i gabbiani a rimini non urlano mai. in nessuna stagione dell`anno, neanche quando sandro torna a casa dopo aver vissuto a milano, e trova suo padre con la testa sempre piu` dura. neanche quando passano i mesi e si accorge di essere rimasto li` con lui per affrontare la loro partita piu` grande, facendo un vecchio gioco: dove vorresti essere con un milione di euro in piu` e parecchi anni in meno? da giovane nando pagliarani aveva il torace da nuotatore e un destino interrotto. ha lavorato sui bus turistici, fatto il ferroviere, posseduto il bar america, ma l`unica voce che dovrebbe esserci sul suo documento d`identita` e`: ballerino. perche` lui e sua moglie hanno ballato come diavoli, in tutte le competizioni della riviera romagnola. ballavano per vincere. anche a sandro piace vincere, e` una malattia di famiglia. ma la sua danza e` pericolosa. le prime volte al tavolo da gioco era lui il tizio da spennare, poi e` diventato lo sbarbato da tenere d`occhio. quel che e` certo e` che prima aveva un lavoro stabile e programmava con giulia un futuro. e adesso? cos`e` rimasto a sandro, che voleva avere tutto? cosa rimane a ciascuno di noi, ogni volta che sfidiamo la fortuna? marco missiroli firma il suo romanzo piu` potente e maturo, raccontando la febbre di un giovane uomo pieno di slanci e difetti, di una citta` di provincia che vive alla grande solo una stagione all`anno, di una famiglia arsa dall`amore e dalla smania.

questo e` un elogio della lentezza, intesa come elogio della lettura e della scrittura attenta. se scrivere e` indugio intorno al

oggi ci rendiamo sempre piu` conto di vivere in un mondo in cui ogni cosa e` collegata alle altre. ma come decifrare questa complessa architettura di relazioni? e che significa tutto cio` per l`economia, la scienza e la vita di tutti i giorni? la teoria delle reti costituisce un nuovo paradigma per indagare la multiforme varieta` del mondo interconnesso che ci circonda. nella ricerca attuale le reti non sono piu oggetti statici, ma possono trasformarsi, crescere, disgregarsi, evolversi: l`analisi della loro dinamica e` un settore di ricerca in rapido sviluppo, le cui potenzialita` di applicazione sono ben lungi dall`essere esaurite.

1901. la peste dilaga sull`isola di mingher e l`uomo chiamato a fermarla viene ucciso in circostanze misteriose. nel destino di quella piccola isola e dei suoi abitanti orhan pamuk ha ricreato un mondo, parlando al nostro presente con una forza e un`intensita` che sono quelle della grande letteratura. nell`aprile del 1901 un piroscafo si avvicina silenzioso all`isola di mingher,


una sorella e un fratello decidono di trasferirsi nella casa della loro infanzia a tokyo, nel quartiere di suginami. per lunghi anni sono stati separati da una distanza incolmabile ma ora, adulti e soli, miyako e ryo cercano insieme un nuovo equilibrio tra i ricordi che disordinati riaffiorano: il ticchettio ostinato degli orologi amati dal padre, le piante di mami nel piccolo giardino, le colazioni della domenica, i giochi nei caldi pomeriggi d`estate. e qui, nelle stanze affollate dai fantasmi della felicita` passata, i desideri piu` segreti e proibiti premono per tornare alla luce.

viene pubblicato qui, in una nuova edizione italiana che ne restituisce tutto il suo carattere dirompente, il celebre saggio "noi rifugiati". hannah arendt lo scrisse di getto nel 1943, a due anni dal suo arrivo a new york. testimonianza esistenziale di un`apolide d`eccezione, ma anche primo manifesto politico sulla migrazione, e` una lettura indispensabile per orientarsi nello scenario politico attuale, dove e` andata aumentando la massa di coloro che, presi tra le frontiere nazionali, vengono considerati corpi estranei, rifiuti ingombranti. che ne e` dell`accoglienza? e della partecipazione al mondo comune? ricostruisce la lezione di arendt, e riflette sui diritti umani dei rifugiati, il saggio conclusivo di donatella di cesare. gli stati nazionali continuano a discriminare e respingere, mentre si moltiplicano i campi di internamento e le zone di transito a cui, nelle periferie dell`ordine mondiale, sono consegnati gli esseri umani ritenuti

dalle prime statue greche alle invenzioni di michelangelo, cellini, vasari, bernini, canova, fino alle forme e alle figure del ventesimo secolo di moore, arp e molti altri. presentata nella forma del racconto (il volume raccoglie in edizione economica tutto il ciclo delle lezioni di wittkower nel 1970-71), questa storia propone un`interpretazione della scultura radicalmente diversa rispetto a quella canonica. l`autore ci fa entrare nei laboratori dei piu` importanti artisti di tutte le epoche e ci fa vedere come nasce l`idea di una scultura e come, con quali strumenti, si puo` realizzarla, evitando di cadere negli specialismi e nelle trappole retoriche degli storici dell`arte

la nuova traduzione di paolo bertinetti si basa sulla versione del testo che tennessee williams scrisse per la messa in scena del 1974 e si discosta significativamente da quella originaria scritta per il primo allestimento del 1955. il testo del 1955 aveva subito una revisione importante da parte del regista elia kazan. quando sull`onda dell`enorme successo teatrale venne pubblicato, williams volle presentare due versioni del terzo atto: una, chiamata broadway version, era quella andata in scena; l`altra, chiamata cat number one, cioe`

gli anni turbinosi di un`italia ove i nodi di una modernizzazione non risolta vengono al pettine. anni settanta: il decennio piu lungo del secolo breve inizia nel 1966 con gli

che le parole abbiano un significato e che noi - quando siamo competenti in una lingua - siamo in grado di comprenderlo e` un fatto che diamo per scontato. ci sono pero` domande a cui e` difficile rispondere, come: cos`e` il significato? come facciamo a comprendere il significato degli enunciati? e come facciamo a farci capire anche quando insinuiamo invece di dire le cose in modo esplicito? come facciamo a comprendere le battute, le parolacce e le metafore? per comprendere il linguaggio abbiamo bisogno di una mente. ma anche la mente e` misteriosa: cos`e`, infatti, la mente? mente e cervello sono la stessa cosa o due cose distinte? come fa uno stato mentale a rappresentare oggetti ed eventi del mondo? e cos`e` la coscienza? non esistono risposte definitive a questi interrogativi, ma la filosofia del linguaggio e la filosofia della mente hanno fatto importanti progressi nel cercare di chiarire queste domande e offrire soluzioni. in questo volume sono presentate in modo introduttivo le risposte che la filosofia ha proposto, dando gli strumenti per poterle soppesare e valutare.

la fisica e la poesia moderne battono strade convergenti intorno a logiche altre, indipendenti dai principi di non contraddizione, di causa-effetto, dai criteri di identita` del soggetto e cosi` via. in questa sua nuova raccolta (particolarmente felice sia per la struttura sia per gli esiti delle singole poesie) bruno galluccio parte proprio dalla fisica quantistica e dalla piu` aggiornata cosmologia. la prima sezione del libro e` per l`appunto un esempio di poesia gnomica in cui, in versi quasi prosastici, vengono riassunti alcuni principi scientifici di base. la poesia all`inizio della seconda sezione segna un brusco cambiamento: dal mondo fisico della cosmologia si apre uno scenario in cui appare l`essere umano e poi, a ritroso, il formarsi delle prime cellule complesse, la sintesi dell`acqua che rese possibile la vita, l`originaria rottura di simmetria nell`universo, l`emergere del tempo... nelle poesie seguenti l`uomo torna al centro e il linguaggio poetico diventa lirico e denso, ma ormai, dopo il

ben prima che la globalizzazione si imponesse come concetto comune presente in ogni discorso economico e politico contemporaneo, il mondo tra fine ottocento e novecento era gia` avvolto da un fitto tessuto di scambi sociali e culturali. "in un mondo sempre piu` piccolo" ricostruisce il ruolo delle istanze globali alla base di istituzioni regolatrici, dalla societa` delle nazioni al comitato olimpico internazionale, all`universal postal union, e mette a fuoco la dimensione transnazionale caratteristica delle reti sociali di classe, etniche, di genere, religiose, delle grandi manifestazioni espositive (le fiere mondiali, i musei), delle e`lite professionali di ingegneri, medici, scienziati sociali, urbanisti, dei mass media e delle culture del consumo. queste correnti determinarono una modernita` che sovrapponeva alla fede nella razionalita` della scienza e della tecnologia l`attrazione emotiva dell`industria dello spettacolo. in un`epoca di nazionalismi e imperialismi, proprio questa polarita` accompagno` ambizioni di espansione territoriale; inaugurando un mondo nuovo, in cui le tecnologie a diffusione mondiale (telegrafo, ferrovie, navi veloci, radio, aviazione, fotografia, cinema...) estesero il loro raggio d`azione, dando il via a una serie di rapidi e drastici cambiamenti. spesso trascurate nelle storie dedicate agli stati-nazione, le correnti transnazionali evidenziano gli schemi irregolari delle trasformazioni globali, sottolineando la fluidita` delle identita` spaziali e personali nel periodo compreso tra il 1870 e la fine della seconda guerra mondiale.

le "storie naturali" di primo levi uscirono nel 1966 con lo pseudonimo di damiano malabaila. fu la casa editrice a suggerire all`autore una qualche presa di distanza da questi racconti fantascientifici apparentemente cosi` lontani dai due libri di levi pubblicati in precedenza: "se questo e` un uomo" e "la tregua". oggi che finalmente sappiamo distinguere il testimone dallo scrittore, i racconti delle "storie naturali", come gia` quelli del "sistema periodico", sono destinati a crescere nella considerazione dei critici e dei lettori. e un libro di invenzioni geniali, di incredibili premonizioni, di punti di vista capovolti, di giochi linguistici molto divertenti. pero`, a leggerli cosi` come li leggono i curatori di questa edizione, si potranno trovare momenti inquietanti nei quali gli incubi del lager tornano in forme nuove. un grande libro del novecento per celebrare al meglio i cento titoli della collana

una storia luminosa e potente come un talismano, che ha il dono di guarire tutte le ferite. comprese quelle dell`anima. nero mezzanotte con una punta di luna, indaco che sa di mirtillo, giallo della pesca matura un attimo prima che si stacchi dal ramo: mio sa cogliere e nominare tutti i colori del mondo. ha appreso l`arte dei dettagli invisibili guardando danzare ago e filo sui kimono da sposa, e ora i colori sono il suo alfabeto, la sua bacchetta magica, il suo sguardo segreto. aoi, invece, accompagna le persone nel giorno piu` buio: lui prepara chi se ne va e, allo stesso modo, anche chi resta. conosce i gesti e i silenzi della cura. all`inizio sembra l`amore perfetto, l`incanto di chi scopre una lingua comune per guardare al di la` delle cose. ma il loro incontro non e` avvenuto per caso.

tre giovani alla deriva, tre vite che non sanno bene che direzione prendere, stanno per sbarcare su una piccola e sperduta isola dell`arcipelago giapponese, l`isola di aburi. in particolare ry?suke langue in una profonda crisi esistenziale: senza fiducia in se stesso, vive alla giornata ancora incapace di riprendersi dalla morte del padre. dopo un tentativo di suicidio, decide di fare luce sui motivi che, anni prima, spinsero suo padre a togliersi la vita a sua volta. si trasferisce cosi sull`isola dove dovrebbe risiedere il miglior amico del padre, l`unico che puo` spiegargli i veri motivi di quel gesto. aburi e` una piccola isola un po` misteriosa, dalla natura rigogliosa e ancora selvatica, abitata da una piccola comunita` chiusa e scontrosa con i forestieri. ma e` anche famosa per le sue capre selvatiche. qui ry?suke scopre che il sogno del padre era proprio produrre il formaggio dal latte di questi animali cosi particolari: il figlio decide di portare a termine il progetto paterno ma il suo sogno si scontra con i tabu locali e suscita la rabbia degli abitanti dell`isola... dopo "le ricette della signora tokue", il nuovo romanzo di sukegawa e` una storia di maturazione dolce e profonda.

"appuntamento", "una storia d`amore", "due sposi molto giovani", "il figlio", "le due sorelle", "la moglie brutta", "lettere d`amore", "peccati", e molti altri: il libro raccoglie i racconti giovanili non compresi nello "scialle andaluso", una scelta di storie e novelle disperse in giornali e riviste, e un gruppo di "aneddoti infantili" che la stessa morante progettava di pubblicare. un caleidoscopio di storie, un prezioso laboratorio per i grandi romanzi futuri in cui gia` fanno la loro comparsa, intrecciandosi, fulminee istantanee di vita, racconti di metamorfosi e di demenze, allegri ricordi giovanili. completa questa nuova edizione il racconto ritrovato tra le carte della scrittrice, "in peccato mortale": l`atmosfera e il paesaggio nei quali si muove antonina, la protagonista, ricordano quelli della ciociara di alberto moravia.

lettrici e lettori che siano arrivati fin qui, nel loro percorso attraverso le pagine del ciclo di lancillotto e del graal, avranno gia` oltrepassato la meta` dell`immenso edificio narrativo. dopo gli antefatti della storia del santo graal e le storie di merlino e del giovane artu (vol. i), le prime due sezioni del grande romanzo centrale, il lancillotto del lago (vol. ii), hanno seguito il migliore dei cavalieri dall`infanzia presso la dama del lago e dall`arrivo alla corte di artu` attraverso le sue mille avventure, l`amore ricambiato per la regina ginevra, l`amicizia con galehaut, l`odio di morgana, l`ammissione alla tavola rotonda, le guerre, i tornei, le foreste e gli incantamenti. a meta` del romanzo, nella pagina che chiude il volume precedente di questa edizione, quel mondo sembra essere arrivato a un punto di non ritorno, con la tragica morte di galehaut. il re delle isole lontane, che pur essendo in grado di sconfiggere artu` gli si era sottomesso solo per amore di lancillotto, e che aveva avuto poi un ruolo decisivo nel favorire la reciproca dichiarazione d`amore e il primo bacio tra lui e ginevra, l`amico che aveva assicurato a lancillotto in ogni momento un punto d`appoggio sicuro nel suo complesso rapporto con la corte arturiana, muore di dolore, credendo che il suo amico sia morto. questo snodo dell`intreccio era necessario per introdurre la vicenda della carretta, la prova infamante a cui lancillotto si sottopone per salvare ginevra, rapita dal crudele meleagant: l`episodio, con cui inizia la seconda meta` del romanzo in prosa, era stato infatti oggetto del celebre romanzo in versi di chre`tien de troyes, le chevalier de la charrette (1180 ca.), il primo a noi noto che abbia lancillotto come protagonista, e in quel romanzo la figura di galehaut non e` menzionata. l`autore del lancillotto del lago introduce qui l`episodio (cvii-cxiii), quando galehaut e` morto ma lancillotto ancora non lo sa: lo apprendera` solo in seguito, quando trovera` la sua tomb

per essere trasgressive, alle donne basta uscire dalla porta di casa. il flaneur, il camminatore urbano, puo` essere solo un uomo? la sua liberta`, che ha affascinato autori come poe o baudelaire, e` declinabile solo al maschile? niente di piu` sbagliato: da parigi a tokyo, da londra a venezia, flaneuse racconta la storia nascosta della conquista della strada da parte delle donne. virginia woolf, jean rhys, agne`s varda e tante altre: ribelli che hanno fatto della loro indipendenza personale, artistica o collettiva una battaglia gentile in grado di parlare a tutte le donne, e non solo, di oggi. il flaneur e` l`eroe della modernita`: appena napoleone iii diede a haussmann l`incarico di ridisegnare le strade di parigi, gli uomini iniziarono a camminarci, attirando nel corso dei decenni l`attenzione di artisti e intellettuali come baudelaire e benjamin, che fecero del flaneur una figura leggendaria, simbolo di liberta` e autodeterminazione. le donne, in tutto questo, dov`erano? la maggior parte dei dizionari francesi non riportava nemmeno il termine flaneuse. il pantheon di parigi e` dedicato agli uomini illustri, e coerentemente ospita sepolcri in larga maggioranza maschili. nell`ammodernamento ottocentesco di madrid, solo una strada venne intitolata a una donna. la parola

l`archetipo di tutti i triangoli amorosi nel capolavoro d`esordio di zola: la giovane the`re`se, dopo aver sposato l`inetto cugino, camille, s`innamora del rude laurent e insieme decidono di sbarazzarsi del marito di lei. ma, da questo momento, la vita dei due amanti si trasforma in un tragico incubo, tra rimorsi, visioni e odi reciproci, fino al disperato e fatale epilogo. con la cronologia della vita e delle opere essenziale, con un saggio di giovanni macchia.

tre uomini che tirano le somme della propria vita. tre lingue diverse per raccontare l`emigrazione e la perdita delle radici; il bisogno di partire e la conquista di un posto in cui tornare. nicola ha ventisei anni e fa l`insegnante precario a milano. e figlio di riccardo, un emigrante invecchiato troppo presto, e nipote di leonardo, un contadino analfabeta e senza terra, che un giorno sorprende tutta la famiglia con una decisione importante: bisogna vendere la casa al mare, diventata l`oggetto ingombrante che divide fratelli, genitori e cugini. cosi`, una mattina di prima estate, partono a bordo di una punto amaranto, nonno padre e nipote, per raggiungere la puglia, a cui sono legati in maniera diversa. il viaggio tra i luoghi e le memorie che hanno costruito la famiglia russo diventa un viaggio iniziatico in cui i rapporti di confronto-scontro tra padri e figli si sciolgono in rapporti fra tre uomini, ognuno con i propri imbarazzi, affetti, difficolta`.


la legge del dio ebraico e` la legge della parola. questa legge non e` solo scritta sulle tavole di pietra, ma intende inscriversi innanzitutto nel cuore degli uomini. essa sancisce l`impossibilita` dell`uomo di farsi dio e, nello stesso tempo, dona a esso la possibilita` generativa del suo desiderio. si tratta di una dialettica ripresa in modo originale dalla lezione di freud e di lacan. in un lavoro senza precedenti, massimo recalcati dimostra che non solo non c`e` contrapposizione tra il logos biblico e la psicoanalisi, ma che quell`antico logos ne costituisce una delle sue radici piu` profonde. la critica freudiana della religione come illusione sembra condannare il testo biblico senza alcuna possibilita` di appello. la psicoanalisi e` sin nelle sue fondamenta atea perche` non crede all`esistenza di un


storie di cacciatori, di animali selvatici, di cani, di montagne in cui si respira l`anima degli spazi aperti e di paesaggi impervi solo sfiorati dalla presenza umana. rigoni sa rendere la limpida immediatezza di cio` che ci circonda e insieme un accento di fiducia nella vita, sprigionando un sentimento altamente poetico e un genuino amore per il suo mondo alpino. "il bosco degli urogalli" narra di villaggi chiusi nell`inverno con il grato fuoco delle cucine, della solitudine delle albe per i sentieri delle montagne, dei silenzi che riempiono i boschi, attraverso un linguaggio lirico e allo stesso tempo semplice che restituisce al lettore i paesaggi fraterni e familiari del



che cosa significa

il pianeta terra crediamo che ci appartenga, eppure stiamo qui a guardarlo bruciare da vicino. intorno a noi accadono cose enormi, sempre piu` velocemente, ma le teniamo relegate in un angolo buio della nostra attenzione. se vogliamo capire i tempi che verranno e quelli che gia` viviamo, se vogliamo sentirli davvero, ci servono parole piu` intime, visioni, immaginazione. avvicinarci, immedesimarci: e` questo il senso profondo dell`antologia che abbiamo tra le mani. venti racconti perfetti, limpidi e coraggiosi, per tratteggiare nella sua complessita` la narrazione - e il sentimento - della crisi ecologica. oggi piu` che mai ci serve un alfabeto nuovo con cui ripensare il mondo, e il modo scriteriato che abbiamo di abitarlo. benvenuti nell`antropocene: l`era geologica - la nostra - in cui l`uomo e` diventato l`agente di trasformazione decisivo del pianeta. l`uomo al centro di tutto, che sta distruggendo tutto. siamo gia` in ritardo: dobbiamo intervenire e dobbiamo farlo subito, lo sappiamo, ma per cambiare abbiamo bisogno di comprendere; e per comprendere, fin da bambini, ci servono le parole. al centro dei venti racconti scelti da niccolo` scaffai, il futuro che si apre e il passato profondo della terra si intrecciano e si specchiano. scrittrici e scrittori prodigiosi illuminano il nostro sguardo una volta per tutte, aiutandoci a ragionare sul rapporto che intratteniamo con le altre specie, sul nostro impatto ambientale, sul fantasma dell`emergenza in arrivo. se leopardi nelle operette morali aveva anticipato il tema dell`estinzione, qui si arriva ai territori della distopia esplorati da amis, ballard e le guin, attraversando il tempo e lo spazio del pianeta terra. e poi jack london rovescia nell`allegoria le scoperte scientifiche della sua epoca, rigoni stern sussurra con saggezza dei ghiri e degli abeti, ortese e safran foer denunciano la relazione dispari tra animali e uomini, mentre volodine li colloca finalmente sullo stesso piano, ma spingendosi a un passo dal


la

consegnando nel 1774 all`editore christian friedrich weygand di lipsia il manoscritto del suo primo romanzo, il ventiquattrenne johann wolfgang goethe si compiacque che quel suo

quattro ragazzi, la notte di capodanno. la festa, l`ebbrezza, un gioco in cui la posta diventa sempre piu` alta. camilla lackberg scandaglia gli abissi dell`adolescenza e il luogo piu` oscuro e minaccioso che ci sia: la famiglia. mentre fuochi cadono come paracaduti colorati e girandole luminose esplodono in cielo, max, liv, anton e martina festeggiano tra di loro la fine dell`anno. ragazzi ricchi, belli, viziati per il mondo indossano una maschera impeccabile, dietro cui pero` nascondono odio e dolore. il catering serve aragoste, caviale, champagne e i quattro attingono anche alle bottiglie da collezione che sono in cantina. amoreggiano, fumano, spiano i genitori nella casa vicina. e iniziano a giocare. dapprima monopoli, poi obbligo o verita`. e ben presto un passatempo un po` malizioso deflagra nell`occasione per mettersi a nudo e liberarsi, finalmente, del peso della verita`.

"nell`incipit delle metamorfosi ovidio dichiara con lucida concisione l`argomento del poema:

tra leonesse addomesticate e bonifiche integrali, paesaggi coloniali e autarchia, parchi e monumenti, finalmente un libro che racconta come il fascismo ha immaginato, usato e trasformato la natura. la natura del duce esplora le ecologie politiche fasciste, ovvero le pratiche e le narrative attraverso cui il regime ha costruito ecologie, tanto immaginarie quanto materiali, funzionali al suo progetto politico. il libro non insegue dunque il fantasma di un mussolini verde, magari contando quanti parchi nazionali siano stati creati durante il regime o quanti alberi piantumati. diversamente da quanto affermato dalla storiografia internazionale, gli autori non credono che il fascismo si sia disinteressato della natura; piuttosto ne ha fatto un uso attento, tuttavia lontano da idee di cura e conservazione dell`ambiente. il libro muove da un`analisi della figura di mussolini e del suo rapporto con la natura per spaziare su alcuni aspetti cruciali della trasformazione fascista dell`ambiente. dalla bonifica alla battaglia del grano, dall`autarchia alle politiche di tutela, dalle ecologie coloniali fasciste all`eredita` del regime nel paesaggio contemporaneo, la natura del duce guida chi legge in un viaggio nel tempo e nello spazio, rivelando come sia possibile interrogare passaggi e paesaggi della nostra storia attraverso nuove domande e chiavi di lettura.

trentatre anni fa kirsten, appassionata di magia e affini, ha avuto una figlia. un`altra, l`ha vinta con un tiro di monete e l`i ching; quale delle due sia l`una e quale l`altra non ha mai voluto rivelarlo. ora livy e cheyenne delle sue storie fumose sono arcistufe: scorgendo la possibilita` di scoprire la verita` sulle loro radici, le due donne salgono in macchina, pronte ad attraversare gli stati uniti da seattle a boston alla volta del tempio del fiore di fuoco. comincia cosi` l`avventuroso romanzo di vanessa veselka, un on the road al femminile in cui la storia personale di tre donne diversissime si intreccia alla dura realta` di una nazione che attira stranieri da tutto il mondo, abbacinandoli con il mito del sogno americano, e intanto lascia indietro i suoi, costretti a rimandare a tempi migliori persino una visita dal medico. presto le strade delle due sorelle si dividono: livy, piu` quadrata, va in alaska a sudarsi un po` di sicurezza economica pescando salmoni e granchi; cheyenne, piu` mistica, continua da sola la sua ricerca di risposte e, benche` ancora non ne sia cosciente, di pace interiore. kirsten, nel frattempo, e` a casa ad affrontare i suoi problemi a testa alta, come ha sempre fatto. per fortuna anche tra chi tira la cinghia c`e` gente generosa: quando le cose si mettono davvero male, livy trova un sostegno nella volontaria idealista di un centro antiviolenza, cheyenne nel fratello avviato a diventare marine e kirsten nell`ostetrica battagliera che anni prima l`ha liberata dai condizionamenti di un coercitivo mondo a tinte pastello. "le grandi terre del largo" e` stato nominato per il national book award 2020 e ha vinto l`oregon book award 2021.

come lo stesso autore scrisse, il racconto raccoglie molte vicende veramente accadute, esperienze personali e altre di ragazzi che furono compagni di scuola di mark twain. la storia s`impernia sulla vicenda capitata ai due amici huck e tom, andati a seppellire un gatto a mezzanotte nel cimitero del villaggio. nel cimitero i nostri eroi, quella notte, sono gli invisibili testimoni d`un assassinio. twain dedicava il libro ad un vasto pubblico di lettori giovani per ricordar loro quelli che essi erano un tempo e come sentivano e pensavano e parlavano e in quali strane avventure talvolta andassero a cacciarsi. eta` di lettura: da 11 anni.

tennessee, 1870. winona, un`indiana lakota rimasta orfana e adottata dagli ex soldati dell`unione thomas mcnulty e john cole, prova con tenacia a lasciarsi alle spalle le perdite del passato. almeno finche` l`ennesima violenza non la costringe a cercare giustizia. anche travestendosi da uomo... dalla penna di uno dei piu` importanti scrittori contemporanei, la storia di una donna determinata a scegliere per il proprio futuro, un canto alla liberta` di espressione, un`ode a ogni forma d`amore.

la storia e l`eredita` del tragico conflitto che divise la cina della dinastia qing e il regno unito, imponendo all`impero celeste una penetrazione commerciale che sconvolse secolari equilibri e innesco` le mire espansionistiche di altre potenze. uno scontro che da quasi due secoli non smette di condizionare le relazioni dell`occidente con il colosso cinese. nell`ottobre 1839 inizio` la prima guerra dell`oppio tra regno unito e cina. nonostante la sua brutalita`, il conflitto fu anche intriso di tragicommedia: tra ipocrisia vittoriana, tentennamenti burocratici, passi falsi militari, opportunismo politico e cooperazione. eppure, negli ultimi 180 anni, questa strana storia costellata di incomprensioni, incompetenza e compromessi e` diventata l`episodio fondante del moderno nazionalismo cinese: e` considerata l`inizio dell`eroica lotta della cina contro una cospirazione occidentale tesa a distruggere il paese attraverso l`oppio e la diplomazia delle cannoniere. a partire da questo primo conflitto, "la guerra dell`oppio" esplora come i miti nazionali della cina sostanzino le sue interazioni con il mondo esterno, come il passato sia diventato propaganda al servizio del presente, e come l`illusione e il pregiudizio abbiano funestato il rapporto dei cinesi con l`occidente moderno e viceversa.

"la scelta di lettere proposte in questo volume, con il fondamentale commento di paola moreno, prende in considerazione tutto l`arco della vita di francesco guicciardini, da quando era ancora studente di giurisprudenza ai primi passi nella politica fiorentina, dall`esperienza di ambasciatore in spagna fino agli anni delle maggiori responsabilita`, quando scrive a leone x, a clemente vii, al re di francia francesco i. ma non mancano lettere che testimoniano altri aspetti della sua vita: questioni familiari con il padre, commerciali con i fratelli, cause giudiziarie (era pur sempre avvocato)... e tra gli interlocutori non manca ovviamente l`amico machiavelli, col quale condivide alcuni momenti di guerra e non poche riflessioni di carattere politico, e a cui lo legano complicita` e stima reciproca. una vita attraverso le lettere che ci consente di attraversare con immediatezza gli anni cruciali del rinascimento.

altre esistenze, note a margine, mezze verita`, testimonianze, particolari in controsenso: queste, e altre ancora, le immagini con cui marco balzano prova a classificare le poesie che lo accompagnano da molti anni (non tutti i suoi lettori sapranno che ha esordito appunto come poeta nel 2007) e che trovano ora, con quelle piu` recenti e inedite, una definitiva sistemazione nelle nature umane che le raccolgono. poesia che prova a scalfire la crosta dell`apparenza, come ha osservato giampiero neri; tensione gnomica che attraversa le parole, secondo il giudizio di giancarlo pontiggia; testi che indagano e custodiscono qualche scintilla di senso, di dubbio, di verita`, e che si offrono al lettore come

una paura atavica e insuperabile attanaglia da sempre julian barnes, quella della propria estinzione. nessun conforto puo` venire dalla fede, all`agnostico scrittore, che fin dalla prima riga confessa:

"l`uomo senza qualita`" di robert musil riflette l`uomo contemporaneo, per cui il mondo di ieri, con le sue illusioni di armonia, di compiutezza, con le sue pretese di esattezza da ricercare in ogni campo, e` finito per sempre. vie di uscita non ve ne sono, vie soltanto, che dovremo costruire mentre si va, si cerca. vi sono poche opere universali che in figure e situazioni storicamente concrete sanno esprimere lo spirito di un`epoca, la `ragione` dei suoi drammi e della sua catastrofe, con la massima obbiettivita`, il piu` lucido disincanto e insieme la partecipazione piu` coinvolgente e sofferta. opere che compiono il

valerio magrelli ha affrontato a piu` riprese, in poesia e in prosa, il tema dell`infanzia, anche attraverso pagine autobiografiche. questo e` il suo libro della maturita`, ma l`infanzia e l`adolescenza non scompaiono del tutto: vengono viste come in uno specchio. immagini rovesciate da interpretare da un altro punto di vista e con altre prospettive. infanzia e vecchiaia spesso convivono, come nella poesia in cui si dice:

la confessione di uno studente che ricorda il suo primo amore, la seduzione di uno sconosciuto che fa riaffiorare la violenza paterna, la storia d`amore con uno straniero che apre e lenisce vecchie ferite: le relazioni, l`amore omosessuale, il sesso - esplicito, brutale, vero, indagato in tutte le sue sfumature - sono la bussola per questa discesa nelle zone piu` oscure e piu` luminose del desiderio. il narratore di purezza e` un giovane espatriato che insegna in un`universita` americana a sofia, in bulgaria. questo e` solo uno degli elementi che lo rendono sempre in qualche modo straniero: omosessuale, figlio di un padre conservatore e violento che gli ha instillato un profondo disprezzo per se stesso, il narratore di purezza fa i conti con una vita trasformata dalla scoperta e dalla perdita dell`amore.

un racconto di viaggio puo` essere molte cose diverse: un semplice rapporto, un portolano, un promemoria, un romanzo di formazione, un taccuino di appunti, magari in forma di disegni, una raccolta di incontri con volti e persone, un reportage, la cronaca di una fuga, persino un canzoniere. questo di basho, e` un pellegrinaggio e nel contempo il ritratto piu` preciso e profondo del giappone e del suo spirito, che incontra la lingua italiana nella magia della traduzione di chandra candiani e asuka ozumi. siamo nel 1688, basho e` forse il piu` grande poeta contemporaneo. il percorso narrato, in realta` solo parte di un itinerario piu` lungo, dura circa centocinquanta giorni in un territorio all`epoca quasi selvaggio, comunque pericoloso:

servono i superpoteri per amarsi tutta una vita, anna e marco lo sanno bene. lei e` una fumettista dal carattere impulsivo, nemica delle convenzioni; lui un professore di fisica convinto che ogni fenomeno abbia la sua spiegazione. a tenerli insieme e` un`incognita che nessuna formula puo` svelare. quante possibilita` ci sono che le esistenze di due persone, sfioratesi appena in un giorno di pioggia, si incrocino per caso una seconda volta? cosi` poche da essere statisticamente irrilevanti, direbbe la scienza. eppure ad anna e marco questo accade e riaccade. ed entrambi si chiedono se a riavvicinarli di continuo sia un algoritmo, il destino o invece un sentimento tanto forte da resistere alle fughe improvvise, agli scontri, alla routine, alle incomprensioni e al dolore. spostandosi avanti e indietro sulla linea delle loro esistenze, paolo genovese racconta gli istanti perfetti e i drammi di una storia d`amore bellissima, che sfida il tempo, fa riflettere e infine commuove. una storia d`amore che solo due supereroi possono vivere.

la lingua batte dove il dente duole, e il dente che duole alla fin fine e` sempre lo stesso. l`unica rivoluzione possibile e` smettere di piangerci su. in questo romanzo esilarante e feroce, veronica raimo apre una strada nuova. racconta del sesso, dei legami, delle perdite, del diventare grandi, e nella sua voce buffa, caustica, disincantata esplode il ritratto finalmente sincero e libero di una giovane donna di oggi. "niente di vero" e` la scommessa riuscita, rarissima, di curare le ferite ridendo.

dipendiamo dal mare come risorsa per respirare, per nutrirci, e anche per sognare. il mare fa parte del nostro ambiente pur restando un mondo altro, temibile quanto irresistibilmente suggestivo, un altrove radicale. ma e` proprio questa sua alterita` a permetterci di ripensarlo da una prospettiva inedita, per capire in che misura esso ha fatto di noi quello che siamo, indicandoci quello che dovremmo diventare. questo libro e` un viaggio dentro il mare aperto, leggendo queste pagine salpiamo come ulisse per iniziare un`avventura, siamo un pensiero in movimento. ci scopriamo accanto all`autore mentre attraversa l`oceano su una barca a vela in veste di marinaio/filosofo. perche` navigare ci trasforma, asseconda il nostro desiderio di conoscenza e apre le porte della percezione. veleggiare dentro uno spazio di liberta` senza confini che dialoga con il cielo muta radicalmente il nostro rapporto con l`ambiente, con le persone e persino con gli oggetti. la barca diventa una scuola di vita che ci obbliga a pensare ogni cosa da capo per agire in modo nuovo. da` vita a una forma di conoscenza attiva, costruita dall`azione: una filosofia del mare. grazie a cartografie stranianti e inversioni di prospettiva, roberto casati fa vacillare le nostre opinioni e certezze

nel 1997, con il suo libro piu` intimamente autobiografico, maria corti racconta le vicende del

nella vita - dice una poesia di questa raccolta - siamo attirati da distanze che ci chiamano, che non vediamo e non conosciamo, come da un suono di campane lontane. e un suono remoto, misterioso, un battito originario, nei cui rintocchi la parola poetica nasce e ritorna, ogni volta, per dissolversi. nelle campane - nella poesia - silvia bre cerca di cogliere ritmi che scorrono sotterranei alla vita ma che della vita, non solo individuale, sono la linfa nascosta. a volte e` necessario un salto mortale, della percezione e della grammatica. ma piu` spesso questa lingua poetica si affina per concentrazione, per elisione, per cancellazione di tutto cio` che e` superfluo, nella tensione verso l`origine delle cose, nell`attenzione per i nessi che le legano, per l`attimo di senso quando si dilata e sembra eterno. le campane non possono non avere anche un aspetto mortuario, commemorativo. e infatti, verso la fine della raccolta, le note assumono un tono quasi cimiteriale e il lessico si infoltisce di

un viaggio lungo un anno, da mutsuki, gennaio,

che negli anni della pandemia l`immunizzazione sia diventata il baricentro dell`intera esperienza contemporanea e` ormai sotto gli occhi di tutti. dalla medicalizzazione della politica al disciplinamento degli individui, dal confinamento sociale al controllo della popolazione, le societa` contemporanee sembrano preda di una vera sindrome immunitaria. per comprendere gli effetti ambivalenti di questo fenomeno bisogna risalire alla sua genesi moderna, allorche` i linguaggi del diritto, della politica e della medicina cominciano a saldarsi nell`orizzonte biopolitico in cui da tempo viviamo. la stessa democrazia ne risulta profondamente modificata nelle sue procedure e nei suoi presupposti. questo processo, preconizzato venti anni orsono da roberto esposito in "immunitas", e` oggi al centro del dibattito filosofico internazionale. le tensioni drammatiche che sperimentiamo in questi anni tra sicurezza e liberta`, norma ed eccezione, potere ed esistenza, rimandano tutte al rapporto complesso tra comunita` e immunita`, che questo libro ricostruisce nei suoi snodi decisivi. a venire illuminate da uno sguardo rigoroso e originale sono le dinamiche sociali, politiche, antropologiche del nostro tempo. ma anche cio` che si affaccia ai suoi confini esterni. per la prima volta nella storia, quando l`intera comunita` mondiale richiede di essere salvaguardata, l`immunita` sembra perdere i suoi connotati costrittivi e richiedere una nuova interpretazione, insieme biologica e politica.

tre amici si ritrovano dopo molti anni. sono tedeschi, ora vivono negli stati uniti e in un passato che nessuno di loro vuole fare ricordare hanno suonato di fronte a hitler, suscitando l`ammirazione della germania intera. in quei giorni sciagurati di musica, applausi e grandi ambizioni erano un quartetto, ma quando ritrovano victoria, la suadente violoncellista, lei non sembra nemmeno riconoscerli. in ricordo della giovinezza si preparano ora per un nuovo concerto insieme, l`ultimo, ma a pochi giorni dal debutto la morte violenta di max brentano, il carismatico violinista del gruppo, fa tornare a galla una storia di gelosia, odio e rancore. una storia, a distanza di tempo, ancora ferocemente nazista. perche` il personaggio che dice

"ritratto dell`artista da morto" e` stato messo in scena dall`autore alla staatsoper unter den linden di berlino, in coproduzione con la musiktheater biennale 2018 di monaco di baviera. un giovane attore riceve la convocazione di un tribunale argentino: l`appartamento di cui sarebbe erede, acquistato da uno sconosciuto parente nel 1978, risulta espropriato a un musicista desaparecido durante la dittatura militare. la lettera e` il punto di partenza per un viaggio prima a buenos aires e poi a cordoba, lungo il quale il protagonista intraprende una ricerca a ritroso nel tempo, tentando di fare luce su un passato che si rivela, al contrario, sempre piu` oscuro, tra un groviglio di varianti onomastiche che non gli consentono mai di capire se i personaggi che insegue, a partire dal proprio parente, siano reali o costruzioni fittizie. seguendo il filo di una serie di misteri, arriva a scoprire che il musicista, al momento della sparizione, stava lavorando sulle partiture incomplete di un compositore ebreo, di cui si erano perse le tracce nel 1941 a berlino. ci addentriamo cosi` in un labirinto di episodi biografici che si intersecano inesorabilmente con i grandi eventi storici del novecento; fatti che hanno aperto, nei paesi vittime delle barbarie fasciste, ferite non ancora rimarginate.

celebrati, introvabili, inediti, commissionati o nati per gioco, in un unico volume tutti i racconti dello scrittore spagnolo, classificati secondo il suo personale giudizio - e la consueta autoironia - in

cinque racconti perfetti: "lettere di mamma", "i buoni servigi", "le bave del diavolo", a cui antonioni si ispiro` per il suo film "blow-up", "il persecutore", forse il piu` commovente, dedicato a un genio del jazz come charlie parker, "le armi segrete". cinque mondi sferici dove il lettore, con l`innocente proposito di leggere, osserva dal di fuori l`azione, guardando le cose accadere e alla fine quasi non vuol piu` uscire da quell`universo che in pochi paragrafi cortazar ha creato per lui. angoscia? forse. ma anche la sensazione di sperimentare zone di frontiera della letteratura, dove i tempi si confondono, gli specchi sono di carne e

progetto e direzione: enzo bianchi. la nuova edizione einaudi della bibbia si caratterizza innanzitutto per la nuova traduzione, non confessionale, frutto del lavoro di un`e`quipe di filologi ed esegeti fra i piu` autorevoli al mondo, profondi conoscitori dell`ebraico, dell`aramaico e del greco. una traduzione che vuole rendere accessibile il testo biblico al lettore odierno, ma senza omogeneizzare le sue asperita` linguistiche, culturali e teologiche.


tutti i lettori sanno bene che le storie narrate dagli scrittori portano sempre in tempi che non si sono vissuti e in luoghi che non si conosceranno mai. cio` vale in modo estremo per "paese dalle ombre lunghe" che, grazie al funambolismo mimetico della voce che narra, addirittura situa il lettore, direttamente, fin dal primo rigo, fra gli inuit, gli eschimesi del nord, in un luogo del pianeta oltre il quale non c`e` piu` pianeta. top of the world e` infatti il titolo originale del libro, pubblicato nel 1950, letto da milioni di persone in tutto il mondo, con una celebre versione cinematografica nel 1960, protagonista anthony quinn. e la storia di ernenek e asiak, che vivono, si amano diventano genitori e muoiono scoprendo tutto come se fosse la prima volta al mondo, un istante prima dell`arrivo della civilta` occidentale, in un luogo violento e ingenuo dove la legge che comanda e` quella della natura, una natura che non risparmia nessuno.

come le grandi potenze coloniali europee, mercanti arabi e affaristi americani si spartirono l`africa equatoriale e il bacino del congo, trasformando in pochi decenni una

martino bux e` un diciottenne in libera uscita durante la visita di leva quando scopre che i sogni possono diventare realta`. le donne irraggiungibili sono li` davanti ai suoi occhi in un cinema a luci rosse, puo` guardarle senza essere visto, puo` goderne senza dover rendere conto a nessuno. ma ben presto per martino la pornografia diviene un`ossessione. invece di frequentare l`universita`, si perde bighellonando nei locali piu` equivoci della capitale. e soprattutto perde fabiana, esasperata dalla sua inconcludenza, dalla sua pervicace inadeguatezza alla vita adulta. fabiana studia per diventare medico, mentre per martino quel suo camice bianco e` soprattutto un dettaglio che accende le fantasie erotiche. le donne in carne e ossa, quelle che si potrebbero abbracciare, perdono via via consistenza e verita`. si innamora solo di ragazze che somigliano ad attrici hard, lavora solo in posti in cui regnano libertinaggio e sensualita` esplicita, si affida a chiunque possa concedergli un attimo di felicita` del corpo. attraversa cosi` un trentennio di storia del porno, passando per i giornaletti, i film di rocco siffredi, i locali di striptease, e poi internet e i prive`, fino ad arrivare a oggi. sullo sfondo, la citta` di roma e l`italia, fatta di cialtroneria, finta opulenza, in continua oscillazione tra bigottismo e trasgressione, moralismo e voyeurismo.


"tre anelli" e` il racconto di tre vite geniali e randagie, quelle di tre uomini che hanno scelto o subito l`esilio in momenti diversi della storia. ed e` allo stesso tempo il racconto di una tecnica letteraria, la narrazione ad anello che, almeno dall` odissea, e` il ritmo con cui l`occidente plasma le storie. ma "tre anelli" e` anche il racconto di un modo di vedere il mondo, il racconto della vita di tutti, perche` le vite di tutti sono fatte di luce e oscurita`, di curve e deviazioni, di incontri e abbandoni, di anelli che ci fanno scoprire noi stessi.

questo libro propone agli studenti del triennio una mappa di cento anni di letteratura italiana, dalle avanguardie di inizio novecento al primo decennio del 2000. l`impostazione segue alcuni principi molto chiari ed essenziali: un`ossatura cronologica volta a sottolineare i punti di continuita` e le fratture tra le epoche; un profilo dei singoli autori che tiene conto delle principali chiavi di lettura delle loro opere piu` importanti; l`individuazione dei punti di contatto o di contrasto tra epoche e correnti diverse; il parco uso di strumenti metodologici, a conferma della centralita` dei testi. pur obbedendo a scelte inevitabili, gli autori, lungi dall`imporre un canone normativo, lasciano aperto un dialogo con il lettore. tra gli elementi piu` originali del volume, la presenza importante delle scritture femminili, che qui rappresentano un novecento spesso lasciato ai margini o ricondotto a modelli maschili, nonche` la particolare attenzione riservata all`ultimo decennio di sperimentazioni e tentativi di tipo diverso, dove la letteratura imbocca strade dalla fisionomia ancora incerta.

nel 1486 pico scrisse l`introduzione a quelle conclusiones che avrebbero dovuto essere discusse davanti ai sapienti della chiesa, ma che finirono invece accusate di eresia, come il loro autore. originariamente senza titolo, il testo venne denominato oratio de hominis dignitate dall`edizione di strasburgo del 1504. dimenticato per piu` di due secoli, venne riscoperto tra ottocento e novecento diventando una specie di manifesto dell`umanesimo. ora che le idee ottocentesche e primo-novecentesche sul rinascimento e certe forzature interpretative dell`oratio appaiono superate si puo` rileggere pico reinnestando il suo pensiero nella temperie teologica della sua epoca. ma la sua antropologia e la sua idea di cultura restano un vertice della filosofia italiana e continuano ad avere molto da dire anche nel nostro tempo.


in un`alba livida e fredda del gennaio `79, sulle alture della genova popolare, due colpi di pistola sparati a bruciapelo uccidevano l`operaio comunista guido rossa. lo uccidevano al buio, nell`ora in cui gli operai vanno a lavorare. e cosi` quell`alba era anche un tramonto. annunciava la sconfitta politica delle brigate rosse, segnava la fine della loro illusione di conquistare il favore delle classi lavoratrici. ma la vita del


"l`italia nel novecento" e` una storia del paese-italia e non soltanto della nostra nazione che ripercorre le tappe di una difficile modernizzazione tra l`europa e il mediterraneo. con un taglio divulgativo ma un`impostazione scientifica rigorosa, il libro si rivolge a un pubblico ampio grazie a una prosa chiara. il lavoro presenta soprattutto due originalita`. la prima: affronta i classici nodi della storia italiana con piena consapevolezza dei dibattiti revisionistici che hanno attraversato il confronto storiografico negli ultimi trent`anni, ma al tempo stesso li storicizza depurandoli della loro origine ideologica e militante. la seconda: offre una lettura sintetica, ma generale, di una serie di fenomeni - movimenti sociali, violenza politica, lotta armata, stragismo, terrorismo interno e internazionale - nell`arco lungo 1966-85, che ha dei tratti di novita` e di presa di distanza, dovuti, anche in questo caso, a una ragione di tipo generazionale.