
un romanzo di avventura e sopravvivenza, scatenato e nerissimo, inarrestabile come il destino, implacabile come la vendetta. 1859. patrick sumner e` un giovane medico che ha servito nell`esercito inglese durante l`assedio di delhi. ma nel suo passato militare c`e` un evento oscuro che l`ha costretto alle dimissioni e il cui ricordo lo perseguita. rimasto senza un soldo e in fuga dai propri fantasmi, decide di imbarcarsi come chirurgo di bordo su una baleniera, la volunteer. nel nord della baia di baffin, tra il canada e la groenlandia, c`e` una polinia (una zona di mare artico dal microclima particolare dove si concentrano le balene) nota come north water: e` qui che e` indirizzata la volunteer, ed e` qui che il suo equipaggio scoprira` cos`e` l`inferno. quando sulla nave viene ucciso un giovanissimo mozzo, primo di una serie di brutali omicidi, sumner e` costretto a guardare in faccia il suo passato e a sfidare nuovamente l`orrore.

il canto di ulisse, nell`inferno dantesco, e` probabilmente il testo piu` celebre di tutta la letteratura italiana. e non solo, perche` e` proprio in questi versi che nasce l`immagine di ulisse viaggiatore ed eroe della conoscenza. impossibile, insomma, sottovalutare l`importanza e l`influenza di questa figura, nel corso dei secoli e ancora oggi. eppure, tanto rimane da dire su quello che questi versi hanno da raccontarci, apparentemente cosi` lontani e in realta` cosi` vicini. il viaggio e il naufragio di ulisse sono una metafora potentissima per pensare la nostra condizione in questi tempi di crisi e incertezza. in fondo, tutto gira intorno a una tensione ineliminabile tra la conoscenza e la politica, come avrebbe visto friedrich nietzsche, un altro amante dei viaggi, reali e immaginari. dove sono il bene e il male? siamo convinti che la conoscenza salvi, aiutandoci a fare ordine nel nostro mondo. e davvero cosi`?

vent`anni dopo "esperienza", martin amis torna a prendere la parola in una fluviale che, mescolando il materiale privato all`invenzione narrativa, la meditazione filosofica, il manuale di scrittura, il gossip piccante, il saggio, l`elegia e le splendide , ci restituisce il vibrante ritratto di un uomo e di uno scrittore, ma anche dei suoi mentori, amici e compagni di strada - philip larkin, saul bellow e christopher hitchens in testa. la di tutti loro fornisce un`efficace chiave d`accesso a una delle vene piu` preziose della cultura contemporanea.

donato giannotti nacque a firenze nel 1492, pochi mesi dopo la morte di lorenzo il magnifico. benche` molto piu giovane, conobbe machiavelli e ne fu amico. fu segretario della repubblica di firenze tra il 1527 e il 1530, prima del ritorno degli odiati medici. dopodiche` emigro` esule in veneto e poi a roma, dove mori` nel 1572. scrisse tre volumi sulla corretta istituzione di un governo repubblicano: della republica fiorentina (1538), il dialogo della republica de` vinitiani (1540), che ebbe molto successo, concludendo la trilogia con la trattazione della republica ecclesiastica (1541), scritta su richiesta del cardinale niccolo` ridolfi, suo protettore, e letta solo da pochi amici fidati per timore delle autorita` ecclesiastiche. una copia manoscritta di quest`opera e` stata ritrovata recentemente e viene qui pubblicata per la prima volta. dunque il volume e` un inedito assoluto. l`importanza di questo testo consiste gia` nel fatto di essere la prima storia della chiesa scritta da un laico. ma, oltre a questo, sono i contenuti dell`ultimo capitolo a sorprendere e a far si` che il libro sia destinato a diventare un fondamentale oggetto di studio per gli storici. li` infatti giannotti, all`alba del concilio di trento, enuncia la sua proposta politica: e cioe` spostare l`autorita` politica della chiesa dal papa al collegio dei cardinali, sulla falsariga del rapporto fra doge e senato nella repubblica di venezia.

una storia di redenzione e d`amore, intima e civile, dove la denuncia e lo stupore si reggono insieme. mimi` orlando ha quindici anni quando e` costretta ad abbandonare la sua casa e la sua terra. l`anno e` il 1975 e la famiglia di mimi` parte dal salento verso la svizzera, inseguendo un sogno di prosperita` che si trasformera` pero` in incubo. in svizzera ci sono le fabbriche, dove si lavora un materiale adatto a mille utilizzi, le cui minuscole fibre si infilano nei polmoni e col tempo li distruggono. in svizzera mimi` scopre il freddo, che gela le dita e l`anima, ma anche l`amore, tra i capannoni dove i tanti emigrati trovano rifugio. vent`anni piu` tardi torna in puglia, ormai madre sola, determinata e orgogliosa, ingorda di quella gioventu` che la vita le ha negato, a lottare contro i fantasmi del passato, assistita dalle voci degli antenati e dal coraggio di continuare a immaginare un futuro migliore. con una lingua impastata di terra anche quando alza gli occhi al cielo, desiati da` vita a un romanzo in cui le cose semplici brillano di un`intensita` che brucia e riscalda.

. romanzo a incastro, "la camera di baltus" intreccia in un perfetto moltiplicarsi di specchi tre storie che si assomigliano pericolosamente, legate da un misterioso filo che attraversa i secoli: quella di maestro enrico, pittore della fine del quattrocento, autore degli affreschi della camera che da` il titolo al romanzo, sulla torre del castello di bastia del garbo; quella di baltus, ufficiale napoleonico dal fascino stendhaliano, che vive le sue ultime ore proprio nella camera della torre che da lui prende il nome; quella, infine, di arsenio ventura, il critico contemporaneo chiamato a dare un giudizio sugli affreschi ormai corrosi, ma bellissimi ed enigmatici, che alla luce di una lampada si rianimano e si trasformano in un racconto di amore e guerra, donne e uomini, liberta` e solitudine. e cosi` che prende vita un viaggio iniziatico nel tempo e nello spazio, dove passato e presente si contrappongono in un gioco combinatorio di grande ricchezza metaforica e varieta` stilistica.

tra le pagine vive di questo libro purificatore abbiamo l`impressione di attraversare non le stagioni di un anno, ma di una vita intera. fausto si e` rifugiato in montagna dopo la fine del suo matrimonio, silvia sta cercando qualcosa di se` per poi ripartire verso chissa` dove. lui ha quarant`anni, lei ventisette: provano a toccarsi, una notte, mentre fontana fredda si prepara per l`inverno. intorno a loro ci sono babette e il suo ristorante, e poi un rifugio a piu` di tremila metri, santorso che sa tutto della valle, distese di nevi e d`erba che allargano il respiro. persino il lupo, che mancava da un secolo, sembra aver fatto ritorno. anche lui in cerca della sua felicita`.

di chi si innamorano davvero gli innamorati? della persona che hanno davanti o di un`illusione che hanno in testa? se l`amore e` un mistero a due, il matrimonio e` un mistero collettivo. lo sa bene flaminia aloisi, che ha conosciuto carmine quando era spiantato, giovane e splendente, cosi` spavaldo da dirle . ora hanno un attico con vista sul tevere, una figlia adolescente e due carriere invidiate da tutti: ogni istante brilla come il sole sui tetti di roma. ma sotto quella luce non e` facile nascondersi per sempre. peppe fiore ha scritto un romanzo profondo, umano e dolorosamente ironico sulla fiducia e sulla menzogna, i segreti e le vanita`. la storia di un legame che sembra scritto dal destino, e insieme un affresco della borghesia romana: lo sfarzo, le ambizioni e gli intrighi. perche` quando si ha tutto, e` il momento di chiedersi a cosa si e` rinunciato.

messa insieme a poco piu` di trent`anni, questa raccolta di racconti fu sul punto di essere pubblicata nel 1946 ma il progetto ando` in fumo all`ultimo momento. anche se e` stata pubblicata soltanto postuma, e` a tutti gli effetti l`esordio letterario di cortazar. un esordio sotto il segno di edgar allan poe, autore amatissimo, e delle atmosfere paranormali. gia` inserita all`interno del volume "i racconti", per la prima volta viene finalmente proposta anche in italia come libro a se`. sono racconti che mostrano gia` molto bene le doti di chi era destinato a diventare il maestro della letteratura fantastica.

sospesi tra mare e cielo, battuti dalle onde e dal vento, i fari marcano il fronte di scontro tra gli elementi. custodiscono i confini tra il solido mondo umano e il caos primordiale delle acque, tra stabilita` e instabilita`, tra il noto e l`ignoto. emana da essi uno strano fascino universale che poche altre strutture create dall`uomo possiedono. progettati per attirare lo sguardo dei marinai, i fari hanno a lungo calamitato l`attenzione di militari e santi, artisti e poeti, romanzieri e cineasti, colonizzatori e migranti e, oggi piu` che mai, turisti e imprenditori. i luoghi suggestivi, l`isolamento e la resilienza hanno trasformato queste strutture fantastiche in complesse metafore, magneti per infinite storie.

ancora nel 1972 angelo maria ripellino stimava necessario farsi largo tra che , confinandolo alla sola dimensione politica. con un ritardo di mezzo secolo, ora che il culto forzoso del poeta capace di incarnare l`utopia divenuta realta` e` definitivamente alle spalle, quell`invito a rileggere majakovskij! puo` essere raccolto tentando una scelta di alcuni dei momenti che meglio incarnino questa sua fisionomia piu` privata e universale al tempo stesso. con una dose inevitabile di arbitrarieta`, procedendo per esclusioni obbligate e motivate inclusioni, e avendo a che fare con un tema rintracciabile in ogni piega della sua poesia, un tema di cui la sua anima trabocca. il profilo amoroso del poeta delle masse e` estrapolato qui attraverso una cernita che abbraccia momenti molto distanti tra loro, che vanno dal majakovskij futurista agli ultimi abbozzi intimisti, mettendo insieme le rime livide di un rancore insanabile e i toni del piu` delicato sentire, dove il cuore e` a nudo, a perpendicolo sul mondo. e trascegliendo dalla tetralogia dei poemi d`amore - quattro pezzi da leggersi a coppie, frutto di due flussi creativi separati l`uno dall`altro da un settennio - due opere che restituiscono stagioni creative diverse, riflesso di profondi cambiamenti sul piano personale come su quello storico: il flauto di vertebre, che germina dalla nuvola in calzoni, , e amo (necessaria premessa a su questo), in cui sono scolpiti i capisaldi autobiografici da offrire al suo giovane pubblico sovietico. (dall`introduzione di paola ferretti)

pareva l`occasione ideale per discutere di arte, letteratura e umani destini. invece una calda estate sull`oceano diventa subito impetuosa e incandescente. il nuovo romanzo dell`autrice di resoconto, transiti, onori. da qualche tempo m - una sorta di signora dalloway dei tempi moderni - si e` isolata dal mondo ritirandosi sulla spettacolare costa oceanica. nella sua splendida proprieta` immersa nella natura, ha sistemato con l`aiuto del secondo marito un cottage, trasformandolo in residenza per artisti. il suo sogno e` che l, pittore verso il quale sente un legame profondo, accetti l`invito a trascorrere li qualche tempo. ma quando questi si presenta accompagnato da una giovane donna, m capisce che l`estate tanto attesa sara` ben diversa da quella immaginata. nel frattempo sono arrivati anche la figlia di m e il suo compagno. dunque le tre coppie, nell`acredine crescente, dovranno convivere in un luogo affascinante ma anche di grande isolamento.

. annalena tonelli, capelli al vento, sfreccia in bicicletta all`alba per le strade di forli`: corre dai bisognosi, dagli ultimi. lo fara` per tutta la vita. fino a fondare una missione in africa, a rinunciare a tutto, fino a venire uccisa perche` donna, bianca, senza un uomo a fianco, e senza paura. annalena benini la conosce da sempre questa storia, fa parte della sua famiglia. ma adesso qualcosa e` successo e quel nome identico al suo la insegue come una domanda, come un pungolo: puo` arrivare a capire tutto di quella donna cosi` estrema, libera, coraggiosa? c`e` un mistero che resta. un viaggio personalissimo e profondo dentro il cuore della forza femminile, tra dedizione e potere, grandezza e senso del limite, talento e vocazione. due donne con lo stesso nome, due vite lontanissime. annalena tonelli aspira all`assoluto, annalena benini davanti all`assoluto vacilla. come tutti noi. ma con sguardo disincantato, estremamente contemporaneo, si confronta con quella figura magnetica e schiva che incarna la fragilita` e la potenza di tutte le donne, e che di continuo le dice: e tu? da una polmonite anche un po` comica fino alla scelta piu` estrema: in entrambi i casi si tratta di scosse. annalena tonelli e` una ragazza degli anni sessanta col futuro in mano: bella, il pensiero affilato e veloce, la prima fra gli amici a ballare il twist, borse di studio a boston e new york, poi la laurea in giurisprudenza. ma a diciannove anni ha gia` incontrato la sua vocazione, . cosi` allena il suo corpo a dormire quattro ore per notte, a vivere di pochissimo, elimina per sempre la vanita` dalla sua vita. non vuole che nessuno si innamori di lei, perche` lei arde gia` di amore per gli ultimi della terra. e questo sentimento bruciante la spinge lontano da forli`, a colti

ci sono una gallina gringa e un maiale colombiano. la prima propone al secondo di entrare in affari e vendere sandwich: basta che ciascuno fornisca la meta` degli ingredienti. , dice la gallina gringa. , chiede il maiale colombiano. . gira questa storiella negli ambienti intellettuali di sinistra della colombia. a juan pablo, che lavora nell`esercito come un tempo suo padre, non fa ridere. perche` sa che c`e` qualcosa di vero. la realta`, pero`, e` complessa, e quella del suo tormentato paese ancora di piu`. per lui, chi vive in mezzo alla violenza vuole una cosa sola: ordine. lisette, una giornalista americana cresciuta tra le dolci colline della pennsylvania e appena rientrata esausta dall`afghanistan, vuole invece una e va a cercarla proprio in colombia. in colombia e` andato anche mason, sottufficiale di collegamento delle special forces che ha cominciato la carriera militare in iraq e che, dopo essere diventato padre, ha capito di averne abbastanza di carri armati e ordigni esplosivi. abel, che in colombia e` nato, al contrario non ha avuto scelta. e nemmeno la sua famiglia, finita nel tritacarne delle lotte tra guerrilleros, paras e narcos che seminano sangue e terrore in ogni angolo della giungla. dopo fine missione, raccolta di racconti frutto dell`esperienza come marine in iraq, phil klay torna a parlare di guerra, ma stavolta allarga l`inquadratura includendo anche afghanistan, colombia e yemen. e una scelta letteraria, ma la globalizzazione bellica non e` fiction: le forze all`opera da una parte trafficano intanto anche da un`altra; i soldati e i mercenari un giorno utili qua il giorno dopo servono la`; e ogni bomba che cade ha dietro una sofisticatissima tecnologia messa a punto in lindi laboratori sparsi per mezzo mondo. connessi in una macchina mostruosa, i personaggi di klay, nel silenzio che segue scoppi e fanfare, si ritrovano soli di fronte al tribunale della loro coscienza

quando in montagna andrea viene travolto da un fiume di fango, nel tentativo di salvarsi non si aggrappa solo ai rami bassi degli alberi, ma anche, con la stessa forza, ai fili tesi dal ricordo di un`amicizia. tra conflitti e occasioni di meraviglia, tra realta` quotidiana e rivelazioni, quattro ragazzi intrecciano le loro vite con tutta l`energia della giovinezza. un ritratto commovente di quella stagione dell`anima che piu` d`ogni altra si imprime in ciascuno di noi e sceglie il nostro destino. anna, andrea, cora e valerio sono compagni di scuola. assieme studiano, si divertono, sperperano con allegria le giornate. il perno di queste esistenze - ancora brevi e gia` segnate da perdite e ferite - e` il negozio di un anziano rigattiere nei vicoli di torino, un luogo che diventa una specie di base, talvolta di rifugio. il tempo, pero`, non regge la richiesta di perfezione, di assoluto, che l`adolescenza pretende. il desiderio si insinua nel gruppo e lo logora. andrea, che rispetto agli altri percepisce ogni cosa con intensita` maggiore, a poco a poco si isola: a fargli mancare il fiato sono tanto la bellezza impetuosa del presente, quanto il senso di minaccia che arriva dal futuro. ma nel momento in cui si trovera` in pericolo i suoi amici, quegli amici unici che solo una certa eta` ti regala, saranno di nuovo con lui.

quelli come i gevori li chiamano : hanno due volte niente. per loro partire, piu` che una scelta, e` un tuffo in un niente diverso, ancora sconosciuto. anche se dai boschi del veneto alle foreste del brasile il viaggio e` cosi` lungo. soprattutto in nave, soprattutto alla fine dell`ottocento. attraverso gli occhi di piero, che ha quindici anni e tante cose in testa, paolo malaguti racconta l`epopea e la perdita dell`innocenza degli italiani nelle americhe: il gesto rapinoso di costruire il mondo tra animali mai visti e piante lussureggianti, dove la lotta con la natura e` un corpo a corpo quotidiano. e il futuro una scommessa. piero dei gevori ha quindici anni e vive ai margini del bosco del montello, l`antica riserva di legna della serenissima. in famiglia sono tantissimi e poverissimi, hanno una casa che sta in piedi per miracolo, mangiano poco e non possiedono nulla. come se non bastasse, la cattiva sorte si accanisce su di loro. da qualche tempo, giu` al paese, si dice che alla merica regalino la terra a chi ha voglia di lavorare. dopo l`ennesima ingiustizia, per i gevori mettersi in viaggio in cerca di fortuna non e` piu` una scelta, ma l`unica salvezza. eppure, quando arrivano in brasile insieme alla marea di italiani in fuga dalla miseria, non trovano il paradiso promesso. li` in mezzo al nulla bisogna farsi spazio, abbattere gli alberi per costruire tutto da zero: dovranno strappare la terra al "mato", tra le minacce sconosciute della foresta vergine, lontani da tutto e da tutti, senza alcuna possibilita` di tornare alla vita che si sono lasciati alle spalle. piero aiuta il padre e la sorella a mandare avanti il fondo, tira su case, semina granturco e fagioli: arriva alla sera con le ossa rotte, ma nel frattempo cresce. e crescendo impara due cose: che per morire basta il morso di un serpente, e che il primo amore e` piu` pericoloso di tutte le bestie feroci messe insieme. nel groviglio del "mato", oltretutto, sara` lui a scoprire quello che ness

. inizia cosi` un libro la cui lettura assomiglia a un viaggio sulle montagne russe: attraverso pagine di sincerita` quasi insostenibile, ironiche e spiazzanti, fuani marino affronta le tenebre dei suoi rimossi. e se la vecchiaccia che davvero odia fosse lei stessa? come un canarino nella miniera, fuani marino sente prima di tutti l`atmosfera tossica in cui siamo immersi ogni giorno, fatta di crescente disagio psichico, fatica, ansia diffusa. vecchiaccia e` un dispaccio dal fronte della fragilita`. quella di tutti. tutto e` cominciato con un tweet. aprile 2020, l`italia e` nel pieno del lockdown imposto per arginare la pandemia di covid. e fuani marino pubblica un tweet in cui si chiede a cosa siamo disposti a rinunciare per difendere le fasce piu` anziane della popolazione. apriti cielo: migliaia di repliche indignate, richieste di cancellazione, politici e giornali che lo riprendono additandola a esempio di egoismo e follia radical chic. l`episodio, le reazioni e le conseguenze mettono in moto in fuani marino una serie di riflessioni che si trasformeranno in un viaggio interiore nel proprio passato, nella psiche e tra i suoi fantasmi; ma anche esteriore, nella societa`, quella italiana in particolare, e nell`ambigua centralita` che riserva agli anziani, da una parte celebrati, dall`altra marginalizzati, da una parte ancora padri-padroni (alcuni) la cui sola presenza blocca il cambiamento, dall`altra risorse da sfruttare e dimenticare (molti). quello che all`inizio sembrava uno sfogo contro i , diventa una dolorosa presa di coscienza da parte dell`autrice: da cosa nasce questo passo falso? da quali traumi, da quali episodi del suo passato origina quel fastidio? e cosa nasconde, qual e` la paura a cui non riesce a dare un nome? e se la vecchiaccia che davvero odia fosse lei stessa? ancora una volta fuani marino parte da se`, dalla sua

un`opera unica nel panorama della letteratura antica a cui corrisponde un`impalcatura teorica di straordinaria audacia. il de rerum natura si propone, insieme, come modello dell`universo infinito teorizzato da epicuro, e come `manuale per l`uso` di un mondo i cui fenomeni eterogenei sfidano da sempre la ragione dell`uomo e lo costringono a paure e credenze irrazionali e tormentose. confessando quest`ambizione senza confini lucrezio si impone una sfida narrativa che nessuno prima di lui aveva accettato: come si imposta la narrazione del ? come articolare in libri, in versi, in una trama, la massa infinita dello spazio, della materia, del vuoto? il poema stesso, la relazione che esso instaura con i suoi lettori-discepoli, divengono - e` inevitabile - il primo e decisivo banco di prova delle teorie che propugna. con l`introduzione di alessandro schiesaro e l`apparato di note di carlo santini.

l`olocausto e` molto studiato, molto commemorato e molto raffigurato. ma ancora ci sono aspetti importanti della sua storia che sono stati trascurati. il volume ci permette di approfondire le nostre conoscenze sull`argomento, qui trattato in tutti i suoi aspetti e su scala globale. dan stone sottolinea come l`idea di sia incompleta: molte persone vennero in realta` uccise nei luoghi in cui vivevano e nei modi piu brutali. delinea la pervasivita` del collaborazionismo in tutta europa, sostenendo con forza che dobbiamo smettere di pensare all`olocausto come a un progetto esclusivamente tedesco. considera anche la natura del trauma generato dall`olocausto e i motivi per cui la sofferenza ebraica deve ancora essere pienamente valutata. per stone, il nucleo principale da cui partire per comprendere il pensiero e l`agire dei nazisti e` l`ideologia genocida, delle cui origini fornisce un`approfondita analisi. mettendo a frutto decenni di ricerche, il saggio sovverte molto di cio` che pensiamo di sapere sull`olocausto. l`autore utilizza documenti nazisti, ma anche diari, testimonianze del dopoguerra e persino i prodotti di fiction, per esortarci, in un`epoca di crescente nazionalismo e xenofobia, a comprendere in tutta la sua portata e complessita` la vera storia di un trauma che non smette di sconvolgere le coscienze.

un viaggio affascinante in un`epoca tanto simile alla nostra: . chi e` l`uomo con la vestaglia rossa che compare nel famoso dipinto di john singer sargent? quel dandy e` il dottor samuel-jean pozzi, intraprendente ginecologo della noblesse parigina di fine ottocento, instancabile uomo di scienza ed esteta decadente. seguendo le sue tracce julian barnes ci porta nella rutilante belle epoque europea, fra le celebrita` che la animano, da gustave flaubert a oscar wilde, da sarah bernhardt a edmond de goncourt. un quadro vivacissimo, ricco e originale, di un intero mondo e delle monumentali figure che lo abitavano.

la clamorosa inchiesta del 7 aprile 1979 sulla sinistra extraparlamentare ha inciso profondamente su storia e memoria dell`italia repubblicana dagli anni di piombo a oggi. con questo libro trova finalmente una sua ricostruzione storica, svolta su documenti originali. il 7 aprile 1979 una serie di clamorosi arresti colpi` militanti della sinistra extraparlamentare, tra cui intellettuali che avevano fatto la storia di quel comunismo eretico espresso da gruppi sovversivi come potere operaio e autonomia operaia. firmo` gli ordini di cattura il magistrato pietro calogero della procura di padova, citta` dove imperversava la violenza autonoma e dove insegnava il principale imputato: antonio (toni) negri, pensatore politico e teorico del sabotaggio anticapitalista. partito dalla provincia veneta, il 7 aprile divento` un caso nazionale in cui i "cattivi maestri" di una cultura politica ribelle erano accusati di aver tirato i fili della lotta armata fino a dirigere il rapimento e l`omicidio di aldo moro nel 1978. loro, i sovversivi, nella stragrande maggioranza dei casi non negavano di essere tali. addebiti specifici a parte, la loro autodifesa passava essenzialmente attraverso un assunto: che l`inchiesta mirasse a criminalizzare una generazione politica. da questo duello intorno ai principi-chiave dello stato repubblicano - il dovere di difenderlo, il diritto di contestarlo - scaturisce una complessa vicenda politica e giudiziaria che ha attraversato la guerra fredda ed e` giunta fino ai giorni nostri, intrecciandosi con le urgenze securitarie dell`antiterrorismo globale.

(dall`introduzione di stefania d`agata d`ottavi)

. ne` uomo ne` dio, ne` maschio ne` femmina, ne` buono ne` cattivo, ne` bello ne` brutto, e comunque mai nessuna di queste cose per sempre o in assoluto, eros e` un messaggero, un traghettatore di pulsioni. lo si diceva ventiquattro secoli fa, durante il simposio piu` celebre della storia d`occidente, e da allora le cose non sono cambiate. ne` e` cambiato il ruolo dell`attore, che di eros, da sempre, e` il tramite e l`interprete. con la sua voce, incantevole anche quando scrive, sonia bergamasco spiega come si realizzi, nella pratica viva del mestiere, questo farsi medium incarnato di emozioni e parole. e un processo che si costruisce per gradi, con dedizione, entusiasmo e fatica e ha come punto di partenza e di arrivo il corpo. il corpo dell`attore e` materia plasmabile: va addestrato a vibrare attraverso l`educazione al suono e al gesto; va domato attraverso l`alchimia della ripetizione; va trasceso nelle sue caratteristiche personali per insegnargli a fare spazio a quelle universali; va sedotto, infine, per dargli modo di sedurre a sua volta e ogni volta, consapevolmente, il pubblico (o l`obiettivo della macchina da presa). con generosita`, sonia bergamasco mette a disposizione del lettore una serie di ricordi e di esperienze sempre personali, attinte dal suo specifico percorso - che partiva in modo eccentrico e connotante dalla musica -, dai maestri (come carmelo bene), dai "modelli" amati (come eleonora duse), dalle sfide accolte per continuare a evolvere, a imparare, a crescere e anche a trasmettere conoscenze e stimoli alle nuove generazioni. curiosamente (avrebbe forse detto luca ronconi), l`immagine che emerge da questo sincero rispecchiamento non e` un riflesso di narciso. la figura che ci guarda e ci parla da dietro il v

l`infanzia di gesu` e` il libro piu` misterioso e affascinante di j. m. coetzee. eppure e` anche il racconto piu` semplice di tutti: quello dell`amore di un per un . un uomo adulto, quasi anziano, e un bambino sbarcano a novilla. novilla non e` la loro citta`, lo spagnolo non e` la loro lingua: ma come tutti gli abitanti della citta`, con cui condividono il misterioso destino, vi sono giunti dopo un viaggio in mare e non conservano nessun ricordo delle loro vite precedenti. non sanno da dove vengono, a chi erano legati, quale evento catastrofico li ha condotti fin li` come profughi. c`e` solo una cosa che simon, l`uomo, sa: deve prendersi cura di questo bambino che ha conosciuto sulla nave, deve accudirlo anche se non e` suo figlio, anche se nulla lo lega a lui. anche se david si dimostra presto un bambino molto particolare. e sa che deve aiutarlo a ricongiungersi con la .

come gia` "lehman trilogy", anche "manhattan project" e` una ballata fluviale che racconta una storia americana con radici in europa e conseguenze globali. strutturata in quattro parti fitte di echi biblici (libro dei patriarchi, libro dei re, libro dei profeti e libro dei sacerdoti), anche "manhattan project" ci porta fra gli ebrei espatriati oltreoceano, con i loro riti e costumi che affondano nella cultura yiddish, con le loro idee, le ossessioni, i tic linguistici, lo humour. il testo inizia in un seminterrato in cui il cosiddetto intui` potenzialita` e rischi di un uso militare della reazione a catena. passando per l`apporto del potente finanziere alexander sachs, l`ebreo lituano che da wall street seppe tessere la rete di un`imponente raccolta fondi a nove zeri, prende vita l`affresco di un`umanita` impaurita e confusa, chiamata a celebrare il connubio fra la scienza e la prima vera arma di distruzione di massa, mentre dall`europa riecheggiano le grida dei ghetti in fiamme. a poco a poco il personaggio di spicco diventa robert oppenheimer, scienziato dal profilo inquieto e sempre combattuto, votato fin da bambino alla ricerca di una logica a oltranza in grado di proteggerlo dai suoi mostri interiori. proprio a lui tocchera` il compito di pronunciare il definitivo via libera alla costruzione della bomba atomica, in un crescendo di tensione che va di pari passo alla travolgente ascesa della macchina bellica di berlino e dell`impero giapponese.

. l`estate del 1969 sembra interminabile. michelino ha tredici anni e ha gia` letto troppi libri, felice ne ha sessanta e sta perdendo la memoria: il primo deve trascorrere le vacanze dai nonni, in una casa enorme e misteriosa di cui il secondo e` da sempre il custode. per ingannare la noia, michelino si inventa un gioco: rimettere ordine fra i ricordi di felice, - incarnazione mitica e spaventosa di migliaia di mostri fantasticati. unendo la tensione magica dell`infanzia alla potenza dell`immaginazione, michele mari racconta la storia di un`improbabile amicizia, il viaggio periglioso di un ragazzino che parte dalle lande solitarie della letteratura per compiere la sua discesa agli inferi.

ci sono cose che non si raccontano perche` le parole sono scogli nel mare. ci sono cose che non si raccontano per vergogna, rabbia, troppo dolore, e perche` se non le racconti, in fondo puoi sempre credere che non siano successe. antonella e andrea vogliono un figlio: adesso lo vogliono proprio, lo vogliono assolutamente. ma e` come se non ci fosse niente di semplice, nel desiderio piu` naturale del mondo: tutto cio` che puo` andare storto andra` storto, anche l`inimmaginabile. antonella lattanzi ha trovato parole esatte per questa storia, che e` sua e di tutte le donne - ambiziose, indecise, testarde, libere di scegliere. un libro emozionante, che non si riesce a smettere di leggere, straordinariamente contemporaneo. (nicola lagioia). non e` mai il momento giusto per fare un figlio. prima vogliamo vivere, viaggiare, lavorare. antonella vuole diventare una scrittrice: la sua e` un`ambizione assoluta, senza scampo. per questo a vent`anni, per due volte, interrompe volontariamente la gravidanza. quando anni dopo si sente invece pronta, con un compagno a fianco, e` il suo fisico a non esserlo. e cosi` inizia l`iter brutale dell`ostinazione, dell`ossessione, della medicalizzazione. certi supplizi, le aspirazioni inconfessate, la felicita` effimera e spavalda, la sofferenza e la collera. si direbbe una storia gia` scritta, ma qui non c`e` nulla di consueto: e` come raccontare da dentro una valanga, con la capacita` incredibile, rotolando, di guardarsi e non crederci, e sfidarsi, condannarsi, sorridersi per farsi coraggio. in un crescendo di indicibile potenza narrativa, antonella lattanzi descrive (sulla sua pelle) la forza inesorabile di un desiderio che non si ferma davanti a niente, ma anche i sensi di colpa, l`insensibilita` di alcuni medici, l`amicizia che sa sostenere i silenzi e le confidenze p

in un unico volume oltre 350 poesie della piu` importante poetessa americana del xix secolo, che la traduzione di silvia bre restituisce in tutta la loro tellurica potenza. (silvia bre). introduzione di sara de simone.

l`architettura contemporanea costituisce la materializzazione concreta, il luogo di applicazione e verifica, delle profonde trasformazioni che hanno avuto corso nel xx secolo, e che proseguono a ritmo sempre piu` frenetico nei primi decenni del xxi. questo volume - frutto della revisione e dell`ampliamento di quello uscito nel 2008 - affronta le vicende dell`architettura dal secondo dopoguerra ai giorni nostri attraverso le opere e le figure dei suoi protagonisti, mettendo a fuoco alcune questioni cruciali: l`eredita` dei ; il rapporto con la tradizione; le possibilita` costruttive offerte da tecniche inedite e da materiali aggiornati; il contributo delle tecnologie informatiche; il nuovo ruolo strategico dell`architetto; le reazioni ai processi di ; la ricerca di soluzioni a fronte dell`emergenza ambientale e climatica. l`analisi di questi fenomeni fornisce un`interpretazione articolata dell`architettura contemporanea, cercando di porla in una prospettiva storico-critica odierna.

il sudest asiatico custodisce numerosi siti del patrimonio artistico mondiale. questo libro, grazie alle appassionate parole che accompagnano una sapiente selezione di oggetti presenti nella collezione del british museum, offre un originale approccio a una delle aree piu` complesse e particolari del mondo. ogni oggetto racconta un frammento di storia, e tutti insieme illustrano le civilta`, le societa` e le culture locali in myanmar, thailandia, cambogia, laos, vietnam, malesia, indonesia, brunei, filippine, singapore e timor est nel corso degli ultimi 6000 anni. dall`emergere delle prime comunita` agricole e societa` stratificate all`ascesa di potenti imperi e la diffusione di buddhismo, induismo e altre credenze religiose, fino al periodo del dominio coloniale e ai processi indipendentisti, la storica dell`arte alexandra green ripercorre e approfondisce identita` e connessioni culturali. il vasto territorio viene esplorato impiegando un`ampia gamma di oggetti sacri o d`uso quotidiano: sculture delle civilta` storiche di giava, angkor, bagan e sukhothai, ceramiche, mobili, tessuti, marionette, manifesti, strumenti musicali, produzioni artistiche contemporanee... un`utile guida per inoltrarsi in quest`affascinante area geografica attraverso la sua meravigliosa cultura materiale, e un modo nuovo per conoscere quali idee ed eventi l`abbiano plasmata nel corso di migliaia di anni. con oltre 400 illustrazioni.


"otto e mezzo" e "il gattopardo" sono due film epocali, girati contemporaneamente, e che tutti crediamo di conoscere benissimo. ma se torniamo a quel mitico 1963, con claudia cardinale che corre da un set all`altro, burt lancaster che deve dimostrare di non essere un cowboy, sandra milo che ama l`amore piu` del cinema, marcello mastroianni troppo felice per interpretare il suo personaggio, ecco che si spalanca un mondo intero. intanto, fuori dal set, si dibatte un paese in cui la cultura e` ancora politica, e l`epopea di un celebre romanzo rifiutato e poi riscoperto s`intreccia alle vicende personali e pubbliche di federico fellini e luchino visconti, sublimi registi avversari. guardando dietro le quinte, francesco piccolo ci fa rivivere lo spirito irripetibile di un`epoca. un racconto unico e travolgente sulla forza del genio e su quella del destino. la storia del cinema non e` poi cosi` diversa dalla vita: apparentemente lineare, ma costellata di incontri fortuiti, appuntamenti rincorsi o mancati, decisioni prese all`ultimo minuto e imprevedibili coincidenze. fatalita` cruciali che permettono a un`opera di venire alla luce, con le precise caratteristiche che poi tutti ricorderanno. la scelta di un`attrice, la luce sul set, le vicissitudini sentimentali del regista o di un comprimario - cosi` come i tagli nel budget o una scena cambiata all`improvviso - possono scrivere a modo loro una pagina del genio universale. il 1963 e` stato l`anno di fellini e di visconti. un anno decisivo per il cinema italiano, che ha visto la nascita di "otto e mezzo" e "il gattopardo". ma prima di diventare i capolavori che ben sappiamo erano due incredibili scommesse, nonche` il campo di battaglia tra due artisti rivali e profondamente diversi: mentre claudia cardinale cambiava il colore dei capelli secondo il capriccio di chi la dirigeva, l`intero contesto culturale italiano si stava preparando a sposare l`una o l`altra visione del cinema e del mondo. ecco cos`e` "la bella confusione":

abbiamo perso il contatto con il reale. e necessario tornare a rivolgere lo sguardo alle cose concrete, modeste e quotidiane. le sole capaci di starci a cuore e stabilizzare la vita umana. una massa di informazioni ci investe ogni giorno. come ogni inondazione, anche questa agisce sulle nostre esistenze, spazza via confini, rimodella geografie. ormai sono i dati e non piu` le cose concrete a influenzare le nostre vite. le non-cose stanno prendendo il sopravvento sul reale, sui fatti e la biologia. e cosi` la realta` ci appare sempre piu` sfuggente e confusa, piena di stimoli che non vanno oltre la superficie. con la sua consueta lucidita` e veemenza, byung-chul han, critico severo ma acuto della contemporaneita`, ci offre una peculiare e sferzante riflessione sulla comunicazione, la rete e il futuro che stiamo costruendo.

. una parola misteriosa () scagliata dal padre geloso contro la madre a scombinare una notte napoletana. un bambino atterrito che pero` e` attratto da quel suono elegante, che sicuramente viene dai libri. nasce cosi` una fascinazione per le parole, e per la scrittura, che dura tutta la vita. schegge di memoria, riflessioni sapienti sulla letteratura, annotazioni sui romanzi che hanno folgorato domenico starnone ragazzo, su quelli commentati a scuola come insegnante per tanti anni, su quelli riletti e studiati con l`acribia di uno scrittore che e` stato prima di tutto un lettore, appassionato, curioso, e attratto sempre da quell`urto originario tra oralita` e scrittura. una sorta di autobiografia attraverso la lettura delle pagine dei grandi autori della letteratura: da luigi meneghello a ugo foscolo, da raffaele la capria a natalia ginzburg, da raymond carver a edmondo de amicis, da leonardo sciascia a joseph conrad, da mark twain a cesare pavese. il libro e` innanzitutto un invito quanto mai trascinante a leggere o rileggere i romanzi di cui racconta. ma e` anche un originale , una porta di ingresso privilegiata all`officina di uno scrittore che leggendo insegue le sue ossessioni.

davanti alla fine, siamo tutti principianti: e siccome l`arte del distacco non la possiamo imparare, tanto vale affezionarsi a questa signora acquattata nell`armadio, cercando le parole per farcela un po` amica. ognuno procede a modo suo, ci mancherebbe, ma qui c`e` un piccolo prontuario portatile: una cassetta degli attrezzi fatta di poesia, paura, favole, silenzio, coraggio, lacrime, sorrisi: . paolo milone accende il buio con le sue folgorazioni, e ha l`avventatezza di farlo persino con leggerezza. perche` non possiamo sapere quale, ma di queste strade, una sara` la nostra. . la morte e` l`unica certezza che abbiamo nella vita, ma noi allontaniamo il pensiero ogni giorno, con pervicace distrazione. eppure basterebbe fermarsi un istante... ecco perche` e` fatto di istanti, questo libro inaspettato. di quegli attimi preziosi in cui esitiamo in cerca di una strada, e all`improvviso ci accorgiamo che la vita e la morte fanno gli stessi scherzi, perche` semplicemente sono un`unica cosa. in fondo cosa c`e`, dopo la morte? c`e` un paese dove non siamo mai andati: . di cio` di cui non si puo` parlare, non bisogna tacere. e stato paolo milone a dimostrarcelo, conquistando il cuore di tanti lettori con "l`arte di legare le persone". e ora, con la stessa sensibilita` e col medesimo ardire, affronta un`arte persino piu` difficile. incredibilmente finisce per confortarci anche questa volta, rendendo vivo e vicino cio` che tanto ci affanniamo a tenere lontano. il distacco in fondo e` una mano tesa, un gioco che non conosciamo ancora, uno spasimante per cui ci facciamo belli tutta la vita.

. la digitalizzazione sta da tempo interessando anche la sfera politica e gli sconvolgimenti che produce nel processo democratico e nelle nostre vite sono massicci, epocali. storditi dalla frenesia della comunicazione a ciclo continuo, ci ritroviamo impotenti di fronte a un sistema che trasforma l`essere umano in una miniera di dati da estrarre. il nostro modo di pensare e intervenire nel mondo, il nostro rapporto con la verita` stanno inesorabilmente cambiando. siamo apparentemente liberi, ma incapaci di discutere. immersi nell`infocrazia, nella quale liberta` e sorveglianza coincidono, assistiamo al tramonto dell`epoca della verita`. con la forza che l`ha reso celebre, il filosofo tedesco che sta riscrivendo la mappa concettuale del nostro tempo traccia un ritratto argomentato ma implacabile dell`e`ra in cui viviamo. perche` capire davvero cio` che sta accadendo e` l`unico modo di resistere.

cantore di de`i ma soprattutto cantore di uomini, esiodo nella teogonia, opera di ineguagliabile grazia poetica, ha saputo dare una ragione del suo mondo: come e` arrivato a essere quello che e`, quali sono i principi, le forze e le passioni che lo animano. all`inizio ci fu chaos. poi giunse gaia, dall`ampio petto, sede sicura degli immortali come de`i mortali. dopodiche` vennero il nebbioso tartaro e il bellissimo eros. da qui fino al trionfo di zeus, per raccontare la nascita dell`universo e delle divinita` che lo regolano, esiodo chiede aiuto alle muse, certo, ma e` lui poi a cantare sia menzogne simili al vero sia vicende che nel vero gettano radici. le canta per far dimenticare i dolori che affliggono il cuore dell`uomo, come vuole la tradizione, ma anche abbandonando la pretesa di conoscere tutto, facendosi carico di spiegazioni incomplete, che testimoniano la faticosa ricerca di un senso da dare alle cose e ai nomi che ci circondano. per mezzo del mito parla dunque di noi, dei nostri sforzi, vani ma inevitabili, per organizzare una realta` che, migliaia di anni fa come oggi, da sempre ci sfugge. questa edizione, oltre alla traduzione di graziano arrighetti, e` completata da una dettagliata introduzione e un ricco apparato di note.

art keller pensava che una volta scomparso adan barrera avrebbe trovato pace. si sbagliava. a prendere il posto che e` stato di adan, e prima ancora di suo zio don miguel angel, ci sono gia` los hijos, la terza generazione. e ora, a capo della dea, art si rende conto che in realta` i nemici sono dappertutto: nei campi di papavero messicani, a wall street, alla casa bianca. gente che cerca di farlo tacere, di sbatterlo in galera, di distruggerlo. gente che vuole ucciderlo. con "il confine" don winslow tira le fila di una storia di violenza e vendetta, corruzione e giustizia, ormai divenuta leggenda. e dipinge un ritratto di straordinaria potenza dell`america d`oggi.

come prima cosa, federico ha un corpo. esagerato, ingestibile, deriso a scuola e compatito in famiglia. un corpo di vent`anni e centocinquanta chili, nato con una fame ancestrale. di cibo e di altro. finche` quell`appetito incontra lo sguardo di giulia: ecco che fede sara` costretto, letteralmente, a sottomettersi a una nuova forma di piacere. "il paradosso della sopravvivenza" e` un romanzo sullo spazio che occupiamo ogni giorno, quasi senza badarci. e insieme una riflessione sotterranea sul potere che lo sguardo altrui esercita sulle nostre scelte. soprattutto, e` la storia di un corpo ingombrante in un mondo ingombrante, a cui corrispondono desideri ingombranti. lui si chiama federico furlan, detto fede, ma per tutti a pratonovo e` soltanto . in famiglia, a scuola, e poi da adulto, sul lavoro, fede non puo` mai dimenticare il peso che si porta addosso, la tenera e inseparabile corazza di carne che lui foraggia costantemente a suon di cibo. eppure, anche se infelice, fede si sente invincibile. il suo medico gli ha illustrato , bizzarra teoria clinica secondo cui le persone obese avrebbero un tasso di mortalita` inferiore rispetto a quelle normopeso, come se il grasso facesse da scudo alle minacce del mondo. le cose cambiano quando fede conosce giulia, consapevole di essere bellissima e forse ignara di trovarsi pericolosamente vicina all`anoressia. e lei a proporgli un gioco dalle regole spietate. provate a immaginarli nudi, l`uno di fronte all`altra, lei quasi invisibile e lui che riempie tutto lo spazio: durante i loro incontri fede ha il divieto assoluto di toccarla, e l`obbligo di mangiare senza sosta tonnellate di cibo. giulia lo domina, fredda e dispotica, e per difendersi non c`e` corazza che tenga. cosi`, pieno di vergogna, fede prende l`unica strada che gli resta: quella della fuga. giorgio falco ha scritto un romanzo che contiene moltitudini: la desolazione di un paesaggio alpino non troppo dissimile dalle pe

. adriana irrompe nella vita di sua sorella con la forza di una rivelazione. sono state bambine riottose e complici, figlie di nessuna madre. ora sono donne, con i loro slanci e sbagli, con un`eredita` di parole non dette e attenzioni intermittenti. vivono due grandi amori, sacri e un po` storti, irreparabili come sono a volte gli amori da giovani. ma a chi non conosce la lingua dell`affetto e` difficile aprire il cuore. con la sapienza e la naturalezza dei grandi scrittori donatella di pietrantonio ci regala in queste pagine un`emozione calda e sussurrata, che rimarra` con noi a lungo.

(vittorio lingiardi, ). queer rappresenta la prima storia completa delle sessualita` e delle identita` lgbt+ in occidente dal xviii secolo al tempo presente. intrecciando nell`analisi una varieta` di fonti, dalle memorie alla letteratura, dalla trattatistica alla cronaca, offre una lettura inedita della storia contemporanea: dal ruolo della sessualita` nella formazione degli stati-nazione alle guerre mondiali, dal giro di vite del dopoguerra alla rivolta di stonewall, dalla crisi dell`hiv alla rivoluzione queer degli anni novanta, fino alle nuove sfide degli anni duemila con la loro apertura verso il futuro.

. maria cristina palma ha una vita all`apparenza perfetta, e` bella, ricca, famosa, il mondo gira intorno a lei. poi, un giorno, riceve sul cellulare un video che cambia tutto. nel suo passato c`e` un segreto con cui non ha fatto i conti. come un moderno alienista niccolo` ammaniti disseziona la mente di una donna, ne esplora le paure, le ossessioni, i desideri inconfessabili in un romanzo che unisce spericolata fantasia, realismo psicologico, senso del tragico e incanto del paradosso. niccolo` ammaniti e` ritornato piu` cattivo, divertente e romantico che mai.

un mattino, gregor samsa, commesso viaggiatore, si sveglia da sogni inquieti e si ritrova trasformato in un immane insetto; anni dopo, anders, personal trainer in un`anonima palestra di una citta` indefinita, si sveglia e scopre di essere diventato di un innegabile marrone scuro. l`incredulita` presto cede il passo alla furia omicida: anders si sente vittima di un crimine, , si scaglia contro la propria immagine allo specchio, si rimette a letto sperando che quell`uomo scuro se ne vada, chiama al lavoro per dire che e` malato, molto malato, piu di quanto immaginasse, si aggira per la citta` e scopre che , e infine telefona a oona. oona, giovane insegnante di yoga, sta provando a prendersi cura di sua madre - e di se stessa - dopo la morte del fratello gemello; fra lei e anders si e` da poco riaccesa un`attrazione nata fra i banchi di scuola, ma quando oona passa da lui dopo il lavoro, rimane di stucco di fronte all`uomo che le apre la porta, e sulle prime fatica a riconoscerlo. cio` che oona e anders ancora non sanno e` che la trasformazione sta prendendo piede ovunque: tutte le persone bianche stanno diventando scure, e la tensione sociale continuera` a crescere, sfociando in risse, sparatorie, suicidi e sommosse, finche` verra` sepolto e la bianchezza non sara` che un ricordo. hamid, in un vortice di frasi che, come i personaggi che le abitano, sembrano sorrette da un disperato bisogno di stabilita` identitaria, confeziona un romanzo di commovente lucidita` sulla perdita del privilegio, un`opera in cui frustrazione e violenza si trasformano nella promessa di futuro:

giudicando la propria vita di uomo e l`opera politica, adriano non ignora che roma finira` un giorno per tramontare; e tuttavia il suo senso dell`umano, eredita` che gli proviene dai greci, lo sprona a pensare e servire sino alla fine. "mi sentivo responsabile della bellezza del mondo" afferma, personaggio che porta su di se` i problemi degli uomini di ogni tempo, alla ricerca di un accordo tra la felicita` e il metodo, fra l`intelligenza e la volonta`. i "taccuini di appunti" dell`autrice (annotazioni di studio, lampi di autobiografia, ricordi, vicissitudini della scrittura) perfezionano la conoscenza di un`opera che fu pensata, composta, smarrita, corretta per quasi un trentennio.

scritto nel 1593 durante la peste di londra, il poemetto erotico-mitologico venere e adone da` una versione modificata della vicenda raccontata da ovidio. come paradigma dell`eros piu` carnale e ossessivo diventera` un best seller, ristampato innumerevoli volte. l`anno dopo shakespeare riprende un episodio dell`antica storia romana: lo stupro di lucrezia da parte di sesto tarquinio (figlio di tarquinio il superbo). un raptus di violenza incontrollabile raccontato per la prima volta, in modo sconvolgente, direttamente dalla voce della donna che ne e` vittima. venere e adone e lo stupro di lucrezia, oltre ad essere due capolavori assoluti, sono le uniche opere di shakespeare di cui il drammaturgo abbia curato la stampa personalmente, cosa mai accaduta ne` con le sue opere teatrali ne` con i sonetti. si tratta di due testi di grande raffinatezza stilistica ma anche di grande potenza narrativa e drammatica. non a caso valter malosti li ha messi in scena in due spettacoli memorabili e premiati. la traduzione e` dunque quella realizzata per la rappresentazione teatrale. lo stesso malosti nell`introduzione ci racconta il personalissimo rapporto con i due poemetti e ne da` un`interpretazione originale che tiene insieme le ragioni della filologia e del teatro.

l`antologia palatina e` il deposito finale della grande lirica greca. adunata a piu` riprese tra i secoli dell`impero romano e il medioevo, comprende nei suoi sedici libri centinaia di autori e migliaia di epigrammi, sparsi in un arco di tempo che va dalla grecia arcaica ai cristiani e all`impero bizantino, ed ha nell`eta` ellenistica il suo momento di maggior forza. avviata lentamente nei primi libri, dedicati a iscrizioni e prefazioni, l`antologia spiega tutta la sua bellezza nel quinto, con i trecento carmi erotici di indicibile fascino dovuti a maestri quali callimaco e asclepiade, meleagro e filodemo, fino a paolo silenziario. ancora il settimo libro contiene delicati epigrammi sepolcrali, e poi vengono quelli descrittivi di luoghi, di edifici, di oggetti, della natura e della vita; e poi quelli simposiaci, e quelli satirici, e gli indovinelli, e gli oracoli... sfilano le etere e i giovinetti, i guerrieri e i potenti, i santi e i diseredati, le ore tristi del lutto e quelle folli del banchetto, spaccati dell`esistenza e riflessioni gioconde o amare... il favore dei lettori, incantati da questo che fu definito , non lo ha mai abbandonato. la perfezione poetica delle pagine della palatina ha abbagliato il cinquecento europeo, la sua ricchezza sentimentale ha attratto l`ottocento e i toni sensuali hanno affascinato i decadenti. quella che qui si pubblica, a fronte del testo originale, e` tuttavia la prima versione italiana completa. dovuta all`esperienza e al gusto di filippo maria pontani, questa impresa colossale completa il panorama dell`intera lirica greca antica, uno dei momenti piu` alti della poesia d`ogni tempo.

. (tullio laurea). . (antipatro di tessalonica). [simonide].

. possiamo passare una vita a discutere senza mai capirci, in particolare quando apparteniamo a generazioni diverse. quasi sempre e` un problema di coordinate: ognuno ha le sue e rifiuta di abbandonarle, anche solo un po`. essere figlia e padre non semplifica le cose. stanchi di , giorgia e gianrico carofiglio si sono seduti a un tavolo e hanno affrontato con occhi nuovi alcuni degli argomenti che piu` li hanno divisi. questioni che riguardano ciascuno di noi come il clima, il femminismo, il cibo. la politica. non hanno eliminato tutte le loro divergenze, ma hanno elaborato una serie di ragionamenti - veri e propri saggi brevi, tessere di un mosaico sorprendente - in cui si combinano entrambi i punti di vista. una scommessa audace e allegra sulle possibilita` di un linguaggio comune, di un`idea condivisa del mondo e del futuro.

quasi tutti sanno che murakami e` un avido ascoltatore di musica, un determinato collezionista di dischi - possiede oltre diecimila vinili - o che e` un patito della corsa. in pochi, pero`, sono a conoscenza di un`altra sua speciale e curiosissima passione: le t-shirt! si`, perche` le magliette sono il capo d`abbigliamento che murakami preferisce indossare in assoluto, e nel corso degli anni ne ha accumulate cosi` tante che oggi il grande scrittore giapponese puo` vantare una vera e propria collezione, e tra le piu` invidiabili. t-shirt a tema surf che arrivano dalle spiagge delle hawaii oppure acquistate durante i viaggi negli stati uniti a ricordare uno speciale rituale gastronomico, le t-shirt mai indossate - scritte alquanto appariscenti o animali troppo carini -, quelle che le case editrici in giro per il mondo hanno fatto stampare in occasione dell`uscita dei suoi libri, o ancora l`emblematica t-shirt, con la sua storia affascinante, che ha ispirato il racconto tony takitani diventato anche un film. dalla gioia di entrare in un negozio dell`usato pieno di dischi, all`emozione di ogni concerto, dalla gratificazione che deriva dal traguardo di una maratona allo sconfinato amore per la letteratura, murakami ci guida alla scoperta della sua passione per le t-shirt attraverso le immagini dei suoi pezzi da collezione e i racconti a essi legati. di fatto ci invita nel suo straordinario mondo quotidiano a passare un po` di tempo con lui. proprio come si fa con i vecchi amici.

sono giorni che bill furlong gira per fattorie e villaggi con il camion carico di legna, torba e carbone. nessuno vuole restare al freddo la settimana di natale. sotto la neve che continua a scendere, tutto va come sempre in quel pezzo d`irlanda. poi, nel cortile silenzioso di un convento, bill fa un incontro che smuove la sua anima e i suoi ricordi. lasciar correre, girarsi dall`altra parte, sarebbe la scelta piu` semplice, di certo la piu` comoda. ma forse, per bill furlong, e` arrivato il momento di ascoltare il proprio cuore. .

. i famosi quaderni presentati per la prima volta in versione italiana nell`intero arco della loro durata. le parole e la sofferenza che ci portano accanto a beethoven. trentenne, beethoven intuisce che la sua sordita` sara` per sempre. in un momento di disperazione scrive una lettera che non spedira` mai, il testamento di heiligenstadt. e un lucido esercizio di autoanalisi, che gli permette di superare le pulsioni autodistruttive: . negli ultimi dieci anni di vita, il solo modo per comunicare con lui e` scrivere ogni cosa su taccuini dai quali mai si separa. ne rimangono 139, sono i quaderni di conversazione, il materiale biografico piu` intimo grazie al quale possiamo condividere la quotidianita`, il lavoro creativo, la nascita della nona sinfonia e degli ultimi capolavori, la lunga rabbiosa vicenda giudiziaria che lo contrappone alla vedova di suo fratello per ottenere la tutela dell`unico nipote, le sofferenze provocate dall`infermita`. attorno a lui, e alla cerchia ristretta degli amici, nell`europa uscita dalle guerre napoleoniche si rafforzano i regimi della restaurazione, si incendiano i primi moti rivoluzionari. sottratti al controllo della censura, i quaderni, presentati per la prima volta in versione italiana e nell`intero arco della loro durata, rappresentano una testimonianza insostituibile.

lombroso e` stato uno degli italiani piu` celebri al mondo nella sua epoca, una figura di grande spicco nel panorama del positivismo europeo di fine e inizio secolo. ma dopo la sua morte il suo pensiero e` stato perlopiu` ridotto alle teorie sull`atavismo, liquidato in toto o irriso (e in quanto ebreo, il fascismo ha cancellato ogni sua traccia dalla toponomastica e ogni scultura commemorativa dai luoghi pubblici). con questo volume si vuole proporre un`immagine piu` sfaccettata di lombroso a partire da testi meno noti. alberto cavaglion ci propone il lombroso divulgatore, giornalista, poligrafo che si occupa di medicina sociale, ma anche di architettura, di politica, di questioni giuridiche, di storia, linguistica e letteratura. un ritratto intellettuale molto diverso e, dal punto di vista della scrittura, molto piu` piacevole rispetto a quello conosciuto attraverso i suoi controversi saggi accademici. il volume, che ripercorre un ampio arco temporale (dal 1851 al 1909, poco prima della morte) inizia con le pagine piu` intime: quelle dal diario giovanile, le lettere alla fidanzata che poi diventera` moglie, le pagine autobiografiche. poi si ripercorre la vasta gamma dei suoi interessi intellettuali, dalla passione per la filologia e la letteratura alla musica, dalla politica (socialista moderato) agli interventi sull`antisemitismo. non mancano pagine sulla medicina sociale e quelle tratte dal giornale che lombroso aveva organizzato nel manicomio di pesaro, facendo collaborare i pazienti. e naturalmente i suoi studi sulla follia in rapporto alla criminalita` e alla genialita`, ma sintetizzati in pubblicazioni divulgative mai riprese prima d`ora. il volume comprende anche un saggio di silvano montaldo sulla storia della collezione di reperti anatomici, antropologici e criminologici avviata in vita da lombroso e diventata poi il museo torinese a lui dedicato.

nella secolare disputa fra gli amanti di stendhal che preferiscono "il rosso e il nero" e quelli che preferiscono "la certosa di parma" (i rougistes e gli chartreux, come vengono chiamati in francia), quasi a smentire la dedica che chiude il romanzo, , questi ultimi sono senza confronto i piu` numerosi. consacrato come capolavoro, a un anno dalla sua pubblicazione, grazie a un monumentale saggio di balzac, soprattutto dai primi del novecento in poi la certosa di parma diviene il romanzo piu` celebre e piu` letto di stendhal. e questo nonostante la stesura rapidissima - fu scritto in soli cinquantatre giorni alla fine del 1838 - e la natura composita dei materiali e delle fonti utilizzati. al del primo capitolo, l`unico che l`autore abbia voluto intitolare, segue l`anti-epopea della battaglia di waterloo, che inaugura l`eta` del disincanto. come l`oscuro julien sorel, anche il nobile fabrizio del dongo e` nato troppo tardi per conoscere il tempo dell`eroismo, della gloria e della spensierata allegria dopo le vittorie. e coloro che invece lo hanno vissuto con gioia ed entusiasmo, come la duchessa sanseverina e il conte mosca, devono accontentarsi di meschini succedanei, feste e intrighi alla corte del principe ernesto ranuccio iv. in tutta la parte ambientata a parma emerge la traccia della fonte principale di quello che nell`idea originaria di stendhal sarebbe stato : la manoscritta l`origine delle grandezze della famiglia farnese. ne e` nata invece una storia trascinante, calata, con una scelta geniale, nella realta` della restaurazione in italia. storia fatta di passioni e cinismo, poesia del paesaggio e beffardo ritratto di ambienti e di figure aggrappate a idee e comportamenti dell`ancien re`gime ormai solo scimmiottati, avvelenamenti sventati e riusciti, un`evasione rocambolesca, amori taciuti o confessati, esaltanti e distruttivi. la passione di stendhal per l`opera lirica si riflette in questo mel

scrittore, giornalista e corrispondente di guerra, stephen crane sembra davvero il protagonista di un romanzo. povero e tormentato dai debiti, muore giovanissimo, ma fa in tempo a vivere situazioni estreme - perseguitato dalla polizia di new york, scampato a un naufragio al largo della florida, accoltellato per errore a cuba - e a scrivere testi straordinari. citando da lettere e testimonianze, leggendo con cura appassionata i suoi lavori, paul auster ne ricostruisce la vita e le opere in un libro coinvolgente, che agli ammiratori confermera` il mito e agli altri svelera` uno dei segreti meglio custoditi della letteratura americana. stephen crane, autore del segno rosso del coraggio, ha vissuto una vita breve ma intensa. nato nel 1871 in una famiglia molto religiosa, perde il padre da bambino e cresce spostandosi da un luogo all`altro, un nomadismo che conservera` da adulto e che lo portera` in giro per gli stati uniti e per il mondo. a vent`anni, dopo aver abbandonato il college, si trasferisce a new york e comincia a muovere i primi passi come giornalista e scrittore. affascinato dai luoghi malfamati e dalle persone tormentate che li frequentano, conduce un`esistenza bohe`mien dividendo l`alloggio con altri artisti e ritrovandosi spesso a saltare i pasti e a dormire su una cassa portacarbone. i soldi sono un cruccio costante, ma per un salto in uno dei tanti bordelli della citta` ne ha sempre abbastanza. difendendo una prostituta, finisce per mettersi in grossi guai con la polizia, al punto da trovarsi costretto a lasciare new york in tutta fretta. poco male, pero`. altre avventure lo attendono, in particolare come corrispondente di guerra in grecia, a cuba e a portorico. intanto, nel 1897, si trasferisce in inghilterra (in una casa che ovviamente non si puo` permettere) e li` stringe amicizia con scrittori del calibro di joseph conrad e henry james. ma chi ha dentro un fuoco spesso brucia in fretta. crane non fa eccezione. da sempre magro e giallognolo, si spegne

. il fisico teorico brian greene sostiene che, dal punto di vista dell`evoluzione, la narrazione di storie perche` e` come un : . amy foster, racconto di terra e di mare, una delle opere brevi migliori di joseph conrad, e` il simulatore di volo per l`esperienza dello straniero, dello sradicato. e la storia di yanko goorall, montanaro dei carpazi, imbarcato ad amburgo con il sogno dell`america su una nave di trafficanti di uomini, donne e bambini e naufragato in inghilterra durante una furibonda tempesta. siamo piu` o meno fra ottocento e novecento, ma le stesse cose, come il lettore scopre con sempre maggior turbamento, continuano ad accadere e riaccadere fino a oggi, fino a domani. yanko si salva a stento, ma e` molto malconcio, non sa una parola di inglese e la timorata gente inglese che incontra non sa una parola che non sia inglese. lo prendono per folle, per bandito, per mostro, lo rinchiudono, lo picchiano, si difendono dalla sua minaccia, dai suoi versi bestiali, dalla sua rabbia. bimbi biondi e bianchi lo prendono a sassate. yanko ha solo freddo e fame, ma non sa come si dice. la sua e` . finche` non incontra amy foster che, anche lei dai margini del mondo conosciuto, gli tende una mano. ma la di yanko rimane, fra le cose e le persone, come una minaccia sospesa in aria, come una condanna non ancora emessa. e alla fine lo travolgera`.

si puo` essere persone femministe e cattoliche nello stesso tempo? michela murgia, cattolica, pensa di si. e questo audace pamphlet, colto e popolare, sfida il senso comune, e con lucidita` e ironia ci spiega perche`. . come fai a tenere insieme la tua fede cattolica e il tuo femminismo? e una domanda che michela murgia si sente rivolgere di continuo. e la stessa che si pongono le persone credenti lgbtiaq+ e che si pone chiunque debba fare compromessi tra la propria coscienza e i precetti dottrinari, per esempio in merito ad aborto, eutanasia, fecondazione assistita. per rispondere e` necessario capire quali aspetti della vita e della fede siano davvero in contraddizione, e soprattutto se certi insegnamenti non siano semplicemente un`eredita` storica da ridiscutere ogni giorno alla luce del vangelo e della propria intelligenza. d`altronde, lo stesso dio dei cristiani e` contraddittorio: e` divino ma anche umano, e` uno ma anche trino, e` onnipotente ma e` morto in croce. partendo dalla rilettura del "credo" e attingendo alla propria esperienza personale - la se` bambina piena di dubbi, ma anche la nonna, la madre, la zia, le donne con le quali ha incontrato la fede - michela murgia fornisce gli strumenti per affrontare alcune di queste antinomie, e mostra come la pratica della soglia, che rigetta l`appartenenza a un unico recinto, cioe` la queerness, sia una pratica cristologica. accettarla come tale significa riconoscere che

(gabriele pedulla`). pubblicato per la prima volta nel 1954 nella collana dei , due anni dopo i ventitre giorni della citta` di alba, la malora racconta, con un tono ruvido che nulla concede alla retorica e al sentimento, la vicenda carica di destino del giovane agostino che, morto il padre, va a servizio in un`altra cascina. una storia elementare di fatica e di silenzi, di dolore e di violenza che ci riporta al dramma della miseria contadina delle langhe e che trova il suo linguaggio nello stile scarno e partecipe di fenoglio, lo stesso stile antiretorico e che procuro` allo scrittore l`accusa di aver tradito i valori della resistenza. proprio questa asprezza e la continua invenzione linguistica fanno di fenoglio uno dei massimi scrittori italiani del novecento. con la strada e i paracarri di paolo di paolo, una nota bibliografica e la cronologia della vita e delle opere.

karine marsilly e` stata una bambina di citta` con una grande fortuna. ha trascorso le estati della sua infanzia in montagna dai nonni, circondata dalla natura: arrampicarsi sugli alberi era la sua gioia piu` grande. se alla karine che spensierata si avventurava tra rami e foglie avessero detto che un giorno quella passione sarebbe diventata il suo lavoro, non ci avrebbe mai creduto. degli alberi, karine marsilly e` stata una delle prime arboriste tree-climber in francia. ci racconta la sua storia. e la storia di molti alberi. nel nostro immaginario modellato sui paesaggi artificiali, gli alberi prendono le sembianze degli oggetti inanimati in cui saranno trasformati. ma ogni albero e` un essere vivente a tutti gli effetti, con le sue complessita` e le sue fragilita`, che richiede attenzione e amore. il senso del lavoro di karine marsilly e` racchiuso in queste semplici premesse: con un approccio medico e insieme materno, marsilly cura gli alberi. arborista tree-climber, con il suo sguardo esperto l`autrice esamina i , dalle radici alla cima, formula la diagnosi, senza tralasciare i fattori ambientali, e li sottopone alla terapia necessaria per assicurare loro salute e longevita`. nel settore da piu` di quindici anni, marsilly ha assistito oltre settemila alberi ed e` considerata una vera e propria celebrita` nel panorama dell`arboricoltura. il suo percorso, pero`, ha seguito una traiettoria tutt`altro che scontata. dopo gli inizi nell`istruzione pubblica, un passaggio nell`ostricoltura e altre deviazioni, karine marsilly ha frequentato una scuola per la gestione dei grandi spazi naturali, grazie alla quale ha riscoperto la sua passione per gli alberi, e ha quindi deciso di diventare potatrice. quando ha finalmente realizzato il suo sogno, ad aspettarla c`erano ancora anni di dure lotte per affermarsi, come accade per molte professioni, in un mondo dominato dagli uomini. in questo memoir affascinante karine marsilly ripercorre la sua carriera at

un viaggio tra gli elementi essenziali della fisica quantistica, tra le storie degli esperimenti e dei protagonisti che hanno trasformato la nostra comprensione dell`universo. la fisica quantistica e` la punta di diamante della scienza moderna. da ormai un secolo, tuttavia, e` anche una teoria estremamente problematica, attraversata da profondi disaccordi interni, strani paradossi e implicazioni spesso fantasiose. che si tratti del gatto di schrodinger, una creatura al tempo stesso viva e morta, o della credenza che il mondo non esista indipendentemente dalle nostre osservazioni, la teoria quantistica mette in dubbio i nostri assunti fondamentali sulla realta`. ne "la rivoluzione incompiuta di einstein", il fisico teorico lee smolin sostiene provocatoriamente che i problemi che hanno tormentato sin dall`inizio la disciplina sono irrisolvibili per la semplice ragione che la teoria e` incompleta. vi e` molto altro che attende di essere scoperto. il nostro compito deve essere quello di andare al di la` della meccanica quantistica, arrivando a una descrizione sensata del mondo su scala atomica.

una famiglia americana, gli hildebrandt, all`inizio dei tumultuosi anni settanta: un microcosmo di sogni, paure, rivalita` e sensi di colpa. sono i giorni dell`avvento dell`anno 1971, a new prospect, chicago, ma gli hildebrandt non sembrano ansiosi di festeggiare il natale. russ, pastore di una chiesa locale, desidera un unico regalo: passare qualche ora in compagnia di frances cottrell, un`adorabile parrocchiana che mette a dura prova la sua fede e il suo matrimonio. sua moglie marion sa che i tempi turbolenti non garantiscono la stabilita` coniugale, e teme che i brutti segreti che ha sempre nascosto a russ stiano per venire a galla. mentre i loro figli, clem, becky e perry, sono gia` prontissimi a sognare una vita diversa. con l`ironia e l`empatia che sono la cifra della sua letteratura, jonathan franzen racconta una storia unica e insieme universale, sullo sfondo di un paese che non ha mai smesso di rifondare i propri miti.

quando "ragazze di campagna" fece la sua apparizione, nel 1960, si grido` allo scandalo. la chiesa irlandese tento` letteralmente di mettere al rogo il romanzo, colpevole di aver raccontato il desiderio di una generazione di donne che rivendicava il diritto di vivere e parlare liberamente della propria sessualita`. ma con il suo lirismo e coraggio, la storia di kate e baba ripresa poi nei due romanzi successivi - la ragazza sola e ragazze nella felicita` coniugale - ha continuato a ispirare generazioni di lettori.

. "tasmania" e` un romanzo sul futuro. il futuro che temiamo e desideriamo, quello che non avremo, che possiamo cambiare, che stiamo costruendo. la paura e la sorpresa di perdere il controllo sono il sentimento del nostro tempo, e la voce calda di paolo giordano sa raccontarlo come nessun`altra. ci ritroviamo tutti in questo romanzo sensibilissimo, vivo, contemporaneo. perche` ognuno cerca la sua tasmania: un luogo in cui, semplicemente, sia possibile salvarsi. ci sono momenti in cui tutto cambia. succede una cosa, scatta un clic, e il fiume in cui siamo immersi da sempre prende a scorrere in un`altra direzione. la chiamiamo crisi. il protagonista di questo romanzo e` un giovane uomo attento e vibratile, pensava che la scienza gli avrebbe fornito tutte le risposte ma si ritrova davanti un muro di domande. con lui ci sono lorenza che sa aspettare, novelli che studia la forma delle nuvole, karol che ha trovato dio dove non lo stava cercando, curzia che smania, giulio che non sa come parlare a suo figlio. la crisi di cui racconta questo romanzo non e` solo quella di una coppia, forse e` quella di una generazione, sicuramente la crisi del mondo che conosciamo - e del nostro pianeta. la magia di "tasmania", la forza con cui ci chiama a ogni pagina, e` la rifrazione naturale fra cio` che accade fuori e dentro di noi. cosi` persino il fantasma della bomba atomica, che il protagonista studia e ricostruisce, diventa un esorcismo: l`apocalisse e` in questo nostro dibattersi, e nei movimenti incontrollabili del cuore. raccogliendo il testimone dei grandi scrittori scienziati del novecento italiano, paolo giordano si spinge nei territori piu` interessanti del romanzo europeo di questi anni, per approdare con felicita` e

in questa "vita" risaltano le ambizioni e la vivissima intelligenza di san francesco, le debolezze e i difetti del carattere, ma anche le superstizioni radicate che egli aveva in comune con gli uomini del suo tempo. in questo modo l`autrice ha cercato di percepire il significato della santita` di francesco e della sua dissonante diversita` rispetto al contesto storico nel quale si trovo` ad agire. con una prefazione di jacques le goff.

la fortuna popolare - cominciata gia` nel trecento - ha finito col rendere dante un`icona, nel senso di un simbolo legato a un immaginario condiviso. il centenario appena celebrato ha dimostrato una volta di piu` quanto sia grande la vitalita` di dante a sette secoli dalla sua morte. ma mai come in queste celebrazioni e` stato chiaro che dante sopravvivra` ancora a lungo anche grazie a quella percezione collettiva che lo ha reso ormai in tutto il mondo una straordinaria icona pop. c`e` il dante emblema della nostra identita` culturale, la cui effigie passa dalle lire agli euro. c`e` l`immagine di dante usata gia` da tempo, non solo in italia, come marchio commerciale e in chiave pubblicitaria. c`e` il dante personaggio che ritorna - fino in america, fino in giappone - nelle trame di libri, film, fumetti, giochi di successo. tutte proiezioni popolari di quell`inarrivabile poeta in grado di cantare con una potenza senza pari l`amore, la morte, la bellezza, l`orrore, la vita terrena e quella ultraterrena.

. fu questa la richiesta di philip roth al suo biografo. in cambio, il genio di newark offriva a bailey l`accesso a un`impressionante quantita` di materiali esclusivi, fra documenti e interviste, sulla propria vicenda umana e artistica. il frutto di questo patto, elaborato in quasi dieci anni di lavoro, e` un ritratto vivido, esaustivo, composito, a tratti sorprendente a tratti piccante, mai agiografico, di uno dei piu` grandi scrittori americani di ogni tempo; un`opera definitiva e inevitabilmente controversa, destinata a far parlare a lungo di se`. determinato a tutelare la propria immagine postuma - , soleva dire, - philip roth dedico` gli ultimi anni della propria esistenza a collaborare con blake bailey, scelto come proprio biografo perche` ritenuto in grado di fornire della sua vita una versione composita e articolata, capace di dar conto dei suoi aspetti controversi ma anche di liberarlo dalla gabbia in cui lo avevano rinchiuso prima le accuse di antisemitismo e e poi quelle di misoginia. nel corso di una decina d`anni di lavoro, terminati poco dopo la morte di roth nel 2018, bailey ha rielaborato l`immensa mole di materiale raccolto - centinaia di ore di interviste e di lettere, appunti, diari, ritagli di giornale, prime stesure di romanzi, pubblicati e non, privatissime memorie - fino a produrre una biografia ricchissima, vivace, curiosa, mai agiografica, che si muove con ordine e misura sul crinale fra vita e opera dell`autore del teatro di sabbath e di pastorale americana, soffermandosi su tantissimi episodi piu` o meno noti di un`esistenza quotidiana dedicata quasi esclusivamente alla letteratura (letta, scritta, insegnata, sorprendentemente spesso criticata) e alle donne (dai giovanili flirt ai due catastrofici matrimoni, prima con margaret martinson e poi con claire bloom; dalle numerose amanti

questi 350 sonetti, metricamente precisi ma assolutamente moderni per linguaggio e cadenze, costituiscono un libro che gia` per le dimensioni e per le scelte formali si caratterizza come abnorme rispetto alla media delle raccolte di poesia contemporanea, come una sorta di mostro virtuosistico sotto il quale non sara` difficile rinvenire un incandescente nucleo di disperazione. e un`autobiografia intellettuale in forma di canzoniere, con tutti i riferimenti e gli omaggi ai maestri e agli amici, ma anche un percorso esistenziale a dir poco complicato. e anche, se non soprattutto, un libro politico che sa trasformare la disperazione individuale in invettiva contro i sistemi economici, sociali, culturali. non manca il ripensamento sul proprio percorso di scrittore, sugli errori e i compromessi effettuati, tutti pagati in prima persona. ma tutto questo prende un senso che trascende le contingenze storiche e biografiche, anche per via di questo metro, il sonetto, che lega il libro a una tradizione quasi millenaria. la raccolta diventa cosi` una sorta di testamento, non solo del poeta, ma della poesia italiana. al di la` dei modi consueti all`autore di incrociare l`alto e il basso e di giocare con le parole, i "sonetti del giorno di quarzo" hanno l`aspetto di un libro assoluto, definitivo.

. l`ultima opera a cui vitaliano trevisan stava lavorando, inviata all`einaudi qualche mese prima di morire. nella sua brutale, lancinante verita`, e` forse quella che gli assomiglia di piu`: interrotta ma non incompiuta.

dove vorresti essere con un milione di euro in piu` e parecchi anni in meno? un figlio, il ritorno a casa, la partita finale con la sua famiglia. e quell`ossessione che lo muove da sempre: la vita non e` avere di piu`, e` rischiare per avere tutto. un romanzo tesissimo e profondo sulle passioni che ci rendono vivi, sugli amori mai dimenticati, su chi scrive il proprio destino dando fuoco all`anima. sui padri e le loro eredita` nascoste. i gabbiani a rimini non urlano mai. in nessuna stagione dell`anno, neanche quando sandro torna a casa dopo aver vissuto a milano, e trova suo padre con la testa sempre piu` dura. neanche quando passano i mesi e si accorge di essere rimasto li` con lui per affrontare la loro partita piu` grande, facendo un vecchio gioco: dove vorresti essere con un milione di euro in piu` e parecchi anni in meno? da giovane nando pagliarani aveva il torace da nuotatore e un destino interrotto. ha lavorato sui bus turistici, fatto il ferroviere, posseduto il bar america, ma l`unica voce che dovrebbe esserci sul suo documento d`identita` e`: ballerino. perche` lui e sua moglie hanno ballato come diavoli, in tutte le competizioni della riviera romagnola. ballavano per vincere. anche a sandro piace vincere, e` una malattia di famiglia. ma la sua danza e` pericolosa. le prime volte al tavolo da gioco era lui il tizio da spennare, poi e` diventato lo sbarbato da tenere d`occhio. quel che e` certo e` che prima aveva un lavoro stabile e programmava con giulia un futuro. e adesso? cos`e` rimasto a sandro, che voleva avere tutto? cosa rimane a ciascuno di noi, ogni volta che sfidiamo la fortuna? marco missiroli firma il suo romanzo piu` potente e maturo, raccontando la febbre di un giovane uomo pieno di slanci e difetti, di una citta` di provincia che vive alla grande solo una stagione all`anno, di una famiglia arsa dall`amore e dalla smania.

questo e` un elogio della lentezza, intesa come elogio della lettura e della scrittura attenta. se scrivere e` indugio intorno al , e leggere un restare in totale compagnia di se stessi, percorrendo un percorso individuale, il testo in quanto oggetto privilegiato deve di conseguenza assorbire ogni attenzione. e l`attenzione e l`indugio sono virtu` da coltivare per i loro effetti positivi soprattutto in un`eta` come la nostra, l`eta` della velocita`. e la velocita` porta con se`, insieme ai notevoli agi, un`erosione culturale di cui ancora non siamo in grado di valutare le conseguenze.

oggi ci rendiamo sempre piu` conto di vivere in un mondo in cui ogni cosa e` collegata alle altre. ma come decifrare questa complessa architettura di relazioni? e che significa tutto cio` per l`economia, la scienza e la vita di tutti i giorni? la teoria delle reti costituisce un nuovo paradigma per indagare la multiforme varieta` del mondo interconnesso che ci circonda. nella ricerca attuale le reti non sono piu oggetti statici, ma possono trasformarsi, crescere, disgregarsi, evolversi: l`analisi della loro dinamica e` un settore di ricerca in rapido sviluppo, le cui potenzialita` di applicazione sono ben lungi dall`essere esaurite.

1901. la peste dilaga sull`isola di mingher e l`uomo chiamato a fermarla viene ucciso in circostanze misteriose. nel destino di quella piccola isola e dei suoi abitanti orhan pamuk ha ricreato un mondo, parlando al nostro presente con una forza e un`intensita` che sono quelle della grande letteratura. nell`aprile del 1901 un piroscafo si avvicina silenzioso all`isola di mingher, . dall`imbarcazione scendono due persone: il dottor bonkowski - il maggior specialista di malattie infettive dell`impero ottomano - e il suo assistente. bonkowski e` li` per conto del sultano: deve indagare su un nemico invisibile ma mortale, che rischia di mettere in ginocchio un impero gia` da molti definito il e innescare cosi` una reazione a catena nei delicatissimi equilibri continentali. sull`isola di mingher, si dice, c`e` la peste. il morbo viene rapidamente confermato, ma imporre le corrette misure sanitarie rappresenta la vera sfida, soprattutto quando le esigenze della scienza e della medicina piu` nuova si scontrano con le credenze religiose. in quest`isola multiculturale dove musulmani e cristiani ortodossi cercano di convivere pacificamente, la malattia funge da acceleratore delle tensioni sociali e non solo: poco dopo aver parlato con il governatore e chiesto che venga imposta la quarantena, il corpo del dottor bonkowski viene trovato senza vita in un vicolo. in un drammatico crescendo la peste dilaga, spingendo le autorita` a rafforzare le misure di contenimento: queste pero` aumentano le frizioni tra le varie identita` dell`isola (e dell`impero), tra chi le asseconda e chi nega l`esistenza stessa della malattia, o l`efficacia della quarantena, gettando la comunita` nelle tenebre di una notte non soltanto sanitaria. "le notti della peste" e` un`opera-mondo grandiosa, universale, attraversata da echi di tolstoj, di manzoni, del conrad di nostromo, di camus. romanzo storico e allegorico (tra le righe si legge la deriva

. il gioco della sabbia si insegna e si impara, si fa o non si fa, se lo si fa e` necessario farlo in due. lo si studia, lo si mette in scena, lo si comprende o lo si rifiuta. e una tecnica junghiana che jung non pratico` e che oggi viene adottata da analisti che lavorano sia con gli adulti sia con i bambini. si svolge cosi`: nello studio, l`analista chiede all`analizzante di avvicinarsi alla sabbiera, che e` una cassetta di forma rettangolare . la sabbiera di solito, ma non sempre, e` di metallo. l`analizzante viene invitato a usare la sabbia, bagnandola oppure no. deve modellare, costruire, . deve utilizzare le miniature esposte negli scaffali dello studio e comporre una scena. alla fine verra` chiesto un titolo da dare a quella che forse si potra` definire un`opera e la "sabbia" verra` fotografata e verra` cosi` inevitabilmente conservata nella memoria di entrambi i presenti, . insomma - commenta subito clementina pavoni -, ma i , ognuno lo sa, sono varchi, sono porte, da dove si esce per lasciar parlare il gioco, il fantasticare; per ascoltare, questa volta in due, di comunicare. nasce cosi` il caso clinico dell`uomo che clementina pavoni ha voluto chiamare signor alonso, il quale detesta - con consapevolezza, sapere e violenza - prima di tutto se stesso e il proprio corpo e poi il mondo che lo circonda, come in un assedio senza fine. e bravo il signor alonso, e spietato, a giocare con la sabbia e a scovare personaggi inquietanti come kitsune, che in giapponese vuol dire ed e` segno che protegge e a un tempo minaccia, che ama e so

una sorella e un fratello decidono di trasferirsi nella casa della loro infanzia a tokyo, nel quartiere di suginami. per lunghi anni sono stati separati da una distanza incolmabile ma ora, adulti e soli, miyako e ryo cercano insieme un nuovo equilibrio tra i ricordi che disordinati riaffiorano: il ticchettio ostinato degli orologi amati dal padre, le piante di mami nel piccolo giardino, le colazioni della domenica, i giochi nei caldi pomeriggi d`estate. e qui, nelle stanze affollate dai fantasmi della felicita` passata, i desideri piu` segreti e proibiti premono per tornare alla luce. , diceva mami ai due figli, miyako e ryo quando, gia` molto malata, si preparava agli ultimi istanti con la serena leggerezza di sempre. era una persona speciale, mami, una donna coraggiosa che amava sfidare le convenzioni sociali. miyako e ryo sono cresciuti con lei e l`uomo che considerano il loro padre nel quartiere di suginami. proprio qui, nella casa della loro infanzia, i due fratelli decidono di tornare ad abitare a dieci anni dalla morte di mami. e il 1996, e su tokyo incombono ancora le immagini tragiche del recente attentato alla metropolitana. a lungo miyako e ryo sono stati separati da una distanza incolmabile, ma ora, adulti, ognuno con la propria vita e la propria solitudine, si ritrovano a cercare insieme un nuovo equilibrio tra i ricordi che disordinati riaffiorano, nelle stanze in cui riecheggiano le voci del passato. i giochi con nahoko, la bambina con cui formavano un gruppo indivisibile, il tragitto di ritorno da scuola, un bacio rubato, i pomeriggi d`estate, le vecchie storie che mami diceva di odiare ma inevitabilmente raccontava, un paio di sandali regalati da takeji, un dipendente del negozio dei nonni e amico di famiglia - e forse anche qualcosa di piu` -, parole luminose e misteriosi non detti, gioia e amarezza, resistenza e abbandono. miyako ripercorre la strada della memoria all`interno di un universo domestico

viene pubblicato qui, in una nuova edizione italiana che ne restituisce tutto il suo carattere dirompente, il celebre saggio "noi rifugiati". hannah arendt lo scrisse di getto nel 1943, a due anni dal suo arrivo a new york. testimonianza esistenziale di un`apolide d`eccezione, ma anche primo manifesto politico sulla migrazione, e` una lettura indispensabile per orientarsi nello scenario politico attuale, dove e` andata aumentando la massa di coloro che, presi tra le frontiere nazionali, vengono considerati corpi estranei, rifiuti ingombranti. che ne e` dell`accoglienza? e della partecipazione al mondo comune? ricostruisce la lezione di arendt, e riflette sui diritti umani dei rifugiati, il saggio conclusivo di donatella di cesare. gli stati nazionali continuano a discriminare e respingere, mentre si moltiplicano i campi di internamento e le zone di transito a cui, nelle periferie dell`ordine mondiale, sono consegnati gli esseri umani ritenuti .

dalle prime statue greche alle invenzioni di michelangelo, cellini, vasari, bernini, canova, fino alle forme e alle figure del ventesimo secolo di moore, arp e molti altri. presentata nella forma del racconto (il volume raccoglie in edizione economica tutto il ciclo delle lezioni di wittkower nel 1970-71), questa storia propone un`interpretazione della scultura radicalmente diversa rispetto a quella canonica. l`autore ci fa entrare nei laboratori dei piu` importanti artisti di tutte le epoche e ci fa vedere come nasce l`idea di una scultura e come, con quali strumenti, si puo` realizzarla, evitando di cadere negli specialismi e nelle trappole retoriche degli storici dell`arte . : il suo augurio e` che, al termine della lettura, lo sia in grado di . completa il volume la bibliografia

la nuova traduzione di paolo bertinetti si basa sulla versione del testo che tennessee williams scrisse per la messa in scena del 1974 e si discosta significativamente da quella originaria scritta per il primo allestimento del 1955. il testo del 1955 aveva subito una revisione importante da parte del regista elia kazan. quando sull`onda dell`enorme successo teatrale venne pubblicato, williams volle presentare due versioni del terzo atto: una, chiamata broadway version, era quella andata in scena; l`altra, chiamata cat number one, cioe` , era la versione originale prima degli interventi di kazan. poi nel 1958 arrivo` la famosa trasposizione cinematografica con paul newman e liz taylor (che a williams non piacque affatto), basata sulla broadway version ma ancora piu edulcorata, nascondendo l`omosessualita` di brick dietro ambigui accenni poco decifrabili. la versione del 1974 e` stata considerata dall`autore quella a tutti gli effetti definitiva, l`unica che rispondeva pienamente alle sue scelte di scrittura drammatica. possiamo cosi leggere per intero lo scontro verbale tra brick e il padre che ha il suo climax proprio sul tema dell`omosessualita` (ma il padre, splendido personaggio, e` assai piu tollerante di quanto brick, e il lettore, si aspettino). possiamo cosi comprendere come si articola piu esattamente il tema della falsita`, che e` il tema fondamentale del testo, per non dire assoluto: il dilemma tra vivere nell`ipocrisia o autodistruggersi per evitare di farlo.

gli anni turbinosi di un`italia ove i nodi di una modernizzazione non risolta vengono al pettine. anni settanta: il decennio piu lungo del secolo breve inizia nel 1966 con gli che accorrono a firenze invasa dall`arno e finisce nel 1982 con il trionfo ai mondiali di calcio. tra questi due poli corre una storia piena di speranze e di ferocia, di sogni e di violenza in cui l`italia, condizionata con forza dal contesto internazionale, vive trasformazioni profonde all`inseguimento di una sempre difficile modernizzazione. questo libro racconta quegli anni generosi e terribili in cui tutto e` sembrato possibile con uno sguardo generazionale non del testimone ma dello storico. un segnale tangibile della presenza di un risveglio giovanile non legato esclusivamente alla nuova classe operaia, bensi riguardante anche la piccola e media borghesia, coinvolta nel processo di scolarizzazione di massa allora in corso, si registro` in occasione dell`alluvione di firenze nel novembre 1966. tantissimi giovani, mossi da una volonta` d`impegno collettivo, accorsero in modo spontaneo nella citta` da ogni parte d`italia per rispondere anche al bisogno di un nuovo protagonismo generazionale. nell`immaginario comune quei ragazzi divennero i cosiddetti , che s`impegnarono volontari per salvare almeno una parte del patrimonio artistico e librario custodito nei musei e nelle biblioteche fiorentine sommerse dalle acque dell`arno. la voglia di contare si mescolava con un`ansia pungente di ribellione, che contestava i valori perbenisti e i modelli di vita borghesi. quell`irrequietezza esistenziale poteva trasformarsi in una rabbia sorda e impotente. e da qui che miguel gotor inizia a raccontare i momenti chiave del arrivando fino al 1982, data del trionfo dell`italia nei mondiali di calcio. un decennio turbinoso, ove le contraddizioni della modernizzazione sono il basso continuo su cui si muovono la contestazione giovanile

che le parole abbiano un significato e che noi - quando siamo competenti in una lingua - siamo in grado di comprenderlo e` un fatto che diamo per scontato. ci sono pero` domande a cui e` difficile rispondere, come: cos`e` il significato? come facciamo a comprendere il significato degli enunciati? e come facciamo a farci capire anche quando insinuiamo invece di dire le cose in modo esplicito? come facciamo a comprendere le battute, le parolacce e le metafore? per comprendere il linguaggio abbiamo bisogno di una mente. ma anche la mente e` misteriosa: cos`e`, infatti, la mente? mente e cervello sono la stessa cosa o due cose distinte? come fa uno stato mentale a rappresentare oggetti ed eventi del mondo? e cos`e` la coscienza? non esistono risposte definitive a questi interrogativi, ma la filosofia del linguaggio e la filosofia della mente hanno fatto importanti progressi nel cercare di chiarire queste domande e offrire soluzioni. in questo volume sono presentate in modo introduttivo le risposte che la filosofia ha proposto, dando gli strumenti per poterle soppesare e valutare.

la fisica e la poesia moderne battono strade convergenti intorno a logiche altre, indipendenti dai principi di non contraddizione, di causa-effetto, dai criteri di identita` del soggetto e cosi` via. in questa sua nuova raccolta (particolarmente felice sia per la struttura sia per gli esiti delle singole poesie) bruno galluccio parte proprio dalla fisica quantistica e dalla piu` aggiornata cosmologia. la prima sezione del libro e` per l`appunto un esempio di poesia gnomica in cui, in versi quasi prosastici, vengono riassunti alcuni principi scientifici di base. la poesia all`inizio della seconda sezione segna un brusco cambiamento: dal mondo fisico della cosmologia si apre uno scenario in cui appare l`essere umano e poi, a ritroso, il formarsi delle prime cellule complesse, la sintesi dell`acqua che rese possibile la vita, l`originaria rottura di simmetria nell`universo, l`emergere del tempo... nelle poesie seguenti l`uomo torna al centro e il linguaggio poetico diventa lirico e denso, ma ormai, dopo il , il lettore ha capito che non c`e` centro e non c`e` periferia, che lo spazio-tempo e` una creazione in fieri anche per la mente umana, che viviamo, per esempio nel dormiveglia, in universi paralleli o sovrapposti. macrocosmo e microcosmo sembrano obbedire alle stesse leggi, in parte tutt`oggi misteriose.

ben prima che la globalizzazione si imponesse come concetto comune presente in ogni discorso economico e politico contemporaneo, il mondo tra fine ottocento e novecento era gia` avvolto da un fitto tessuto di scambi sociali e culturali. "in un mondo sempre piu` piccolo" ricostruisce il ruolo delle istanze globali alla base di istituzioni regolatrici, dalla societa` delle nazioni al comitato olimpico internazionale, all`universal postal union, e mette a fuoco la dimensione transnazionale caratteristica delle reti sociali di classe, etniche, di genere, religiose, delle grandi manifestazioni espositive (le fiere mondiali, i musei), delle e`lite professionali di ingegneri, medici, scienziati sociali, urbanisti, dei mass media e delle culture del consumo. queste correnti determinarono una modernita` che sovrapponeva alla fede nella razionalita` della scienza e della tecnologia l`attrazione emotiva dell`industria dello spettacolo. in un`epoca di nazionalismi e imperialismi, proprio questa polarita` accompagno` ambizioni di espansione territoriale; inaugurando un mondo nuovo, in cui le tecnologie a diffusione mondiale (telegrafo, ferrovie, navi veloci, radio, aviazione, fotografia, cinema...) estesero il loro raggio d`azione, dando il via a una serie di rapidi e drastici cambiamenti. spesso trascurate nelle storie dedicate agli stati-nazione, le correnti transnazionali evidenziano gli schemi irregolari delle trasformazioni globali, sottolineando la fluidita` delle identita` spaziali e personali nel periodo compreso tra il 1870 e la fine della seconda guerra mondiale.

le "storie naturali" di primo levi uscirono nel 1966 con lo pseudonimo di damiano malabaila. fu la casa editrice a suggerire all`autore una qualche presa di distanza da questi racconti fantascientifici apparentemente cosi` lontani dai due libri di levi pubblicati in precedenza: "se questo e` un uomo" e "la tregua". oggi che finalmente sappiamo distinguere il testimone dallo scrittore, i racconti delle "storie naturali", come gia` quelli del "sistema periodico", sono destinati a crescere nella considerazione dei critici e dei lettori. e un libro di invenzioni geniali, di incredibili premonizioni, di punti di vista capovolti, di giochi linguistici molto divertenti. pero`, a leggerli cosi` come li leggono i curatori di questa edizione, si potranno trovare momenti inquietanti nei quali gli incubi del lager tornano in forme nuove. un grande libro del novecento per celebrare al meglio i cento titoli della collana .