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zero virgola venti secondi. e questo il tempo che, secondo la scienza, impieghiamo per innamorarci di qualcuno. un manga d?autore. una commedia sentimentale, brillante e commovente, ideata e scritta da matteo bussola e disegnata da emilio pilliu. l?amore fa questo, di incredibile: ci rende nuovi a noi stessi. ci fa scoprire cose di noi che mai avremmo immaginato. antonio e sempre stato sicuro, egocentrico, sfrontato nella vita e nei rapporti con le donne. una sera, senza preavviso, la sua armatura da maschio alfa finisce in frantumi: antonio si scopre a provare qualcosa per un uomo. il nuovo, inatteso sentimento per marcel, istrionico e tenero ventinovenne, lo destabilizza, costringendolo a rivedere le sue certezze, i suoi pregiudizi, e pure le sue relazioni passate, compresa quella con nadine. ed e proprio a lei che si rivolge, nel tentativo di dare un nome al turbamento che sente. una storia ironica e romantica di genere yaoi, ambientata tra le luci e le ombre di napoli. la prima serie manga di einaudi stile libero. storie di formazione, di donne e di uomini che cercano il loro posto nel mondo, che vogliono dimenticare qualcuno, o lasciarsi qualcosa alle spalle, per cominciare una nuova vita. per andare incontro al proprio "zeroventi".

le numerose traduzioni disponibili anche in italiano consentono a un pubblico sempre piu attento ed esigente di apprezzare la straordinaria ricchezza della letteratura giapponese, rendendo accessibili capolavori immortali. come tutti i classici, anche quelli giapponesi, sebbene possano apparire distanti, sanno rivelarsi sorprendentemente attuali e vicini, scrigni di saggezza e autentiche enciclopedie del mondo, oltre che testimonianze di una raffinata sensibilita estetica che permea ancora oggi la societa giapponese. questo volume si propone di accompagnare il lettore - che sia studente, studioso o semplicemente appassionato di cultura giapponese - in un affascinante viaggio lungo oltre mille anni, dai primi documenti letterari dell?viii secolo fino ai generi che si affermano nella seconda meta del xix secolo, nel momento in cui il giappone si aprira all?occidente e alla modernizzazione, senza mai rinunciare alla propria fortissima identita culturale. ogni capitolo ricostruisce la storia letteraria dei diversi periodi e generi, dalla prosa alla poesia e al teatro, adottando uno sguardo sempre attento al piu ampio contesto culturale e sociale. cosi concepito, il libro e un invito a scoprire, o riscoprire, opere che continuano a ispirare generazioni, e che rappresentano le fondamenta di una delle tradizioni letterarie piu raffinate del mondo.

tra l?inizio della seconda guerra mondiale e il boom economico, l?italia vive il passaggio dalle derive storiche del ventennio alle forme di una democrazia rinnovata. in quegli anni cruciali, si rese necessario fare innanzitutto i conti con il fascismo e la sua infatuazione per il passato romano, con le leggi razziali e gli orrori della guerra, l?occupazione nazista e i bombardamenti alleati, la resistenza, la liberazione e, infine, l?urgenza di una ricostruzione. fu il tramonto di un?epoca e, al tempo stesso, la nascita di un?altra. nelle intenzioni di chi si era strenuamente opposto al regime, un nuovo inizio avrebbe dovuto scaturire dalle ceneri di quel passato. ma perche cio accadesse, occorreva ripensare a fondo cio che era stato, rielaborarlo criticamente, superando l?illusione che l?epopea tragica della resistenza bastasse a spazzare via le aberrazioni di vent?anni di regime, offrendo a tutti gli italiani una comoda redenzione. strutturato in un ampio saggio di storia della cultura italiana, a cui segue l?analisi di trenta opere scritte fra il 1939 e il 1962 (dal "deserto dei tartari" di buzzati al "sentiero dei nidi di ragno" di calvino, dall?"isola di arturo" di morante a "memoriale" di volponi), questo libro ripercorre i diversi modi in cui la letteratura italiana ripenso se stessa a confronto con un sistema di valori, di credenze e di miti collettivi travolto dalla guerra.

e un inverno gelido nelle paludi del nordest. una donna e stata rapita, ma il sospetto che l?abbiano uccisa cresce di ora in ora. e marco buratti, l?alligatore, e determinato a ristabilire la verita a ogni costo, anche quando non interessa piu a nessuno. loris pozza e il classico criminale esperto in "magheggi": truffe, fatture false, capitali che finiscono nella banca cinese clandestina. quando la sua amante moldava viene rapita, l?incarico di consegnare il riscatto e affidato a marco buratti, investigatore senza licenza, e ai suoi soci max la memoria e beniamino rossini. ma qualcosa va storto e la donna, nonostante il pagamento di un milione di euro, non viene liberata. l?alligatore inizia cosi un?indagine non autorizzata per impedire che una vittima rimanga senza giustizia, a dispetto di chi vorrebbe mettere tutto a tacere. nel frattempo rossini, che ogni tanto abbandona il suo vecchio mestiere di bandito per dedicarsi a salvare donne, libera una giovane ucraina sfruttata dalla mafia del suo paese. questa volta, pero, la rappresaglia che si scatena e terribile. una resa dei conti da cui nessuno uscira indenne e che portera l?alligatore dove mai si era spinto. per il ritorno dell?alligatore, massimo carlotto scrive il suo noir piu doloroso. suona il suo blues piu malinconico e sorprendente. "avevamo scelto un?esistenza molto diversa dalle altre, da quelle dei regolari. e quando hai il cuore fuorilegge non puoi pretendere che batta a un altro ritmo".

siamo davvero sicuri che la gioia di ieri sia l?unica possibile? dopo la fine della storia con davide, anna vuole cambiare tutto. odia le coppie, la monogamia, i tradimenti, la gelosia. giura che non ci caschera piu. ma non sa bene con cosa sostituire il modello sentimentale dentro il quale e cresciuta. l?amore potrebbe non riguardare due persone ma una piccola comunita, in cui si e liberi di entrare e uscire senza scacciare gli altri? e questo basterebbe a far sparire il dolore delle separazioni? un raffinato romanzo in tre atti, sensuale e divertito, che racconta il cammino di una donna alla ricerca di una nuova felicita. la solitudine di anna e una casa sempre aperta e piuttosto affollata. c?e la coinquilina micol, vent?anni piu giovane di lei, irresistibile, votata all?artificio, dotata di un?intelligenza da volpe e di una fiducia entusiasta nella monogamia. e poi gli amanti e le amanti, gli indispensabili amici, una specie di foresta che resiste a tutte le tempeste. ma soprattutto i cani: la sua adorata mina, sdegnosa e vibrante, sette cuccioli rosa, i cani incontrati per strada e nei parchi, e un certo frodo, dallo sguardo troppo umano, che un giorno d?inverno si lancia da una terrazza. e un prodigio? un messaggio? forse e solo il modo in cui un tempo nuovo si manifesta. un tempo sfocato nel quale regna l?irrazionale, e le regole del desiderio, che hanno sempre salvato anna dalla tristezza, non valgono piu. proprio quando gli eventi del mondo impongono l?isolamento, a cinquant?anni anna si trasforma. e si inoltra in questa sua nuova condizione, passeggiando con mina nella citta semideserta, schivando gli agguati della nostalgia, salutando chi ci lascia e aspettando chi torna sempre. perche anche quando la vita sembra secca e immobile, e ancora possibile che qualcosa, qualcuno, accada. con "la gioia di ieri", elena stancanelli da voce a una donna irriverente, autoironica, che si sforza di accogliere tutto quello che c?e. e racconta dell?eta adulta una versione

"rivendico il diritto all?arte del saccheggio, alla non-oggettivita, alla contraddizione, al procedere non scientifico, al libero prelievo di testi altrui e al loro casuale sovrapporsi e pure al loro confliggere". con grande sincerita e senza alcun timore di essere "politically incorrect", un linguista si scompone nelle sue manie e passioni, idiosincrasie e valori. la poesia e il jazz, l?irritazione per i luoghi comuni ricorrenti e il pensiero unico, le parole e il destino delle lingue, i vivi e i morti, le differenze e le analogie, l?intelligenza artificiale e quella artificiosa, la filosofia grammaticale e l?ironica saggezza dell?interpunzione... tutto questo e molto altro ancora creano un indimenticabile "me stesso", castello di carte e di carta nell?infinito gioco del mondo. mettiamo che un linguista, che e anche un poeta, decida di descrivere senza remore cio che vede e pensa del mondo, osservandolo dalla sua finestra affacciata su un tramonto occidentale. e, per farlo, cominci con l?aprirla... se percio vi attendete che questo libro sia un monologo, o un soliloquio, abbandonate da subito l?ipotesi: l?"io" narrante non sara mai solo. perche i linguisti parlano, certo, ma soprattutto ascoltano. se poi sono anche poeti sentono perfino i rumori bianchi, le pause, gli a capo. e da quella finestra d?occidente entra davvero di tutto. e irrompe con una folla di voci. e interrompe "io". di continuo. ma forse e per l?appunto nell?essere interrotti che si diventa davvero se stessi: nella propria libera e liberatoria reazione a cio che, da fuori (ma anche da dentro), ci avvolge costantemente di parole. quella reazione che e un discrimine e un vaglio, un generatore di categorie, di dilezioni, di appartenenza, di rifiuto. e quindi di pronomi. il fastidio tremendo di fronte alle vocette che blaterano parole alquanto cretine ma di moda; l?idiosincrasia per le astrusita pompose e spesso vuote di senso pronunciate in tono impostato (di solito un po? nasale); o, al contrario, l?

come avviene nel delta di certi fiumi, il pensiero, quando raggiunge la foce, si allarga e disperde in rivoli e piccoli stagni, ciascuno dei quali contrae in se in qualche modo l?intero corso. e quanto avviene in questo libro, in cui l?autore ha raccolto i testi degli ultimi anni, nei quali il pensiero sembra raggiungere i suoi esiti estremi, simili all?ultima mano che il vecchio pittore da alla tela che era andato dipingendo. non sorprende, allora, che i temi essenziali della sua ricerca acquistino qui un nuovo slancio e, insieme, motivi che erano rimasti non detti giungano per la prima volta alla parola, quasi che solo avvicinandosi alla foce il pensiero trovasse il suo vero inizio. "tutta l?opera di kafka non e che il tentativo di trovare un alibi che gli permetta di sfuggire all?accusa che egli stesso ha mosso contro di se. per questo, al di la della sua abilita di scrittore, egli ci appare esemplare, come se ogni sua parola ci riguardasse da vicino e mettesse in questione la nostra stessa esistenza. ognuno, infatti, deve trovare un alibi credibile per sfuggire all?autoaccusa - o all?autocalunnia - che si e fatto non ricorda ne come ne quando e della quale non riesce piu a venire a capo. e quanto kafka intende scrivendo che ciascun uomo costruisce la sua vita sulle proprie giustificazioni. ma un alibi e qualcosa di piu ingarbugliato e complesso di una semplice giustificazione. non puo consistere soltanto in un enunciato linguistico o in una dottrina, e piuttosto qualcosa cui diamo forma vivendo. e poiche siamo noi stessi ad accusarci e la querela proviene dalla nostra stessa vita, l?alibi dovra insistere sugli stessi fatti allegati dal delatore, ma senza confondersi con essi. le cose che ci non-sono si manifestano solo nella misura in cui le cose che ci sono appaiono in una nuova luce. esse non sono forse altro che questa luce - cosi reale e prezioso e il loro non esserci".

questo libro e un elogio del maestro. in modo originale massimo recalcati torna a interrogare la pratica dell?insegnamento. incontrare un maestro e incontrare una luce e un?onda. dieci anni dopo "l?ora di lezione", recalcati ritorna sul grande tema della scuola. ogni maestro e una luce e un?onda nello stesso tempo: e una luce perche allarga l?orizzonte del nostro mondo sospingendoci verso la necessaria soggettivazione del sapere; e un?onda poiche incarna l?impatto dell?allievo con qualcosa che resiste, con una differenza che non puo essere pareggiata e che, proprio per questo, ci costringe a trovare un nostro stile singolare: quello che e stato scolasticamente acquisito deve essere ripreso in modo singolare, riaperto, reinventato. se questi due movimenti del maestro non sono attivi, il sapere si devitalizza. poi c?e il grande capitolo della scuola al quale questo libro dedica molta attenzione. come e possibile conservare nel suo dispositivo istituzionale la grazia della luce e dell?onda? come e possibile non ridurre la sua azione a quella di una trasmissione tecnica di saperi piu o meno specializzati per salvaguardare invece il suo compito piu ampiamente formativo che e quello di contribuire in modo decisivo a dare una forma singolare alla vita dei nostri figli?

il racconto epico di un luogo quasi ultraterreno, dove il sole resta alto nel cielo per sei mesi all?anno e si eclissa nella distesa di ghiaccio per altri sei. per chiunque, guardando l?orizzonte, si sia chiesto che cosa succede se si continua a camminare verso nord. pochi luoghi sulla terra suscitano da sempre l?inquietudine e il fascino esercitati dal polo nord. per millenni, da erodoto in avanti, viaggiatori, cartografi, scienziati si sono interrogati sul punto piu settentrionale del pianeta. e fu soltanto con le prime, leggendarie spedizioni guidate da fridtjof nansen e robert peary all?inizio del novecento che molti misteri vennero svelati. erling kagge, che al polo nord ci e arrivato a piedi nella primavera del 1990, ricostruisce le principali esplorazioni tra i ghiacci e restituisce la suggestione del silenzio, il bagliore, l?incanto di un luogo mitico. "polo nord. storia di un?ossessione" e un libro su quel manipolo di visionari che ha inseguito un sogno magnifico e su un universo magico ma fragilissimo che sta mutando forse per sempre.

viviamo in un?epoca in cui duecento milioni di fotografie vengono realizzate ogni ora. la maggior parte poi viene caricata online, modificata, condivisa, archiviata nella marea infinita del visibile e del registrato insieme a miliardi di immagini generate da intelligenze artificiali addestrate sullo stesso repertorio del gia visto. nel 1840, un anno dopo l?invenzione della fotografia, il pittore paul delaroche esclamo: "d?ora in poi, la pittura e morta". la fotografia era piu veloce, economica e realistica: la sua invenzione emancipo i pittori dalla realta, aprendo la strada a tutte le forme dell?arte futura. oggi i fotografi si trovano di fronte alla stessa prova affrontata dai pittori quasi due secoli fa. possono essere altrettanto radicali? possono fare in modo che la fotografia continui a essere un testimone credibile del reale? l?immagine fotografica puo trasformarsi in qualcosa di prima impensabile? fred ritchin scrive un?analisi lucida e documentata sul destino della fotografia nell?epoca dell?intelligenza artificiale. l?occhio sintetico e uno strumento imprescindibile per interpretare criticamente il nuovo contesto visivo contemporaneo.

la parola "tecnica" evoca scenari del fare e del pensare umano che paiono oggi trasparenti, inconfutabili; in essi l?uomo come soggetto cosciente e attore rispetto sia alla storia sia alla natura. indubbiamente mai come oggi la terra e avvolta in una rete di attivita tecniche, al punto che non vi e piu luogo che non porti il segno della trasformazione umana. eppure mai come oggi l?umanita nel suo complesso appare incapace di dirigere verso una meta la propria azione: il disastro ambientale, il diffondersi delle guerre, le ingiustizie economiche si impongono a livello planetario e qualsiasi soluzione da parte dell?uomo - proprio nella sua dimensione di progettazione tecnica - pare in grado solo di accelerare l?apocalisse incombente. al momento vince la rappresentazione secondo cui non vi sia alternativa al tipo di mortifera relazione tecnica imposta dal neoliberismo; eppure essa e falsa perche rimuove la dialettica della tecnica occidentale, che non e fatta solo di dominio e di illimitata crescita economica, ma va concepita anche come emancipazione, come costruzione di un rapporto libero tra uomo e natura, e perfino come convivialita e "poiesis". il sillabario filosofico qui proposto si propone di ridare senso a parole soffocate nelle fantasmagorie del capitalismo globale. riaffermare e immaginare il significato tecnico dell?agire e del pensare dell?essere umano risponde alla necessita teoretica e politica di trasformare la nostra storia riattizzando la "scintilla della speranza" racchiusa nella sua essenza.

questo libro ripercorre in sequenza cronologica gli straordinari esiti figurativi dei primi cinquant?anni del quattrocento italiano, proponendosi di restituire l?incalzante avvicendarsi di opere e artisti in precise interazioni e conseguenze. l?obiettivo e quello di far maturare la consapevolezza che una precisa griglia cronologica e geografica non e questione meramente nozionistica, ma modello di una struttura cognitiva globale e condizione preliminare di qualsiasi tentativo di interpretazione. il racconto non si focalizza solo sui fatti maggiori, ma tenta anche di documentare, almeno per scorci improvvisi, l?infinita varieta di realta minori, eppure dotate di una loro fisionomia. le velocita di acculturazione dell?epoca erano assai disuguali a seconda dei luoghi e dei contesti, cosi come nella stessa firenze, in relazione ad ambiti diversi di committenza. l?apprezzamento di valori divergenti non e pero in contraddizione con l?enfasi posta sulle cesure innovative. cosi come ci si avvicina ai grandi cominciando a studiarne i riflessi nei minori, anche dalle resistenze e dalle dissonanze si arriva a comprendere la portata delle sperimentazioni piu radicali.

"i miei racconti sono un omaggio postumo ad alcuni autori che ho amato nell?adolescenza e dopo: verne, wells, lo swift di "gulliver", butler e altri..." "vizio di forma" e la seconda raccolta di racconti fanta-tecnologici e fanta-biologici di primo levi. uscita nel 1971, a cinque anni dalle "storie naturali", e un?opera non solo ecologica ma ecosistemica. chimico dagli interessi enciclopedici, levi esplora le infinite possibilita combinatorie che la materia consente, ma non dimentica di cogliere le anomalie, le sfasature, i "vizi di forma" in cui si annida il germe di catastrofi piccole e grandi. la sua vena di narratore non e tuttavia apocalittica o disperata: al contrario, e mossa da una divertita curiosita per l?uomo. le invenzioni della scienza e della tecnica aprono all?eterno gioco della commedia umana possibilita paradossali, assurde o esilaranti, che levi narra con ironia e con fermezza di giudizio morale. un libro che e l?ennesima conferma di quanto primo levi, oltre che un imprescindibile testimone, sia anche un grande scrittore.

un?impresa criminale spietata e un misterioso, inquietante avversario dagli occhi viola. passano gli anni, ma hap & leonard sono sempre pronti all?azione, sempre pronti a ficcarsi nei guai. hap e ormai un uomo sposato. brett e la compagna migliore che potesse sognare, anche se non ha certo un carattere facile. e pure leonard sembra aver messo la testa a posto. questo non significa che non si immischino piu negli affari altrui. del resto, e l?unica cosa che sanno fare bene. quando minnie polson si rivolge a loro per avere aiuto, brett, non sempre diplomatica, fa saltare il lavoro. poco male, ci saranno altri casi. la sera stessa, pero, un incendio doloso riduce la povera minnie in un mucchio di cenere. spinti dal senso di colpa, hap, leonard e brett decidono di scoprire cosa e davvero successo. tutto sembra puntare sui soliti sospetti. ma con il proseguire dell?indagine un piano molto piu vasto e molto piu sinistro inizia a delinearsi.

"di storie ne servono molte, moltissime, per non diventare schiavi di un solo punto di vista". michela murgia ha scritto ogni giorno della sua vita senza mai smettere di chiedersi cosa e possibile cambiare, in se e nel mondo, inventando storie. raccontare, forse, era il suo modo preferito di pensare. per questo i racconti raccolti in "anna della pioggia" - scritti negli anni, magari letti una sera in una piazza e poi divenuti introvabili - sono pieni di luce, di vita e di idee. e restituiscono la voce mobile e folgorante di una delle piu importanti scrittrici del nostro tempo. anna corre solo quando piove, e correndo ragiona di lavastoviglie, soprammobili, pupazzi: tutto, pur di non affrontare direttamente cio da cui davvero fugge. assieme a lei, lo straripante catalogo di personaggi che animano questa raccolta di racconti include pastori laureati e portieri notturni, corridori scalzi e bambini che recitano in sardo mentre gli alleati bombardano cagliari, terroristi, bracconieri, finanzieri, pescatori di polpi e persino piante, capaci di mettere in crisi le certezze di uomini spavaldi. ci sono potenti voci di donne che prendono la parola per la prima volta: non solo morgana, ma anche elena di troia, beatrice cenci che rifiuta l?autorita di un padre abusante e odabella che sfida quella di attila, re degli unni. e ovviamente c?e michela, che racconta di quando pestava l?uva nelle vendemmie della sua infanzia rurale, o di come le sue preghiere abbiano resuscitato una delle falene allevate insieme al fratello, o ancora del perche chiunque nasca su un?isola finisca per avere un?identita in frantumi. queste storie, disseminate come gemme di un tesoro piratesco senza forziere, non sono mai state raccolte in un libro prima d?ora. perche michela murgia le ha lette ad alta voce in scuole e teatri occupati, le ha raccontate a chi andava ad ascoltarla nei festival, le ha pubblicate in diari scolastici, cataloghi di mostre, addirittura nel programma di sala di un?opera lirica. a