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cos?e oggi garibaldi? e un linguaggio forte e liberatorio che rompe col politicamente corretto, stronca ogni rigurgito di fascismo e non teme di chiamare le cose col proprio nome. e una topografia corsara che riaccende memorie ovunque e compone il ritratto di un eroe sconfitto, che non puo riconoscersi in un?italia che ha tradito le premesse del risorgimento. un uomo appassionato e irruente, capace di prendere in mano la penna per scrivere una lettera infuocata agli italiani di oggi. in un paese che in apparenza non si indigna e nemmeno canta piu, paolo rumiz attraversa borghi, citta e campagne incontrando un popolo inatteso, fatto di uomini e donne retti, coraggiosi e - anche nel dissenso - carichi di passione civile, che spesso guardano a garibaldi come emblema di liberta, giustizia e ribellione: riferimento ideale per proporre una narrazione diversa sull?italia di oggi, le sue divisioni, le sue contraddizioni e una memoria che tende a svaporare. con indosso una camicia rossa commissionata per la traversata dello stivale, rumiz si fa protagonista di questa rievocazione avventurosa anche con azioni spavalde, come quando con un commando di "ribelli" si diverte a scalare di notte una ciminiera di montecchio maggiore in veneto, per appendere a quaranta metri d?altezza un enorme tricolore sotto il naso degli antitaliani. e ci accompagna in un viaggio patriottico fisico, spirituale e pieno di sorprese, che ha suscitato una valanga inattesa di lettere arrivate dall?italia e anche dall?estero. fra riferimenti letterari, storici, simbolici legati a una tradizione risorgimentale di ardore e visione, bella e perduta e un?opera appassionata e, qualita ormai rarissima, capace di unire.

"come fare per non diventare fascista anche quando (soprattutto quando) si crede di essere un militante rivoluzionario? come sbarazzare del fascismo il nostro discorso e i nostri atti, i nostri cuori e i nostri piaceri? come rimuovere il fascismo che si e incrostato nel nostro comportamento?". in poche epoche come nella nostra si e fatto un cosi gran parlare di fascismo. ovunque, nuovi movimenti dichiarano con fierezza la loro identita neofascista, mentre le sinistre usano quella stessa etichetta per accusare le destre. ma nel mulinare di parole, si corre il rischio di perdere la percezione della vera natura di questa presenza ingombrante del nostro passato. perche il fascismo e un?ideologia sorprendentemente tenace, e le sue modalita di pensiero le abbiamo attaccate sotto le suole delle scarpe, anche quando ci proclamiamo antifascisti. ma allora come si fa a vivere una vita davvero non fascista? in queste brevi lezioni, michel foucault prova a dare una risposta con riflessioni che aprono squarci sul nostro modo di intendere la politica e la societa. esaminando i meccanismi che ci fanno cadere nelle trappole fasciste, foucault ci offre alcune linee guida per evitarle - prima regola: mai innamorarsi del potere.

"il mio miraggio e il libro che mette le mani addosso, il libro che sbatte per aria, il libro che ?fa? qualche cosa alle persone che lo leggono." queste parole di giangiacomo feltrinelli non possono non risuonare nella mente quando si affronta un testo come "la banalita del male", che feltrinelli pubblica nel 1964, un anno dopo rispetto all?edizione originale. e un libro sconvolgente, che merita appieno l?aggettivo "necessario". perche a quindici anni dalla fine della seconda guerra mondiale arendt ci fa assistere insieme a lei al processo contro adolf eichmann, uno dei principali responsabili dell?organizzazione della "soluzione finale". nel resoconto e nella riflessione che ne conseguono l?autrice mostra che, contrariamente a quello che potremmo aspettarci, eichmann non e un demone con la schiuma alla bocca e l?inconfondibile marchio del male stampato addosso. e un uomo normale. il naso aquilino, l?occhiale di tartaruga, la corporatura minuta, la stempiatura abbondante. quando la sua linea di difesa viene impostata su un superficiale "stavo solo eseguendo gli ordini", si delinea la cupa presa di coscienza di questo volume: solo raramente il male e "grande" molto piu spesso ci somiglia, ha l?abito grigio della compiacenza, ha la sagoma della persona che ci precede nella fila al supermercato. e questo e terrificante. arendt rifiuta un facile manicheismo e si chiede cosa voglia dire essere umani in un mondo in cui il male puo essere tanto banale.

questo libro indaga innanzitutto i conflitti e i tormenti che caratterizzano il rapporto tra fratelli e sorelle. il primo moto che orienta questo rapporto non e, infatti, quello della fratellanza o della sorellanza ma quello dell?odio e dell?inimicizia. con la nascita di un fratello o di una sorella la nostra vita si trova esposta al regime plurale del due, all?impossibilita di essere un uno indiviso. e la prima tendenza pulsionale dell?umano non e quella di accogliere il due, ma quella di respingerlo, di negarne l?esistenza. non puo allora essere la natura - la sostanza del sangue - a fondare un legame di fratellanza o di sorellanza. i fratelli e le sorelle rischiano sempre il conflitto aperto, la lotta senza esclusione di colpi, l?aggressivita inesausta di una rivalita invidiosa e gelosa che sembra non conoscere alcuna pacificazione possibile. come si puo allora divenire fratelli e sorelle al di la del mito della consanguineita? come si realizza una fratellanza e una sorellanza che non siano preda dell?odio, dell?invidia o della rivendicazione aggressiva? e possibile realizzare un legame solidale discreto senza la pretesa che tutto sia condiviso, senza annullare l?esistenza separata dell?altro, senza voler a tutti i costi costringere il reale del due dentro il recinto chiuso dell?uno? il sangue non e la sostanza della fratellanza.

sull?isola non tutti vanno e vengono allo stesso modo. ci sono quelli che arrivano con il sole di maggio e ripartono con le prime piogge di settembre. c?e chi fa avanti e indietro ogni giorno, senza piu chiedersi a quale riva appartenga davvero. e poi ci sono quelli che, messi dalla vita davanti a un bivio, hanno dovuto scegliere se restare o imbarcarsi per una partenza che puo valere un addio. entrambe le scelte lasciano un segno invisibile e profondo. mia lo ha imparato da bambina attraverso la storia della sua famiglia - la madre teresa e rimasta, nella convinzione che l?isola fosse l?unica realta possibile, mentre la zia nietta e andata via appena ha potuto - e continua a vivere questi conflitti da adolescente insieme a giulia, anna e nello, gli amici di sempre. adesso pero a portare scompiglio e arrivata marina, la ragazza di citta che non se ne andra con le piogge di settembre. cosi diversa e a tratti scostante, marina attira su di se sentimenti contrastanti: dalla curiosita al disprezzo, dall?attrazione all?invidia. mia, invece, in lei vede soprattutto il fascino di chi proviene da un altrove lontano. eppure marina si trascina dietro legami ancestrali - sua madre lia e legata a filo doppio con l?isola da un trauma e dall?antica amicizia con teresa - e sembra destinata a riportare a galla segreti inconfessabili. con una prosa avvolgente e un ritmo solenne, rosita manuguerra ha scritto un romanzo di formazione luminoso, che a partire dall?ambientazione in una piccola isola e in grado di esplorare temi universali. "malanima" e la storia di due ragazze in cui riverbera e si compie il racconto di emancipazione delle loro madri, una storia capace di scavare a fondo nel cuore di tutti noi e di rammentarci che le mete di partenze e ritorni, di arrivederci e addii, non sono altro che luoghi dell?anima.

"la storia piu importante di catania non e quella dei costumi e delle rivolte, ma la storia degli sguardi." elio vittorini, vitaliano brancati, salvatore quasimodo: ovvero "la sicilia come ?mondo offeso? la sicilia come teatro della commedia erotica; la sicilia come luogo di bellezza e verita". in questa spartizione dei compiti letterari, brillantemente colta da leonardo sciascia, a brancati tocca il piu leggero e insieme il piu pericoloso. niente meglio della commedia erotica infatti si presta a facili equivoci; per cui non sorprende che lo scrittore catanese sia stato a lungo considerato un ironico ma tutto sommato innocuo cantore del gallismo, cioe dell?ossessione indomabile del maschio siculo per la donna. un capolavoro come don giovanni in sicilia dimostra pero come sia opportuno strappare le etichette, quando si rivelano troppo semplificanti. ci si accorgera allora di quanta amarezza e consapevolezza politica permeino la pagina di brancati. i suoi presunti seduttori somigliano piuttosto a dei don chisciotte, intenti a coltivare instancabilmente l?arte del desiderio, nella convinzione leopardiana che stia in esso l?unica felicita rintracciabile in questo mondo. se poi uno sguardo femminile li colpisce, come capita al protagonista di questo romanzo, ogni equilibrio va in pezzi. continuino pure, la fuori, i dittatori a urlare nei megafoni le loro parole d?ordine, acclamate da folle impazzite. meglio perdersi in astruse fantasticherie erotiche che credere alle fumisterie retoriche in camicia nera.

c?e chi, non a torto, ha definito "il dottor zivago" il primo bestseller internazionale dell?editoria contemporanea. e se la vicenda che racconta e di per se altissima letteratura, la storia della sua pubblicazione e, di fatto, un romanzo a se. siamo nel 1957, e pasternak e ormai certo che il suo libro non verra pubblicato, quando alla sua porta si presenta sergio d?angelo, corrispondente in russia per la neonata giangiacomo feltrinelli editore. e l?inizio di un?amicizia che, fra tentennamenti e minacce da parte del kgb, portera giangiacomo a dare alle stampe il manoscritto, divenendone garante e primo editore nel mondo. il romanzo ha un successo immediato e il suo protagonista diventa in poco tempo un?icona. diviso tra l?amore per la fedele tonja e la passione travolgente per la crocerossina lara, zivago attraversa la rivoluzione russa e lo scoppio della seconda guerra mondiale, portandosi dietro, a cascata, una riflessione disincantata e per nulla lusinghiera sulla vita sotto il regime sovietico. e cosi che, insieme al successo, arrivano le recriminazioni. il pci allontana giangiacomo dal partito, mentre pasternak vive sotto la minaccia incombente di possibili ritorsioni. ma il fenomeno zivago e ormai esploso, e l?anno dopo pasternak riceve il nobel per la letteratura, a testimonianza del fatto che esistono storie, la fuori, in attesa che qualcuno le scopra, pronte a sconvolgere per sempre il nostro modo di vedere il mondo.


vienna, 1938. samuel adler e un bambino ebreo di sei anni. durante la notte dei cristalli, quando la famiglia perde tutto, la madre lo mette su un treno diretto in inghilterra per salvarlo. samuel inizia cosi una nuova vita, sempre accompagnato dal suo fedele violino e dal peso dell?incertezza e della solitudine. arizona, 2019. anche anita diaz e sua madre salgono su un treno, questa volta per sfuggire a un pericolo imminente nel salvador e cercare rifugio negli stati uniti. ma al loro arrivo la nuova politica di separazione familiare le divide e anita, sette anni, si ritrova da sola in un centro di accoglienza a nogales. lontana da tutto cio che le e familiare, si rifugia in un mondo magico di sua invenzione, mentre una giovane assistente sociale tenta in ogni modo di ricongiungerla alla madre. intrecciando passato e presente, allende racconta la storia di due personaggi indimenticabili alla ricerca di una famiglia, scrivendo una testimonianza delle scelte dolorose a cui i genitori sono costretti e una lettera d?amore per tutti quei bambini che sopravvivono a ogni difficolta senza smettere mai di sognare. "un romanzo che parla dell?oggi, che obbliga a riflettere e fa emozionare."

in questo libro massimo recalcati offre una sintesi del suo lavoro clinico nelle organizzazioni. viene delineata una teoria inedita del soggetto collettivo, dei suoi fantasmi inconsci, dei suoi sintomi prevalenti e delle sue risorse. le figure del vuoto centrale e del fuoco sono descritte come decisive per consentire a una organizzazione di attivare il suo potenziale generativo: il vuoto consente la circolazione plurale dei discorsi mantenendo acceso il fuoco del desiderio e, a sua volta, questo fuoco preserva il vuoto da ogni possibile otturazione mortifera. si tratta di una circolarita` virtuosa che ogni organizzazione che respira bene deve sapere attivare e preservare nel tempo. se i populismi contemporanei hanno descritto le istituzioni come nemiche della vita, in questo libro esse ritrovano tutta la loro poetica: come durare nel tempo mantenendo vivo lo slancio "misterioso e commovente", come direbbe pasolini, del loro inizio? quando una organizzazione respira bene ed e` generativa e quando invece si ammala disperdendo la sua potenza? un ripensamento radicale del soggetto collettivo attraverso la luce della psicoanalisi.

e` possibile inseguire il proprio sogno senza perdere la parte piu` autentica di se` stessi? sfuggire a un destino gia` scritto senza che questo finisca per bruciarci? francesco cresce nella periferia di milano, figlio di meridionali e con il sogno di scrivere: un ragazzo ai margini di un paese ai margini. o almeno questa e` la sua sensazione per dieci mesi l`anno, finche` non arriva l`estate e lui torna con i genitori in basilicata, dove la vita sembra piu` autentica. li` le costrizioni della citta` si trasformano in liberta`: ci sono i nonni - nonna luisa, la rimediante del paese -, i campi, e soprattutto c`e` luciano, il cugino con cui mungere vacche, pascolare pecore, lavorare la terra e sfrecciare sulla vespa rossa truccata. e` con lui che francesco impara a fumare, a guidare la macchina, ad ascoltare il proprio corpo. eppure luciano considera sbagliato emigrare, come ha fatto il padre di francesco: per lui contano solo la fedelta` alle origini e la solitudine della campagna. e se al sud c`e` la liberta`, la vita che esiste e basta, francesco al nord si imbatte in un duplice omicidio di mafia, vede morire dei passanti innocenti. ma il nord e` anche il luogo in cui scopre l`amore, dove fa i conti con un padre per il quale i sogni non sono che illusioni, dove incontra un professore-poeta che cambia il suo modo di guardare se` stesso e gli altri. il luogo dove inizia a credere di poter davvero realizzare il suo sogno, che e` la chiave, forse, con cui ricomporre la frattura dei due mondi che si porta dentro. con la sua voce inconfondibile giuseppe catozzella ci narra un appassionante romanzo di formazione che e` al contempo lucido romanzo sociale. il fiore delle illusioni e` la storia del rapporto fra due cugini, fra due italie, ma anche della resa dei conti con la parabola del sogno, con quella di un paese: la promessa nella generazione dei nonni, la piena realizzazione materiale in quella dei padri, e quanto ora rimane ai figli. e la scoperta, dopo tutto, che viv

"non c`e` nemmeno un libro, con una vera storia, con una storia vera. non c`e` niente." scritto a settantun anni, l`orologio astronomico e` la terza incursione nel mondo del romanzo da parte di edoardo sanguineti, che si da` cinquanta brevi "fogli" per raccontare una vicenda che comincia come un`improbabile storia d`amore. e., un vecchio, conosce a., una "scorpioncina" di cui si invaghisce subito. ma l`autore usa la cornice di questa passione per esplorare i limiti della narrazione, e nelle pagine inanella lettere, racconti, ricordi e frammenti, tutti scritti rimarcando un "io" narratore e un "tu" lettore. svelando e contraddicendo il processo costruttivo del romanzo, sanguineti rivendica l`infinito moltiplicarsi delle storie umane e trasforma l`orologio astronomico di strasburgo in un crocevia di corpi e destini, con un avvicendarsi di eventi che nasconde una riflessione attenta sul potere dei mezzi di comunicazione. dagli stralci di giornale ai primi videogiochi, ogni forma mediatica ci chiama a diventare parte attiva di un gioco, quello della vita, che ha si` delle regole di partenza, ma diversi finali possibili. la scrittura torna quindi a essere ricerca: un modo per riappropriarsi di se` in un alternarsi di cancellazioni e ripensamenti che ricalca appieno la poetica sanguinetiana dell`"imparare bene come scrivere male".

un dettaglio. e` sempre un dettaglio a fare la differenza. capita a cristina mandas di dimenticare il compleanno del marito. che vuoi che sia. invece, la svista e` il primo scricchiolio di una vita che sta per andare in frantumi. perche` a quarant`anni cristina non e` la maestra, la moglie, la madre, stimata e ben voluta dalla comunita` di quel paesino sardo in cui si e` trasferita tempo prima. dietro la cortina di un`esistenza comune, custodisce un segreto che deve rimanere sepolto nelle profondita` di un pozzo. e cosi` e` stato, almeno fino a un particolare colto di sfuggita, fino a quella dimenticanza. qualcuno, pero`, si e` accorto che cristina non e` piu` la stessa, che e` sul punto di cedere. qualcuno rimasto nell`ombra a spiarla per anni. lorenzo roccaforte e` stato uno degli scrittori piu` amati d`italia e ha anche vinto il premio strega. ora che il successo e` volato via a causa della sindrome da pagina bianca, si ritrova ad aver mancato lo status di "solito stronzo", lui che puntava a rimanere un "venerato maestro". ermes calvino ha un cognome di peso, nessuna parentela con il grande italo e un abbonamento premium coi guai. generoso, legatissimo alla madre e alla sorella, e` anche uno sconosciuto scrittore di talento. diversi come il giorno e la notte, roccaforte e calvino diventano gli involontari contraenti di un patto diabolico: ermes scrive i romanzi che lorenzo firma. lo chiamano ghostwriting. l`ideatore del piano e` arturo panzirolli, un ex galeotto che in carcere ha avuto l`idea del secolo: diventare editore! sotto la regia di panzirolli, un roccaforte senza piu` speranze e` ritornato sulla scena come autore di thriller e podcaster true crime. scrittore e ghostwriter si ritroveranno in sardegna a indagare sulla morte di cristina mandas e su un misterioso delitto di trent`anni prima, che sconvolse l`isola. con "la donna nel pozzo" piergiorgio pulixi supera allo stesso tempo se stesso e tutti gli steccati di genere, con una miscela - mai sperimentata



nel 1920, a praga, franz kafka conosce milena jesenska`, giovane, appassionata e intrepida. le chiede di tradurre in ceco i suoi racconti. da allora, e per i successivi tre anni, quello che era nato come un rapporto lavorativo sfocia in un sentimento intimo e profondo. raccolta di lettere che si legge come un romanzo d`amore, questa corrispondenza apre a una prospettiva inedita sull`interiorita` dello scrittore praghese, il cui genio e personalita`, entrambi complessi e affascinanti, milena ha saputo leggere e riconoscere con abilita`. e` stata, come lui ha scritto, il coltello con il quale ha frugato dentro se stesso. il decorso della tubercolosi e una precarieta` psicologica sempre piu` manifesta sono tangibili: le sue missive diventano erratiche e controllate al tempo stesso, dominate dall`ansia, dal desiderio, dall`impotenza e dalla disperazione. nel 1924, poco dopo la conclusione di questa relazione epistolare, kafka morira` in un sanatorio di vienna. milena, nel 1944, a pochi giorni dallo sbarco in normandia, morira` nel campo di concentramento di ravensbruck. in occasione del centenario della morte di franz kafka, feltrinelli pubblica questa commovente testimonianza del loro rapporto, uno sguardo privilegiato dentro gli ultimi anni di uno dei maggiori scrittori del xx secolo. prefazione di moresco antonio.

palermo, estate 1942. dal letto di morte il barone enrico sorci si vede passare davanti agli occhi la storia recente della sua famiglia. la devozione della moglie e i torti che le ha inflitto, le figlie e i figli, ma soprattutto laura, la nuora prediletta, con il figlio carlino, per il cui futuro si inquieta. poco prima di morire il barone ordina che la notizia del suo trapasso non venga annunciata immediatamente e infatti, ignari, i parenti si radunano per un pranzo che si tiene fra silenzi, ammicchi, tensioni, antichi veleni, segrete ambizioni. e` come se il piano nobile di palazzo sorci fosse il centro del mondo, del mondo che tramonta - fra i bombardamenti alleati e la fine del fascismo - e del mondo che sta arrivando, segnato da speranze ma anche da una diversa e piu` aggressiva criminalita`. uno dopo l`altro, i protagonisti prendono la parola per portare testimonianze che si avviluppano in una spirale di fatti e di passioni, vendette e tradimenti, componendo un quadro privato e collettivo degli eventi che segnano palermo fino all`aprile del 1955. offesa dalla guerra e dall`occupazione, la citta` si apre a nuove alleanze con la politica e la malavita; nelle pieghe della famiglia sorci si consumano amori, fughe, ribellioni, rovine. in piano nobile, agnello hornby sgomitola la storia di tutto il paese facendo mostra di quella capacita` di allacciare visione d`insieme e potenza del dettaglio che i lettori hanno imparato a riconoscere nei suoi romanzi.

una siccita` assoluta ha prosciugato i fiumi e i laghi, e i rifiuti industriali hanno formato uno strato impermeabile sulla superficie dei mari, interrompendo il ciclo delle piogge e trasformando le terre emerse in grandi masse di roccia inospitale. in un clima di disperazione generale, il dottor charles ransom si unisce al grande esodo umano verso gli oceani, ultima riserva d`acqua sul pianeta, lasciandosi alle spalle un deserto che il sole inclemente ha reso un regno di follia e violenza. da medico, charles non puo` che cercare di salvare le persone che lo circondano, ma i suoi tentativi cadono nel vuoto e gli si ritorcono contro. cosi`, con l`inasprirsi delle condizioni, charles si chiude sempre piu` in se stesso, incapace di tollerare un`umanita` abbrutita dagli eventi, che sacrifica l`altruismo sull`altare dell`avidita`, anche di fronte al pericolo di estinzione. in una previsione catastrofica molto vicina al sentire contemporaneo, "terra bruciata" si legge come una riflessione sulle conseguenze di un disastro ambientale di cui l`essere umano e` artefice e vittima indifesa. attraverso la sua prosa visionaria e immaginifica, ballard lancia cosi` un monito contro l`uso irresponsabile delle risorse del nostro pianeta e disegna un parallelismo spietato fra la siccita` del mondo esterno e l`aridita` dell`animo umano.

opera prima di colum mccann, "di altre rive" e` una raccolta di dodici racconti che sviscerano, con cruda e angosciante precisione, il tema della perdita. con un coraggio a tratti imprevedibile, i protagonisti di queste storie vivono incastrati nei ricordi, tra i paesi che hanno abbandonato - l`irlanda, il giappone - e quelli del loro presente - gli stati uniti, l`inghilterra. c`e` una donna che si nasconde in un bagagliaio per attraversare la frontiera degli stati uniti alla ricerca della sorella, diventata suora e ora ricoverata per anoressia. ci sono madri che, dopo l`emigrazione dei figli, ne pescano di nuovi nel "fiume nero pece" mentre i padri giocano a calcio da soli. c`e` un marito che colleziona quarti di dollaro sui quali la moglie dipinge. c`e` un personaggio misterioso che si e` rifugiato in irlanda dopo essere sopravvissuto a hiroshima, e ha tappezzato la sua casa di strati e strati di carta da parati. c`e` un ragazzo che getta la sua bicicletta in un fiume dopo un incidente che lo ha costretto in sedia a rotelle. c`e`, ancora, un pugile che e` stato abbandonato dalla moglie dopo aver perso l`incontro della sua vita. ma a unire questo vertiginoso giro di esistenze c`e` l`incomprensibile capacita` di lasciarsi sorprendere dalla poesia del quotidiano. un dettaglio, un profumo nel vento o la grazia della curvatura di una strada diventano cosi` ancore di salvezza nella tragedia umana, simboli di riscatto per restituire la complessita` delle nostre esistenze.

"gli ussari della morte", "i sotterranei", "valentina perduta nel paese dei sovieti". tre capolavori di guido crepax, su cui si e` fondato il mito di valentina, in una nuova edizione fedele e preziosa. "in una delle storie del volume che tenete in mano, philip rembrandt canta bella ciao. la prima volta che l`ho letta ho sentito in qualche modo le cose andare al loro posto: avrei fatto la fumettista e avrei combattuto fascisti, mafiosi, benpensanti e moralisti... e censori! nei fumetti puoi essere davvero tutto quello che vuoi". (fumettibrutti)

pochi romanzi italiani del novecento sono entrati cosi` profondamente nel cuore dei lettori come "il giardino dei finzi-contini", un libro che e` riuscito a unire emozioni private e storia pubblica, fondendole in un meccanismo letterario perfetto e struggente. un narratore senza nome ci guida tra i suoi ricordi d`infanzia, nei suoi primi incontri con i figli dei finzi-contini, alberto e micol, suoi coetanei resi irraggiungibili da un profondo divario sociale. ma le leggi razziali, che calano sull`italia come un nubifragio improvviso, avvicinano i tre giovani rendendo i loro incontri, col crescere dell`eta`, sempre piu` frequenti. teatro di questi incontri, spesso e volentieri, e` il vasto, magnifico giardino di casa finzi-contini, un luogo che si imbeve di sogni, attese e delusioni. il protagonista, giorno dopo giorno, si trova sempre piu` coinvolto in un sentimento di tenero, contrastato amore per micol... ma ormai la storia sta precipitando e un destino infausto sembra aprirsi come un baratro sotto i piedi della famiglia finzi-contini. eta` di lettura: da 12 anni.

a tel kedar, una tranquilla cittadina israeliana nel deserto del negev, abitano noa e theo, il cui rapporto, in una fase stagnante, si incrina quando a lei viene affidato il compito di dare vita a un centro di riabilitazione per giovani tossicodipendenti. aiutata da muki, agente immobiliare, da linda, una timida divorziata, e da lumir, un pensionato, noa si dedica al progetto con entusiasmo e idealismo, pronta a lottare contro l`opposizione di tutta la comunita` che teme che un simile centro possa portare droga e criminalita`. non vuole mostrare le sue debolezze e chiedere l`aiuto di theo, e lui non vuole interferire dove non richiesto. se per un verso la vicenda sembra mettere a dura prova la loro relazione, dall`altro dimostra l`affetto struggente, l`infinita tenerezza e l`amore profondo che ancora li lega. sullo sfondo, le vite degli altri abitanti di tel kedar, persone colpite da grandi tragedie, ma anche personaggi buffi, pieni di vitalita` e di speranze. con "non dire notte" amos oz torna a esplorare l`animo umano, raccontando la realta` quotidiana di una comunita` lontana da tel aviv o gerusalemme e che, pur chiusa dietro un filo spinato sorvegliato da guardie, cerca di vivere la vita normale di qualsiasi altra cittadina del mondo."

proseguendo in una ricerca sul piu` importante intellettuale italiano del novecento, che dura ormai da decenni, angelo d`orsi rimette mano al materiale gramsciano componendo un grande affresco storico che ha l`ambizione di diventare per molto tempo a venire l`opera di riferimento su antonio gramsci. d`orsi ricostruisce il tragitto di gramsci: l`infanzia in sardegna; la vita a torino, mosca e vienna; la peregrinazione tra varie prigioni (regina coeli, san vittore, turi); il confino e il ricovero presso le due cliniche (formia e roma), nell`inesorabile decadenza del fisico, in un sovrumano sforzo volto ad analizzare il proprio tempo, a spiegare la vittoria del fascismo, e a disegnare un "ordine nuovo". intrecciando gli avvenimenti personali dell`uomo gramsci con quelli italiani e internazionali, d`orsi mostra l`origine del suo pensiero, seguendone la traiettoria, facendo luce sulle dispute politiche con i protagonisti della sinistra italiana e internazionale, da turati a togliatti e bordiga, fino a lenin, trockij e stalin. ne stabilisce cosi` il primato morale, definendo le categorie teoretiche da lui elaborate, nelle quali emerge il tentativo di superare i dogmatismi del "marxismo-leninismo", e piu` in generale di elaborare un pensiero critico, di comprendere la modernita`, schierandosi sempre dalla parte degli oppressi. gramsci ci viene cosi` finalmente restituito nella sua complessita` di uomo tormentato, di intellettuale rigoroso e di politico dialettico. arricchita da documenti inediti, a cui l`autore ha avuto accesso come membro dell`equipe dell`edizione nazionale gramsci, questa biografia umana, politica e intellettuale si propone, per l`approfondita analisi e l`ampiezza della ricostruzione dei contesti (geografici, sociali, culturali e politici), come una pietra miliare negli studi gramsciani e piu` in generale nella storiografia contemporanea.

cosa succede quando uno scrittore e` costretto dai fan a resuscitare un personaggio? i tredici racconti de il ritorno di sherlock holmes, pubblicati su rivista tra il 1903 e il 1904, rispondono a questa domanda, perche` in essi arthur conan doyle riporta in vita il suo detective, dopo che "nessun coroner ne aveva ritrovato il corpo". passati tre anni dalla sua lotta con l`arcinemico moriarty, sherlock holmes e` pronto a ricominciare il proprio lavoro, per lo stupore del dottor watson, che rimane il superbo narratore di questi racconti. tra gli enigmi da risolvere, il complicato delitto di un giovane nobiluomo ucciso in una stanza trovata chiusa dall`interno, un misterioso testamento, strani disegni di omini danzanti da decifrare, professori di tedesco scomparsi e busti di napoleone ripetutamente distrutti. e, soprattutto, un primo tentativo di pensione per holmes, "sabotato" dalle richieste del primo ministro e del segretario di stato. l`astuzia deduttiva che contraddistingue le imprese di sherlock holmes e`, ancora una volta, costruita con estro e perizia da conan doyle, che riporta in vita il suo piu` celebre personaggio con un gioco narrativo ammaliante.

charles ryder e` studente a oxford quando conosce sebastian flyte: eccentrico, sregolato, umorale, sebastian e` il secondo dei quattro figli di una famiglia nobile, i marchmain. poco interessato allo studio e insofferente a qualsiasi forma di vita regolare, elegge charles a compagno di scorribande, trascinandolo con se` in folli giri in auto e nottate di bagordi. la consacrazione della loro amicizia coincide con l`invito da parte di sebastian a trascorrere insieme un periodo di vacanza a brideshead, la sontuosa quanto decadente dimora di campagna della sua famiglia. e` qui che pero` nel rapporto tra i due giovani cominciano ad aprirsi le prime crepe. il fascino esercitato su charles da sebastian e` infatti accresciuto ma anche complicato dall`impatto con il mondo da cui quest`ultimo proviene: una nobile casata cattolica popolata di individui feriti e irrisolti, tormentati, incapaci di fare i conti tanto con i propri personali lati oscuri quanto con la fine di un`era in cui il loro status di superiorita` era un dogma inattaccabile. tutti, in qualche modo, si contendono capricciosamente l`affetto e la lealta` di charles, ma cosi` facendo accelerano la discesa di sebastian verso abissi di infelicita` e autodistruzione e spingono il suo amico a prendere coscienza della distanza sociale e spirituale che lo separa da loro. eppure, in un modo o nell`altro, brideshead accompagnera` charles per tutta la vita. considerato il capolavoro di evelyn waugh, "ritorno a brideshead" getta uno sguardo nostalgico e riflessivo sull`epoca che precedette la seconda guerra mondiale: il canto del cigno di un mondo sul punto di scomparire. prefazione di alessandro piperno.

com`e` possibile aprirsi alle parti piu` nascoste di noi stessi, allontanando quelle reazioni ormai sedimentate nella nostra interiorita`, senza appartenerci? come possiamo destreggiarci tra i pensieri che ogni giorno si moltiplicano nella nostra mente? con questo libro, osho riesce a risolvere l`enigma che noi siamo diventati con chiarezza cristallina, suggerendo diverse tipologie di meditazione, i loro requisiti intrinseci e i benefici possibili. inoltre, spiega nel dettaglio il suo metodo, la meditazione dinamica, particolarmente adatta per aiutare un comune individuo del ventunesimo secolo, con tutto il suo bagaglio di fretta e di furia, ad assaporare il semplice essere attento e presente, vivo al massimo! osho accompagna il lettore in un viaggio che avvicina al silenzio, un fattore chiave che rende il momento meditativo parte integrante della quotidianita`. e proprio la carica energetica della meditazione amplifica la capacita` di osservare e agire in modo consapevole. ne consegue un diverso stile di vita, basato sulla nuova e miracolosa capacita` di sciogliere il groviglio di preoccupazioni che di solito genera soltanto reazioni. perche`, in fin dei conti, "meditazione non e` altro che il nome per definire una vita vissuta con consapevolezza."

Luca Cerchiari compone un ampio affresco e offre un’indagine critica sul lascito artistico e umano di “The Voice”. E indaga, per la prima volta, il suo intenso rapporto professionale e culturale con l’Italia, terra d’origine dei genitori.

violeta nasce in una notte tempestosa del 1920, prima femmina dopo cinque turbolenti maschi. fin dal principio la sua vita e` segnata da avvenimenti straordinari, con l`eco della grande guerra ancora forte e il virus dell`influenza spagnola che sbarca sulle coste del cile quasi nel momento esatto della sua nascita. grazie alla previdenza del padre, la famiglia esce indenne da questa crisi solo per affrontarne un`altra quando la grande depressione compromette l`elegante stile di vita urbano che violeta aveva conosciuto fino ad allora. la sua famiglia perde tutto ed e` costretta a ritirarsi in una regione remota del paese, selvaggia e bellissima. li` la ragazza arriva alla maggiore eta` e conosce il suo primo pretendente... violeta racconta in queste pagine la sua storia a camilo in cui ricorda i devastanti tormenti amorosi, i tempi di poverta` ma anche di ricchezza, i terribili lutti e le immense gioie. sullo sfondo delle sue alterne fortune, un paese di cui solo col tempo violeta impara a decifrare gli sconvolgimenti politici e sociali. ed e` anche grazie a questa consapevolezza che avviene la sua trasformazione con l`impegno nella lotta per i diritti delle donne. una vita eccezionalmente ricca e lunga un secolo, che si apre e si chiude con una pandemia.

michel, giovane abbiente e antichista erudito, piu` incline allo studio che alle passioni, decide di sposarsi per compiacere il padre. durante la luna di miele in tunisia rischia pero` di morire di tubercolosi. sopravvissuto e guarito grazie alle cure amorevoli della moglie marceline, riemerge da questo corpo a corpo con la morte colmo di una determinazione spietata: vivere del tutto libero dagli schemi imposti dalla societa` e dalla religione. ne consegue una fuga selvaggia nel regno dei sensi, che lo portera` a scelte imprudenti e azzardate, sprechi, sconsideratezze e solitudine. e che lo costringera` a vagabondaggi senza pace per l`africa del nord, l`italia e la normandia, fino a giungere a un remoto avamposto nel sahara dove la sua smania di provare nuove esperienze avra` conseguenze letali. pubblicato nel 1902, attaccato per la sensualita` spregiudicata del protagonista e un estetismo considerato perverso, l`immoralista lancio` la reputazione di andre` gide come uno dei piu` audaci scrittori francesi, per la sua lucida capacita` di esaminare gli inevitabili conflitti che sorgono quando le convenzioni della societa` vengono sfidate. un libro con la potenza di un sogno, seducente e terribilmente profetico.

due fratelli, liam e l`io narrante, lasciano la natia irlanda per "colmare una lacuna sulla carta geografica": rintracciare una vetta altissima, di cui aveva dato frammentarie notizie un pilota durante l`ultima guerra, e della cui esistenza parlano solo le leggende dei popoli nomadi. liam, ex tecnico informatico che vive su un`isola "quasi disabitata e irraggiungibile", nelle notti solitarie, quando non contempla le stelle con il telescopio, naviga ossessivamente in rete alla ricerca di notizie sul phur-ri, la "montagna volante", piu` alta dell`everest ma assente da qualsiasi mappa. inizia allora il viaggio: i due varcano i confini con il tibet e con la regione, preclusa agli occidentali, dove presumono si trovi la montagna e, arrivati a lhasa, si uniscono a un clan di nomadi che pascolano una mandria di yak. mentre liam - "malato di nostalgia", febbrile e irrequieto - confligge con i ritmi di vita dei nomadi, il fratello e` subito catturato dall`amore totale per una di loro, nyema, tanto da superare le barriere di lingua e civilta`. e dopo un tentativo solitario di liam che i due partono insieme, decisi a scalare il phur-ri. articolato in strofe, come una sorta di poema epico, il romanzo cresce e si intensifica strada facendo: scandaglia il tema del ritorno, della nostalgia, del desiderio bruciante per un oggetto d`amore sconosciuto, della morte, del limite da valicare - qui originalmente associati alla piu` immediata modernita`.