Thunder's Mouth Press, 1982, UK. "Fino a questo momento la miglior biografia di un musicista jazz" secondo The New York Times, il libro di Ian Carr ripercorre la straordinaria carriera del grande trombettista rimettendo ordine nelle controversa esposizione dei fatti che traspare da quella scritta dallo stesso Davis. Il racconto della vita e dell'opera di Davis si basa su conversazioni con centinaia di persone prossime all'artista come Bill Evans, Joe Zawinul, Keith Jarrett, Ron Carter, Max Roach, John Scofield e molti altri.

Blake, 1999, UK. In una sensazionale biografia a base di amore, sesso e rock'n'roll, l'autrice prende in esame le tante relazioni vissute da Mick Jagger soffermandosi su dettagli piccanti e provando a svelare la verità riguardo la fissazione di Mick Jagger per le donne e i motivi per cui viene considerato un sex symbol.

Carlton Book, 1997, UK. Il primo libro a prendere in esame ogni canzone dei R.E.M. attraverso interviste a membri del gruppo e al produttore Mitch Easter, che svelano i misteri e l'ispirazione che stanno dietro a Losing My Religion, Radio Free Europe, Everybody Hurts o E-Bow The Letter. In inglese. Illustrato con bellissime fotografie.
Sanctuary Publishing, 1997, UK. Scritto dall'esperto Alan Clayson, il libro è un'accurata biografia del più timido Beatle che prende in analisi la rivalità all'interno della band, le pressioni che portarono allo scioglimento e la crescita artistica e compositiva di George Harrison. In inglese.
Proteus Books Ltd, 1984, UK. Con fonti d'ispirazione come William Blake e Aldous Huxley, Celine e Camus, i Doors furono uno dei più affascinanti fenomeni musicali degli anni '60. Il volume è uno studio sulla loro carriera e sul retaggio della lor musica. In Inglese.

Omnibus Press, 1989, UK. Una biografia completa che traccia il percorso della carriera di Sting dagli inizi a Newcastle-Upon-Tyne fino al raggiungimento dello status di artista senza compromessi profondamente devoto a Amnesty International e a altre cause umanitarie. Nato Gordon Sumner, Sting emerse durante la rivoluzione punk dei tardi anni settanta come leader dei Police la cui miscela di reggae e minimalismo rock valse loro dischi di platino e un seguito mondiale. Quando la band si sciolse, Sting inizio una carriera solista da cantautore e attore che lo trasformò in una celebrità, permettendogli di usare l'attenzione attirata dalla propria fama per sostenere cause ecologiche e umanitarie. Tutto ciò viene illustrato nel dettaglio in questa sfaccettata biografia.

Omnibus Press, 1997, UK. La prima raccolta di articoli, recensioni e interviste apparse sulla stampa che coprono l'intera carriera della band, incluso il racconto di un quotidiano locale di quanto accaduto al famoso concerto di Miami durante il quale Jim Morrison venne arrestrato per oltraggio al pudore. Ci sono le interviste di Joan Didion, Michael Cuscuna, Jerry Hopkins e Lester Bangs, una cronologia della carriera della band, una bibliografia selezionata e una discografia completa.
Omnibus Press, 1998, UK. Raccolta di spartiti e testi con 48 successi dei Beatles inclusi A Day In The Life, Come Together, Can't Buy Me Love, Eleanor Rigby, Michelle, Strawberry Fields Forever, Penny Lane e molti altri.

Broadway Books, 2001, USA. "I Beatles vogliono tenerti la mano, ma gli Stones vogliono bruciarti la città" scriveva Tom Welfe e il libro di Stephen Davis spiega come fossero del tutto in grado di farlo, ricostruendo i primi 40 anni di storia della band in una corposa biografia che viene considerata la più istruttiva e completa al riguardo e una delle poche a occuparsi di ogni singolo componente con dovizia di particolari. In inglese.

Chelsea House Publishers, 1997, USA. "Non riesco a esprimere facilmente me stesso durante una conversazione - le parole giuste non mi vengono in mente" dichiarò Jimi Hendrix, ma l'autore Sean Piccoli riesce invece benissimo a raccontare chi fosse Jimi e come sia diventato il più grande chitarrista della storia del rock. Contiene numerose fotografie e una cronologia dettagliata di quanto accade nei 28 anni di vita dell'artista. In inglese.
Plexus Press, 1995, UK. Iconoclasta rock, poeta di strada, critico della società, icona pop, la duratura influenza di Bob Dylan sulla cultura americana non ha eguali: l'autore stilla per la prima volta un accurato commento disco per disco di una delle figure più influenti della musica popolare e una cronaca del suo percorso da sconosciuto musicista folk a leggenda del rock. In inglese.

il secondo volume de "i giorni e gli anni" abbraccia il periodo dal dicembre 1967 all`aprile 1968: ritroviamo gesine cresspahl e sua figlia marie immerse nella turbolenta e variopinta quotidianita` di new york; nel frattempo continua a dipanarsi il racconto dell`infanzia della protagonista, dalla seconda meta` degli anni trenta alla fine della guerra. il respiro lungo del racconto johnsoniano comincia a ripagare il lettore e dare i suoi frutti, permettendo di recuperare appieno quegli elementi che sembravano a prima vista gratuiti nell`insistito collage metropolitano del primo volume.

registro di classe e` prima di tutto il diario di un anno di vita. e` un breviario rivolto agli studenti, ai genitori, alla societa` civile, ma che lo scrittore destina soprattutto a se stesso. in questo libro onofri mette in gioco la sua vita intera e in particolare quell`adolescenza che lo ha visto cosi` simile agli studenti proletari con cui condivide una sorta di cromosoma interiore. e la ricerca di un modo per comunicare con quei ragazzi, con la loro timidezza e afasia, sfrontataggine e indolenza, e` anche una ricerca nelle radici della propria educazione che lo ha portato da ragazzo ad amare un`idea della vita cosi` diversa da quella condivisa con i suoi compagni di allora.

i sei libri del "de rerum natura" sono disposti a coppie: i primi due riguardano la fisica atomistica; il terzo e il quarto, la psicologia; gli ultimi la storia del cosmo e dell`umanita`. l`incipit di ogni libro e` una celebrazione di epicuro. lucrezio vuole guardare a fondo nell`esistenza e la scoperta del vero si rivela tutt`uno con la coscienza della fragilita` dell`uomo: ciascun libro si chiude con un potente quadro di desolazione.

billy twillig e` un premio nobel, il piu` geniale matematico della sua epoca, il massimo esperto in un campo di studi cosi specializzato ed estremo da coincidere, praticamente, con la sua sola persona. e ha quattordici anni. e stato prelevato da forze non meglio precisate e condotto in una localita` segreta dell`asia centrale per partecipare all`esperimento sul campo numero uno: un enorme centro di ricerca in cui studiosi di tutto il mondo cercano di raggiungere "la conoscenza. studiare il pianeta. osservare il sistema solare. ascoltare l`universo. conoscere noi stessi". billy e` stato convocato perche` rappresenta l`unica speranza per decifrare il mistero supremo: tempo fa, proveniente dalla lontana stella di ratner, e` giunto un segnale radio che ha tutta l`apparenza di un messaggio da un`intelligenza aliena. ma nemmeno la piu` alta concentrazione di scienziati del pianeta e` riuscito a decodificarlo. finora. "la stella di` ratner" e`, fin dal suo apparire nel 1976, tra tutti i romanzi di don delillo l`oggetto del culto piu` tenace, enigmatico e sotterraneo. qualche anno piu` tardi, tentando di spiegarne il segreto, lo stesso delillo dira`: "ho provato a scrivere un romanzo che non solo avesse la matematica tra i suoi argomenti, ma che, in un certo senso, fosse esso stesso matematica. doveva incarnare un modello, un ordine, un`armonia: che in fondo e` uno dei tradizionali obiettivi della matematica pura".

londra 1968. chris carver finisce arrestato durante violenti scontri in citta`. trent`anni dopo, ha dimenticato perche` voleva fare la rivoluzione. il giorno prima di compiere cinquant`anni, la sua tranquilla esistenza borghese (ha cambiato identita` anagrafica, e nasconde la verita` sul suo passato anche alla moglie e alla figlia adolescente) sta per crollare minacciata da un vecchio compagno di lotte politiche che forse l`ha riconosciuto per strada. questi potrebbe denunciarlo come autore di attentati e altri crimini compiuti tra gli anni sessanta e settanta per protestare contro la guerra in vietnam. dal passato risorge come un fantasma anche anna, la bella rivoluzionaria che ha amato appassionatamente durante quegli anni di amore libero. incisivo e provocatorio, le mie rivoluzioni e` un romanzo sulla doppia identita`, sugli ideali, le idee, le aspirazioni e le utopie di una generazione e su cio` che sono destinate a diventare con il passare del tempo.

perche` un viaggio sia ad alto tasso di "quozzita`" deve essere percorso lentamente, con l`animo di chi e` disponibile all`incontro. il cacciatore di quoz deve essere pronto a rispondere all`invito dell`insolito, al richiamo del sentiero meno battuto, della deviazione curiosa, della digressione vagolante. un devoto del "giro lungo", insomma, poco incline alla linea retta autostradale ma amante delle "strade blu". non serve una guida, tanto meno una guida turistica. quello che serve e` un compagno di viaggio. il viaggiatore che si inoltra tra le pagine di questo libro ha il privilegio di avere, come complice, niente meno che lui, il grande mago di quoz, la massima autorita` mondiale sui quoz, il quozzologo per eccellenza: william least heat-moon. ma cos`e`, si chiedera` l`esasperato lettore, un quoz ? per ora gli basti sapere che i quoz sono tutte quelle particelle di insolito, di imprevedibile, di incongruo e di prezioso che incontriamo nel cammino della nostra esistenza. i quoz sono oggetti, paesaggi, eventi, ma sono soprattutto persone, incontri lungo via, che si trasformano in ricordo, in cio` che resta una volta tornati a casa. il granello di sabbia intorno cui si forma la perla della memoria, e quindi del racconto. venticinque anni dopo "strade blu", least heat-moon torna a raccontare l`america meno battuta, e piu` sorprendente, attraverso sei viaggi, o, meglio, sei vagabondaggi nel cuore del paese

"per piu` di un anno ho frequantato ospedali e sale d`attesa, case dove vivono malati, istituti d`ogni sorta. ho indossato un camice da volontaria e sono entrata in silenzio nel mondo della malattia: leucemie, traumi cranici, rianimazione, dialisi, pronto soccorso... e stata un`esperienza forte e dolce al tempo stesso, in cui puntualmente, parlando con i malati, ascoltandoli o anche soltanto lanciando un`occhiata nelle stanze d`ospedale, a un certo punto scattava un processo d`immedesimazione potente e inevitabile: ho davanti un malato, ma anche me stessa. e cosi`, per me si e` a poco a poco dissolto quel confine invisibile ma nettissimo che separa il mondo "normale" e benestante da quello di chi convive con la malattia. la nostra modernita` fatta di benessere ha del resto rimosso la malattia da dentro di se`, l`ha "isolata" in quell`altro mondo che sembra non esistere, finche` non lo si incontra. "la vita e` una prova d`orchestra" racconta alcuni luoghi e alcune storie di questo mondo, attraverso l`invenzione ma a stretto contatto con la realta`."

il narratore della "recherche", ha detto deleuze, e` simile a un ragno in agguato ai margini della sua tela che vibra, gli trasmette messaggi discontinui, gli indica la presenza di una preda: controfigura dell`uomo che trascorre lunghi anni in una camera foderata di sughero, lontano da quella realta` di cui cerca di registrare i segnali, anche i piu` impercettibili, con il solo strumento - la scrittura - di cui dispone. chi osserva la vita quotidiana di marcel proust e riconosce in essa alcuni dei germi che nella "recherche" verranno metabolizzati e sottoposti a un radicale disorientamento, ha spesso l`impressione di assistere al formarsi progressivo, sui margini, di una glossa smisurata, antropo-faga e invasiva. i frammenti biografici, che affiorano in modo discontinuo tra le pagine di questo libro e che sembrano obbedire alle necessita` dell`opera a venire, ci permettono di riconoscere l`alfabeto in cui si elabora la "lingua straniera" di cui proust vuole impadronirsi e nella quale, diceva, sono scritte tutte le grandi opere; additano lo snodo dove l`autobiografia del possibile si innesta sull`autobiografia reale di chi ha prodotto quel gigantesco, tentacolare agglomerato, che incamera e deforma ogni dettaglio, ogni sintomo e "fatto" biografico, ogni radice, ogni lettura, ogni sollecitazione e ogni impronta, che divora il suo creatore e, con la sua consapevole complicita`, lo riduce all`ombra di un altro che potremmo, con albertine, chiamare "marcel".

scritto nell`viii secolo, il muwatta` e` il piu` antico trattato di legge islamica. fin che il profeta stesso era in vita, non c`era bisogno di una legge musulmana sistematizzata, sia perche` la sua autorita` in merito era assoluta, sia perche` i confini politici del mondo musulmano non si estendevano oltre la penisola arabica, dove vigevano norme consuetudinarie omogenee. ma dopo la sua morte da un lato viene a mancare la sua autorita` carismatica e dall`altro l`islam si diffonde rapidamente in territori multi-etnici, dove le tradizioni giuridiche erano molto differenti. di qui la necessita` di raccogliere una casistica in grado di coprire un`ampia gamma di attivita` umane, molte delle quali non venivano trattate nello stesso corano. nascono cosi, fra viii e ix secolo, varie scuole giuridiche, ma il primo vero "manuale pratico" di legge islamica e` questo di malik ibn anas, che anche dal titolo (muwatta significa "cammino reso piano", "percorso agevolato") si propone come uno strumento da utilizzare per districarsi nella complessita` dei problemi, insomma, per l`appunto, un manuale. l`enorme fortuna di questo libro ha attraversato il mondo islamico e il muwatta`, qui tradotto per la prima volta in italiano, e` tuttora il testo base della legge islamica in gran parte del nord africa. un libro fondamentale per capire in profondita` la cultura islamica, affondando nelle sue piu` antiche origini, al di la` della disinformazione che spesso domina in questo campo.

in modo esplicito o implicito, siamo continuamente sotto esame: rispetto al nostro giudizio o a quello degli altri, a canoni ideali o a un compito specifico. per questo una corretta e serena valutazione di se` e` una componente essenziale del nostro benessere psicologico, oltre che una bussola per agire e raggiungere i nostri scopi. ma cosa determina un`alta o una bassa autostima? e meglio (o peggio) essere megalomani e sognatori che realisti e senza illusioni? e possibile avere successo e tuttavia avvertire un senso di insoddisfazione se non, addirittura, di disistima verso se stessi? o, al contrario, si puo` essere persone modeste, eppure sentirsi sereni e fiduciosi del proprio valore? questo libro fa il punto sulle conoscenze sociopsicologiche acquisite sull`argomento: conoscere e capire se stessi e gli altri e` anche una condizione essenziale per imparare a vivere meglio.

una serie di efficaci quadri d`insieme di storia dell`architettura, dalla protostoria egea al tardo medioevo occidentale: pubblicazione postuma di un insieme omogeneo di frammenti di riflessioni inedite di uno dei pochi docenti della materia nelle facolta` d`architettura italiane, autore anche di contributi fondamentali di carattere metodologico. intuizioni appena accennate e argomenti trattati a fondo confermano soprattutto una maniera di lavorare, un modo di affrontare con consapevolezza piena la realta` costruita del passato.



fin dalle origini della teoria psicoanalitica, la concezione dell`inconscio si intreccia con quella della coscienza, ma privilegiando essenzialmente l`elaborazione dei processi inconsci. freud stesso dedico` alla coscienza uno degli scritti della metapsicologia, che pero` decise di non lasciarci. l`autore inquadra nelle attuali conoscenze neuropsicologiche le teorie della coscienza, e ne propone un modello psicoanalitico a partire dalle conclusioni teoriche presentate in "struttura dell`oggetto e della rappresentazione" e in "psicoanalisi e neuroscienze". la coscienza emerge progressivamente da quattro linee maturative. l`interazione madre-bambino studiata dalla infant research chiarisce come la madre inauguri subito la regolazione necessaria al formarsi equilibrato dei primi stati di coscienza. questo sviluppo si raccorda con quello primario psicoanalitico identificatorio, e dall`intreccio di queste due linee maturative emergono quelle dell`attaccamento e della mentalizzazione. questo intero sviluppo confluisce nel linguaggio, rimanendo poi a fondamento della capacita` del terapeuta di riorganizzare in modo innovativo la coscienza del paziente. il modello presenta fondamentali analogie con le ipotesi freudiane sulla coscienza, e propone anche alcune spiegazioni delle difficolta` che possono aver spinto freud a rinunciare al suo scritto metapsicologico, ma che presumibilmente hanno anche fatto da guida alla sua successiva teorizzazione della seconda topica.

il disturbo o i disturbi etichettati come `schizofrenia` hanno storicamente posto molte domande e lanciato numerose sfide. e possibile dare un senso alle varie, spesso fantastiche, convinzioni dei pazienti? esiste qualche principio da applicare a tutti i pazienti? e possibile trattarli con la psicoterapia? qual e` la relazione tra le scoperte organiche e il quadro clinico? il testo, da considerare lo studio piu` completo sul modello cognitivo della schizofrenia e sul suo trattamento, cerca di rispondere a queste domande, nella convinzione che la discussione diretta dei deliri e delle allucinazioni non porti a un peggioramento dei sintomi ma, al contrario, possa dare ai pazienti un senso di sollievo nel constatare che qualcuno li ascolta e cerca di dare un significato alle loro esperienze confuse e angoscianti. il libro riassume lo stato attuale di conoscenza sulla schizofrenia, passando in rassegna i dati disponibili sul trattamento ed esaminando la complessa neurobiologia del disturbo. scava poi nelle origini, nello sviluppo e nel mantenimento delle quattro aree sintomatologiche principali: deliri, allucinazioni, sintomi negativi e disturbo formale del pensiero. di estremo interesse per i professionisti del settore grazie a un approfondito aggiornamento delle rassegne e alla maturita` della riflessione, questo studio si rivolge anche ai non addetti ai lavori, per l`ampiezza degli argomenti trattati e per l`accessibilita` del linguaggio.



e un gennaio caldo, all`avana. in piedi dietro una finestra della residenza presidenziale, fidel castro fuma l`ennesimo sigaro della giornata. non immagina di certo che la sua vita sia in pericolo mortale. perche` ci sono due occhi che spiano ogni suo movimento. occhi che lo seguono ovunque vada. gli occhi di lucio ross, il sicario piu` letale di tutta l`america latina. e stato assoldato da un gruppo di esiliati cubani e adesso e` a un passo dal compiere l`attentato politico perfetto. ma il generale castro, senza saperlo, puo` contare su un alleato segreto, la cia. a nessuno, specialmente al governo americano, conviene che cuba rimanga senza una guida proprio adesso. bisogna fermare il killer. c`e` un solo uomo in grado di farlo. si tratta del detective cayetano brule`. l`incarico e` un vero e proprio salto nel buio, ma cayetano e` incastrato e non puo` rinunciare. a rischio ci sono i suoi affetti piu` cari e la sua vita. in una cuba mai vista, tra falsi indizi, piste fantasma, donne sensuali e oscuri personaggi, passando per la germania, san pietroburgo e gli stati uniti, cayetano ingaggera` una lotta contro il tempo. prima che il sicario riesca a cambiare il corso della storia.

il meridiano, curato con affetto e rigore da raffaele manica, con la collaborazione di simone casini, riunisce una selezione di opere di siciliano che intende dare conto del ricco ventaglio dei suoi interessi di intellettuale e di scrittore. i piu` significativi racconti e romanzi ("rosa pazza e disperata", "la notte matrigna", "la principessa e l`antiquario", "carta blu") sono seguiti da un`ampia scelta dell`attivita` saggistica, organizzata in sezioni tematiche: si mettono cosi` in luce non solo gli interessi letterari, ma anche l`attenzione per la pittura, la musica, il cinema e l`attualita` politica e sociale. importante la presenza di "campo de` fiori" (uno dei capolavori di siciliano), una sorta di pellegrinaggio nei luoghi pasoliniani, e insieme un emozionante ritratto della cultura di roma del tempo.

per cayetano brule`, investigatore privato a valparaiso, il cile e` diventato un po` troppo freddo e tranquillo. anche perche` la rivoluzionaria angela undurraga, che l`aveva convinto ad abbandonare la florida per correre in soccorso di allende, l`ha abbandonato da tempo in quella citta`. ma un giorno la nostalgia e il destino riportano cayetano verso la sua terra d`origine, cuba, per una indagine che ruota intorno a una valigia imbottita di banconote: mezzo milione di dollari che placido del rosal, cantante di bolero detto "la voce della tenerezza", si e` ritrovato nel suo bagaglio al waldorfs tower hotel di miami.

socrate cammina per le strade di atene rivolgendosi a coloro che incontra: "conosci te stesso! non occuparti della ricchezza, cerca la verita` e diventa filosofo!" non piace molto agli ateniesi. dopo essere stato processato, socrate e` condannato a bere la cicuta. fuggira`? un filosofo deve aver paura della morte? eta` di lettura: da 7 anni.

dorothy e` su una nave diretta in australia con lo zio henry, quando una tempesta la sbalza in mare. la ragazzina non e` sola nel suo naufragio: le fa compagnia una gallina gialla, di nome billi che parla e ha un caratterino tutt`aitro che docile. le due compagne di sventura approdano nello strano regno di ev, dove sugli alberi invece dei brutti crescono cestini da picnic e dove si ritrovano a essere inseguite dai rotelli, uomini che al posto di mani e piedi hanno pattini a rotelle. scampate all`assalto, dorothy e billina trovano un uomo meccanico, fatto di rame, che ha solo bisogno di essere caricato per muoversi e parlare. scoprono cosi` che si chiama tic-toc, il quale le informa che oltre il deserto c`e` il regno di oz. prima di arrivarci dovranno pero` fare i conti con la principessa languidona dalle venti teste e con il re niomo, che con i suoi poteri magici tentera` di trasformare i nostri eroi in soprammobili. eta` di lettura: da 8 anni.











la beata elisabetta era una fanciulla che, per la sua eccessiva bellezza, fu vittima di ogni lascivia e vanita`. tento` di suicidarsi, gettandosi da un campanile, ma venne trattenuta e salvata, da un accesso di vertigini. da allora, convertita, condusse vita pia, diventando la protettrice di coloro che soffrono di vertigini. la vicenda e` piena di crittografie e profezie, manoscritti tarlati e vendette, dubbi teologici e certezze criminali. due domande ci accompagnano sempre, insinuanti, infide: puo` una profezia diventare delitto? e puo` un delitto diventare profezia?

il volume contiene sette racconti dell`autrice. una ragazza guarda le finestre illuminate di una villa: guarda "dove e` passato il suo destino". accanto a una strada di benestanti, che finisce sulle rive del lago lemano, si vede una casa dall`intonaco rosa pallido. chi passa non sa che e` abitata soltanto da esseri che la legge ha privato dei diritti civili. la casa e` gratuita, la vita e` gratuita. in un`altra casa, linda e ossessiva, una "vecchia vanesia" spinge soavemente al suicidio il suo anziano, premuroso consorte. due gemelli, cresciuti in un orfanotrofio, tornano alla "casa dell`origine", quella della loro madre, che non hanno mai conosciuto, in un paese prealpino. un sottile terrore, un gelo intimo si annidano in questi luoghi, in queste strade.

c`e` "una donna fatale e un giorno fatale" per ogni uomo, dice peter hoag, personaggio secondario di questo romanzo. e quel giorno e quella donna verranno anche per il protagonista di questa storia, robert grant. ma prima dovremo osservarlo "espandersi" e fiorire nell`azione, come una vorace pianta tropicale. il suo alimento principale sono le donne e i soldi. la sua scienza suprema e` la seduzione, praticata usando con equanimita` gli espedienti piu` abietti e i piu` puerili. "un te` e quattro chiacchiere" e` uno di questi. l`efficacia e` comunque somma. robert grant conosce le donne, ma le donne non conoscono lui, questo e` il segreto di cui va fiero. eppure, come tanti segreti, un giorno potra` anche essere svelato.

"nel nostro sangue, nelle nostre ossa, nel nostro cervello portiamo i ricordi di migliaia di esseri". si direbbe che sia innanzitutto la sfida di questo "mistero dell`eredita`" a spingere naipaul di nuovo verso trinidad, l`isola dove e` nato, fonte primaria e privilegiata delle sue storie. la via che sceglie e` singolare: una sorta di romanzo-non romanzo in cui confluiscono tutte le forme, dalla narrazione autobiografica al saggio al racconto di viaggio alla ricostruzione storica, che egli ha sperimentato nella sua opera. anche i piani temporali si intrecciano, in un tessuto che annoda i fili della memoria storica con quelli del ricordo personale. all`inizio e` la vita di un singolo, alla fine saranno molte le vite che qui trovano e perdono una "via del mondo".

e un libro di racconti scritti fra il 1959 e il 1972. cosi` sciascia stesso: "... mi pare di avere messo assieme una specie di sommario della mia attivita` fino ad ora e da cui vien fuori... che in questi anni ho continuato per la mia strada, senza guardare ne` a destra ne` a sinistra (e cioe` guardando a destra e a sinistra), senza incertezze, senza dubbi, senza crisi (e cioe` con molte incertezze, con molti dubbi, con profonde crisi); e che tra il primo e l`ultimo di questi racconti si stabilisce come una circolarita`". una circolarita` che non ha per nulla intaccato, e anzi esalta, la felicita` e l`efficacia delle storie qui riunite come in un breve compendio delle molte voci narrative di sciascia.

pubblicato nel 1960, ai tempi delle piu` pensose e tediose divagazioni sulla "letteratura industriale", questo romanzo le doppiava fulmineamente con uno sberleffo, proiettandosi in un paesaggio che molto somiglia a quello di oggi. scandendo i tempi di una ballata sinistra e euforica, la spark ci racconta come la direzione di una fabbrica tessile ebbe la malaugurata idea di assoldare un "esperto di scienze umane" capace di "far andare a braccetto industria e cultura". ma non fece i conti col diavolo, al quale compiti di questo genere sono quanto mai congeniali.

ma perche`, perche` corriamo per la spagna cercando cani bastardi? perche` li fotografiamo? lo vuole la duchessa? e va bene! ma chi e` la duchessa? e perche` lo vuole? e` inteso che ci paga. e meno male! ma quanto paga (quando paga)? e fino a quando continuera` a pagare? le duchesse, si sa, sono imprevedibili, si permettono tutto. questa, poi! coinvolto da un amico di gioventu` in un`impresa che gli appare insensata, un giornalista fallito si sfoga a raccontarla, piu` di vent`anni dopo, cosi` come la visse sul camino de santiago e oltre, viaggiando in una citroen verde, altrimenti detta "cocholone" ovvero "pescecane", con l`insopportabile orfeo, l`infedele sabina, l`incantevole beatrice, l`abietto ex collega maravedis e il mozo ramon.


londra 1940. mentre nel cielo incrociano gli aerei tedeschi, il dottor haggard riceve la visita di james vaughan, un giovane aviatore che gli si presenta con una frase letale: "credo che lei conoscesse mia madre". strappato di colpo alle sue fiale di morfina e al culto feticistico di una donna perduta per sempre, haggard intraprende una lunga, tormentosa confessione, raccontando per la prima volta la vicenda che tre anni prima ha distrutto la sua vita.

questa storia d`amore fra un ipocondriaco, raffigurato con ironia, e una "fanciulla del bosco" che gli appare offrendogli fragole selvatiche (e potrebbe essere una driade o un altro essere mitologico), proprio per la sua delicata, implacabile attenzione a ogni minima parvenza della natura e con il suo intatto riserbo sugli eventi psicologici riesce a creare una tensione erotica altissima.



la prima parte di "migrazioni" si chiudeva con il ritorno del nobile vuk isakovic dalla guerra, all`inizio dell`estate 1745. siamo ora nell`anno 1752: il governo di maria teresa ha deciso la smobilitazione delle truppe serbe e quel sogno - raggiungere una nuova patria, una terra slava, la russia - viene raccolto dal nipote di vuk, pavle isakovic. sara` lui a guidare il suo popolo attraverso le steppe, i fiumi, le foreste e i laghi dell`est. ma solo per scoprire che nulla e` come doveva essere, e che la terra promessa non esiste: mai pavle potra` convincersi che "un`acacia sul don o sul begej e` sempre un`acacia".

e attraverso la pelle, dalla nascita e per tutto il corso dell`esistenza, che prende corpo l`identita` dell`individuo: essa si adatta all`ambiente, comunica benessere oppure disagio, riceve gli stimoli esterni e incarna quelli interni. tramite la pelle viene vissuta l`esperienza del contatto e del distacco, si strutturano le nozioni di spazio e tempo e si realizza una fitta rete di comunicazioni preverbali. `pelle e psiche` e` dunque un binomio indissolubile, e quando la pelle si ammala chiama in causa una complessita` di fattori: biologici, genetici, psicologici, familiari, relazionali. l`autore approfondisce in modo nuovo e fecondo lo stretto rapporto che puo` nascere tra psicoanalista e dermatologo, dove l`uno puo` colmare con l`ascolto cio` che si nasconde allo sguardo dell`altro: spesso una scissione profonda tra psiche e soma, in seguito alla quale i vissuti di angoscia e sofferenza vengono cancellati dalla coscienza e scaricati sul corpo. prefazione di mariella fassino e dennis linder.

sia negli scrittori della temperie romantica che in quelli della generazione simbolistico-decadente, l`eros si ripresenta sempre in termini definitivi, di una perentorieta` che lascia agli amanti poche, se non alcuna alternativa: se lo sbocco non e` in thanatos, nel destino di un annullamento di se` nel trapasso ultimo della morte, puo` esserlo nella follia, nella malattia, nella passivita`, nella rassegnazione inerte, nella sconfitta definitiva di tanti illusori ideali. venticinque scrittori della letteratura tedesca, francese, russa, americana, inglese, spagnola e italiana compongono, nella scelta di davico bonino, un panorama di grandi maestri del narrar breve, che l`amore costringe ad una singolare intensita` e sincerita` d`accenti.

il godimento femminile e` il tema di questo seminario. un`assoluta novita` nel campo psicoanalitico. per freud il godimento, comunque interdetto, si incentra tutto, per chiunque, sulla funzione fallica. per lacan il godimento, sebbene strutturalmente non sia permesso all`essere parlante, puo` essere detto tra le righe. e quel godimento di cui tutti e ognuno sanno dire qualcosa: parlare d`amore e` gia` un godimento. l`amore infatti viene a supplire, e puo` arrivare a supplirvi egregiamente, al fatto che qualcosa nell`inconscio fa si` che anche quando l`uomo e la donna fanno l`amore ognuno resta dalla propria parte. che lacan sintetizza nell`aforisma "non c`e` rapporto sessuale". ma, colpo di scena, in questo seminario lacan apre un capitolo nuovo risolvendo una vecchia questione: il godimento fallico, rispetto al quale una donna si situa come non-tutta, ossia non-tutta li`, non esaurisce il godimento, poiche` c`e` un godimento altro, che e`, rispetto al godimento fallico, supplementare. ci sono persone che lo provano, ma che non sanno dirne nulla, come capita ad alcune donne o a dei mistici.

difficile star dietro alle peripezie del barone di munchhausen, il memorabile personaggio ispirato a un militare tedesco del settecento. viaggia a cavallo di una palla di cannone, arriva niente meno che sulla luna, si salva miracolosamente dalle sabbie mobili. e ancora... prefazione di antonio faeti. eta` di lettura: da 8 anni.

all`interno della cultura ebraica, la "porta del cielo" occupa una posizione unica. scritta in spagnolo nei primi decenni del seicento, essa e` infatti il solo esempio di opera, fra quelle che ancora appartengono al periodo di formazione del canone classico cabbalistico, composta in una lingua "profana": non nella lingua santa ebraica, ne` nell`arcaizzante aramaico dello zohar, ne` nello yiddish al quale anche sarebbe ricorsa la letteratura chassidica. questa caratteristica rispecchia l`intento di abraham cohen de herrera (il mercante di origine spagnola, vissuto in italia e morto ad amsterdam, le cui vicende personali e familiari vengono ricostruite nell`introduzione anche grazie a documenti d`archivio rimasti finora inediti): scrivere un`opera di introduzione alle dottrine cabbalistiche che fosse accessibile al maggior numero possibile di lettori eliminando l`ostacolo linguistico che ne aveva fino ad allora ristretto la conoscenza diretta a ebrei ed ebraisti. altri elementi concorrono poi a giustificare quel ruolo di vera e propria mediazione fra cultura ebraica e contesto europeo che si propone la porta: non solo la lingua ma anche il linguaggio, lineare e razionalizzante, nella quale e` composta; il discorso sistematico con cui procede, richiamandosi al modello della scolastica latina; e il costante riferimento e paragone con il pensiero filosofico, da platone e aristotele ai neoplatonici alla cultura italiana rinascimentale.

in "aspetti del romanzo", pubblicato per la prima volta nel 1927, forster affronta, non da dotto ma da "uomo del mestiere", i problemi e gli strumenti dell`arte del narrare. cosi`, le categorie che propone al lettore sono a un tempo semplici e fondamentali, non mediate da alcuna impalcatura accademica e insieme sommamente precise: "storia", "persone", "intreccio", "fantasia", "profezia", "modello e ritmo". racconto critico, scrittura e chiarezza concettuale sono le caratteristiche di questo libro, divenuto ormai un classico esempio di saggistica d`autore, piu` importante e illuminante delle migliaia di pagine dedicate alla "scrittura creativa". "sincerita` e grazia di forster", scrive giuseppe pontiggia nella prefazione. "dono di uno stile che emula la poesia con cui si misura".

marina corona e` nata a milano nel 1949. ha vinto nel 1990 il premio internazionale eugenio montale per la sezione "inediti". ha pubblicato il volume "le case della parola" e il libro "l`ora chiara". cura cicli di poesia e presentazioni di poeti presso la casa della cultura di milano.


figlio di un modesto impiegato universitario e di un`affascinante maestra di canto originaria di parigi, piet barol si muove con dimestichezza nella amsterdam della belle e`poque. il suo, tuttavia, e` sempre un ruolo da comprimario, perche` pur essendo esperto conoscitore del piacere fisico e intellettuale in ogni sua forma, deve fare i conti con gli scarsi mezzi economici a sua disposizione. questo non gli impedisce di sognare in grande, di desiderare una vita agiata in luoghi esotici e, finalmente, l`abbandono ai piaceri che sa di potersi procurare grazie al fascino e all`astuzia di cui e` provvisto. per soddisfare le proprie ambizioni, piet decide di mettersi al servizio dei vermeulen-sickerts - una delle famiglie piu` ricche e influenti di amsterdam - in qualita` di tutore del loro figlio piu` picco-lo. oltre a conoscere diverse lingue straniere, piet e` anche un discreto pianista, e sara` proprio grazie a questo talento che riuscira` a comunicare con il giovane egbert, affetto da una gravissima forma di agorafobia che lo reclude in casa da anni. il ragazzo e` solo uno dei membri della famiglia e della servitu` di casa vermeulen-sickerts che in un modo o nell`altro si riveleranno sensibili al fascino di piet. una galleria di personaggi - dalle giovani figlie constance e louisa al domestico didier, dal padrone di casa maarten alla sua insoddisfatta moglie jacobina - tutti vividi in se` ma in orbita costante intorno alla figura magnetica dell`edonista piet.

"il respiro del buio" comincia con un viaggio in treno, alcune centinaia di chilometri che sanciscono l`ingresso in una nuova vita. il servizio militare in cecenia e` finito, e` tempo di tornare, ma per il protagonista la parola ritorno ha perso significato. e un altro uomo quello che arriva alla stazione di bender, e un`altra e` la citta` che lo accoglie: identica a un primo sguardo, eppure diversa. rinchiuso nel suo appartamento, solo con le sue armi importate illegalmente dalla cecenia, nicolai vive il suo "dopoguerra" di solitudine, ansia, paura. e, soprattutto, odia. odia gli edifici, le strade, l`umanita` "pacifica" che gli appare fasulla, intollerabile nella sua pretesa di civilta`. per provare a fare i conti con le atrocita` subite e commesse, decide allora di intraprendere un nuovo viaggio, verso il luogo che rappresenta l`unico ritorno possibile: la siberia. immerso nella natura, nel silenzio, guidato dalla saggezza del nonno, sembra trovare una vita semplice e quieta. ma un passato cosi` pesante non si cancella con il silenzio, e neppure con la determinazione, e quella che sembra una possibilita` di riscatto puo` rivelarsi in ogni momento una trappola che inverte la corsa e riporta al punto di partenza. cosi`, puo` succedere che un impiego in una ditta di sicurezza privata a san pietroburgo si trasformi in una nuova guerra, piu` nascosta e apparentemente meno violenta rispetto a quella combattuta in divisa, eppure, se e` possibile, ancora piu` pericolosa. una guerra che fa le sue vittime nelle strade e nelle piazze...

pensati, scritti e pubblicati da quaranta a cinquant`anni fa, i testi che qui si ripubblicano - saggi, articoli, recensioni, stroncature, interventi politico-sociologici - rappresentano la testimonianza di un periodo storico (i mitici anni sessanta) e di un`esperienza politica e culturale (l`operaismo), di cui l`autore, alberto asor rosa, e` stato allora un giovane, anzi giovanissimo protagonista. una testimonianza cioe` di una fase della nostra vita nazionale, in cui il conflitto come base della critica e la critica come base del conflitto non erano considerati, come accade oggi, da evitare e combattere ma il vero sale della terra, il condimento di ogni posizione seriamente innovativa. al culmine di questo processo di scavo e di ricerca si colloca "thomas mann o dell`ambiguita` borghese": uno di quei rari saggi in cui analisi critica, ricostruzione di una di quelle grandi personalita` letterarie che hanno connotato in maniera indelebile la storia del novecento europeo e interpretazione critica profonda di un momento storico di ciclopica e irrimediabile, irreversibile rottura, raggiungono un`intensita` anche emotiva di altissimo livello.

ai piu` giovani il nome feltrinelli evoca anzitutto una catena di librerie e poi la casa editrice che pubblica libri di successo, soprattutto di narrativa. per le generazioni meno giovani il nome e` associato ad alcuni grandi casi editoriali, come "il gattopardo" o "il dottor zivago", nonche` a un drammatico evento storico, la morte del fondatore della casa editrice, giangiacomo feltrinelli, nel 1972. questo libro non si occupa di quella feltrinelli e accenna appena a giangiacomo. si arresta infatti alla seconda guerra mondiale, quando la famiglia feltrinelli era considerata una delle piu` importanti del capitalismo italiano, a fianco degli agnelli, pirelli, volpi, orlando, breda, falck, cantoni, donegani: grandi famiglie che avevano legato il proprio nome alla nascita di una nuova italia, che avevano saputo trasformare, in poco piu` di un paio di generazioni, un paese fondamentalmente agricolo in una moderna nazione industriale. quando molti dei nomi piu` altisonanti del nascente capitalismo industriale italiano muovevano i primi passi sulla scena economica del paese, i feltrinelli avevano gia` alle spalle quaranta o cinquant`anni di storia, costellati di successi e iniziative in diversi settori economici. frutto di una ricerca condotta in vari paesi europei e in una trentina di archivi, primo fra tutti quello della famiglia, questo libro illustra la storia di tre generazioni di feltrinelli e delle attivita` economiche che hanno consentito loro di raggiungere le vette del capitalismo italiano ed europeo.

un "romanzo in forma di variazioni" calamitato da un tema: "la lotta dell`uomo contro il potere e la lotta della memoria contro l`oblio".

certi libri entrano a far parte del patrimonio dell`umanita`. la loro grandezza consiste non solo nello stile e nell`eleganza narrativa, ma anche nella forza della loro storia e del loro messaggio. fra questi la divina commedia di dante alighieri, la tempesta di william shakespeare, il faust di wolfgang goethe e l`avaro di molie`re. i bambini li conoscono, ma non potranno fruirne la complessita` e la grandezza fino all`adolescenza, o forse anche oltre. come introdurre un giovanissimo lettore a questi capolavori letterari? guidati dal poeta-drammaturgo roberto mussapi, con questa collana si e` scelta una struttura semplice; ogni opera e` sintetizzata in cinque scene come fossero cinque atti di un dramma. mussapi racconta cosa accade in queste scene e cio` che e` accaduto prima e dopo. giorgio bacchin, illustratore, rappresenta invece le scene. ogni scena si apre con un`ampia rappresentazione dell`epoca dell`autore: la firenze di dante aligheri, la londra di william shakespeare, la parigi di molie`re e la campagna toscana di goethe. eta` di lettura: da 7 anni.

il grande filologo e filosofo tedesco paul natorp ha definito il fedone "un monumento a socrate". ma in realta` il "fedone", dialogo in cui platone ricostruisce a modo suo l`ultimo giorno di vita di socrate e le conversazioni intercorse in quest`occasione, e` molto piu` di questo: e` un monumento alla filosofia. e un invito rivolto a tutti gli uomini, accattivante nei modi ma perentorio nella sostanza, a incamminarsi lungo la via della ricerca, nella consapevolezza che la cura dell`anima, la preoccupazione affinche` diventi saggia quanto possibile, e` l`unico modo di vivere davvero rispettoso della natura umana, dei suoi desideri e dei suoi bisogni. forse l`aspetto piu` stupefacente in quest`opera e` proprio l`indissolubile intreccio tra vita e filosofia, espresso in modo esemplare dall`apparente contrasto fra il pathos esistenziale e drammatico del racconto e la grande mole di sottili e pacate argomentazioni (su cui la filosofia d`occidente non ha mai smesso di meditare) che essa propone. la presente edizione contiene un testo greco corretto alla luce delle ricerche piu` recenti, una traduzione filologicamente precisa ma di scorrevole lettura, un`ampia introduzione, dove sono affrontati tutti i problemi piu` rilevanti che l`opera solleva, e un ricco apparato di note esplicative, in confronto costante con la letteratura critica piu` autorevole e aggiornata.

il barone di munchhausen, instancabile avventuriero, al ritomo dai suoi viaggi si diverte a raccontare le sue imprese. tra mondi paralleli, viaggi sulla luna e avventure marine, di guerra e di caccia, il barone pero` le spara grosse, descrive situazioni inverosimili, infarcite di immagini oniriche e surreali. e soltanto un cialtrone dalla lingua troppo lunga o e` proprio vero che la realta` supera la fantasia? "delle avventure del barone di munchhausen" esistono due versioni. in quella di burger, scritta in tedesco nel 1786, le imprese di questo ufficiale realmente esistito si colorano di satira e di poesia rispetto all`edizione inglese, disegnando un personaggio astuto, ottimista e vanesio, decisamente troppo fantasioso ma di sicuro capace di vivere la vita come un`avventura. eta` di lettura: da 9 anni.

aristide gambia ha 58 anni, un lavoro interessante, tre matrimoni falliti, quattro figli, una vita sessuale intensa. un giorno riceve una lettera da parte di una donna con cui ha avuto una rapida avventura in gioventu`: da quel ricordo sfuocato nasce in entrambi una voglia di raccontare e raccontarsi che e` un gioco impudico e molto serio. a ogni appuntamento le loro memorie debordano, inseguendo i dettagli della trepidazione di allora, e il linguaggio si fa sempre piu` esplicito, osceno, anche grazie al dialetto. sono due persone mature, che non provano niente l`una per l`altra, che si appassionano al puro e semplice progetto di restituirsi con le parole l`esperienza erotica di un`intera vita, facendo entrare in corto circuito il tempo in cui quasi tutto doveva ancora accadere e quello in cui quasi tutto ormai e` accaduto. ma si tratta davvero soltanto di un gioco? ogni esperienza erotica di gambia e` una balaustra affacciata sulle fantasie maschili e le pratiche sessuali di un`epoca. e se ci si sporge, quel concentrato di vita smuove i ricordi del lettore stesso, riannoda i fili tra scampoli distanti di vita che si urtano e si integrano, come nella letteratura. ci accorgiamo leggendo che il sesso contiene ed esalta la nostra relazione con gli altri, con il tempo, con noi stessi. e un laboratorio di esperienza e d`immaginazione, un serbatoio di parole, un`inesauribile fonte di vitalita`, un autentico enigma. un angolo di noi che dice tutto.


"che ne e` stato della religione cinese?". questa domanda, che si ripresenta oggi ancora piu` attuale, e` immediatamente seguita da un`altra: "la cina ha una vera religione autoctona?". furono i gesuiti, nei primi anni del xvii secolo, a dare inizio al dibattito, sostenendo in tutta fretta che la vera religione della cina era il confucianesimo. quella `setta venerabile` era, a loro parere, perfettamente compatibile con la fede cristiana. la sinologia, grazie ai contributi straordinari di edouard chavannes (1865-1918), henri maspero (1883-1945) e marcel granet (1884-1940), doveva screditare le teorie dei gesuiti e dimostrare il ruolo fondamentale del taoismo. le trasformazioni della societa` cinese e la sua attuale espansione nel mondo possono essere comprese solo in riferimento a questa `tradizione vivente`, una tradizione che, nonostante le distruzioni e le persecuzioni sistematiche, e` sopravvissuta fino a oggi in seno alla societa` cinese e che, grazie a strutture liturgiche assolutamente democratiche, ha saputo rimanere fedele alla sua missione civilizzatrice e diffondere la sua immensa eredita` spirituale nel mondo intero. lungi dall`essere una dottrina morale dualista e austera, la fede della cina consiste nel seguire la natura nella sua creazione spontanea in armonia con il tao, e nell`alternarsi dinamico di due forze complementari, lo yin e lo yang. autentica religione universale dell`uomo, il taoismo vede il mondo come un tutto, felice di trovare in ogni cosa, nessuna esclusa, l`unita`.

l`harry`s bar di venezia e` uno dei ristoranti piu` noti nel mondo. da circa cinquant`anni michele emmer lo frequenta per motivi molto personali. lo zio claudio emmer, fotografo, ha avuto per diversi anni il suo "ufficio" a un tavolo del locale, tutti i giorni. venezia e` la patria adottiva degli emmer: il regista luciano vi ha vissuto a lungo, quando il padre era ingegnere capo del comune di venezia; michele, figlio di luciano, ha insegnato per molti anni all`universita` ca` foscari. in questo piccolo volume, impreziosito dagli acquerelli di romola bellandi, sono raccolti alcuni ricordi legati alla citta` e a quel luogo unico che e` l`harry`s bar, il cui libro degli ospiti contiene tra le altre le firme di guglielmo marconi, arturo toscanini, georges braque, truman capote, charlie chaplin, peggy guggenheim, barbara hutton, somerset maugham, orson welles. durante l`inverno tra il 1949 e il 1950 lo scrittore americano ernest hemingway divenne un cliente fisso, stringendo anche un rapporto di amicizia col proprietario cipriani. all`epoca stava ultimando la stesura del suo romanzo "di la` dal fiume e tra gli alberi", in cui l`harry`s bar e` citato numerose volte. prefazione di arrigo cipriani.

in questo volume, apparso alcuni anni dopo il successo dei "miti greci". robert graves si propose di esplorare, con gli stessi intendimenti e avvalendosi della collaborazione di raphael patai, il patrimonio mitologico rintracciabile nel libro della genesi, ricollegandolo alle tradizioni greche, mesopotamiche, persiane ed egiziane. la profonda somiglianza tra la narrazione biblica e le leggende dell`area mediterranea mette in rilievo la singolarita` di determinate componenti del mito biblico, quali la presenza di un dio unico e la promessa di un paradiso per gli uomini giusti. gli autori sottolineano la funzione politico-sociale di questa singolarita`, individuando le circostanze storiche sottese al mito. l`analisi, condotta con rigore esemplare e suffragata da un vastissimo apparato di riferimenti e rimandi, nulla toglie alla vivacita` della narrazione, la quale illustra in modo esauriente e appassionato quel mito ebraico, patriarcale e monoteistico che e` alla base di buona parte dei principi etici della civilta` occidentale.

mai come nelle interviste da cui nasce questo testo, vladimir janke`le`vitch ci conduce al cuore segreto del suo pensiero. articolato, come un vero tessuto vivente, lungo un percorso che trascorre dalla filosofia morale alla riflessione politica, dall`analisi letteraria all`esperienza musicale, esso trova il proprio epicentro in un`interrogazione intensa e radicale della pratica quotidiana. che significato conferire allo scorrere, apparentemente insensato, dei giorni? come rispondere delle proprie azioni in un mondo caratterizzato dalla sconnessione dei valori e dall`assenza di fondamenti? e che rapporto instituire con quelle degli altri, quando esse, come nella stagione nazista - vissuta in prima persona dall`autore - assumono il volto insostenibile della menzogna e della violenza? la risposta di janke`le`vitch si situa nel difficile punto d`incrocio fra irreversibilita` indelebile del passato e contingenza indeterminata dell`avvenire. come in uno spartito musicale, solo la capacita` di seguire il ritmo dell`esistenza nel suo battito alternante consente di stringere in uno stesso nodo rigore e duttilita`, responsabilita` e intelligenza, profondita` e leggerezza.

l`idea dell`amore, presente nel discorso filosofico fin dalle origini, si e` evoluta adattandosi ai contesti storici e sociali, assumendo diverse forme e funzioni, senza perdere mai il proprio ruolo di primo piano nella sfera dei condizionamenti culturali. ma come si legano queste forme dell`idea dell`amore all`esperienza amorosa? come hanno amato i filosofi che riflettono sull`amore? manuel cruz ricostruisce le vicende esistenziali di alcune grandi figure della storia del pensiero, di cui e` noto non solo l`interesse verso l`amore in quanto tema, ma anche il coinvolgimento personale nelle relazioni amorose. l`amore e` percepito come l`esperienza universale per eccellenza. pur declinandosi in modi molto diversi, alcune sue caratteristiche sono, per cosi` dire, "costitutive": le esperienze del desiderio, dell`innamoramento e della passione rivelano, in tutte le epoche, la stessa forza dirompente, totalizzante, irrazionale. ma, al contempo, portano in se` i semi dell`evanescenza e dell`ambiguita`. il che rende complesso parlarne, scriverne, spiegare. proprio per questo risulta particolarmente prezioso l`apporto dei "pensatori di professione" presentati in questo libro. secondo la prospettiva di cruz, l`idea che abbiamo oggi dell`amore contiene dunque non solo il pensiero, ma il vissuto di chi ci ha preceduto: e` la somma dell`amore come fonte di energia, pensato da platone; del senso di colpa di cui soffriva sant`agostino; della passione erotica esemplificata da abelardo ed eloisa...

grazie al metodo "free soul" del dottor sanders, chiunque sara` in grado di innalzare il proprio umore in pochi secondi senza ricorrere all`uso di alcolici, nicotina, droghe o cibo. si tratta di un meccanismo di sollievo fisiologico diretto che possiamo attivare da soli, senza pronunciare frasi fatte auto-sedanti ("cercate di calmarvi, c`e` sempre un aspetto positivo in ogni cosa, cercate di sviluppare pensieri positivi"...). e un metodo preciso, biologico, pratico, rapido, che non richiede di stare seduti per ore e ore a meditare, di utilizzare sostanze chimiche che danno assuefazione o di cambiare la propria fede religiosa. nel nostro cervello, celato al di sopra dell`area principale del sistema limbico, si trova il setto pellucido che e` la porta d`accesso per stimolare il cosiddetto "centro della gioia". anche se si tratta principalmente di una sacca piena di liquido, il nucleo settale posto di fronte a quest`area particolare ha connessioni dirette con l`ipotalamo, il centro di controllo del cervello limbico. quando l`area settale viene stimolata, produce un`intensa sensazione di energia che puo` essere descritta come un sorriso interiore. la sua attivazione elimina anche i cicli ripetitivi d`ansia, sofferenza, rabbia e paura che possono essere generati dal cervello limbico.