
dino lenza, traduttore di romanzi gialli, e` alle prese con l`ultimo lavoro dello scrittore francese jean baptiste monnais, dal titolo "la morte di uno sconosciuto". il protagonista e` il giovane ernest, che e` stato vittima da bambino di ripetute violenze sessuali da parte dello zio. lenza resta scosso da quelle descrizioni, rivivendo le angosce del personaggio, immedesimandosi nei suoi stati d`animo. trova anche nei tratti somatici del protagonista una certa somiglianza coi suoi. viene colto da un moto intimo di rabbia, come non si era mai manifestato prima. elimina completamente dalla traduzione le pagine scritte dell`autore francese e inizia la scrittura del suo giallo. i toni si fanno aspri e cruenti, il cinismo e la follia omicida non lasciano piu` uno spiraglio per il perdono. il commissario incaricato delle indagini, pur nutrendo forti sospetti su tutti quegli omicidi, non riesce a trovare una spiegazione efficace per evitarli. prefazione di michela zanarella.

un uomo rivive il grande momento della sua vita e ne scopre la grandezza e il nulla: e` il dramma di stadelmann, la cui esistenza plebea e marginale si intreccia all`ultima stagione classica della poesia europea, all`inquietante e inafferrabile genio di goethe, alla fine del vecchio mondo e all`affacciarsi della societa` moderna. questa storia di vitalita` e di vecchiaia, di servitu` e ribellione, brutalita` e nostalgia, - ha detto magris - . ne e` risultata una lingua rude, spezzata, aspra e incompiuta come l`esistenza quotidiana, piena di vigore sanguigno e di rivelazioni del nulla, di bagliori, di vivacita` picaresca e plebea, d`infinita desolazione. sullo sfondo della celebre teoria dei colori di goethe, la vita si accende di ricordi, di sogni, di desideri, e si spegne.

il cofanetto da collezione con le nuove edizioni per tutti i fan di harry potter, arricchito dalle illustrazioni di brian selznick.

le emozioni, in questo romanzo, ci sono tutte. poi ci sono coraggio, dolore e piacere. la protagonista e` l`ombra. l`ombra da cui ognuno di noi cerca di fuggire, ma che poi ci prende. ma cosa fare quando la tua parte nascosta finisce dentro il corpo della persona che ami? forse, non resta che mollare le cime dal pontile e salpare verso la follia. e qual e` la follia? quella di ritrovarsi all`inferno senza aver peccato? oppure affidarsi a un sistema non strutturato per la presa in cura, che si affida alla tecnica, che non approfondisce e non si pone troppe domande? in questo romanzo il tempo sembra scandire la vita, ma il tempo qui non c`e`. la vita ha un sapore magico e nella vita c`e` qualcosa di piu` forte di tutte le emozioni e di tutti i sistemi, un amore, qualcosa che va contro la morte. qualcosa che non muore. postfazione dell`autore.

torna il maresciallo dario flaviani. questa e la terza inchiesta che lo vede in prima linea per risolvere un caso che, ancora una volta, vede coinvolte persone della sua cerchia affettiva. ricompaiono alcuni tra i suoi famigliari. la moglie matilde, la suocera brenda, due sue cognate, quelle che sono state piu sfortunate negli anni precedenti: serafina dalle mani d`oro, orietta con i suoi ricordi di amicizie finite bruscamente. tutto gira intorno a una clinica di prestigio, una vecchia villa trasformata in casa di cura e di riposo per anziani soli. un atrio centrale, ampie scalinate che portano ai piani superiori, stanze con mobili in stile, una equipe di medici specializzati. e, al pianterreno, si affacciano sul prato e su un cortile, piccoli appartamenti, monolocali luminosi dove gli ospiti possono portare i loro ricordi privati, qualche mobile, la loro poltrona preferita e dove possono intrecciare amicizie nuove e scambiarsi confidenze. un luogo idilliaco scosso da una sequenza di morti che possono sembrare naturali.

un gruppo di vedanesi, animati da forte passione per il proprio paese e per la sua storia. questo e` il punto di partenza (e di arrivo) del percorso che ha portato alla pubblicazione del presente libro, ulteriore tassello di approfondimento sul passato della nostra comunita`. frammenti di vite, istituzioni, luoghi e ricordi si sono avvicendati nella memoria e nella meticolosa ricerca storica delle persone che, incontrandosi nel corso del tempo, hanno - infine - dato forma scritta a molti contributi.

da un`antica tomba nel convento delle clarisse di cartagena emerge una lunghissima chioma rossa. dal singolare evento, cui il giovane garcia ma`rquez, allora cronista alle prime armi, si trovo` ad assistere, scaturisce questo affascinante racconto pubblicato nel 1994, con il quale gabo torna alle atmosfere di "cent`anni di solitudine" e ai temi dell`"amore ai tempi del colera", la passione erotica che diventa malattia, metafora della letteratura e della vita. al centro della vicenda, ambientata in una cartagena de indias perduta in un vago e oscuro passato coloniale, sospeso tra il possibile e il misterioso, c`e` la passione innaturale e distruttiva che vede protagonisti una bellissima bambina morsa da un cane rabbioso, un medico negromante e un giovane esorcista posseduto dal mal d`amore. costruito con la logica di calderon de la barca e l`ironia di cervantes, "dell`amore e di altri demoni" vive di una prosa insolitamente scarna ed essenziale. una scrittura decantata e limpida che da` vita a pagine di struggente poesia e di emozionato pudore con cui gabriel garcia marquez riesce ad avvincere il lettore, trascinandolo in un enigmatico universo capace di travolgere i sensi e i sentimenti.

durante una delle sue passeggiate in provenza, jean giono ha incontrato una personalita` indimenticabile: un pastore solitario e tranquillo, di poche parole, che provava piacere a vivere lentamente, con le pecore e il cane. nonostante la sua semplicita` e la totale solitudine nella quale viveva, quest`uomo stava compiendo una grande azione, un`impresa che avrebbe cambiato la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future. una parabola sul rapporto uomo-natura, una storia esemplare che racconta . eta` di lettura: da 10 anni.

stanco di storie tristi, reali o immaginarie, mauro corona ha deciso che e` arrivato il momento dell`allegria: basta disgrazie o morti ammazzati, esiste un tempo per la gioia. e quale modo migliore per rallegrarsi se non recuperando storie antiche perdute tra i boschi? "barzellette letterarie" come quella di rostapita, clausura e santamaria, riuniti per ammazzare il maiale ma troppo ubriachi per riuscirci davvero, o racconti che l`autore ha raccolto a erto e dintorni, nei paesi e nelle osterie, come quello di don chino, prete anziano, incapace di arrampicarsi fino alla casa piu` arroccata del borgo e di polte che, per ripagarlo della mancata benedizione, quasi lo uccide lanciandogli addosso una forma di formaggio. cosi`, scolpiti dalle sapienti mani di corona, momenti di vita di montagna, episodi tragicomici ed esilaranti diventano novelle, piccole grandi leggende da tramandare alle generazioni future. chi legge percepisce subito quanto l`autore si sia divertito nello scrivere - "come mi sono sempre divertito a fare libri, a raccontarmi storie per rimanere a galla" dice -, eppure lui stesso ammette di essersi accorto, procedendo nella stesura, di non essere stato fedele fino in fondo all`intento iniziale: a ben guardare, infatti, le storie raccolte in questo volume non sono tanto allegre. traggono tutte origine da fallimenti, solitudini, tristezze, "ricordano gente semplice, vissuta senza luci di ribalta, passata al buio del mondo in silenzio".

brooklyn, ai giorni nostri. durante una tempesta di neve, richard bowmaster, professore universitario spigoloso e riservato, tampona la macchina di evelyn ortega, una giovane donna emigrata illegalmente dal guatemala. quello che sembra solo un banale incidente prende tutt`altra piega quando evelyn si presenta a casa del professore per chiedere aiuto. smarrito, richard si rivolge alla vicina, che conosce a malapena, lucia maraz, una matura donna cilena con una vita complicata alle spalle. lucia, evelyn e richard, tre persone molto diverse tra loro, si ritrovano coinvolte in un thriller dalle conseguenze imprevedibili. tre destini che isabel allende incrocia per dare vita a un romanzo molto attuale sull`emigrazione e l`identita` americana, le seconde opportunita` e la speranza che, oltre l`inverno, ci aspetti sempre un`invincibile estate.

sigillano silenzi, sanciscono alleanze, impartiscono assoluzioni e infliggono condanne, i baci feroci. baci impressi a stampo sulle labbra per legare anima con anima, il destino tuo e` il mio, e per tutti il destino e` la legge del mare, dove cacciare e` soltanto il momento che precede l`essere preda. la paranza dei bambini ha conquistato il potere, controlla le piazze di spaccio a forcella, ma da sola non puo` comandare. per scalzare le vecchie famiglie di camorra e tenersi il centro storico, nicolas `o maraja deve creare una confederazione con `o white e la paranza dei capelloni. per non trasformarsi da predatori in prede, i bambini devono restare uniti. ed e` tutt`altro che facile. ogni paranzino, infatti, insegue la sua missione: nicolas vuole diventare il re della citta`, ma ha anche un fratello da vendicare; drago` porta un cognome potente, difficile da onorare; dentino, pazzo di dolore, e` uscito dal gruppo di fuoco e ora vuole eliminare `o maraja; biscottino ha un segreto da custodire per salvarsi la vita; stavodicendo non e` scappato abbastanza lontano; drone, pesce moscio, tucano, briato` e lollipop sono fedeli a nicolas, pero` sognano una paranza tutta loro... fra contrattazioni, tradimenti, vendette e ritorsioni, le vecchie famiglie li appoggiano per sopravvivere o tentano di ostacolarli, seminando discordia direttamente in seno alle paranze. una nuova guerra sta per scoppiare? prosegue il ciclo della paranza dei bambini e roberto saviano torna a raccontare i ragazzi dei nostri giorni feroci, nati in una terra di assassini e assassinati, disillusi dalle promesse di un mondo che non concede niente, tantomeno a loro. forti di fame. forti di rabbia. pronti a dare e ricevere baci che lasciano un sapore di sangue.

un bambino di nome albertino parte la notte della vigilia di natale per andare dal suo babbo prigioniero in un paese lontano. con lui la nonnina, il cane flik e la lucciola con il suo lume. durante il loro viaggio vengono aiutati da una locomotiva che li trasporta fino a un ponte, che pero` e` saltato; poi incontrano una gallina padovana residente all`estero che indica loro di camminare per 1490 passi, fino a un bosco abitato da tante creature, buone e cattive. l`avventura di albertino alla ricerca del suo papa` e` popolata di sogni, paure e poesie: una favola toccante scritta da guareschi e letta per la prima volta la vigilia di natale del 1944 a un gruppo di compagni rinchiusi con l`autore in un campo di prigionia. ed e` anche la storia di quegli uomini, che la ascoltarono e che proprio grazie a queste parole riuscirono a mantenere viva la speranza del ritorno.

lo pseudolo e` una delle commedie plautine piu` apprezzate negli ultimi tempi, per la propria esuberanza comica ma anche per la presenza di alcune maschere particolarmente riuscite all`autore, fra le quali campeggiano quella del servo che da` il titolo all`opera e quella del suo antagonista ballione.

in questo saggio atipico, le architetture della mezquita-catedral di cordoba, del ryoanji di kyoto, del potala di lhasa, della moschea di djenne`, del padiglione tedesco a barcellona, del megisti lavra di monte athos, delle torres de la ciudad sate`lite di citta` del messico, del campidoglio di chandigarh, si presentano come interpreti di un dialogo a distanza che si rinnova nel corso della storia alle diverse latitudini. e insieme ai relativi apparati figurativi - pittura, scultura, design e grafica - si confrontano nei diversi contesti urbani e naturali, nei diversi sistemi culturali di riferimento. qui sono riconosciute come : da , riflettono l`attitudine a realizzare artefatti formulati per la rappresentazione, l`immaginazione e persino l`allusione; da , riportano lo statuto artistico alla traduzione dei vincoli di uso-funzione in opportunita`. la selezione e` orientata dalla rilevanza artistica degli impianti iconografici, dalla convergenza tra culture, che pur declinandosi in modo specifico, si influenzano reciprocamente, e dall`attualita` delle tematiche coinvolte. il confronto si produce nel cortocircuito tra studio e viaggio, tra ricerca teorica ed esperienza diretta. allora architetti, artisti, autori, storici e studiosi vengono invitati ad esprimersi con le loro stesse parole; inoltre, a promuovere, come suggerisce vittorio gregotti, le emozioni della , o, come ludwig mies van der rohe, a pretendere l`intensita` degli , ovvero, come bruce chatwin, a frequentare la specificita` dei luoghi durante . di qui dovrebbe - e` l`ipotesi di ricerca - muovere la simpatia, o almeno l`empatia, non solo nei confronti di un singolo apparato figurativo, ma piuttosto nel riconoscimento di e/o che si ritrovano nelle pieghe della comune umanita` alle diverse latitudini. un ritrovarsi che attraverso la curiosita` potrebbe

cinque storie legate da un filo sottilissimo, un filo di crudelta`. crudelta` di costanza che infierisce sul marito (forse mozart?), gia` presago di una fine imminente, accusandolo di essere vecchio. crudelta` di lorenzo da ponte che sfoga su un malcapitato mendico la rabbia delle proprie sconfitte. crudelta` del mercante d`arte olandese che non presta ascolto alle ansie della moglie incinta e parte per una delle sue . crudelta` del nobile spagnolo che da` alle fiamme le pagine in cui carlo v, vecchio e malato, ha riversato la storia della propria vita. crudelta`, infine, di un`agiata famiglia viennese che a poco a poco isola il padre colpito da paralisi. epoche e cornici diverse: cinque racconti immersi nella storia e tuttavia singolarmente sottratti al tempo.

dimenticate troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. dimenticate la violenza e le stragi, la crudelta` e l`orrore. e seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d`armi - due giovani splendidi per gioventu` e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. madeline miller, studiosa e docente di antichita` classica, rievoca la storia d`amore e di morte di achille e patroclo, piegando il ritmo solenne dell`epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosita` e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l`omosessualita`. patroclo muore al posto di achille, per achille, e achille non vuole piu` vivere senza patroclo. sulle mura di troia si profilano due altissime ombre che oscurano l`ormai usurata vicenda di elena e paride.

molti anni prima che lo facessero gli sceneggiatori dei grandi serial americani, roberto bola?o aveva usato nel suo romanzo d`esordio quella che potremmo chiamare la tecnica delle . in questo congegno narrativo - dove con una trama decisamente noir, che gira attorno al ritrovamento di un cadavere, si intersecano diverse storie d`amore - tre sono infatti le voci che si alternano: quella di un messicano in esilio, attratto dalla cupa e sfuggente caridad, che vive da clandestina in un campeggio della costa brava e va in giro con un coltello nascosto sotto la maglietta; quella del gestore del campeggio, affascinato dalla bellissima nuria, campionessa nazionale di pattinaggio; e quella di un funzionario socialista, un ciccione pateticamente innamorato della capricciosa pattinatrice, per la quale, stornando fondi pubblici, fa costruire una pista di ghiaccio dentro una grande villa fatiscente di proprieta` del comune. seminando sapientemente indizi preziosi e tracce fuorvianti, bola?o riesce a creare la rarefatta atmosfera di suspense di un thriller - anche se sa perfettamente che la legge non finisce sempre per trionfare, che non tutti gli assassini vengono arrestati e non tutti gli innamorati vivranno felici e contenti - e conduce la narrazione di questo con la consueta, ipnotica visionarieta`.

le opere d`arte, che siano fatte di linee e di colori o che siano fatte d`inchiostro e di parole, devono produrre bellezza. di qui il titolo la grande bellezza dell`italiano, di qui l`organizzazione del libro in sale, come accade nelle mostre e nei musei. in ciascuna e` esposto il magnifico italiano di pietro bembo, ludovico ariosto e niccolo` machiavelli. ascoltando il suono delle loro parole, che echeggia da una parete all`altra, rincorrendo il ritmo dei loro versi, che scivola sul marmo dei pavimenti, ammirando la forma delle loro frasi, che adorna volte, colonne e soffitti, compiamo un atto d`amore per la nostra lingua. e lanciamo al tempo stesso un atto di accusa nei confronti di chi la sta progressivamente trasformando in una lingua violenta, rozza, insultante. in una parola: brutta.

il pensiero che anima e raccorda il tutto, qualsiasi sia la misura breve o lunga della versificazione, aforistica o narrativa, si riconosce nel nodo inscindibile delle immagini e delle parole. parole che vogliono essere "chiare" e non "ossidate".

armin e wulf, figli del principe germanico sigmer, vengono catturati da una pattuglia di soldati romani. devono abbandonare la terra natale e il padre, per essere condotti a roma. sono principi, per quanto barbari. e saranno educati secondo i costumi dell`impero, fino a diventare comandanti degli ausiliari germanici delle legioni di augusto. impareranno una nuova lingua, adotteranno nuove abitudini, un modo diverso di pensare. diventeranno arminius e flavus, cittadini romani e giovani guerrieri stimati da tutta roma, capaci di conquistarsi la fiducia dello stesso princeps augusto. ma il richiamo del sangue e` davvero spento in loro? la fedelta` agli avi puo` portare alla decisione di tradire la terra che li ha adottati a favore di quella che li ha generati? valerio massimo manfredi racconta, unendo alla perfezione esattezza storica e respiro epico, la vicenda straordinaria di due fratelli, due guerrieri, le cui scelte hanno portato a teutoburgo, lo scontro decisivo tra romani e germani, la battaglia che ha cambiato il destino dell`impero romano e del mondo.

pochi pregiudizi nella societa` occidentale sono piu` forti di quelli riguardanti l`invecchiamento. fino a non molto tempo fa, abbiamo ritenuto che l`invecchiamento fosse una questione di perdita e declino. ma c`e` una verita` completamente diversa. ebbene si`. non e` mai troppo tardi. c`e` un segreto per restare giovani? in realta` ce ne sono molti e tutti suggeriscono di coltivare le relazioni che abbiamo per favorire la salute del cervello, mantenendoci cosi` piu` felici e piu` sani. i lettori di questo libro impareranno a essere saggi, ad avere migliori relazioni sociali, ad aprirsi all`adattamento e alla flessibilita` (mentale, se non fisica!), e potranno mettere in pratica queste indicazioni man mano che invecchieranno. ricco di suggerimenti pratici e stimolanti, "oltre il tempo" e` una lettura utile per chiunque voglia mantenere a lungo una elevata qualita` della vita.

"il giovane e` in grado di camminare piu` velocemente dell`anziano, ma l`anziano conosce la strada giusta". in questo volume gli studi sulla consulenza pedagogica per la disabilita` e la marginalita` sono diretti a stimolare adeguate capacita` di formazione e reazione comportamentali.
	la badessa/non badessa munigund e` un cuore che parla ai cuori, e` fantasia che parla alla fantasia, e` il sogno - non suo - di una patria, ma diventato suo. e l`amore che sa divenire rinuncia in nome di un amore piu` grande.

la vicenda si colloca nell`inghilterra del xii secolo sullo sfondo dei contrasti tra sassoni e normanni. ivanhoe, figlio di cedric, ama, riamato, lady rowena. ma cedric ha deciso di dare in moglie rowena a athelstane per riportara una stirpe sassone sul trono e bandisce ivanhoe, amico del re normanno riccardo cuor di leone. il giovane va crociato al seguito di riccardo mentre, assente il re, giovanni usurpa il trono. al ritorno dei crociati, ivanhoe batte tutti i campioni dell`usurpatore. ma i nobili normanni lo fanno prigioniero con cedric, rowena e athelstane. vengono pero` liberati da re riccardo e robin hood. ivanhoe e rowena infine si sposano. introduzione di francesco marrone.


"bosco vecchio e` un mito: e` la foresta sacra dove affondano le loro radici l`infanzia dello scrittore e quella dell`umanita`, dimensione incontaminata che simbolizza la vita come forza gioiosa e gratuita, disinteressata ed eterna. bosco vecchio e` abitato da un popolo di `geni`, custodi degli alberi, titolari della magica possibilita` di trasformarsi a piacere in animali o in uomini, nonche` di uscire dai loro domestici tronchi per vivere una vita del tutto uguale alla nostra. un `fantastico`, che ci fa credere nell`incredibile perche` i suoi segreti, sono un inverosimile che ci aiuta a esaurire il verosimile." (dall`introduzione di claudio toscani)

una scrittrice si trasferisce a londra in seguito alla fine del suo matrimonio e dopo lunghe ricerche decide di acquistare un appartamento totalmente da ristrutturare. mentre la protagonista combatte con la polvere della demolizione e con i nuovi vicini che paiono odiarla a prima vista, i due figli devono trattenersi a casa del padre, almeno per il tempo dei lavori. e un periodo di grandi transizioni e cambiamenti per tutti. e mentre la vita scorre, la scrittrice incontra numerose persone e ne ascolta le storie. agenti immobiliari, vecchi fidanzati, parrucchieri, muratori stranieri: tutti custodiscono episodi di vita inaspettati e verita` da svelare e condividere.

fra i grandi cantori del male, di ogni epoca e lingua, un piccolo posto spetterebbe di diritto a t. f. powys. nessuno scrittore del novecento e` infatti riuscito a mostrare con la stessa infernale precisione dove il male si annidi, per quali vie insospettabili agisca e quale effetto possa avere sugli uomini, cosi spesso ignari di perpetrarlo. come sempre powys non ha bisogno di nominare il diavolo per farci avvertire la sua presenza: gli basta un dialogo smozzicato, un boccale di birra, l`odore del fieno. ma forse mai come in questo breve romanzo degli anni venti la sua arte di narratore ha sfiorato la perfezione - con le sue accelerazioni improvvise, con i suoi giganteschi understatement e il suo humour di pece; con la sua capacita` di muovere implacabilmente, e senza mai cedere al pathos, una ragnatela di personaggi nello spazio so di un piccolo villaggio fuori dal tempo. e ancora oggi nella terribile concretezza di queste storie riconosciamo uno dei rari scrittori metafisici del novecento.



"oggi l``ortoterapia` e` alla moda. se ne parla, se ne scrive e la si pratica sempre di piu`. credo sia sempre saggio diffidare delle mode e della formule, ma le storie che i miei amici che operano in questo campo mi raccontano - o quelle che monica botta scrive con grande delicatezza in questo libro - mi fanno superare la diffidenza. sono storie sempre toccanti e che sembra che ci riguardino tutti, anche quando siamo o ci sentiamo lontani dal mondo della malattia - un mondo terribile, che chiude e isola, e che per questo e` mortifero - o dalla solitudine della vecchiaia." (dalla prefazione di marco martella)

questa e` una storia che comincia una sera a cena, quando libero marsell, dodicenne, intuisce come si puo` imparare ad amare. la famiglia si e` da poco trasferita a parigi. la madre ha iniziato a tradire il padre. questa e` la storia, raccontata in prima persona, di quel dodicenne che da allora si affaccia nel mondo guidato dalla luce cristallina del suo nome. si muove come una sonda dentro la separazione dei genitori, dentro il grande teatro dell`immaginazione onanistica, dentro il misterioso mondo degli adulti. misura il fascino della madre, gli orizzonti sognatori del padre, il labirinto magico della citta`. avverte prima con le antenne dell`infanzia, poi con le urgenze della maturita`, il generoso e confidente mondo delle donne. le grand libero`, cosi` lo chiama marie, bibliotecaria del iv arrondissement, dispensatrice di saggezza, innamorata dei libri e della sua solitudine, e` pronto a conoscere la perdita di se` nel sesso e nell`amore. lunette lo porta sin dove arrivano, insieme alla dedizione, la gelosia e lo strazio. quando quella passione si strappa, per libero e` tempo di cambiare. da parigi a milano, dallo straniero di camus al deserto dei tartari di buzzati, dai deux magots, caffe` esistenzialista, all`osteria di giorgio sui navigli, da lunette alle "trentun tacche" delle nuove avventure che lo conducono, come un destino di liberta`, al sentimento per anna.

durante il biennio fratricida del novecento italiano, tra il 1943 e il 1944, gino bartali percorre decine di volte il tragitto firenze-assisi in sella a una bicicletta che nasconde nel telaio fotografie e documenti di identita` contraffatti. per gli ebrei rintanati nei conventi dell`umbria e della toscana, quel carico rappresenta l`unica possibilita` di salvezza dalla persecuzione nazifascista. ed e` proprio a loro che e` destinato, grazie all`attivismo di una rete di soccorso clandestina orchestrata dal cardinale elia dalla costa, amico e guida spirituale di bartali, allo scopo di favorire l`espatrio degli antifascisti. negli stessi mesi gino - al pari dei suoi colleghi costretto all`inattivita` dalla guerra, dopo aver vinto il tour de france a soli ventiquattro anni - offre protezione a una famiglia ebrea, i goldenberg, nascondendola in una cantina. "ci ha salvato la vita, non ne ho il minimo dubbio" ha poi raccontato agli autori giorgio goldenberg, all`epoca bambino. "la strada del coraggio" farebbe arrabbiare ginettaccio, perche` squarcia lo schivo silenzio con cui bartali - inorridito da ogni forma di encomio e adulazione - ha sempre voluto proteggere questa inattesa e misconosciuta parentesi della sua vita. ma il rigore mai venato di retorica dei fratelli mcconnon e` il riconoscimento piu` sincero che si possa attribuire a un uomo che "ci ha ridato il nostro onore quando eravamo poveri e sfiniti".

agosto 1938. un momento tragico della storia d`europa, sullo sfondo del salazarismo portoghese, del fascismo italiano e della guerra civile spagnola, nel racconto di pereira, un testimone preciso che rievoca il mese cruciale della sua vita. chi raccoglie la testimonianza di pereira, redatta con la logica stringente dei capitoli del romanzo, impeccabilmente aperti e chiusi dalla formula da verbale che ne costituisce il titolo: sostiene pereira? questo non e` detto, ma pereira, un vecchio giornalista responsabile della pagina culturale del "lisboa" (mediocre giornale del pomeriggio) affascina il lettore per le sue contraddizioni e per il suo modo di "non" essere un eroe. introduzione di andrea bajani.


dancing paradiso e` un locale notturno di una crudele metropoli, dove "non bisogna essere buoni per entrare / prendono anche le carogne / e qualche volta le fanno cambiare". e in quel locale che un angelo custode - "angelo angelica" - tenta di far confluire i cinque protagonisti di questa narrazione in versi: stan, il pianista triste, che prepara un ultimo concerto per bill, l`amico batterista morente in ospedale, amina, giovane profuga che ha perso la madre passando il confine. ed elvis, un grottesco obeso hacker chiuso in casa da anni, forse mitomane, forse assassino, la poetessa lady raffinata e ubriacona, ossessionata dal suicidio. cinque "creature della notte / senza un rifugio nel mondo / mannari senza luna", di cui a poco a poco, mentre si avvicina la serata al dancing, scopriamo la storia grazie al racconto condotto per loro voce. assoli malinconici, struggenti, comici, crudeli, furibondi. costretti alla solitudine, ciascuno di loro sembra aver perso ogni speranza. a vegliare perche` possano incontrarsi, perche` possano unire voci e musica in un racconto polifonico che indichi una possibile via di salvezza, l`angelo/a caduto dal cielo per stare con gli uomini, un angelo straccione dalle ali sporche di fango, lui stesso solo fra i soli.

perche` fu neil armstrong il primo uomo a mettere piede sulla luna quando sarebbe toccato a buzz aldrin? perche` aldrin dovette aggiustare un contatto elettrico con la punta di una biro evitando il rischio di restare lassu`? perche` collins temette di rientrare da solo sulla terra? bruno vespa con "luna" ci riporta al 20 luglio 1969, giorno cruciale nella storia dell`umanita`, e ci racconta i retroscena dell`avventura che ha segnato la memoria collettiva e i ricordi di ognuno di noi. vespa non si ferma tuttavia alla memorabile missione di apollo 11. spiega perche`, nonostante i sovietici fossero molto piu` avanti degli americani, furono sconfitti. perche` la conquista di marte, programmata da von braun addirittura per la meta` degli anni ottanta, sia stata rinviata di molti decenni. e perche` la nostra samantha cristoforetti stia studiando il cinese, visto che i prossimi protagonisti dello spazio verranno dal paese di xi jinping. con una testimonianza di tito stagno.

. in questa frase, cosi` semplice e diretta, si avverte una molteplice urgenza: di esprimersi e di ascoltare trovando interlocutori ovunque, di ogni eta`, condizione sociale e livello culturale. primo levi ha raccontato - di auschwitz e di molto altro - agli studenti italiani nati nel dopoguerra e ai tedeschi dell`era post-nazista, ma anche al se stesso di quarant`anni dopo il lager, in dialoghi che ha saputo costruire con pazienza, schiettezza e intelligenza. nell`illustrarne trame e intonazioni questa lezione si rivolge a un sempre rinnovato interlocutore di levi: il lettore di oggi e di domani.

puo` esistere un giardino dove il riposo, la pace e la contemplazione prevalgano sul sudore, i graffi e il mal di schiena? dove gli affanni quotidiani spariscano, anziche` rispuntare sotto forma di sfiancanti incombenze floricole? la in giardino e` un autentico piacere, e si conquista con la pratica ma anche con lo studio. questo libro scritto a piu` mani da giardinieri dotati di passione ed esperienza - ma soprattutto di buon senso - raccoglie dritte utili per creare un giardino sostenibile non solo dal punto di vista dell`ambiente, ma anche da quello di chi se ne prende cura. presentazione di pier luigi priola.

dal momento in cui sbarcano a palermo da bagnara calabra, nel 1799, i florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare piu` in alto di tutti. a essere i piu` ricchi, i piu` potenti. e ci riescono: in breve tempo, i fratelli paolo e ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della citta`, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione... e quando vincenzo, figlio di paolo, prende in mano casa florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine florio, un vino da poveri - il marsala - viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno - sott`olio e in lattina - ne rilancia il consumo in tutta europa... in tutto cio`, palermo osserva con stupore l`espansione dei florio, ma l`orgoglio si stempera nell`invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque , il cui . non sa, palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell`ambizione dei florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e - sebbene non lo possano ammettere - hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come giuseppina, la moglie di paolo, che sacrifica tutto - compreso l`amore - per la stabilita` della famiglia, oppure giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.

"il gioco dei perche` e` il piu` vecchio del mondo. prima ancora di imparare a parlare l`uomo doveva avere nella testa un gran punto interrogativo": le parole di gianni rodari chiariscono bene il senso dei "perche`" di questo libro e ci portano all`interno di un`officina letteraria dove razionalita` e fantasia, scienza e poesia convivono. nati da due rubriche giornalistiche in cui lo scrittore rispondeva alle piu` disparate domande dei suoi giovani lettori, i "perche`" danno ancora una volta una misura della grandezza di gianni rodari, che con vivacita` e ironia sapeva far riflettere lettori piccoli e grandi. eta` di lettura: da 9 anni.

dopo aver lavorato in una clinica svizzera, lo psichiatra americano dick diver ha lasciato la professione e vive del ricco patrimonio della moglie nicole, sua ex paziente. i due abitano un mondo dorato e vacuo, tra la costa azzurra e la parigi degli anni venti, circondati da un eterogeneo gruppo di amici, e sono protagonisti di una storia di disgregazione e disintegrazione umana, di , nella quale fitzgerald affronta i temi a lui piu` cari - la felicita`, lo spreco, il denaro, il fascino -in un clima insieme fastoso e spettrale.

un litigio risveglia pensieri insopportabili e giulia salta in macchina, guida giu` per la valle, ingoia pastiglie. si sveglia all`ospedale psichiatrico, e diventa una furia: vuole uscire subito, tenta in tutti i modi di fuggire, rifiuta le cure e i camici bianchi. la dottoressa sortelli ci mette tanto a conquistare la sua fiducia. la spinge a raccontare la storia della sorella annalisa, che per giulia e` un macigno da superare. una volta aperto il cuore, tutto si capovolge: da prigione, l`ospedale diventa una culla, e giulia non vorrebbe piu` rinunciare alla sua tiepida protezione. non si sente pronta ad affrontare la propria fragilita`, e il rischio della vita vera. nel pieno di questa resistenza, irrompe in reparto alex sanders, tutta fuoco e tempeste. porta il fascino della fuga irresponsabile, e giulia non resiste.

vienna, fine degli anni cinquanta. un uomo cammina in un parco senza sapere che presto sara` picchiato da quattro adolescenti. l`uomo - soltanto una delle loro vittime, ignare e casuali - non ha colpa e i ragazzi non vogliono i suoi soldi, non vogliono niente, se non sfogare la loro rabbia in modo feroce e insensato. sophie, hans, rainer, anna: tutti diversi e tutti accomunati dallo stesso sentimento di disprezzo ed esclusione dalla societa` e dal futuro, come se qualcuno li avesse chiusi fuori di casa, sprangando la porta per non farli piu` entrare. in una citta` ancora assediata dai demoni del nazismo, intrappolata nella sua eredita` emotiva e incapace di esorcizzarla, questi quattro ragazzi sembrano reagire a un mondo di maschere e rassegnazione con una logica perversa che li condurra` al limite estremo.

una pattuglia di giovani sommozzatori si avventura nelle acque profonde del game, dove le correnti sono forti e cambiano direzione di continuo. ognuno di loro illumina una porzione di quest`abisso, tracciando rotte sempre diverse che raccontano un universo complesso, in cui sapersi orientare e` piu urgente che mai. dalla retromania alle serie tv, dall`inflazione del capitale simbolico alla celebrita` di massa, dall`intelligenza collettiva ai bot. tenetevi pronti: e` un viaggio mozzafiato.

una stretta amicizia lega jack e wynn. si incontrano al college, il primo laureando in ingegneria, il secondo in lettere, e scoprono di avere caratteri diversissimi, ma una magica sintonia. amano entrambi le avventure e il contatto con la natura, e durante le escursioni non fanno altro che parlare di letteratura. i classici, certo, ma anche quei romanzi che scorrono via senza pretese, come gli onesti western a tinte fosche da leggere accanto al fuoco, la sera, mentre arrostiscono le trote. quando partono per risalire in canoa il fiume maskwa, nel nord del canada, pregustano giornate all`aperto, pagaiando, pescando, e nottate sotto le stelle, accampati sulla riva a leggere e a dimenticare le delusioni d`amore. ma il diavolo ci mette la coda, e le cose prendono una piega del tutto diversa. preannunciato da un inquietante odore di fumo, un incendio si avvicina minacciosamente costringendoli a una fuga precipitosa punteggiata da sinistri incontri: due texani, jd e brent, pescatori ubriaconi dal grilletto facile, e pierre e maia, una coppia che evidentemente ha molto da nascondere. costretti a circostanze estreme, jack e wynn possono contare solo su se stessi e sull`amicizia che li unisce per far fronte alla violenza di una natura improvvisamente ostile e alle imprevedibili reazioni degli uomini.

il teatro di agota kristof si snoda sul filo di una comicita` che a un certo punto deraglia nell`amarezza o nell`angoscia. in questo puo` ricordare beckett (e senz`altro "john e joe" non e` esente da influenze beckettiane), ma il cuore dei testi della scrittrice e` decisamente piu politico che metafisico. i suoi personaggi, clownesco-laconici o istrionico-verbosi secondo le due diverse pie`ce, sono figure che le permettono di parlare dei temi che le stavano piu a cuore, legati ai due sistemi politico-sociali antitetici in cui aveva vissuto e che, in entrambi i casi, suscitavano in lei profonde riserve. "john e joe" e` una riflessione sulla divisione del mondo fra chi ha e chi vorrebbe avere. i protagonisti sono due poveracci che vediamo sempre seduti al tavolino di un caffe`, col perenne problema di come pagarsi le bevute finche`, nella loro storia, entra un biglietto della lotteria... un ratto che passa affronta invece il gioco di autoinganni e di mascheramenti dell`io all`interno di una societa` totalitaria. roll e` un intellettuale puro e scrive poesie. le due scene che si alternano lo mostrano nel salotto della sua casa borghese, alle prese con la moglie e certi ospiti non troppo graditi, e in una cella assieme al carceriere e ad altri personaggi, fra cui il losco , per il quale e` difficile non provare un`immediata, seppur colpevole, simpatia. sta allo spettatore ricostruire i nessi temporali e le vere identita` dei personaggi. nel finale, agghiacciante, nulla sara` come sembrava.

la storia di tonle bintarn, contadino veneto, pastore, contrabbandiere ed eterno fuggiasco e` l`odissea di un uomo che tra la fine dell`ottocento e la grande guerra rimane coinvolto per caso nei grandi eventi della storia e combatte una battaglia solitaria per la sopravvivenza sua e della civilta` cui sente di appartenere. "l`anno della vittoria", continuazione ideale della "storia di tonle", e` quello che va dal novembre 1918 all`inverno successivo e racconta la storia di una famiglia e di un paese che devono risollevarsi dall`immane naufragio della guerra. il lento ritorno alla vita, la fatica di riannodare i fili degli affetti e dei sentimenti, la riscoperta di luoghi e ritmi di vita perduti: rigoni stern da` voce alle cose, alle persone, alla natura nei loro aspetti piu` autentici, testimonianze di un`umanita` di confine che vince nonostante la storia.

(leone ginzburg). la piu` autentica epopea narrativa della letteratura moderna. sullo sfondo della crisi europea degli inizi dell`ottocento, si intrecciano le vicende dei membri di due famiglie dell`alta nobilta` russa, i bolkonskij e i rostov, fra i quali emergono le figure di natasa rostova, andrej bolkonskij e pierre bezuchov. tolstoj accompagna i tre protagonisti, simboli dell`armonia del mondo, attraverso balli, battaglie, matrimoni, morti, partecipando direttamente alle loro inquietudini e dando voce ai moti interiori del cuore.

quando jane eyre usci` nel 1847 sotto lo pseudonimo maschile di currer bell, un critico che lo recensi` molto favorevolmente non si lascio` ingannare: . in parte autobiografico, questo romanzo ricco di colpi di scena da feuilleton fece scalpore nella societa` vittoriana per il coraggio e la franchezza della sua protagonista: una giovane donna senza dote ne` avvenenza, ma intelligente e tenace, forte e generosa, che dopo un`infanzia segnata da solitudine e privazioni trova la via del riscatto nel suo lavoro di istitutrice. nella casa di edward rochesterjane scopre anche l`amore, un sentimento che per trionfare dovra` fare i conti con i fantasmi del passato e la volonta` di questa antieroina di difendere prima di tutto la propria dignita`. a piu` di sessant`anni dalla pubblicazione, la storia di jane eyre conquisto` anche una lettrice sofisticata come virginia woolf:

giovanni e` un bambino di palermo. per il suo decimo compleanno, il papa` gli regala una giornata speciale, da trascorrere insieme, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui e` stato scelto proprio giovanni. tappa dopo tappa, mentre prende vita il racconto, padre e figlio esplorano palermo, e la storia di giovanni falcone, rievocata nei suoi momenti chiave, s`intreccia al presente di una citta` che lotta per cambiare. giovanni scopre che il papa` non parla di cose astratte: la mafia c`e` anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed e` una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze. eta` di lettura: da 8 anni.

la storia di zeno cosini, inetto a vivere: una specie di marionetta tirata da fili che quanto piu` egli indaga, gli sfuggono. una coscienza inutile a mutare un destino che sembra ineluttabile. e il capolavoro di svevo, la prima storia italiana dove entra prepotentemente in scena la psicanalisi come coprotagonista; forse il piu` grande romanzo del novecento italiano e uno dei maggiori della letteratura europea di questo secolo.

1978. in un anno di speranze distrutte un ex insegnante di inglese del missouri decide di mollare tutto per tirarsi fuori dalla solita vita. il giorno dell`equinozio di primavera sale a bordo del suo sgangherato furgoncino e inizia un viaggio dentro l`america e dentro se stesso. seguendo un itinerario circolare, da columbia a columbia, sulle strade secondarie degli stati uniti, quelle che un tempo le vecchie cartine segnavano in blu, attraversa le caroline, il texas meridionale, lo stato di washington, il montana e il new england. e riscopre infine un`america diversa, sconosciuta, come gli indimenticabili personaggi che popolano questo libro singolare. un romanzo di incontri, ricerche, inaspettate svolte.

hai mai pensato che lo yogurt sia l`alternativa piu` semplice e gustosa per molti dei nostri ingredienti abituali? oppure ti piace semplicemente gustarlo cucchiaio dopo cucchiaio? dunque, prepararlo a casa e` piu` facile di quanto immagini, e non ti servira` alcuna attrezzatura particolare. con questo libro virginia repetto ti mostra il modo migliore per preparare il tuo yogurt preferito (classico, vegetale di ogni tipo, greco ecc.) e quanto puo` essere gustoso trasformare i tuoi menu sia con nuove ricette sia semplicemente sostituendolo a burro, crema, ecc... virginia ti guida con consigli e suggerimenti pratici per la perfetta riuscita con questo ingrediente multiuso - decidendone gusto e cremosita` - e quaranta ricette originali: dalle basi ideali anche per colazione e piccoli snack, ai primi, ai secondi, alle salse e alla pasticceria: tartufi di labneh, smoothie alla frutta, quiche di bietole, focaccia alle erbe, risotto con piselli e spinacino, pollo marinato alle spezie, cheesecake, plum-cake glassati e molto altro. organico, sano, stagionale, sostenibile... questi sono solo alcuni dei tanti benefici del tuo yogurt... e inoltre, sara` sempre fresco e super gustoso!

fuggiasco da venezia, dopo campoformio, jacopo si isola sui colli euganei. qui conosce teresa e se ne innamora, ma sa che questo e` un amore impossibile, perche` teresa e` promessa a odoardo. jacopo si mette in viaggio per l`italia, senza una meta e ovunque vede la tragedia dell`oppressione straniera, ne` lo consolano le bellezze naturali o la saggezza del vecchio parini, incontrato a milano. la tragica conclusione e` una denuncia al mondo di una doppia delusione.

tra gli orrori di cui la storia del novecento e` stata prodiga, pochi sono paragonabili alla condizione dei besprizornye, come venivano chiamati nella russia postrivoluzionaria gli innumerevoli bambini e ragazzini rimasti orfani in seguito alla guerra, alla guerra civile o alla carestia. stimati tra i sei e i sette milioni nel 1921, sporchi, vestiti di stracci, vagavano da soli o in gruppi per le citta` e le campagne in cerca di cibo, spostandosi nel paese aggrappati alle balestre sotto i vagoni dei treni, trovando riparo dal gelo negli scantinati delle stazioni o dentro i cassonetti, spinti dalla fame a un crescendo di aggressivita` e violenza che arrivava fino al cannibalismo. ne` potevano offrire un`alternativa a quella vita gli orfanotrofi pubblici: strutture, in tutto simili ai lager che di li` a poco sarebbero sorti per altri scopi, dove bambini scheletrici giacevano ammassati in condizioni spaventose. e se negli anni venti il problema viene studiato sul piano sociale, politico, giudiziario, psicologico ed educativo, in seguito saranno imposti il silenzio e la censura da parte di uno stato che non puo` certo ammettere un simile sfacelo nel `paradiso` della societa` sovietica. negli ultimi trent`anni il fenomeno e` tornato oggetto di analisi e rigorose ricerche storiche. luciano mecacci e` riuscito, grazie a testimonianze dirette e documenti dell`epoca spesso trascurati, a offrirne una ricostruzione completa anche dall`interno, calandosi - e calandoci - nell`abisso psicologico e umano dei protagonisti di vicende che possono sembrare, oggi, semplicemente inverosimili.

vent`anni fa, un`estate in riviera, una di quelle estati che segnano la vita per sempre. elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel ponente ligure. figlio di un professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua eta`, il ragazzo aspetta come ogni anno "l`ospite dell`estate, l`ennesima scocciatura": uno studente in arrivo da new york per lavorare alla sua tesi di post dottorato. ma oliver, il giovane americano, conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti. anche elio ne e` irretito. i due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno passeggiate e corse in bici. e tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all`estasi. "chiamami col tuo nome" e` la storia di un paradiso scoperto e gia` perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finche` elio e oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che "questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta".

"il profeta", l`opera piu` letta e conosciuta di khalil gibran, e` una guida ai grandi temi della vita. il saggio almustafa, dopo anni di esilio, sente che e` giunto il momento di fare ritorno all`isola natia. in procinto di partire, il profeta lascia agli abitanti il dono della sua saggezza, un testamento spirituale. nei sermoni che almustafa pronuncia davanti al popolo, vengono trattati temi universali, insieme semplici e profondi, come il matrimonio, l`amicizia, il tempo, il bene e il male, il mangiare e il bere, il dolore e la bellezza.

"le mille e una notte", celebre raccolta di novelle orientali, alimenta da sempre il "mito d`oriente" nella letteratura,nel teatro, nella musica. a tessere questa trama di storie e` shahrazad, eroina del racconto che fa da cornice alla raccolta. per scampare alla condanna dello spietato re shahriyar, che intende vendicare sulle vergini del suo regno il tradimento subito, shahrazad, sfruttando la sua intelligenza e il suo fascino, riesce a scampare alla morte raccontando al re una serie interminabile di bellissime storie.

"antologia di spoon river" e` una raccolta di epitaffi che l`autore immagina sulle lapidi del cimitero accanto allo spoon river, fiume che masters conosceva bene per aver vissuto, fin dall`eta` di undici anni, nella vicina cittadina di lewistown. gli epitaffi raccontano la storia di una piccola citta` americana con le sue mille vite, ognuna chiusa nel suo dramma. ogni testo e` un dialogo con un passeggero ideale che transita per il cimitero, in una sorta di cammino dantesco verso una trasfigurazione finale.

(italo calvino)

"calvino manda ogni tanto al quotidiano a cui collabora un articolo su un`esposizione insolita, che gli permette di raccontare una storia attraverso una sfilata d`oggetti: antichi mappamondi, manichini di cera, stampe popolari, vestigia di culture tribali... alcuni tratti della fisionomia dello scrittore vengono fuori in queste pagine: onnivora curiosita` enciclopedica e discreta presa di distanza da ogni specialismo; rispetto del giornalismo come informazione impersonale e piacere d`affidare le proprie opinioni a osservazioni marginali o di nasconderle tra le righe; meticolosita` ossessiva e contemplazione spassionata della verita` del mondo."

un narratore "collettivo", voce di un gruppo di coetanei maschi, rievoca a vent`anni di distanza la vicenda delle cinque sorelle lisbon, oggetto proibito della loro adolescenza, avvolte in un`aura di mistero che la tragica fine comune - si sono tutte tolte la vita nel breve spazio di un anno - ha fissato per sempre. nella memoria di questi antichi, tenacissimi spasimanti, esse divengono il simbolo di una possibilita` remota e perduta: l`irruzione di un fremito ignoto nel mondo tranquillo, ordinario, opprimente dell`america suburbana degli anni settanta. il libro segna l`esordio folgorante di uno scrittore poco piu` che trentenne, ma gia` padrone di uno stile e di un universo letterario affatto personali.

come in gran parte delle commedie di aristofane, anche nelle "vespe" la denuncia del decadimento sociale e politico contemporaneo e` celata dietro un intreccio quasi "casalingo", anche se l`obiettivo della satira e` uno degli ingranaggi piu` preziosi del potere dei demagoghi: il sistema giudiziario. ritenuta una delle sue opere migliori, "gli uccelli" e` la commedia della totale evasione, del sogno, della favola di un mondo alternativo; meno incalzante e cruda, la satira si risolve nel sorriso di compatimento di chi comprende l`irrimediabilita` della stoltezza umana.

un`armatura vuota animata da uno spirito invisibile che riesce a farsi accettare tra i paladini di carlo magno, un visconte diviso a meta` da una palla di cannone che si scinde in una parte buona e in una cattiva, un barone che, per sfuggire a un rimprovero, si rifugia sopra un albero e passa in mezzo agli alti rami tutta la sua esistenza.

un uomo che ha trascorso quarant`anni costruendo ponti in giro per il mondo, ed e` da poco rimasto vedovo, ha preparato con cura un pranzo di famiglia. e la prima volta. ma una nipote ha un piccolo incidente e l`appuntamento salta. preoccupato, con addosso un po` di amarezza, l`uomo esce a fare una passeggiata. e conosce elena e gaston, madre e figlio, soli come lui. si siederanno loro alla sua tavola, offrendogli la possibilita` di essere padre, nonno, in modo nuovo. trasformando una normale domenica di novembre nell`occasione per riflettere sulle imperfezioni dell`amore, sui rimpianti, sulla vita che resta. in equilibrio tra nostalgia e speranza, fabio geda racconta una giornata che racchiude un`intera esistenza. una storia che prima o poi ci attraversa, o ci sfiora, tutti.

e il 1946 quando amerigo lascia il suo rione di napoli e sale su un treno. assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraversera` l`intera penisola e trascorrera` alcuni mesi in una famiglia del nord; un`iniziativa del partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l`ultimo conflitto. con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei vicoli, amerigo ci mostra un`italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la prima volta. e ci affida la storia commovente di una separazione. quel dolore originario cui non ci si puo` sottrarre, perche` non c`e` altro modo per crescere.

ci sono alcune idee portanti della civilta` occidentale che ci appaiono del tutto ovvie e naturali. ma, se le osserviamo da vicino e nel contesto delle altre civilta`, scopriamo che esse hanno addirittura un carattere eccezionale ed eccentrico. due fra queste idee sono indicate dai termini individuo ed eguaglianza. louis dumont si e` proposto di mostrare appunto la peculiarita` di tali idee, il loro formarsi, le loro implicazioni. questo ampio disegno comprende (1966) e i due volumi di . nel pensiero di dumont la polarita` gerarchia/eguaglianza ha una funzione fondatrice, ma dietro di essa se ne distingue un`altra: olismo/individualismo. tra le societa` che conosciamo, l`individualismo moderno si presenta come un caso unico, articolato pero` in forme diverse. dapprima dumont fi ssa l`attenzione sul nostro rapporto con le cose e su quella disciplina dove esso diventa tematico, l`economia politica. e ci mostra come l`emanciparsi della categoria dell`economico coincida con il sorgere e il trionfare dell`. nel secondo volume si concentra sulla comparazione fra le varianti nazionali di tale ideologia, e in particolare su quella tedesca - e, a mano a mano che se ne delineano i tratti specifici, sugli . da grande antropologo quale e`, dumont non si distacca mai dalla precisione del dettaglio: .

grande saggista gadda lo e` sempre stato: sin dal 1927, quando e` apparsa su l`"apologia manzoniana", magnifica lettura dei promessi sposi (e del , alla luce di caravaggio) che rivela - come e` stato scritto - una . e a quotidiani e riviste gadda ha poi continuato a collaborare, per soddisfare una passione vorace che si rivolgeva ai vient de paraitre (paul morand, gianna manzini, una nuova traduzione commentata del faust, bacchelli, montale, palazzeschi, giorgio pasquali) non meno che ai maestri venerati (porta e belli, oltre a manzoni), alla questione della lingua, alla pittura e al teatro (de chirico, de pisis, crivelli, ?echov, la "mandragola" di machiavelli), alla scienza e alle tecniche. il problema e` che i suoi saggi brevi (o entretiens, come li definiva), frutto com`erano di un`accanita documentazione, di una tormentosa elaborazione, di un`ossessiva ricerca linguistica, non potevano che divergere . e gettare nel panico, con la loro esorbitante lunghezza e il loro fulgore `barocco`, i direttori dei quotidiani, restii a pubblicare pezzi destinati a chi non volesse ritrovarsi scodellate . pare dicesse croce. e a gadda, esulcerato e oppresso dalle strettezze, non restava che prendersela con buzzati, star del : . quella era in realta` avversione profonda per le con cui si maschera la verita`, per la di una `monolingua` vereconda e benpensante - ricerca dello , obbedienza alle sollecitazioni di una .

(pietro citati)


opera dalla genesi complessa, meditata da cassola per oltre un decennio a partire dal nucleo di un racconto dal medesimo titolo, "il taglio del bosco" vide la luce nella sua forma definitiva nel 1959 da einaudi. si tratta di una raccolta di "racconti lunghi e romanzi brevi" che ruotano intorno al tema della perdita degli affetti (tema che divenne dominante nella produzione dello scrittore soprattutto dopo la scomparsa della moglie, avvenuta nel 1949) cui si aggiunge quello dell`impegno civile. l`introduzione e` dello scrittore manlio cancogni, vincitore dello strega nel 1973 con "allegri, gioventu`", che conobbe molto bene cassola e ne fu intimo amico.

l`irrompere dell`immaginario, e dell`invenzione, il confessare, raccontare o scoprire se stessi, riaprire segrete ferite, esplorarle, scavare nel pozzo degli angoli bui di se` e degli altri, evocare e rappresentare ricordi, sogni, porre domande con o senza risposte, assecondare la propria nevrosi per trarne ora uno sfarzo stilistico, ora equilibri e bellezze formali. si scrive infine per indagare intorno a una verita`, aprire una finestra sul mondo, catturarlo attraverso una rappresentazione discorsiva, quando lo scrivere diventa necessita`, impegno per comprendere la vita, gettare luce sull`essere dell`uomo e su cio` che dentro e intorno a lui sta accadendo o e` accaduto. si scrive insomma in infiniti modi e con infinite aspirazioni. ma si scrive anche perche` si ha paura di essere dimenticati. scrivere e` un qualcosa che ha a che fare con il senso della vita. consapevole di tutti questi aspetti, gian luigi beccaria, studioso dello stile, si sofferma soprattutto sullo scrivere come lavorazione, e procede scavando tra esecuzioni e varianti di poeti e prosatori, da dante e pascoli a sereni e zanzotto, da cechov e proust a roth e murakami.

"sulla scrittura, sull`amore, sulla colpa e altri piaceri" e` un dialogo sulla vita e sulla scrittura, ma la voce di shira hadad, la editor di amos oz, e` in fondo la coscienza del grande scrittore, che gli pone domande sul proprio passato, sui temi che l`hanno coinvolto, sulla sua intimita` di uomo e scrittore. ne scaturisce un ritratto a tutto tondo, una sorta di testamento artistico, spirituale e familiare. un autoritratto di amos oz in forma di dialogo.

1468. e quasi sera quando un giovane prete, christopher fairfax, giunge in un remoto villaggio della regione di exmoor in inghilterra per celebrare il funerale del parroco, padre thomas lacy, morto una settimana prima. tutto in quel luogo gli appare inquietante: la terra desolata e` disseminata di manufatti antichi, monete, frammenti di vetro, ossa umane, che il vecchio parroco collezionava di nascosto in modo meticoloso, quasi cercasse delle risposte alla sua esistenza e le prove di una civilta` fatalmente scomparsa. al piano superiore dell`appartamento di padre thomas il suo corpo senza vita e` adagiato nella bara, coperto di ferite e in parte sfigurato. la versione ufficiale e` che sia caduto, ma christopher sospetta che ci sia dell`altro: nella biblioteca ritrova infatti dei libri "proibiti" che parlano di un mondo lontano che non esiste piu`. e forse questa ossessione per il passato l`eresia che ha portato il parroco alla morte? cercando di vincere la reticenza e l`ambiguita` degli abitanti di quel luogo isolato, christopher e` determinato a scoprire la verita` e nell`arco di soli sei giorni tutto cio` in cui ha sempre creduto, la sua fede e la storia del mondo, sara` messo alla prova fino a essere distrutto.

in un`italia in cui la realta` supera sempre la fantasia, questo e` il racconto spietato di come eravamo e di come purtroppo siamo. il caso tortora nasce molto prima dell`arresto del presentatore e interseca le faide che si susseguono a fine anni settanta, il brigatismo rosso, il rapimento dell`assessore cirillo, la lottizzazione rai, l`uso strumentale dei pentiti. e ancora, la tentazione di alcune aree dello stato a coltivare trattative inconfessabili, la lotta alla nuova camorra organizzata di raffaele cutolo, gli eterni umori giustizialisti del popolo italiano. questo libro prende le mosse dalla fine del 1977, un momento decisivo per capire come, ben sei anni dopo, dal mazzo degli arrestabili sia stata estratta la carta di tortora. non si tratta di un errore giudiziario. una tragedia tipicamente italiana, una commedia dell`assurdo interpretata da turpi assassini, pericolosi psicopatici, spacciatori che si fingono padrini, nani, ballerine, mitomani, camorristi, terroristi, leader politici e, nel ruolo di special guest, un sistema giudiziario che a trent`anni di distanza ancora si autoassolve.

in una bella domenica di agosto un uomo viene ucciso, con un`iniezione, durante la messa nella chiesa di seefeld. il cadavere viene mandato per gli accertamenti all`obitorio di innsbruck, ma durante il trasporto il corpo viene sostituito con quello di un altro assassinato. la polizia locale non riesce a comprendere quanto successo ed invita a collaborare l`interpol italiana che riconosce nel cadavere custodito all`obitorio un chimico romano che lavora nel giro della droga. quando vengono ritrovate, in grave stato di decomposizione, le spoglie dell`uomo avvelenato, gli ispettori scoprono la perfetta somiglianza con un boss della malavita romana che governa gran parte del traffico di cocaina nella capitale. le indagini si intensificano, ma appaiono da subito forti dubbi sull`identita` del morto.

riccardo si e costruita una reputazione di tutto rispetto nel mondo della finanza. dopo una serie di importanti incarichi prima a londra, a new york e infine a singapore, e stato chiamato a milano, la sua amata citta`, alla guida del comparto azionario che opera investimenti in societa` italiane, soprattutto in quelle emergenti, dotate di un alto potenziale di crescita. ogni giorno tratta con successo di denaro e d`investimenti, ma cio` ha un risvolto che i suoi interlocutori non sospettano. gli capita spesso di trascorrere diverso tempo con persone inizialmente conosciute per lavoro, ma che hanno un desiderio enorme di confidarsi, di parlare con qualcuno che li sa veramente ascoltare e capire. entra cosi in un mondo dove esistono sentimenti, passioni, intrighi, tradimenti ed emozioni. riccardo e diventato un "cacciatore" di storie di vita vissuta.

quando nel 1989 crollano il muro di berlino e i regimi comunisti, la democrazia liberale e il libero mercato sembrano sul punto di trasformare il mondo. ma la liberta` non ha vinto e per la generazione che aveva scommesso sulla storia il nuovo sogno europeo si e` trasformato in un incubo: la terza via non ha attecchito, l`esplosione della crisi ha messo il liberismo sul banco degli accusati e nel vecchio continente ma anche in america la paura del cambiamento ha portato al successo di movimenti populisti e illiberali. antonio polito racconta i giorni dell`89 a berlino e ripercorre trent`anni della nostra storia, intrecciando una lucida analisi politica con la vicenda personale e di una generazione, prima comunista e poi liberale: dall`impegno politico negli anni settanta al capodanno sulle rovine del muro, dall`inghilterra di blair all`ungheria di orban, dal referendum della brexit al minaccioso futuro tecnologico made in china. come siamo cambiati? cosa e` stato dei nostri ideali? abbiamo sbagliato tutto o stiamo solo vivendo una fase di passaggio? queste pagine descrivono le nostre incertezze ma illuminano anche i valori da difendere, interpretando provocatoriamente, e non senza ironia, gli eventi e le idee del nostro tempo.

tendete a preoccuparvi troppo? vi chiedete in continuazione cosa gli altri pensano di voi? se dovete prendere una decisione vi fate mille domande e l`incertezza vi blocca? la realta` e` che la vostra mente non vi lascia mai in pace, sforna dubbi e interrogativi, coglie ed esamina dettagli che agli altri sfuggono, rimugina e analizza senza sosta. e questo vi fa sentire fuori posto e spesso vi rende emotivi e ansiosi. non preoccupatevi, c`e` una buona notizia: appartenete a una categoria molto speciale di persone creative, intuitive e iperefficienti, che utilizzano in prevalenza l`emisfero destro del cervello e che spesso sono piu` intelligenti della media. eppure esiste un modo per non soffrire ed essere felici e sereni anche se i vostri pensieri sono iperattivi. in questo libro l`autrice spiega come sfruttare al meglio le qualita` di analisi, sensibilita`, empatia della vostra mente multitasking, senza sentirvi tagliati fuori, imparando a gestire le critiche, a incrementare l`autostima e a stabilire relazioni profonde e appaganti.

nella vicenda di faust, simbolo dell`anima umana lacerata dal conflitto tra bene e male, salvezza e dannazione, si mescolano magia e filtri di giovinezza, patti col demonio e tragedie d`amore. gia` presente nella cultura europea, essa venne interpretata da autori di ogni epoca, da christopher marlowe a paul vale`ry, da lessing a thomas mann. goethe inizio` a stendere un testo teatrale sulla leggenda di faust a diciannove anni e vi lavoro` per tutta la vita, approdando a una versione definitiva del dramma solo nel 1831, pochi mesi prima della morte.