

amatissime da giacomo leopardi e vincenzo monti, le "visioni sacre e morali" di alfonso varano furono uno di quei testi capaci di raccogliere intorno a se`, nel proprio tempo, una mole davvero impressionante di consensi ed entusiasmi. suddivise in dodici ampi capitoli in terzine, si pongono fin da subito (per i temi trattati e l`impianto narrativo) in contatto e in competizione con la "commedia" dantesca, anche se ne accentuano in maniera sensibile la cupezza delle immagini e il carattere macabro delle raffigurazioni. anticipatrici di un certo gusto romantico per il gotico, le terzine di varano sono anche la chiusura della stagione italiana del barocco, di cui condividono lo slancio controriformistico e la visione fortemente negativa del male e del peccato.

il processo di guarigione e` essenzialmente un percorso di crescita personale dal quale nessun essere umano puo` esimersi: e` il tentativo di ciascuno di rendersi "umano"; e` una strada di conoscenza e di consapevolezza insieme, nella quale piu` importante del raggiungimento dell`obiettivo sono i passi necessari al tentativo di conseguirlo. questo libro offre un percorso tra vie diverse e complementari tra loro con un obiettivo comune: conoscere alcuni dei sentieri che portano alla guarigione per aprire il cuore ad una speranza non illusoria, ma basata su numerosi studi e ricerche che dimostrano che raggiungere il centro di noi stessi per attivare le nostre risorse interne e` possibile.

il volume e` un testo illustrato sull`omeopatia che arricchisce la conoscenza di questa medicina complementare sempre piu` diffusa. si tratta di una guida ai medicinali e ai trattamenti omeopatici per i disturbi piu` comuni. in una apposita sezione vengono descritti in dettaglio oltre 320 medicinali. il libro esamina le origini, il contesto storico-medico e la preparazione di ogni rimedio, nonche` i principali sintomi fisici, psicologici ed emotivi a esso correlati. una sezione specifica tratta l`approccio omeopatico delle malattie gravi. nella sezione sull`autoterapia si annoverano i disturbi minori piu` comuni: coliche dei neonati, insonnia, sindrome premestruale e sciatica. elenchi dei sintomi fisici e psicologici ne facilitano l`autoprescrizione.

le ragioni profonde di una scelta che permetta di comprendere i mutamenti cruciali dell`oggi, spiegarsene le acute contraddizioni, sottrarsi all`apologia del disimpegno. la via per battersi contro l`incertezza del futuro, contro una realta` sociale stridente, per l`affermazione di una "causa di tutta l`umanita`".

il tentativo di staccare le analisi scientifiche di marx dalla teoria comunista complessiva che le nutre e` ricorrente. era usuale venticinque anni fa, quando fu pubblicato la prima volta questo opuscolo, e` tornato in gran voga oggi, quando la crisi globale ha seppellito teorie e dottrine fino a ieri ritenute inossidabili. innumerevoli economisti - o presunti tali - hanno riscoperto che gli studi di marx sul fenomeno delle crisi del capitalismo sono a tutt`oggi insuperati, ma per potersene appropriare devono amputare le sue analisi economiche della loro premessa e delle loro conclusioni comuniste. all`ennesima riproposizione di questo vecchio trucco rispondono ancora sempre le parole di engels sulla tomba dell`amico e compagno di lotta di una vita: marx e` stato un grande scienziato, "ma lo scienziato non era neppure la meta` di marx ... perche` marx era prima di tutto un rivoluzionario". di qui la scelta di una rinnovata terza edizione di questa antologia.

pubblicato in prima edizione nel 1655, ma ristampato piu` volte mentre era ancora in vita il suo autore, quindi riproposto in svariate edizioni tra sette e ottocento, "il torto e `l diritto del non si puo`" rappresenta una modalita` inedita di discussione dei problemi linguistici nel medio seicento, in quanto si sottrae all`opposizione frontale e manichea tra oppugnatori e sostenitori della crusca. facendo appello a quelle stesse autorita` (gli autori del trecento) cui si richiamavano i fiorentinisti, bartoli discute la norma cruscante (e non solo quella) non gia` per demolirla, ma per relativizzarla, lasciando al buon gusto di chi scrive un margine di scelta che sembrava negato dal rigore dei "pedanti", dallo "schiamazzar de` grammatici" e da quanti brandivano e menavano il "non si puo` [...] alla cieca come la mazza di polifemo".

"una londra rivisitata circa venti anni dopo il primo viaggio, compiuto dalla livi allora giovane giornalista che aveva scoperto in una citta` il mondo, anzi che leggeva il mondo attraverso l`immagine di una citta` e della sua gente. ma in questo secondo viaggio la scrittrice vede una realta` diversa, resa tale non solo dagli anni trascorsi e dalle nuove costruzioni ma anche dalla sua propria "diversita`", in sostanza una maturazione, un disincanto. sembra qui di ritrovare un`idea di cesare pavese: si conoscono le cose veramente soltanto la "seconda volta". solo che spesso questa seconda volta e` grigia, e` triste, e` finale: sono gli amici rivisitati, ormai vecchi senza discrezione, capaci di conservarsi nonostante le persone perdute, le mogli scomparse, i figli lontani. sono le botteghe trasformate o chiuse, ma sono anche i nomi del passato che aleggiano nel ricordo e non esistono piu`. e la vecchia signora a cui vengono dedicate pagine dense di attenzione e di passione, per la sua vita, per la forza di esistere che le resta, per la sua gloriosa vecchiaia. proprio episodi come questo, e altri simili, danno la misura della forza di osservazione narrativa del libro. l`approdo invisibile spiega qui il suo titolo, che rappresenta una precisa volonta` di riconoscersi negli altri, nel passato come nelle cose presenti: e forse la speranza, qui come altrove, rimane un trepido fantasma della vita." (gilberto finzi)

pietro citati ha nostalgia dei pomodori che mangiava da bambino, durante le lunghe estati al mare. il pomodoro era il frutto supremo di quelle vacanze, con le sue forme diverse, complicate, con le sue spaccature e screziature "e talvolta generosi aspetti barocchi, che piacevano ai pittori napoletani del diciassettesimo secolo". il rimpianto per la propria felice infanzia ha fatto del citati adulto un osservatore incomparabilmente acuto dei bambini tra i tre e i dieci anni. insieme ai pomodori e ai bambini, citati ama i lunghi secoli della civilta` europea. dai tempi dell`odissea e di erodoto - dice in questo libro in cui si combinano miracolosamente frivolezza e profondita` - il volto dell`europa non e` molto cambiato. i nostri caratteri sono immutati: la pazienza, la tolleranza, l`ironia, la straordinaria capacita` di trasformarci, recitare, diventare diversi, rimanendo sempre identici a noi stessi. citati non crede a tante interpretazioni moderne della societa` in cui viviamo. ci parla della globalizzazione per dirci che in realta` in questi ultimi decenni e` avvenuto il fenomeno opposto: il mondo e` caduto preda della differenziazione, della frantumazione, della moltiplicazione. percepisce il senso di decadimento e di vergogna oggi diffuso in italia, ma subito osserva che il nostro e` un paese pieno di eccezioni: al nord, al sud, al centro c`e` sempre una piccola oasi, un paese, una cittadina polverosa di secoli, di cui uno, appena li vede, ama le strade, le case, gli orti, e persino i cittadini.

"i pensieri sono esentasse. ma danno delle noie" e` l`aforisma di kraus che da` il titolo al primo dei sette capitoli in cui e` strutturata l`opera. la penna al vetriolo del celebre autore satirico si confronta in questo volume con i temi piu` scottanti della sua attualita` che e` anche la nostra: la politica (che "da` le stesse emozioni di un romanzo giallo"); le donne (che "sono casi limite"); i vizi e le virtu` umane (che "sono imparentati come carbone e diamante"); l`arte (che "serve ad asciugarci gli occhi"); la sua vienna (dove "si vive per mangiare ma si fa la fame") e infine se stesso ("quando mi faccio tagliare i capelli, ho paura che il parrucchiere mi tagli via anche un pensiero"). precursore del "woodyallenismo", e` ritratto qui in tutto il suo stile e dispiegamento di idee, con un verve capace di coinvolgere anche i lettori completamente digiuni della sua arte che, il filosofo sgalambro descrive cosi`: "se karl kraus avesse scritto "il capitale" lo avrebbe fatto in tre righe".

la riflessione sui molti modi di non viaggiare, sulle situazioni imbarazzanti in cui ci si trova quando bisogna parlare di posti dove non si e` mai stati, non meno di quella sugli artifici da inventare per cavarsela, dimostra che non e` affatto impossibile avere uno scambio appassionante a proposito di luoghi dove non abbiamo mai messo piede. questo anche, e forse soprattutto, con chi come noi e` rimasto a casa.

nel 1956 il ventitreenne colin clark, fresco di laurea oxfordiana, accetto` di buon grado l`incarico di "trovarobe" sul set di "ii principe e la ballerina", con laurence olivier e marilyn monroe. si trovo` cosi` a essere testimone della confusione della bellissima diva, fresca di nozze con arthur miller, spesso sotto effetto di psicofarmaci, perennemente in ritardo, di contro all`ossessiva puntualita` dell`iperprofessionale e molto britannico olivier. ma soprattutto si trovo` a trascorrere un`inaspettata settimana "in fuga" con marilyn, attraverso la campagna inglese: proprio lui, il piu` giovane e inesperto delle tante persone che la attorniavano sul set, si era infatti guadagnato la fiducia e l`affetto dell`attrice, diventando il suo confidente, il suo sostegno, il suo alleato. e, immancabilmente, innamorandosene un po`... nelle pagine di questo diario, dal quale e` stato tratto anche il film marilyn interpretato da michelle williams, clark ci offre un ritratto intimo ed emozionante di una delle donne piu` desiderate e affascinanti di sempre.

nove protagonisti dell`editoria italiana contemporanea che attendevano di essere studiati in modo organico e completo o non sono stati studiati affatto, per il loro specifico lavoro e ruolo nell`editoria. nove saggi esaustivi e rigorosi sulle loro figure, cui si aggiungono puntuali interventi e preziose testimonianze. una introduzione metodologica sulle ragioni e i sui criteri di un volume che colma vuoti critico-bibliografici, e che fornisce documenti e argomenti alla ricerca e alla riflessione sull`editoria libraria in italia, indicando anche altri percorsi di studio su altri "protagonisti nell`ombra".

il battesimo del mare, il tabu` delle scarpe a bordo, le origini del gran pavese, l`evoluzione della barca, dai tronchi alle petroliere, i proverbi e i modi di dire legati alla vita marinaresca. sulle onde della tradizione e delle consuetudini della gente di mare, giovanni caputo racconta aneddoti, curiosita` e storie che hanno come protagonisti marinai, pescatori e maestri d`ascia che, con la loro esperienza e la loro dedizione, hanno tramandato, per lo piu` oralmente, rituali e comportamenti legati spesso a superstizioni e a credenze animiste. il rapporto uomo-barca-mare e` carico di fascino e mistero e nasconde una vera e propria forma di amore, cosi` forte e speciale che coinvolge tutti i marinai, al di la` del tempo e della modernita`. brillanti motti e avvincenti racconti emergono dai flutti e dalla corrente lungo le rotte solcate prima da robuste navi di legno e poi dalle gigantesche navi dei nostri giorni. nel tempo nulla cambia: l`uomo da sempre cerca di instaurare un forte e autentico legame con il mare e con i suoi segreti.

nel 1960, mentre entrava con la sua station wagon nel parcheggio degli studios della 20th century fox, il ventitreenne lawrence schiller continuava a ripetersi che quello sarebbe stato solo un altro incarico, solo un`altra bella ragazza da fotografare. ma l`incarico e la ragazza avevano ben poco di ordinario. schiller lavorava come fotografo per la rivista "look", e il suo soggetto quella volta era marilyn monroe. tra i due sarebbe nata una particolare amicizia. schiller fotografo` la grande diva dal i960 al 1962, sul set di "facciamo l`amore" e su quello dell`incompiuto "somethings got to gire". in questo libro di memorie ricorda la sua marilyn, una donna dura e determinata, convinta delle sue capacita` di fotomodella ma altrettanto insicura di se` come attrice. una star del cinema che faceva di tutto per nascondere le profonde cicatrici intime, che pure trasparivano. con schiller si e` rivelata come mai aveva fatto, mostrandogli una sincerita` disarmante. leggendo "marilyn & me" si ha l`impressione di toccare con mano la vera marilyn, di conoscere la personalita` dell`eterno sex symbol americano, di vederla in carne e ossa attraverso gli occhi di un giovane uomo che le e` stato vicino, che ha creato con lei un rapporto di amicizia e di fiducia. un ritratto intimo e unico a cinquant`anni dalla sua scomparsa, un breve viaggio nel "dietro le quinte" della donna piu` amata di sempre.

come agisce la mindfulness? migliaia di terapeuti utilizzano trattamenti basati su di essa e sono stati direttamente testimoni dell`efficacia di questi interventi su pazienti affetti da ansia, depressione e altri comuni problemi di salute mentale. ma, per molti clinici, i processi psicologici e le funzioni cerebrali che spiegano questi cambiamenti rimangono un mistero e le metodologie in grado di misurare i progressi dei pazienti sono poco definite. il volume presenta una raccolta di contributi scritti da alcuni dei piu` autorevoli ricercatori e terapeuti del settore. ogni autore esamina le variabili che rappresentano i potenziali processi di cambiamento mindfulness, accettazione, compassione di se`, spiritualita` e attenzione ai valori - e individua l`importanza di ognuno di questi processi nel migliorare il funzionamento psicologico e la qualita` della vita. i clinici apprenderanno a misurare accuratamente ogni processo nei loro pazienti, un`inestimabile capacita` per ogni terapeuta. oltre che un fondamentale contributo alla letteratura specialistica sui trattamenti basati sulla mindfulness, questo libro e` anche un importante strumento per tutti quei professionisti della salute mentale che cercano di far chiarezza sui processi che operano all`interno di qualsiasi terapia basata su mindfulness e accettazione.

"i vecchi sono numeri. numeri che ci fanno paura, come quell`uno su tre che riguarda la percentuale di anziani che abiteranno il nostro paese di qui ai prossimi anni. i vecchi non si vedono: nei piccoli paesi capita ancora di incontrarli al braccio di una badante dalle braccia larghe. nelle citta`, qualora si avventurassero fuori di casa, vengono superati in corsa, con una scrollata di spalle e uno sbuffo di insofferenza. i vecchi non esistono: appaiono di rado in televisione, specie se di sesso femminile. o meglio, si vedono a volte quelle rare e preziose donne impossibili da ignorare, come rita levi montalcini o margherita hack. quanto alle altre, a volte si mimetizzano fra ospiti e comparse sotto i cinquantacinque anni (la soglia di apparizione televisiva per le donne) fingendo di esserne coetanee, o accettando di recitare l`antico ruolo della megera. i vecchi non vendono, non piacciono, non hanno appeal: su quotidiani e telegiornali appaiono soltanto quando sono vittime di una truffa o di un colpo di calore. o quando, se donne, osano innamorarsi di un uomo piu` giovane. se concepiscono dopo i sessant`anni, sono la vergogna del loro sesso. dura, comunque, poco: una copertina, un articolo nelle pagine interne la settimana successiva, un trafiletto, e tutto e` dimenticato. i vecchi danno fastidio. e sempre stato cosi`: ma adesso, e soprattutto nel nostro paese, avviene qualcosa di diverso. c`e` una sola generazione. quella dei cinquanta-sessantenni." (dall`introduzione)
in omaggio allo scrittore che consideravano un maestro, dacia maraini, paolo di paolo, romana petri e ugo riccarelli raccontano antonio tabucchi e il legame che con lui avevano attraverso racconti inediti, lettere, testimonianze, conversazioni. con affetto e un po` di nostalgia, i suoi amici aprono per noi le porte su un tabucchi intimo e sconosciuto: fra le pareti della sua casa di vecchiano in toscana, nel suo salotto di lisbona, ai fornelli dove era davvero bravo, al telefono in piena notte, in viaggio. il libro contiene anche un`intervista ad antonio tabucchi di carlos gumpert, per sentire ancora dalla sua viva voce le idee di un artista sulla letteratura, la cultura e le persone. "una giornata con tabucchi" e` un racconto a piu` voci nato per onorare il grande autore italiano, che, evocato dalle parole di amici e colleghi, ricompare come fosse la presenza fantasmatica di una delle sue storie.

"essere una psicoanalista significa sapere che tutte le storie finiscono per parlare d`amore". julia kristeva spiega cosi` l`origine di questo libro, ormai divenuto un classico. il dolore che i pazienti confessano e` sempre generato da una mancanza d`amore, sia essa presente o passata, reale oppure immaginaria. e se una possibilita` c`e`, per chi si pone all`ascolto, di intercettare e intendere questa sofferenza, essa e` legata solo alla scelta di condividere quel senso di smarrimento che l`amore sempre mette in scena, dando cosi` all`altro la possibilita` di comporre il senso della propria avventura. "storie d`amore" si confronta cosi` con tutte le forme dell`amore: dall`agape cristiana all`amore sessuale, dall`amore fraterno a quello dei genitori verso i propri figli. kristeva analizza quale sia la natura di questo sentimento, tanto vasto e universale, attraverso le sue molte manifestazioni: da platone a san tommaso, da romeo e giulietta a don giovanni, dai trovatori a stendhal, dalla madonna a baudelaire o a bataille. l`amore come figura delle contraddizioni insolubili, laboratorio del nostro destino: come se tutta la storia umana non fosse che un immenso e permanente transfert. un`appassionata difesa dei sentimenti in un discorso che a partire dal metodo della psicoanalisi attraversa il pensiero, la letteratura, l`arte dell`occidente, arrivando al cuore di tutti noi.

il leader aziendale e` un po` come un prestigiatore - entrambi devono vincere le difese del pubblico, rendere le persone aperte alle novita` e lasciare un`impressione di lunga durata e la magia e` un modo efficace per rendere possibile l`impossibile anche nel business. lo sostiene questo libro che, attraverso un racconto e la solida esperienza di illusionista dell`autore, sfida le nostre abitudini e spiega come cambiare gli schemi mentali precostituiti per un nuovo approccio alla creativita` e alla leadership. andy cohen, nei panni di un consulente-mago (nome d`arte "merlino"), impartisce al protagonista del racconto, manager di un`azienda in crisi, cinque "lezioni di magia" con relativi giochi di prestigio - per dimostrargli che la realta` spesso non e` come sembra e che per scoprire il trucco occorre "seguire l`altra mano", la soluzione meno ovvia. con aneddoti aziendali, storie di maghi famosi (come houdini) e trucchi "svelati", che permetteranno ai lettori di mettersi alla prova come maghi e come manager. perche` "quando pensi in modo diverso, la magia si avvera".

se c`e` un genere che sin dalla notte dei tempi riesce a far presa sull`immaginazione degli esseri umani in ogni angolo della terra, quello e` senza dubbio la fiaba. eppure, malgrado il proliferare degli studi in materia, tuttora si stenta a ricostruirne le origini, l`evoluzione e i modi di diffusione. perche` mai la fiaba esercita da sempre un fascino irresistibile, quale che sia la forma o il mezzo attraverso cui giunge fino a noi? uno dei massimi studiosi a livello internazionale propone in queste pagine un originale approccio allo studio della fiaba, nel tentativo di spiegare le ragioni del suo inesauribile propagarsi, fino a diventare parte essenziale delle culture di tutto il mondo, duttile al punto da prestarsi a continue reinvenzioni e ri-creazioni. attingendo alle scienze sociali e naturali, non meno che a quelle cognitive, alla psicologia evolutiva e alla biologia, zipes rintraccia le origini della tradizione orale della fiaba nell`antichita`, e ricostruisce la sua evoluzione dapprima nel passaggio alla scrittura e alla stampa, e via via attraverso i continui adattamenti ai nuovi mezzi di comunicazione, dal teatro al cinema, dalla tv all`animazione. in questo percorso un ruolo, spesso dimenticato, hanno avuto le donne: sia le tante raccoglitrici e narratrici di storie, sia i personaggi femminili che di queste storie, non a caso, sono protagoniste.

pochi avrebbero previsto che nel ventesimo secolo l`uomo avrebbe scoperto la bomba atomica, l`informatica, la nucleosintesi stellare e sarebbe andato nello spazio e sulla luna. secondo l`astrofisico giovanni bignami, ci saranno nei prossimi anni scoperte sensazionali che cambieranno la nostra visione del mondo, dello spazio e della nostra stessa vita. come la comprensione della "materia oscura" dell`universo, tema su cui, forse, avremo una risposta nel 2062 al passaggio della cometa di halley, quando l`astrofisica ci dira` qualcosa di piu` anche sull`esistenza di altri sistemi di vita nell`universo. o come, ancora, la messa a punto di "un`energia globale" che ci permetterebbe di non dipendere da risorse finite. con stile brillante e grazie alla riconosciuta autorevolezza in materia, giovanni bignami ci guida alla frontiera delle possibili, stupefacenti scoperte dei prossimi tempi: consapevole che quello che pensiamo di scoprire oggi avra` poco in comune con quello che scopriremo, traccia un percorso sul confine sottile e affascinante tra scienza e immaginazione, un filo rosso dal centro della terra allo spazio che ci svela perche` l`uomo e` solo all`inizio della esplorazione del mondo, del cosmo e di se stesso.

(dalla catechesi sulla preghiera). il volume si apre con una catechesi sulla preghiera, presenta successivamente una serie di orazioni a tema e si chiude con un esame di coscienza sull`uso del tempo.

il bilancio di un secolo della nostra letteratura nelle pagine di uno dei maggiori critici del novecento. dal futurismo all`ermetismo, da pascoli a montale, contini imbastisce un canone della cultura italiana piu` recente, annoverando al suo interno non solo poeti e narratori, ma anche scrittori di prosa scientifica, critica e politica, nonche` i movimenti collettivi italiani e stranieri che hanno contribuito a tracciarne le rotte poetiche. introduzione di cesare segre.

questo testo nasce dall`esperienza dell`autrice nello studio per la preparazione delle lezioni e dai suggerimenti dei suoi allievi. e quindi un`opera che sintetizza apporti molteplici. benche` la sua origine sia didattica, non si rivolge solo al mondo della scuola, ma vorrebbe raggiungere anche coloro che amano la letteratura italiana e desiderano leggere piccoli saggi introduttivi ai secoli, agli autori, a qualche esempio di lettura delle opere piu` famose. e anche questo un modo per contribuire a cementare la coscienza civile di una nazione che sovente stenta a percepire e dunque a ricostruire la propria memoria storica e letteraria come cosa preziosa, utile e bella.

qual e` la natura del tempo? e ciclico o lineare? e un contenitore o una successione di contenuti? perche` scorre sempre nella stessa direzione? e che cosa vuol dire che scorre? potrebbe esistere indipendentemente dalla memoria? come so di essere quello di ieri? qual e` il rapporto fra il tempo e la consapevolezza del suo scorrere? a ritrovare le tracce di un`esperienza complessa e ricca di significati ci guidano tre modi di vedere il tempo, quello della fisica, della biologia e della psicologia. tre prospettive o situazioni esistenziali diverse e complementari, ognuna delle quali offre spunti per la comprensione delle altre due.


tra i fili di arianna che si possono seguire per interpretare lo sviluppo del moderno, martin davis seleziona quell`entita` al tempo stesso astrusa e comunissima che e` il calcolo o computazione. astrusa perche` la teoria della calcolabilita` - in bilico tra matematica, ingegneria elettronica e filosofia non e` certo un soggetto facile. comunissima perche` chiunque usi un pc ha tra le mani, spesso senza saperlo, un "calcolatore universale" - l`epitome stessa della nozione di computazione. per ricostruire la genesi di questa idea davis prende le mosse da leibniz e compone, con affetto e rispetto, una galleria di personaggi-chiave che comprende boole, frege, cantor, hilbert, g?del e culmina in turing: alla sua macchina universale riconosce infatti, pur pagando il dovuto tributo a g?del, un ruolo centrale nei fenomeni di insolubilita`. grazie a turing il "sogno di leibniz" - l`invenzione di un calcolo simbolico con cui risolvere in maniera automatica ogni genere di problemi - si materializza in calcolatori non piu` in carne e ossa, ma in rame e silicio. resta tuttavia, quel sogno, solo in parte realizzato: se molti degli aspetti della mente razionale sono oggi riproducibili informaticamente, quelli che piu` caratterizzano l`essere umano - senso comune, emozioni, coscienza - resistono ancora alla realizzazione della visione di leibniz.

l`autrice ci accompagna in un viaggio attraverso la storia delle due rappresentazioni mariane conservate nella basilica di san vittore di varese: un complesso statuario e un affresco. si parte dai primi decenni del xvi secolo per giungere al nuovo millennio. se ne ricostruiscono le origini e le devozioni ad esse tributate. per la prima volta vengono pubblicati i processi informativi per i miracoli loro attribuiti: numerose guarigioni ad opera della madonna delle grazie e i due miracoli "ufficiali" dell`addolorata, l`apparizione delle tre stelle e la guarigione di suor campanigo. oltre a centinaia di altri interventi attribuiti al simulacro dell`addolorata che, portato in processione per tre secoli, assicurava al borgo la protezione da siccita` ed epidemie. culti ufficiali e locali si compenetrano in una vicenda che ci porta a contatto con la vita e le speranze dei nostri avi, la cui devozione ha determinato la fisionomia e le opere artistiche delle cappelle dove le immagini sono venerate e si e` estesa ben oltre i ristretti confini del borgo. completano l`opera un ricco apparato iconografico che testimonia la valenza devozionale del complesso trattato: quadri, affreschi, stampe, immaginette, oltre a poesie e canti. nell`appendice documentaria gli statuti del pio consorzio della beata vergine addolorata (1847, 1949).

"il diritto all`informazione non e` un privilegio del giornalista, ma una componente della liberta` del cittadino, una garanzia della democraticita` del sistema". a scriverlo e` stefano rodota` nella prefazione a questo libro. ed e` sicuramente cosi`. ma affinche` cio` corrisponda poi alla realta` dei fatti occorre che il giornalismo sia scrupoloso, corretto e oltremodo rigoroso. il giornalista per il ruolo che rappresenta e` oggetto di pressioni, lusinghe e tentazioni. per questo il suo corredo di regole e responsabilita` deve essere chiaro. i confini della professione ben marcati e in nessun caso mobili o confusi. "cattive notizie" e` un libro sui principi di un corretto giornalismo e sui danni della malainformazione. un vademecum per il giornalista che nella sua professione non vede solo il lavoro che gli da` da mangiare ma anche il piccolo quotidiano contributo alla costruzione di una societa` migliore. prefazione di stefano rodota`.

il volume propone in forma autonoma la prima parte dell`"introduzione alla storia medievale" di paolo delogu, un manuale tuttora assai diffuso nell`universita`, edito nel 1994 e in nuova versione nel 2003. l`analisi del concreto uso universitario ha consigliato di affiancare al testo maggiore (che rimarra` pienamente disponibile) anche questa edizione ridotta che si presenta come un`introduzione di base al concetto di medioevo, alla sua periodizzazione e ai suoi principali tratti caratteristici.

il sistema finanziario assolve compiti fondamentali per il funzionamento delle moderne economie: fornisce l`infrastruttura del sistema dei pagamenti e trasferisce le risorse da chi risparmia - le famiglie - a chi investe - le imprese e le amministrazioni pubbliche. il volume e` una guida introduttiva alle principali caratteristiche della finanza in italia, con particolare attenzione ai meccanismi del credito: analizza le decisioni finanziarie di famiglie e di imprese, la centralita` del ruolo delle banche e infine 10 norme volte a tutelare la stabilita` del sistema e la correttezza dei comportamenti degli intermediari, anche con indicazioni che consentono di interpretare le recenti e complicate vicende dei mercati finanziari.

la crisi segna la fine di un mondo sregolato, fatto di escort, di ostentazione, di fretta, di avidita`. c`e` bisogno di un nuovo bon ton: atteggiamenti e desideri nuovi, nuovi lavori, un nuovo modo di conversare, di condividere, di dare. costringendoci a trovare un`economia sostenibile per le nostre tasche e i nostri umori, la crisi preferisce la gentilezza all`arroganza, la cultura al "farsi vedere", il volontariato all`accumulo di guadagno, un buon libro a un ristorante di lusso, l`essenzialita` agli eccessi. e ci impone una nuova eleganza, piu` luminosa, piu` autentica.

trentacinque celeberrime "lezioni" conducono il lettore a impadronirsi con ordinata gradualita` del campo psicoanalitico nel suo insieme, in una lettura affascinante, di insuperato valore formativo e al tempo stesso di interesse sempre attuale per chi non voglia accontentarsi di una conoscenza parziale e di seconda mano. la fama e la popolarita` di freud si fondarono in larga misura su questo libro, che per il rigore con cui sono presentati i concetti e l`estrema limpidita` dell`esposizione fu subito considerato un capolavoro, ed ebbe, nel mondo intero, grandissima diffusione. vi si trovano una illustrazione esauriente della teoria psicoanalitica e delle sue applicazioni, e in piu` le opinioni del padre della psicoanalisi su molte importanti questioni, come l`educazione, la violenza, la guerra, la storia, la societa`, la religione, la femminilita`.

le lezioni sul culto greco raccolte in questo volume, che nietzsche tenne tra il 1875 e il 1878, furono le ultime della sua carriera di docente di filologia classica a basilea, e testimoniano il nuovo orientamento che volle imprimere al suo studio dell`antichita` greca, lontano dalle tonalita` della "nascita della tragedia". mettendo a punto un inedito metodo di ricerca storica e prendendo a bersaglio l`immagine "chimerica" del mondo greco e il donchisciottismo dei filologi - che invita ad andare a scuola dagli etnologi e dagli antropologi -, nietzsche passa in rassegna le contaminazioni straniere di cui e` impregnata la religione greca. ne` teme di stilare l`elenco degli "errori" nel "modo di pensare e di dedurre" che sono alla base del servizio divino greco, delineando cosi` una sorta di anatomia del "pensiero impuro" all`origine di ogni forma di culto. e tuttavia non rinuncia a definire l`essenza dello spirito greco: di quel greco capace di "imparare festosamente come un dilettante" di genio, perche` sa appropriarsi e superare cio` che e` estraneo - e non si limita, come i romani, a "pavoneggiarsi con cio` che ha preso a prestito".

il testo suggerisce come si possa passare dal malessere ad un benessere psicofisico tramite l`alimentazione naturale. secondo i dati dell`organizzazione mondiale della sanita`, ogni anno in tutto il mondo piu` di 10 milioni di persone si sono ammalate di cancro: 3 o 4 milioni avrebbero potuto evitare la malattia se negli anni precedenti avessero mangiato in modo diverso. da quasi trent`anni l`oncologia mondiale studia con impegno il rapporto tra cibo e cancro, attribuendo ad una "buona dieta" la possibilita` di evitare complessivamente il 30-40% di tutti i tumori. la nostra alimentazione, sempre piu` ricca di calorie, di zuccheri e di proteine, ma in realta` povera di alimenti naturalmente completi, ha contribuito allo sviluppo delle malattie "da civilta`": l`obesita`, il diabete, l`ipertensione, l`arteriosclerosi, l`infarto cardiaco, l`osteoporosi, la stitichezza, l`ipertrofia prostatica e molti tipi di tumori, tra cui quello dell`intestino, della mammella e della prostata. i risultati di questi studi, che si riassumono e concretizzano in poche e semplici raccomandazioni preventive, mostrano come sarebbe possibile una varieta` di dieta sufficiente a soddisfare appieno sia le nostre esigenze fisiologiche e nutrizionali, sia a soddisfare il piacere della buona tavola, senza sovraccaricarci di prodotti animali e di cibi impoveriti dai trattamenti industriali, che solo il plagio della pubblicita` televisiva riesce a farci sembrare buoni.

dopo un decennio di sperimentazione, un nuovo protagonista si e` imposto nel sistema dei media: il giornalismo online. non e` possibile oggi fare informazione senza tenere conto di quanto avviene nella rete: notizie in tempo reale, aggiornamenti continui, approfondimenti, interattivita` con i lettori, contenuti multimediali, sono concetti e comportamenti ormai assimilati da giornalisti e dal nuovo pubblico di fruitori che si e` formato con il web. il fenomeno dei blog, il "citizen journalism", wikipedia, youtube, myspace non sono fenomeni passeggeri, ma parte integrante di un processo irreversibile nel mondo della comunicazione. la questione non e` riconoscere l`esistenza, la qualita` e la dignita` professionale del giornalismo online, quanto capire come e quanto il nuovo giornalismo abbia contaminato e influenzato i saperi e le routine della professione nel suo insieme, imponendo nuove regole e una nuova organizzazione del lavoro. il processo di integrazione dei saperi, dei linguaggi, dei giornalismi non sara` ne` semplice ne` breve. questo manuale vuole dare un contributo di riflessione su come si puo` fare giornalismo sfruttando tutte le potenzialita` dei nuovi media, ma anche aiutare a focalizzare le nuove regole e raccontare come e` cambiato e sta cambiando il giornalismo dopo internet. nella convinzione che le profonde trasformazioni in atto abbiano aperto la strada per un nuovo giornalismo. l`eta` dell`oro non esiste. ma questo e` un buon momento per fare il giornalista.


pubblicato per la prima volta nel 1930, "la carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica" e` ormai un classico degli studi letterari e costituisce una vera e propria pietra miliare nel campo della critica tematica. percorrendo la letteratura inglese, francese e italiana dell`ottocento, mario praz studia i tratti distintivi dell`estetica decadente nella cultura europea: l`evoluzione dell`idea di bellezza, spesso associata all`idea di morte; il tema della corruzione e della tristezza; la ricorrenza di personaggi satanici; la figura sadica della "femme fatale"; la fascinazione per la lussuria, il vizio e l`esotismo; la sensualita` della parola. un saggio anomalo, moderno, nel quale il pensiero critico si nutre di sottili intuizioni e la letteratura diventa appassionata esperienza.

dove affonda le sue radici l`italia di oggi? guido crainz cerca le risposte a questa e a altre domande non in vizi plurisecolari del paese ma nella storia concreta della repubblica, muovendo dall`eredita` del fascismo, dalla nascita della "repubblica dei partiti" e dagli anni della guerra fredda. l`analisi si sofferma soprattutto sulla "grande trasformazione" che ha inizio negli anni del "miracolo" e prosegue poi nei decenni successivi: con la sua forza dirompente, con le sue contraddizioni profonde, con le tensioni che innesca. in assenza di un governo reale di quella trasformazione, e nel fallimento dei progetti che tentavano di dare ad essa orientamento e regole, si delinea una "mutazione antropologica" destinata a durare. essa non e` scalfita dalle controtendenze pur presenti - di cui il `68 e` fragile e contraddittoria espressione - e prende nuovo vigore negli anni ottanta, dopo il tunnel degli anni di piombo e il primo annuncio di una degenerazione profonda. "mutazione antropologica" e crisi del "palazzo" - per dirla con pier paolo pasolini vengono cosi` a fondersi: in questo quadro esplode la crisi radicale dei primi anni novanta, di cui il tumultuoso affermarsi della lega e l`esplosione di tangentopoli sono solo un sintomo. inizio` in quella fase un radicale interrogarsi sulle origini e la natura della crisi, presto interrotto dalle speranze in una salvifica "seconda repubblica": speranze destinate a lasciare presto un retrogusto amaro.

poesia, storia, economia: ecco alcuni degli argomenti trattati fulmineamente da ezra pound in questo suo biglietto da visita, che offre al lettore curioso, l`unico che ai suoi occhi meriti la fatica dello scrittore, un`intensa raccolta di pensieri e aforismi che sono altrettante munizioni per quella battaglia ingaggiata dall`autore dei "cantos" contro la pigrizia intellettuale. a quasi quarant`anni dall`ultima edizione (scheiwiller, milano 1974), bietti ripropone le attualissime pagine di "carta da visita", corredate da un saggio di luca gallesi dedicato alla vicenda biografica del poeta americano.

nell`ascesa di angela merkel da oscuro fisico nella germania est a capo del governo della germania unita e leader europeo si rispecchia la storia recente dell`europa. nel 2010 time l`ha eletta "europea dell`anno" e ha reso onore alla sua "tranquilla risolutezza". negli ultimi sette anni, forbes l`ha nominata sei volte "donna piu` potente del mondo". barach obama l`ha lodata per le "straordinarie capacita` di leadership". e oggi in europa nessuno e` indifferente al suo nome.i dieci anni di discorsi politici di merkel qui proposti - da cui emergono temi quali l`europa, la crisi economica e la tutela dell`ambiente, ma anche la shoah - consentono una lettura dall`interno della sua personalita`, dei suoi valori e della sua visione politica.


pubblicato in inglese alla vigilia della seconda guerra mondiale e subito proposto in traduzione, "l`evoluzione della fisica" dovette aspettare la fine del conflitto per vedere la sua pubblicazione in italia. da allora (1948) questo testo non ha piu` smesso di rappresentare un punto di riferimento obbligato per il concetto stesso di divulgazione scientifica e per la fisica in particolare. scritto dai protagonisti assoluti della rivoluzione della fisica relativistica e quantistica, ma destinato a un pubblico di non specialisti, il libro e` il testo fondativo della moderna divulgazione delle idee, la pietra di paragone di ogni altro libro di fisica, che permette di intuire la straordinaria importanza e il valore rivoluzionario della svolta della fisica del novecento.

la "breve sosta" che da` il titolo a questo libro e` quella del suo protagonista, dawid, un giovane ebreo sopravvissuto al campo di sterminio. dawid ormai non c`e` piu` e, a distanza di anni, suo figlio goran cerca di farlo rivivere attraverso il ricordo, attraverso il potente strumento della parola e del racconto. aggrappandosi con forza a qualsiasi traccia ne attesti l`esistenza, i giorni di gioia e quelli della tragedia indicibile, goran ne ricostruisce il viaggio "di ritorno" da auschwitz, il suo disperato tentativo di riprendere a vivere in una cittadina svedese, perche` come scrive l`autore "visto che i pochi rimasti in vita alla fine del viaggio raramente hanno seguito lo stesso tragitto, e` facile che le strade di ritorno da auschwitz scompaiano nell`oblio". tra pagine di rabbia e di affetto, di commozione e di indignazione, rosenberg mantiene vivo fino all`ultimo il profondo dialogo con il padre, consegnandoci una storia solo apparentemente familiare, una storia che parla al cuore e alla mente dell`umanita` intera, di ogni epoca e latitudine. per non dimenticare. per non ripetere.

contiene il libro "pendolo": potere e magia", un pendolo in ottone da 10 gr. e 4 quaderni a colori. il manuale insegna le tecniche fondamentali per l`uso del pendolo e aiuta a sviluppare le facolta` extrasensoriali.

prima della crisi mondiale, l`europa era in crisi. non era riuscita a progredire nell`unificazione metanazionale ne` a integrare le nazioni liberate dall`impero sovietico. la crisi economica mondiale rischia non solo di aggravare la crisi dell`europa, ma di disgregrare l`europa stessa. tuttavia, "la` dove cresce il pericolo cresce anche cio` che salva", diceva uno dei piu` grandi poeti europei (holderlin). e a un pensiero e a una politica di salvezza che ci invitano edgar morin e mauro ceruti. delineano un appassionato ritratto della nostra europa, della sua storia ambivalente intrecciata di civilta` e barbarie, e si chiedono come sia possibile scongiurare il rischio di paralisi e di disgregazione, mostrando che le ragioni della speranza si annidano paradossalmente nelle ragioni della disperazione. un vero e proprio manifesto per una rinascita della cultura e della politica europee nel tempo della globalizzazione.


"tina e` oggi "quella del vajont". ma quando, da sola, raccontava le storie di quella gente non pensava certo al colpo giornalistico. era arrabbiata per il destino gia` scritto di tanti, cosi` come lo era quando si ribellava all`apparente inevitabilita` per una ragazza della sua condizione sociale di dover servire a casa dei milanesi benestanti. era arrabbiata quando scriveva dei compaesani emigrati, dispersi, umiliati. oggi diremmo "indignata". tutti possono essere indignati, anche quelli dei salotti milanesi. tina non poteva invece permetterselo, ne` lei ne` la gente con la quale era cresciuta, si era formata. loro potevano solo essere arrabbiati. loro potevano solo ribellarsi". (dalla presentazione di toni de marchi)

"barbapapa` e` il soprannome che la redazione di `repubblica` aveva dato a eugenio scalfari, il fondatore e il primo direttore. ho lavorato accanto a lui per quattordici anni, piu` altri diciassette all"espresso`. e oggi qualche amico mi domanda sorpreso: `perche` hai voluto scrivere da canaglia la storia del trionfo di barbapapa` e di quanto e` accaduto dopo?`. rispondo che l`ho fatto per non sottostare alla regola plumbea che tutela i grandi giornali. fortezze sempre ben difese, capaci di incutere un timore riverenziale che induce a cautele cortigiane e narrazioni felpate. con un po` di presunzione, sono convinto che nessun altro fosse pronto a costruire un racconto fondato su un`infinita` di ricordi personali e con l`aiuto di un diario tenuto per decenni. tuttavia questo non e` un libro riservato ai soli addetti ai lavori. l`importanza acquisita da `repubblica` nell`ultimo trentennio fa del quotidiano guidato da scalfari e oggi da ezio mauro un testimone unico dell`italia odierna. uno specchio autorevole, e in molti casi autoritario, che rimanda a un potere invisibile, ma concreto. lo detiene il gruppo raccolto attorno a una testata in grado di influenzare partiti, governi, mode culturali, comportamenti di massa. il mio racconto riporta sulla scena le stagioni che hanno reso forte `repubblica`: l`epoca violenta del settantasette, la bufera del terrorismo, l`assassinio di moro, il caso p2, le battaglie con il psi di craxi e il pci di berlinguer...

basandosi su un`ampia e aggiornata documentazione scientifica, il noto esperto di alimentazione matt traverso ci mostra come vi sia uno stretto, strettissimo legame tra alimentazione e salute. in particolare seleziona e analizza 24 superfoods - dall`acqua all`avocado, dalle bacche di goji al cioccolato, dai fichi ai mirtilli, alla papaya... -, ovvero gli alimenti piu` salutari, antiossidanti e nutrienti del pianeta, veri e propri "supercibi" che, oltre a essere buonissimi, sono in grado di combattere numerosi disturbi, ostacolare l`invecchiamento e migliorare l`umore, e rappresentano una soluzione naturale ed efficace per raggiungere e mantenere uno stile di vita sano.

george steiner ripercorrere in queste pagine l`intera storia della filosofia focalizzando l`attenzione sul rapporto tra il pensiero e il linguaggio, ovvero tra la filosofia e la poesia. e un viaggio che risale fino ai frammenti presocratici e ai dialoghi di platone, che bandiva i poeti dalla sua citta` ideale, governata dai filosofi. ma ci fa avvicinare lucrezio e dante, leonardo e giordano bruno, galileo e cartesio, e naturalmente wittgenstein... a segnare i punti culminanti della riflessione, due incontri: quello tra hegel e holderlin e quello tra martin heidegger e paul celan. "la poesia del pensiero" e` una sintesi straordinariamente ricca di implicazioni. perche` ogni atto filosofico passa necessariamente attraverso il linguaggio, ed e` dunque sottoposto a due tensioni: da un lato aspira alla trasparenza e alla verificabilita` della matematica, dall`altro a intuizioni che sembrano precedere il linguaggio, alla inesauribile ricchezza di significati della musica. e questa continua tensione modula il linguaggio di tutti noi: la nostra capacita` di costruire e comprendere le metafore, ma anche la struttura grammaticale e sintattica delle nostre frasi, la loro ricchezza lessicale. perche` quello di steiner e` un atto di fede nella parola come produttrice di senso, che si apre pero` - in un profetico finale - alla possibilita` di una filosofia "post-linguistica o post-testuale", dove "il senso puo` essere danzato".

lo studioso israeliano otto dov kulka ha dedicato tutta la propria opera all`analisi rigorosa e impersonale dell`olocausto e dei suoi legami con la societa` tedesca. ora, a decenni di distanza, decide di spezzare il silenzio in cui ha relegato la propria esperienza di bambino deportato ad auschwitz e di far convergere in un unico libro il dato autobiografico e quello storico, rivelando le mitologie elaborate sulla base delle proprie impressioni d`infanzia e confrontandole con la realta` dei documenti e dei resoconti altrui, e con l`immaginario comune sulla realta` dei campi di sterminio. auschwitz e` per kulka la metropoli della morte, su cui domina implacabile la legge della morte. ma e` anche il luogo in cui, grazie agli insegnamenti dei malati ricoverati come lui in infermeria, scopre i capisaldi della cultura occidentale, in cui coglie nel cielo primaverile squarci di bellezza assoluta, in cui intona l`inno alla gioia a poche centinaia di metri dai forni crematori, insieme al coro dei ragazzi del "campo famiglia", l`illusoria isola di normalita` creata a uso e consumo degli ispettori della croce rossa. ripercorrendo i frammenti del proprio mondo interiore e i luoghi reali in cui un tempo ha vissuto, kulka fornisce un resoconto straziante e a tratti poetico di cosa significhi essere immersi nell`esperienza dei campi di sterminio, rinchiusi in un mondo dominato dalla morte da cui e` impensabile uscire, oggi come allora.

nella "seconda lettera ai tessalonicesi", che la tradizione attribuiva a san paolo, compare l`enigmatica figura di una potenza: il katechon, qualcosa o qualcuno che trattiene e contiene, arrestando o frenando l`assalto dell`anticristo, ma che dovra` togliersi o esser tolto di mezzo - affinche` l`anticristo si disveli - prima del giorno del signore. e l`interpretazione di quella figura e` qui lo sfondo su cui si dipana una riflessione generale - in costante `divergente accordo` con la posizione di carl schmitt - sulla `teologia politica`, e cioe` sulle forme in cui idee e simboli escatologico-apocalittici si sono venuti secolarizzando nella storia politica dell`occidente, fino all`attuale oblio della loro origine. con quale sistema politico puo` trovare un compromesso il paradossale monoteismo cristiano, la fede nel deus-trinitas? con la forma dell`immuro o, invece, con quella di un potere che frena, contiene, amministra e distribuisce soltanto? oppure occorre cercare una contaminazione tra le due? non poche delle decisioni politiche che hanno segnato la nostra civilta` ruotano intorno a queste domande, e nell`opera di alcuni dei suoi piu` grandi interpreti, da agostino a dante a dostoevskij, trovano una drammatica rappresentazione. il volume e` corredato da un`antologia dei passi piu` significativi della tradizione teologica, dalla prima patristica a calvino, dedicati all`esegesi della "seconda lettera ai tessalonicesi", 2, 6-7.

gli italiani sono stati forgiati da secoli di storia e di cultura che hanno prodotto come atteggiamento fondamentale della mentalita` nazionale quella che pier paolo pasolini definisce "una terribile e indicibile ansia di conformismo". per comprendere le origini di questo carattere occorre partire dalla cultura romana e dalla vocazione urbana, passando poi per gli aspetti e gli episodi della storia della societa` italiana: il potere degli anziani, la durata delle gerarchie, l`inclinazione per feste e musica, l`assenza della riforma protestante, la controriforma, il fascismo, il piu` grande partito comunista dell`occidente, la proliferazione televisiva. tutti momenti che segnano una forte e sistematica divaricazione rispetto all`europa, poiche` il conformismo e le gerarchie interne tendono di volta in volta a resistere ai mutamenti epocali che premono dall`esterno. attraverso un`analisi delle forme di comunicazione ed espressione (arte, teatro, letteratura, spettacolo, manifestazioni di piazza, pubblicita` e televisione), l`autore ricostruisce la parabola che ha portato alla formazione degli italiani, come popolo e nazione, ancora troppo chiusi in se stessi e poco inclini a proiettarsi verso un nuovo futuro.

"quando vidi per la prima volta il particolare del quadro raffigurato nella copertina di `ergo sum`, rimasi molto impressionato. la principessa elisabetta di boemia seduta allo stesso tavolo con cristina di svezia e cartesio, e` davvero qualcosa di inverosimile, in quanto storicamente non accadde mai, ma sarebbe sufficiente osservare tutto il quadro di pierre louis dumesnil, (oggi conservato a versailles), per capire che nulla al suo interno ottempera un filo logico temporale. tengo a precisare che la maggior parte delle personalita` raffigurate, nonostante le mie ricerche, mi sono tuttora sconosciute, ma, attraverso i pochi personaggi noti ho potuto elaborare affascinanti ipotesi sulla reale volonta` descrittiva del dumesnil. ipotesi che vedono cartesio accanto a quel tavolo, in un atteggiamento di quasi rimprovero nei confronti di una principessa di boemia a volte polemica, oltre che innamorata del filosofo francese. che dire poi, di quel gioco di mani in grado di coinvolgere il `trio` in modo cosi` simile alle mie conclusioni numerico-frazionarie? mi sento quindi di spingere, chiunque ne abbia la voglia, a cercare la vera identita` dei restanti personaggi presenti nel dipinto, poiche` cio` che accade alla tavola di cartesio comunque ed in qualche modo, ha coinvolto tutti gli astanti." (m. proclamato) )

tanto per cominciare si chiama clara, non claretta. cosi` vuole essere chiamata lei. cosi` la chiama mussolini nelle 318 lettere che le scrive tra il 10 ottobre 1943 e il 18 aprile 1945, durante i seicento giorni della repubblica di salo`. dal fondo petacci, conservato da sessantanni nei faldoni dell`archivio centrale dello stato, emerge una corrispondenza personale destinata a cambiare l`immagine storica di clara petacci e, insieme, a riscrivere la vulgata sulla "repubblica di mussolini". perche` clara, fascista totale e antisemita, nelle lettere si rivela non solo confidente sentimentale, ma anche consigliere politico, interprete privilegiata del pensiero del duce in quanto sua prima amante in carica. le lettere rivelano due certezze: per clara, mussolini e` un mito quotidianamente rinnovato in un flusso inarrestabile di parole; per mussolini, clara e` l`ultima risorsa esistenziale mentre sente crollare il mondo intorno a se`. fu vero amore. anche. a salo` il sesso viene usato come un`arma per continuare la politica con altri mezzi. massima, infatti, e` la vigilanza di clara per le amanti occasionali e saltuarie del duce. amore e politica, militanza e passione, sesso e ideologia: la relazione tra clara e benito a salo` non e` stata una semplice storia d`amore perche` la politica ne e` stata il motore sino alla fine, quando la scena madre di piazzale loreto - imprimendole il sigillo della storia - l`ha trasformata in un legame simbolico e indissolubile.

il volume, qui presentato in seconda edizione e una nuova traduzione, contiene il seminario pronunciato da lacan nel 1964 che segna una svolta fondamentale nel suo insegnamento. e infatti il momento della rottura con l`associazione internazionale freudiana e della fondazione della sua scuola, l`ecole freudienne de paris.

"di tutto resta un poco" e` il libro a cui antonio tabucchi ha lavorato, fino all`ultimo, in prima persona, malgrado la malattia e da dentro la malattia, condividendo ogni dettaglio con la curatrice e la casa editrice. e una raccolta di scritti meditata, appassionante, che prende le mosse da un memorabile "elogio della letteratura", di una letteratura capace di "ficcare il naso dove cominciano gli omissis". e inevitabile che, a partire da li`, dalla responsabilita` delle parole per arrivare alla consolazione della bellezza, antonio tabucchi tocchi i temi piu` cari e insieme ai temi le opere e gli uomini (spesso amici) che lo hanno accompagnato. ci sono gli autori frequentati con l`assiduita` dello studioso (pessoa e drummond de andrade, kipling e borges, cortazar e primo levi), quelli sondati dalla veemenza della consuetudine (daniele del giudice, norman manea, enrique vila-matas, mario vargas llosa e tadahiko wada), quelli piu` giovani, illuminati da una lungimiranza severa e affettuosa. e poi ci sono meravigliose pagine sul cinema, che tengono insieme il lirico omaggio alle ali di farfalla di marilyn monroe e la penetrante analisi della gag sovversiva di almodovar. "di tutto resta un poco" e` un libro che accende l`intelligenza, la curiosita`, gli entusiasmi, come ci trovassimo di fronte alla mappa di un territorio che finalmente possiamo visitare, con la complicita` e la guida dello scrittore che lo ha abitato, che lo ha costruito, che lo ha custodito per noi.

il "livro do desassossego" e` costituito soprattutto da una disordinata collezione di frammenti nutriti dalla linfa del desassossego, dell`inquietudine esistenziale, dello spleen, del perturbante. l`opera originale e` di fatto uno zibaldone, un diario non mai licenziato dall`autore come opera chiusa e compiuta. pieno di fascino e misteriosa maesta`, il "diario" di bernardo soares si e` presentato da subito come una fluviale meditazione rotta in un delta enigmatico. nel 1986, maria jose` de lancastre e antonio tabucchi tradussero e curarono per feltrinelli la prima edizione italiana del "livro do desassossego", proponendo una scelta ragionata di lacerti da poco definitivamente attribuiti a bernardo soares, tratti dai due volumi della cosiddetta edizione prado coelho, che finalmente dava a conoscere al pubblico, tentando una prima compilazione in forma di libro, lo zibaldone di bernardo soares filologicamente ancora in fieri. "il secondo libro dell`inquietudine", a cura di roberto francavilla, completa il lavoro di antonio tabucchi e maria jose` de lancastre e gli rende omaggio (e proprio percio` contiene nel titolo l`arbitrio dell`aggettivo secondo).

la figura di garibaldi ovvero l`incarnazione della contraddizione. amato e odiato, celebrato e vilipeso, emulato e disprezzato; il susseguirsi e il sovrapporsi di opposti atteggiamenti testimoniano l`esistenza di diversi garibaldi: c`e` un garibaldi "di destra" e un garibaldi "di sinistra", un garibaldi "nazional-fascista" e un garibaldi "brigatista ante litteram". ecco perche` mario isnenghi prova oggi a rileggere la vicenda di garibaldi alla luce del nostro contraddittorio e conflittuale presente. il garibaldi di isnenghi, dunque, e` innanzitutto il fondatore dello stato, capace di accettare pro tempore che lo stato sia monarchico pur non nascondendo di preferirlo repubblicano. e cento anni dopo, nel 1946, l`assemblea costituente repubblicana segna la vittoria di mazzini e di garibaldi. in secondo luogo, garibaldi e` il fondatore dello stato con la partecipazione attiva e critica di cittadini non piu` sudditi, che si mobilitano e fanno politica. garibaldi e` infatti un grande internazionalista libertario, e non un semplice nazionalista. ecco uno dei tanti lati in ombra che isnenghi tratteggia in queste pagine: la portata internazionale e internazionalista di garibaldi.

cosa sta succedendo nel parcheggio sotto la grande quercia al centro della metropoli? e il territorio del mario, parcheggiatore abusivo che esercita la sua professione seguendo un`etica del tutto particolare. il diritto a sostare nelle linee blu va meritato e per ottenere la possibilita` di lasciare ferma la vettura non basta un gratta e sosta, e` necessario superare una prova. oggi pero` oltre al traffico d`auto di tutti i giorni c`e` anche una concentrazione umana insolita. la giovane olga dalle grandi forme, sarta alla scala, il bancario cialtrone, che tiene per il guinzaglio la vita di molti, la bellezza ordinaria, sempre a dieta anche cerebralmente, e il proprietario del suv, alto un metro e cinquantacinque e accompagnato da un alano-nano. un poliziotto li sta interrogando, ma a qualcuno le regole vanno strette, nella vita come sulla strada... una storia potente e originale, accompagnata dall`adattamento in forma di audiodramma a opera di sergio ferrentino, al cuore di uno spettacolo teatrale di grande successo. perche` le grandi storie sanno vivere piu` di una vita.

"evocando i miei ricordi dovro` necessariamente parlare delle mie opinioni, dei miei gusti, delle mie preferenze e dei miei odi. ma so fin troppo bene quanto tali sentimenti mutino con il trascorrere del tempo. [...] oggi mi accingo a questo lavoro con il proposito di presentare al lettore la mia vera immagine e dissipare tutti i malintesi che sono sorti attorno alla mia opera e alla mia persona [...]. la maggior parte delle persone ama la musica in quanto si propone di trovarvi delle emozioni quali la gioia, il dolore, la tristezza, un`evocazione della natura, lo spunto per sognare o ancora l`oblio della `vita prosaica`. vi cerca una droga, un doping. non ha importanza se questo modo di capirla venga espresso direttamente o attraverso un velo di circonlocuzioni artificiose. sarebbe ben poca cosa la musica, se fosse ridotta a una simile destinazione. quando la gente avra` imparato ad amare la musica in se` e per se`, quando l`ascoltera` con un altro orecchio, il suo godimento sara` di un ordine ben piu` elevato e piu` potente e tale, allora, da permetterle di giudicare la musica su un altro piano e di rivelarle il suo intrinseco valore."

francesco d`assisi: il santo per eccellenza, il santo di tutti i tempi. lo conosciamo e ritroviamo rappresentato in immaginette oleografiche, protagonista del grande schermo, di storie a fumetti e di racconti per bambini piu` o meno buonisti. ma chi era veramente francesco? giovanni nucci ci restituisce un`immagine asciutta dell`uomo francesco senza indugiare in stereotipi. ne esce un ritratto secco, laico, senza sfumature. e ci racconta dell`idea di bellezza di francesco, della sua meraviglia bambina di fronte alla grandezza della creazione. eta` di lettura: da 10 anni.

le numerose edizioni settecentesche che s`intersecano l`una con l`altra, la mancanza degli autografi e la vastita` dell`impresa di fronte alle cento e piu` commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell`edizione critica delle opere di goldoni. la cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all`ombra della grande, meritoria fatica di giuseppe ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici. alla base di questa edizione nazionale vi e` stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall`autore dal 1750 agli anni ultimi della sua vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l`evoluzione della singola opera fino al momento in cui l`autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. "i drammi musicali per i comici del san samuele", pochi, stringati e composti dal 1735 al 1743, mostrano un goldoni curioso e attratto dalla sperimentazione. ispirandosi alle parodie che prendono in giro l`opera seria, la pastorale e la tragedia classicheggiante, fiorite a venezia e altrove in quegli anni, l`avvocato accoglie le convenzioni della satira, mitigandone in parte la trivialita`.

gli scritti raccolti in questo volume appartengono a diverse fasi storiche dell`elaborazione teoretica e scientifica del grande genio russo. riproposti nella loro successione cronologica, scandiscono alcune delle tappe fondamentali del suo percorso di ricerca: dalla conclusione degli studi matematici all`universita` di mosca (1904), intrisi ancora delle inebrianti scoperte e potenzialita` delle teorie di georg f. cantor, all`ardito e maturo progetto di "antropodicea" incentrato sull`incarnazione della forma, fino agli appunti sulla fisica al servizio della matematica, trascritti poco prima dell`arresto. questi saggi mostrano in maniera assai eloquente come l`attenzione di florenskij per le problematiche scientifiche non si sia mai interrotta nel corso degli anni, ma al contrario sia rimasta una costante, congiungendosi in maniera sempre piu` intensa e originale con le diverse forme della conoscenza e del pensiero.


fromm interviene nel dibattito sull`avvenire del nostro sistema economico e sociale. secondo l`autore il presupposto imprescindibile per qualsiasi riforma della societa` e` il mutamento sostanziale dell`atteggiamento dell`uomo. da cio` l`importanza della speranza, che per il filosofo tedesco e` un momento essenziale della vita umana, rappresenta il profondo bisogno dell`essere umano di non essere passivo e manipolato. cosi` nella sempre maggiore polarizzazione tra coloro che vengono attratti dalla forza, dall`ordine, dai metodi burocratici e coloro che aspirano a profondi mutamenti nella prassi economico-sociale e ad un approccio psichico-spirituale alla vita, sono solo questi ultimi a lavorare per una societa` piu` umana.

ripamonti, chi era costui? un nome che alle orecchie dei piu` non dice granche`; o forse risveglia una vaga eco, persa nella nebbia dei ricordi scolastici: una delle fonti dei promessi sposi - in verita`, come scopriremo, la prima e la piu` importante. incuriosito da quella che gli appariva quasi una damnatio memoriae, franzosini ha cominciato a indagare sui reali motivi per i quali, dopo essere stato un prote`ge` di federico borromeo - che lo nomino` dottore dell`ambrosiana e lo accolse nel palazzo arcivescovile -, il presbitero-storico abbia subito, proprio da parte del cardinale, una "fiera persecuzione", costata quattro anni di carcere duro. scavando negli archivi, spulciando fra i testi, rileggendo ogni sorta di documenti, franzosini ci svela a poco a poco una verita` diversa da quella delle carte processuali, che parlano di magia e stregoneria, libri proibiti e insubordinazione (e accennano persino al "peccato nefando" di sodomia): che all`origine di tutto ci sia (come scrive dal carcere lo stesso ripamonti) un "fatto mirabile, incredibile", o piuttosto "orribil e atroce", il fatto cioe` che esistano signori i quali "aspirano a guadagnarsi fama immortale con lavori faticati da mani che non sono le loro, ed ai quali appongono il proprio nome". anche se si tratta di un nome santo come quello dello stesso federico borromeo.

l`acqua e` una delle sostanze piu` ricche di segreti che si conoscano ed e` anche uno degli argomenti di cui si puo` parlare in termini simbolici, magici, letterari, filosofici e scientifici, passando da un aspetto all`altro senza difficolta`. piergiorgio spaggiari e caterina tribbia restano sul piano della scienza, mettendo a disposizione del grande pubblico tutto quello che si sa dell`acqua e soprattutto quello che ancora non si conosce ancora con certezza ma si sta scoprendo ora: un continente ancora inesplorato che cela meraviglie. dopo averne illustrato le caratteristiche chimiche e fisiche, le proprieta` e le anomalie, gli autori trattano il rapporto dell`acqua con gli organismi viventi e in particolare con l`uomo, le caratteristiche delle acque naturali e minerali, la depurazione domestica, la cosiddetta "memoria dell`acqua", le acque sacre. l`ultima parte del testo descrive le molteplici terapie curative legate all`utilizzo dell`acqua: le terapie termali; alcune forme di idroterapia casalinga; la talassoterapia; i bagni di vapore; l`idrocolonterapia.

"ognuno sprofonda nel proprio universo pittorico, con modalita` che acquistano spessore e durata con il passare degli anni. quel dipingere che anima le loro vite come un imperativo a cui non potersi sottrarre. dipingere e` la sola intima necessita` per entrambi: forse l`unico vero segreto del loro legame indissolubile."

alla sua morte, appena trentaquattrenne, alfred jarry (laval 1873-parigi 1907) era gia` una leggenda nei salotti parigini, piu` per l`anticonformismo, praticato con irriverenza, che per il suo genio letterario. ci sarebbero voluti diversi decenni prima che venisse riconosciuto come uno dei padri delle avanguardie e che "ubu re" diventasse l`emblema di un teatro radicalmente moderno. la sua influenza e` stata cosi` profonda e duratura che tutt`oggi una comunita` di cultori mantiene un dialogo postumo con le sue idee attraverso il "collegio di patafisica", dove accanto a grandi nomi della cultura internazionale figurano anche intellettuali italiani come italo calvino, enrico baj e umberto eco. per molti, tuttavia, jarry resta soltanto l`autore di una pie`ce assurda e grottesca e la sua vita un mero concatenarsi di stravaganti aneddoti: le spiazzanti provocazioni ai gloriosi "martedi` del mercure", la totale identificazione con "pe`re ubu" che fini` per divorarlo, il disprezzo per ogni forma di decoro, lo humour scatologico, le bravate erculee con l`alcol, gli exploit con il revolver, le prodezze ciclistiche e con la canna da pesca, fino all`ultimo desiderio espresso in letto di morte, ovvero uno stuzzicadenti. in questa prima biografia critica a tutto tondo gli aneddoti rimangono e addirittura si moltiplicano grazie a una profusione di nuove fonti finora inedite cui alastair brotchie attinge, pero`, con discernimento, riuscendo riuscendo a separare il personaggio dal suo mito.

un numero crescente di adolescenti teme che il proprio corpo sia inadeguato a sostenerli nella ricerca del successo sentimentale e sociale. hanno paura di essere brutti. non e` vero. alcune ragazze graziose si convincono di non piacere e decidono di modificare il proprio corpo con diete spietate o correndo fino allo sfinimento. non sono brutti nemmeno i ragazzi che si accaniscono contro un corpo giudicato troppo esile, forzandolo a sviluppare masse muscolari gonfiate da integratori di dubbia composizione. gustavo pietropolli charmet, grande clinico e tra i massimi studiosi dell`eta` evolutiva, illustra la natura e il destino della fallimentare relazione degli adolescenti con il corpo, quando viene giudicato dal punto di vista dei crudeli ideali di bellezza che i ragazzi assorbono dai modelli della societa` del narcisismo.

"siamo di fronte ad un decennio cruciale determinante per il futuro dell`arte contemporanea in quanto cambiera` il mondo e quindi anche il modo di interpretare e promuovere l`arte. tra qualche anni il secolo breve sara` considerato a pieno superato e le opere continueranno ad essere ben quotate ma sono e saranno i rapporti tra tutti gli attori del settore a mutare, cambiare e modificarsi. sotto questo clima di cambiamento, in tempo di piena crisi, e` giusto e doveroso creare una sorta di biennale dell`arte contemporanea, cioe` lo spoleto international art fair che con le sue trenta mostre diviene a pieno titolo annoverata una sorte di biennale internazionale con sede a spoleto, la citta` dei due mondi, della quale il critico e direttore artistico si e` perdutamente innamorato ed in molti, da veri passionari dell`arte contemporanea, abbiamo cavalcato e condiviso questo entusiasmo. socrate ha affermato che `una vita senza ricerca non e` degna di essere vissuta`; ebbene, la partecipazione di tanti artisti a questa straordinaria manifestazione e` davvero stimolante, perche` indica chiaramente la loro tensione conoscitiva, la loro vocazione ali `espressione dei propri talenti e delle proprie inclinazioni, cosi` come ha rilevato acutamente un grande psico-pedagogista contemporaneo, howard gardner, per il quale gli individui sono dotati di intelligenze multiple, corrispondenti a multiformi inclinazioni e potenzialita` soggettive." (luca filipponi, presidente spoleto international art)

autore di alcune tra le storie piu` avvincenti della letteratura americana, jack london ebbe una vita avventurosa quanto quella di un personaggio di uno dei suoi romanzi. nacque a san francisco, in california, il 12 gennaio 1876 in una famiglia di operai. abbandonata la scuola a undici anni, fece di tutto per guadagnarsi da vivere: il pirata di ostriche, il marinaio, il cacciatore di foche, l`operaio. a diciannove anni riprese gli studi. difensore dei diritti della classe lavoratrice, tenne discorsi infiammati. abbandonato il college, deciso a diventare scrittore, venne coinvolto in una delle avventure piu` entusiasmanti del diciannovesimo secolo: la corsa all`oro del klondike. autodidatta, a soli ventinove anni era gia` uno degli autori piu` popolari del mondo. negli anni successivi fu reporter di guerra in corea e messico, tento` di fare il giro del mondo e organizzo` una comunita` auto-sufficiente nel suo immenso ranch californiano. e ovviamente scrisse libri e racconti che lettori di tutte le eta` continuano a leggere e a studiare ancora oggi. in questa biografia emerge la figura di jack london e l`epoca tumultuosa in cui visse. corredata da molte foto, ecco l`avventura di una vita affascinante, i cui dettagli si rivelano memorabili come le storie scritte e raccontate dallo stesso protagonista. in appendice il testo "cos`e` la vita per me" di jack london, nella traduzione di davide sapienza, tratto dalla raccolta "rivoluzione".

anche se i processi di cambiamento ci spaventano in quanto il nostro cervello e` progettato per sopravvivere e proteggerci dalle avversita` e dalle insicurezze, cambiare, comprendere e trasformare il nostro percorso di vita non e` cosi` difficile come sembra. vivere le crisi come un`opportunita` per costruire mutamenti radicali non e` un luogo comune: l`esperienza di chi ci ha preceduto rivela che le crisi sviluppano potenzialita` inimmaginabili e che cio` che sembrava impossibile o difficilmente realizzabile puo` in realta` avvenire anche molto in fretta. "siamo piu` leggeri e flessibili di quanto crediamo perche` siamo programmati per conquistare e scoprire" spiega elsa punset e in questo libro ci propone 21 chiavi di accesso all`intricato mondo delle emozioni umane, uria guida con una ricca varieta` di domande e risposte per conseguire gli obiettivi che ciascuno di noi vorrebbe raggiungere: come stabilire l`equilibrio negli affetti; come comprendere la nostra emotivita` e gestire la paura; come sfruttare la nostra innata capacita` di empatia e superare l`indifferenza; come imparare a comunicare apertamente con gli altri con il corpo e con la mente per non perderci in "fraintendimenti o banalita`"; come realizzarci anche se la sorte rema contro; come prendere l`iniziativa e trasformare la nostra vita.

le 14 donne intervistate hanno partecipato in maniera diversa alle tragiche vicende del periodo 1940-1945. le interviste attestano che la resistenza ha avuto un`ampiezza e uno spessore molto maggiori di quanto appare se si fa riferimento al solo aspetto militare o all`attivita` organizzativa dei partiti. soprattutto testimoniano il ruolo decisivo delle donne che al tempo lavoravano in fabbrica e che hanno sostenuto con determinazione il movimento insurrezionale.

definita "la donna piu` bella del cinema", hedwig eva maria kiesler, in arte hedy lamarr, ebbe una vita avventurosa e sorprendente: un`esistenza in cui amore, arte, musica, guerra e persino scienza diedero corpo a un "film" che pochi sceneggiatori potrebbero mai immaginare di firmare. perche` hedy lamarr, nata a vienna nel 1913, non si limito` ad essere la prima attrice ad avere il coraggio di mostrarsi nuda di fronte alla macchina da presa interpretando senza veli il film "estasi" (1933) ma, in fuga dal nazismo e dal primo marito coinvolto nel commercio di armi con la germania hitleriana, riusci` nell`impresa di rilanciare la sua carriera a hollywood dove, nell`arco di venticinque anni, lavoro` con i piu` grandi registi e gli attori piu` celebrati del suo tempo: da spencer tracy a judy garland, da clark gable a james stewart. a hedy lamarr, pero`, non basto` essere una stella di prima grandezza nel firmamento hollywoodiano, ne` essere considerata la donna piu` desiderata della sua generazione: gia` brillante studentessa di ingegneria negli anni trascorsi a vienna, lamarr, cantando insieme al compositore d`avanguardia george antheil, ebbe una geniale intuizione e deposito` un particolare brevetto per un sistema di crittografia delle informazioni che oggi e` alla base del funzionamento della telefonia mobile e della tecnologia wireless. separando la verita` dal semplice gossip, ruth barton torna a puntare i riflettori sull`avvincente biografia di un`artista amata e incompresa.

i due saggi raccolti in "ulisse grammofono" sono l`elaborazione piu` articolata del confronto tra il pensiero di derrida e l`opera di joyce: confronto di cui si trovano tracce in diversi testi del filosofo franco-algerino e che in "ulisse grammofono" prende la forma di un corpo a corpo linguistico, di una battaglia in cui le lingue vengono spinte al limite del dicibile, la` dove risuona l`affermazione incondizionata come ospitalita` donata all`altro: oui, yes, si`. tra confessioni, brevi racconti di viaggio, analisi filosofiche, i saggi ruotano attorno ad alcuni temi privilegiati: il grammofono, il telefono e l`inesauribile si` di molly nell`"ulisse"; la guerra degli idiomi dichiarata da dio in "finnegans wake"; l`impossibilita` di definirsi un esperto di joyce.


tra i numerosi carteggi di giuseppe verdi ancora in gran parte inediti, quello con la famiglia morosini si segnala per alcune perculiarita`: si tratta, innanzitutto, di un carteggio plurale, dove alla madre emilia si affiancano le figlie giuseppina, annetta, carolina e cristina, in un dialogo tutto femminile rivolto al giovane ma gia` celebre compositore del "nabucco". gli estremi cronologici, probabilmente i piu` ampi dell`intero epistolario verdiano, sono il 1842 e il 1901 (con poche fasi di silenzio attorno alla meta` del secolo), una sorprendente fedelta` che si deve quasi unicamente all`iniziativa della figlia di emilia, la contessa giuseppina negroni prati morosini (1824-1909), tra le prime e piu` ferventi sacerdotesse del mito verdiano. dalle oltre duecento lettere - conservate a sant`agata, al museo teatrale alla scala e all`archivio di stato del cantone ticino a bellinzona - traspare un verdi intimo, alle prese con la composizione delle sue opere non meno che con la fabbrica di sant`agata e della casa di riposo per musicisti, poco timoroso di esprime le sue idee politiche e attento ai grandi eventi storici che hanno segnato la sua epoca. il volume, pubblicato per volonta` dell`archivio storico della citta` di lugano in collaborazione con l`istituto di studi verdiani di parma, e` curato da pietro montorfani, coadiuvato negli apparati critici e nelle note da giuseppe martini. ad apertura del libro, un intervento di renato meucci sulla competenza strumentale del giovane verdi.